lunedì 3 novembre 2014

FORZA ITALIA IN ROSSO, SILVIO BERLUSCONI ALLA FINE SGANCIA: 102 MILIONI (A RATE) TRANSATI CON LE BANCHE; I PARLAMENTARI NON HANNO RISPETTATO I PATTI SOTTOSCRITTI DI VERSARE 1000 EURO! NO COMMENT………

Ha atteso qualche mese per vedere se con un po' di impegno dei suoi parlamentari si potesse mettere almeno un cerotto alla voragine finanziaria di Forza Italia. Poi di fronte al silenzio più assordante, Silvio Berlusconi si è messo il cuore in pace. E si è preparato a vedere volare via dalle sue tasche circa 100 milioni che debbono servire a coprire il buco nei conti del partito. Lui non può metterli materialmente, ed è impedito anche a qualsiasi società o persona fisica, perché la nuova legge sul finanziamento provato dei partiti ha inserito un tetto massimo di 100 mila euro a donazione annua. Berlusconi però negli anni passati aveva rilasciato a un pool di banche alcune fidejussioni personali per garantire il debito sia del Pdl che di Forza Italia (soprattutto questa sua creatura politica), per un ammontare complessivo di 102 milioni di euro.  Così qualche giorno fa nell'ultima riunione congiunta fatta con gli amministratori del partito e con i soci fondatori del Pdl, Berlusconi ha spiegato che le banche stavano andando all’incasso sui debiti non pagati, e che a lui non sarebbe restata che una strada: trattare per farsi meno male possibile, o almeno diluire nel tempo i danni. La trattativa è iniziata e sembra destinata ad andare in porto attraverso una escussione graduale delle fidejussioni nell'arco dei prossimi cinque anni, con interessi al 2,5% annui che anche in un momento come questo (con i tassi vicini allo zero) rappresentano un trattamento di tutto rispetto. Pagati debiti del passato però al portafoglio del fondatore non potrà appellarsi più nessuno. Al massimo lui potrà mettere quei 100 mila euro annui consentiti dalla legge, e forse anche convincere qualche altro imprenditore a farcela. Per il resto i parlamentari azzurri dovranno cavarsela da soli, e cominciare a versare con regolarità quell'obolo mensile da mille euro previsto dai regolamenti interni e ignorato da buona parte degli eletti azzurri. Alla riunione sulle finanze disastrate del partito ha partecipato anche l'ex socio fondatore del Pdl, Gianfranco Rotondi, che nel suo piccolo ha scoperto di avere emorragie finanziarie ben superiori a quel che si attendeva: «Sommando le fidejussioni che ho messo io - spiega non proprio felice - ho scoperto che il totale faceva un milione di euro. Ho dato fidejussioni alla Dc come partito, come fondazione e come giornale.

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