martedì 4 novembre 2014

FORZA ITALIA UNITA NEL RISPETTO DEL DIRITTO E PER IL RIPRISTINO DELLA GIUSTIZIA. SEVERINO ALLE ORTICHE

Brunetta – “La sentenza del Tar su De Magistris ha un riflesso politico immediato: dimostra che il Senato ha agito contro Berlusconi tradendo disonestamente il diritto, rifiutando l'esistenza di un dubbio di legittimita' costituzionale oggi ammesso da un Tribunale". Lo afferma in una nota Renato Brunetta, Presidente dei deputati di Forza Italia, che aggiunge: "Com'e' stato possibile, dinanzi a pareri di giuristi autorevoli, che sia il presidente della Repubblica Napolitano che quello del Senato Grasso siano  stati silenti davanti a questo scempio oggi giuridicamente certificato? Ormai il guasto e' irrimediabile, ma una semplice dichiarazione di scuse, per cominciare, sarebbe gradita. A partire dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Sul merito poi sono fiducioso su quanto decidera' la Corte: l'articolo 25 della Costituzione e l'articolo 7 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle liberta' fondamentali sono dirimenti sulla non retroattivita' delle pene".
Toti “Per De Magistris si e' ricorsi alla Consulta per Berlusconi no. La legge non e' uguale per tutti. A Silvio Berlusconi non fu data la stessa possibilita' che oggi e' stata data a Luigi De Magistris, che con una decisione del Tar di Napoli e' stato reintegrato nel suo ruolo. Ruoli diversi e situazioni diverse ma anche applicazione diversa di una stessa norma". Lo scrive Giovanni Toti eurodeputato e consigliere politico di Forza Italia. "Allora la presidenza di Palazzo Madama e quella della Commissione competente non ritennero di dover verificare la costituzionalita' della "Severino" nonostante l'auspicio in tal senso di molti giuristi super partes, causando una grave lesione al Parlamento, alla democrazia e al diritto. Ne dovrebbero trarre le dovute conseguenze. Oggi la politica deve intervenire, celermente, per sanare la disparita' e porre rimedio ad una grave ingiustizia. In un Paese civile la legge e' uguale per tutti".

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