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mercoledì 18 marzo 2015

BERLUSCONI NON POTEVA NON SAPERE. RENZI PUO’ NON SAPERE NE’ CAPIRE UN C..ZO.


Ercole Incalza, storico dirigente del ministero dei Lavori pubblici, è stato arrestato. Quattro persone sono finite in carcere o ai domiciliari: oltre a Incalza, l’imprenditore Stefano Perotti, il presidente di Centostazioni spa (Gruppo Fs) Francesco Cavallo e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza, questi ultimi due ai domiciliari.
Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere. Tra i lavori coinvolti, le principali nuove tratte ferroviarie italiane, in particolare l’Alta velocità, il Palazzo Italia di Expo, l’autostrada Orte-Mestre.
Agli indagati dell’operazione “Sistema”, 51 in tutto (tra loro Rocco Girlanda, sottosegretario alle Infrastrutture nel governo Letta), vengono contestati i reati di corruzione, induzione indebita, turbata libertà degli incanti ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione. Le perquisizioni hanno toccato la Struttura di missione per le Grandi Opere presso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e gli uffici di diverse società, tra cui Rfi (Rete Ferroviaria Italiana, controllata da Ferrovie dello Stato), Anas international Enterprise, Ferrovie del Sud Est Srl, Consorzio Autostrada Civitavecchia- Orte-Mestre, Autostrada regionale Cispadana Spa, Autorità portuale Nord Sardegna.
A Berlusconi non sarebbe stato concesso di ‘non sapere’ della corruzione all’interno del suo governo, mentre al Ministro Lupi e a Renzi è permesso di ‘non sapere’ anche questo centesimo caso che sta esplodendo nel suo governo.


martedì 17 marzo 2015

ALFABETO DELLA RISCOSSA


Unità del centrodestra. Alleanza alternativa allo strapotere della sinistra disastrosa per gli italiani. Guardare agli interessi del nostro popolo e non alla propria bottega. Tasse e sicurezza. Berlusconi federatore. Contro la sottomissione al renzismo respingiamo il canto delle sirene nostalgiche
A come alleanze. B come Berlusconi. C come coesione, coerenza, competenza, continuità, compattezza, correttezza e coraggio. Di questo vocabolario il centrodestra ha sempre fatto tesoro. E su queste premesse Berlusconi ha architettato tutte le vittorie del centrodestra, da Nord a Sud. Federare per vincere. Giocare di squadra avendo bene a mente che la priorità non è ottenere lo zero virgola qualcosa in più del proprio alleato o tanto meno il tatticismo fine a se stesso: l’obiettivo è scardinare la macchina da guerra di una sinistra sempre più propensa ad uno statalismo rosso che rosicchia, giorno per giorno, pezzi di libertà. Hanno aumentato le tasse, la spesa; hanno finto che un aumento di spesa (gli 80 euro) fosse un taglio di tasse. In realtà, però, le cose stavano diversamente: hanno preso in giro i cittadini. La pressione fiscale, nel 2014 del renzismo tutto chiacchere e distintivo, ha fatto segnare un vero è proprio record negativo. Mai niente del genere si era visto in Italia. Neanche con Monti. Ok, l’occasione fa lo statalista…furbo. Però una pressione al 43.5% del Pil (dato BankItalia) è veleno per la speranza.
Quando al Governo c'era il Presidente Berlusconi la pressione fiscale, puntualmente, scendeva. Ritornava la sinistra – nel 2006 quella di Prodi; poi quella di Monti, Letta e Renzi –, e ciclicamente gli aumenti di tasse sui risparmi e sulle speranze degli italiani tornavano a materializzarsi. Sta a noi, adesso, invertire questo trend; sta a noi ricongiungerci con il nostro Popolo, ascoltare le necessità di chi desidera ribellarsi ad una rassegnazione strisciante. Trovare il coraggio per ribaltare il tavolo del pessimismo ripartendo da proposte forti su tasse e sicurezza. Uniti si vince. Via gli scetticismi se vogliamo restituire al nostro Popolo la speranza rubata. Zittiamo le malelingue bene interessate a distorcere la realtà e dimostriamoci, ancora una volta, all'altezza della nostra storia e del compito che andiamo ad onorare: governare.