giovedì 30 luglio 2015

ELEZIONI RAVENNA, FORZA ITALIA CORTEGGIA LA LEGA E CREDE NEL BALLOTTAGGIO


Forza Italia sta cercando l'accordo con la Lega Nord per le elezioni amministrative del prossimo anno nei tre capoluoghi emiliano-romagnoli interessati, Ravenna, Rimini e Bologna. Lo rivela a margine di una conferenza stampa a Palazzo Merlato, assieme a Ncd e Lega Nord, il capogruppo azzurro in Consiglio comunale a Ravenna, Alberto Ancarani, aggiungendo che in città si punta a "un candidato credibile e forte in prospettiva di coalizione". E forse anche di ballottaggio, dato che Ancarani è convinto che questa tornata non finirà con l'elezione diretta del primo cittadino, riproponendo quanto avvenuto a Faenza quest'anno, dove il Pd ha rischiato grosso. Lo scenario politico ravennate in vista delle amministrative 2016 è tutt'altro che definito. Anche se alcune certezze ci sono. Lista per Ravenna e Alvaro Ancisi correranno per l'ennesima volta da soli, o comunque appoggiati dalle solite liste civiche, mentre non ci sarà l'ultimo candidato sindaco del centrodestra, Nereo Foschini, che per motivi d'età lascia. "La situazione politica ravennate è depressa per il comportamento della maggioranza", attacca, per questo "l'occasione è unica e irripetibile per la minoranza" che deve strizzare l'occhio al civismo. Ma anche qui i contorni sono poco definiti: "Ci sono diverse liste ma una lettura della situazione non è facile", conferma Foschini. Alcune sono solo sulla carta, altre come "la Pigna" sono "figlie di padri ignoti". Anche a sinistra, prosegue la sua analisi Foschini, "non sono uscite tutte", con Andrea Maestri passato sotto l'ala dei civatiani e "i fermenti dell'area cattolica non ancora allo scoperto". Dunque, ribadisce, lo scenario migliore sarebbe quello dei due poli, ma "gli elementi di conoscenza attuali non permettono di dirlo". Molto "dipenderà anche dai conigli che usciranno dal cilindro", vale a dire i candidati sindaco.  Il Pd non ha ancora sciolto la riserva, nemmeno sulle primarie, con tre ipotesi che appaiono più forti sulla carta, Alberto Cassani, Enrico Liverani e Giacomo Costantini. Eppure, ricorda Foschini, "Matteucci fu scelto un anno e mezzo prima delle elezioni". Di certo anche questa volta il centrodestra non riuscirà a compattarsi. Con Ancisi a correre nuovamente in solitaria.  Per lui c'è "grande rispetto", rimarca Paolo Guerra della Lega Nord, ma il suo arroccamento va solo "a favore del Pd". Anche per questo non è stato coinvolto nell'odg sul porto, lui preferisce le "polemiche minimali e non saremmo riusciti ad arrivare a una sintesi". A questo punto tra i tre litiganti, a ridere potrebbe essere il Movimento 5 stelle, specie se arriva al ballottaggio. Potrebbe catalizzare infatti non solo i voti del centrodestra, sempre desiderosi di uno sgambetto al Pd, ma anche quelli della sinistra, che ha appena lasciato la maggioranza e l'alleanza. Toccasse al polo di centrodestra, con ogni probabilità i ravennati scontenti si turerebbero il naso votando dem.

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