L’annuncio che tanto aspettavamo è arrivato. Via le tasse sulla
casa, tagli drastici alle altre imposte. Parola di Matteo Renzi. E qui
l’entusiasmo scema, non per gufaggine ma per esperienza. Vorrei credere al
presidente del Consiglio, come gli ho creduto quando ha promesso che mai e poi
mai avrebbe alzato le tasse, che avrebbe fatto la riforma fiscale entro
tre mesi dal suo insediamento. Vorrei credergli come gli ho creduto quando
davanti a me, in una serata di Porta a porta di un anno fa, aveva giurato che
entro lo scorso settembre avrebbe restituito alle imprese italiane tutti i
soldi che attendono dallo Stato, o come quando ha messo per iscritto, perché le
parole volano, che entro il maggio 2014 avrebbe abolito il Senato. Vorrei
credergli come quando gli italiani tre mesi fa gli hanno creduto all’annuncio
che l’Europa aveva accettato di condividere l’invasione di immigrati ma
non era vero, come non era vera nessuna delle promesse sopracitate. Ma
io, testardo, vorrei oggi credergli, come gli ha creduto Enrico Letta
quando in una sera di gennaio gli ha detto davanti a milioni di Italiani:
Enrico, stai sereno, il premier sei tu. Oppure come gli ha creduto Silvio
Berlusconi quando gli ha detto: dài, facciamo il Nazereno, tu mi aiuti in
parlamento e io condivido con te la scelta del presidente della Repubblica.
Vorrei, davvero vorrei credere che Renzi abbasserà le tasse. Gli
avevo creduto quando annunciò poderosi tagli alla spesa pubblica che
però non sono andati oltre la messa all’asta su internet di sette scassate auto
blu di ex ministri mentre lui e famiglia hanno continuato a spostarsi in aereo
o elicottero blu financo per andare in vacanza. Ero pure certo che avrebbe dato
seguito all’annunciato giro di vite sulla moralizzazione della politica ma oggi
faccio fatica a tenere il conto di sottosegretari indagati.
Quindi, a malincuore, devo ammettere che dopo tante delusioni, oggi io
– ma in Italia siamo sempre di più – a Matteo Renzi non credo più. Basta
con promesse postdatate che sanno di depistaggio per distrarre gli
italiani da scandali e fallimenti che avvolgono governo e maggioranza.
Purtroppo, sulle tasse, continuiamo a non stare sereni, come con le
“partecipate”, a Ravenna STEPRA a 30milioni di debiti, pagano i responsabili o
i soliti cittadini, state sereni……
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