giovedì 4 marzo 2010

PAL (Piano Attuativo Locale) DELL’AUSL (Azienda Sanitaria) RAVENNATE

ANNUNCIA OBIETTIVI, SOSTANZIALMENTE CONDIVISIBILI, E POI SI ADOTTANO PROVVEDIMENTI CHE PRODUCONO EFFETTI VOLUTAMENTE OPPOSTI.

COMMENTI DI  RAFFAELLA RIDOLFI (PdL) E BAGNOLINI (LEGA)

Questa mattina nella sede del Comitato elettorale di Gian Carlo Minardi, Raffaella Ridolfi, consigliere comunale uscente e candidata per il Pdl, e Tiziana Bagnolini, capogruppo uscente e candidata per la Lega Nord, hanno tenuto una conferenza sul Piano attuativo locale (PAL) dell'Ausl ravennate.  "Con l'ultimo regalo di Carradori - ha detto Raffaella Ridolfi - il percorso di smobilitazione del nostro ospedale si avvicina alla sua naturale conclusione: la chiusura. La tattica è nota: si annunciano gli obiettivi, sostanzialmente condivisibili, e poi si adottano provvedimenti che producono effetti volutamente opposti. Sappiamo com'è andata finora. Anziché miglioramenti sono arrivati peggioramenti: il progressivo accentramento di servizi a Ravenna penalizza sempre più Faenza, la zona più distante, le liste d'attesa non si sono ridotte, la qualità e la prossimità dei servizi sono diminuite, mentre i costi sono aumentati i il bilancio è in deficit".   "Nel documento - prosegue Ridolfi - si legge che l'evoluzione naturale della riorganizzazione delle unità operative e dei dipartimenti avviata negli ultimi cinque anni è quella del Presidio ospedaliero unico articolato in tre stabilimenti ospedalieri (Ravenna, Faenza, Lugo) e nel nuovo assetto 13 funzioni sovradistrettuali sono destinate a Ravenna, 3 a Lugo e 2 sole a Faenza (Geriatria e Medicina nucleare, sempre più impoverita), mentre tutti i primari delle specialità distrettuali dirigeranno strutture complesse presenti in una sola sede aziendale che sarà ovviamente quella di Ravenna. Negli anni Ottanta quando fu deciso di chiudere gli ospedali di Castel Bolognese, Brisighella e Modigliana si trasferirono i loro primari a Faenza e, nel giro di qualche anno, gli abitanti di quei paesi decisero spontaneamente di non servirsi più di quegli ospedali che vennero chiusi senza difficoltà: è l'operazione che sta preparando Carradori. Ci rivolgiamo ora non a Carradori, ma a chi lo ha nominato e gli ha dato queste indicazioni e agli amministratori del nostro Comune che hanno sempre negato di assecondare tale disegno, mentre oggi vengono clamorosamente smentiti da Carradori che confessa candidamente che questa è "l'evoluzione naturale della riorganizzazione avviata negli ultimi 5 anni". "Soprattutto ci rivolgiamo a Giovanni Malpezzi - conclude Ridolfi - che si candida a guidare la città insieme con chi (PD) ha assecondato la distruzione dell'assistenza sanitaria nel faentino - al quale chiediamo che cosa ha fatto negli ultimi mesi per impedire che i suoi uomini presenti nelle istituzioni cittadini e i suoi futuri alleati approvassero tutte le proposte di Carradori fino a questo piano scellerato che è la condanna a morte del nostro ospedale. Vogliamo sapere se ne era a conoscenza - e allora è complice - o altrimenti di unirsi a noi nel chiedere che venga immediatamente revocato per non pregiudicare l'azione di governo della prossima legislatura".


Tiziana Bagnolini si è soffermata sul reparto di Pediatria che - ha detto - "rispecchia l'evoluzione dell'intero ospedale faentino". Bagnolini ha rilevato come "negli schemi del Pal, oltre alla perdita della degenza ordinaria che il Sindaco ci aveva già sottratto, per Faenza si prospettava anche la perdita di Day Hospital, Day Service e Osservazione Breve". "Intanto per tamponare le notizie di un ulteriore depotenziamento uscite sulla stampa grazie all'intervento del Comitato dei genitori a favore della Pediatria - aggiunge Bagnolini - si inventano il teatrino dell'inaugurazione in pompa magna di un Ecografo C/Sonda pediatrica, presente anche il candidato Malpezzi. Era consapevole il buon Malpezzi che quell'attrezzatura era già in uso da 2 anni? Forse la cerimonia era solo un tardivo ringraziamento nei confronti del donatore. D'altronde Malpezzi presente anche alla presentazione del Pal non si è accorto che era venuta a mancare la degenza ordinaria".  "E' comunque evidente - ha rimarcato Bagnolini - la volontà da parte della sinistra che ha governato gli ultimi 15 anni la città di smantellare i reparti del nostro ospedale soggiacendo alla volontà dell'Ausl di Ravenna che per tagliare i costi esegue una riorganizzazione basata più sui numeri che non sulle reali esigenze del territorio e della popolazione. Questa situazione è destinata ad evolversi in senso negativo se continua il governo della sinistra in città. Le eccellenze che ancora riusciamo a mantenere lottando senza mai abbassare la guardia, se non cambia il governo della città saranno perse".

Nessun commento:

Posta un commento