venerdì 31 agosto 2012

PROVINCIALI DI PROVINCIA?


Quelli che non si sono mai occupati di politica, oh yes! (Jannacci/Viola)

Luca Bianchi.  A me sembrava di aver capito (male evidentemente), che sul tema dell'abolizione delle Province vi fosse un ampio, diffuso e trasversale consenso. Alla trattazione – spesso inappropriata - del tema "riduzione costi della politica", al primo posto nella hit parade dei tagli compariva inattaccabile la voce "chiusura delle province". Gran parte della politica, alcune categorie economiche, opinionisti degli organi d'informazione, tutti d'accordo: ente inutile, chiudere please. E anche velocemente se possibile.  Una discussione approfondita su compiti e funzioni dei diversi livelli istituzionali tesa a riformare, rendendola possibilmente più efficiente, la pubblica amministrazione? Orpelli. Perdite di tempo. Troppo trama avrebbe detto Benigni. No, la parola d'ordine era sopprimere, chiudere senza tante discussioni in politichese. Per carità. Di politica ce n'è fin troppa. "E noi non facciamo politica...!" Tagliare tagliare! Questo mi pareva. Ma forse sbagliavo. Almeno a giudicare dalle reazioni - anche queste diffuse e trasversali- Conseguenze, a mio modesto modo di vedere, più che prevedibili dal momento in cui si è iniziato a sollecitare, sulla scorta di un irrefrenabile spinta della sempiterna e benemerita (sic) pubblica opinione, all'abolizione dell' "inutile" ente. Se si dichiara che qualunque fosse il governo a venire, l'imperativo categorico, nell'ambito dei necessari tagli alla vituperata politica, dovesse essere la chiusura delle Province, il minimo da aspettarsi è che chiudano anche la Tua, con l'addio al relativo capoluogo. La Palisse, Catalano e persino Manlio Scopigno, sono sicuro avrebbero convenuto con me su questo punto. Per questo mi stupisce un po' questa levata di scudi, questa chiamata alle armi, che segue allo scetticismo (quando non alla palese contrarietà), fino ad oggi manifestati di fronte alla strada di una riforma seria e approfondita dei livelli istituzionali del territorio, che potesse pure preludere ad accorpamenti, ma con il pregio di costruire prima il contenuto del contenitore. Questo è clamorosamente mancato a questa discussione, con buona pace e qualche responsabilità di coloro che le Province le volevano solo chiudere. Tutte, tranne la propria.


GLI SCAVI ARCHEOLOGICI DEL CASTELLO RONTANA


LA PRESENTAZIONE DEL PROF. CELLINI UNIVERSITA’ DI RAVENNA CON IL CONTRIBUTO FINANZIARIO DELLA FONDAZIONE DELLA CASSA DI RISPARMIO DI RAVENNA. SERVIZIO FAENZAWEBTV


IL PD E MONTE PASCHI: PRELUDIO A QUEL CHE CI ASPETTA DOPO LE ELEZIONI DI PRIMAVERA


MPS E’ NATA 20 ANNI PRIMA DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA, MA DI TUTTI I GUAI AFFRONTATI NEI SECOLI IL PEGGIORE SI RILEVA IL PD CHE L’HA FERREAMENTE CONTROLLATA.
Quando una banca vale ormai 2,8 miliardi e lo Stato gliene dà 3,4 allora è inutile girarci intorno: è nazionalizzata. E’ quanto avviene al MontePaschi. Rottamato dalla politica e da un partito, il Pd. Dopo 540 anni di storia. In un quadro bancario italiano generale che non si ferma solo alla vicenda senese. 
A furia di negare che esista in Italia un problema bancario, i piu’ deboli degli istituti vanno nei guai uno dopo l’ altro. In un Paese che ha 55 agenzie bancarie per 100mila abitanti rispetto alle 19 olandesi, Bankitalia per prima doveva proporre ai governi in carica un fondo nazionale di ristrutturazione. I 25 mila esuberi annunciati negli ultimi mesi dalle banche sono ancora lontani dal risolvere il problema. Roe azzerato; cost/income altissimo per troppi dipendenti, dirigenti e agenzie; rettifiche da perdite sui crediti per non meno di 20 miliardi; ripatrimonializzazioni troppo a lungo rinviate per tener la coda alle fondazioni; svalutazioni di goodwill e attivi illiquidi troppo a lungo rinviati; incorporazione persistente del rischio sovrano nei costi di provvista della liquidità, e traslazione ai clienti del montante totale.Un bel quadro, non c’è che dire. Nel frattempo, tre paradossi al Montepaschi. 
Primo: si nazionalizza di fatto e il contribuente ci perde. Il Tesoro, assetato com’e’ di alti rendimenti nel conto economico sui Tremonti bonds, finisce poi per farci rimettere patrimonialmente, visto che in assenza di interessi pagati da MPS rilevera’ più o meno il 3% della banca quest’anno e analoga cifra l’anno prossimo se le perdite continueranno, ma a valori di carico della banca e non a prezzi di mercato, cioe’ facendoci pagare il titolo come contribuenti quattro volte piu’ di quanto oggi valga in Borsa.
Secondo: la speculazione ringrazia. Aver negato per anni che a Siena si andava a sbattere prima ha distrutto valore e titolo, oggi alimenta insider e aggiotaggio. Se Bankitalia avesse per tempo messo la fondazione alle strette, invece di esitare di fronte alla politica, si sarebbe potuto e dovuta organizzare una cessione dei quattro quinti della sua quota in blocchi, identificando soci istituzionali esteri, a prezzi che per la fondazione sarebbero stati piu’ intessanti perche’ antecedenti al precipizio che si e’ preferito aspettare. Ora invece sono le dichiarazioni della Fondazione stessa – vendiamo solo a quotazioni prossime al nostro valore di carico – a strappare dell tutto innaturalmente il titolo verso l’alto: roba da Consob. Terzo, la lezione vera e di fondo: la politica rottama le banche. Mps e’ nata 20 anni prima della scoperta dell’ America, ma di tutti i guai affrontati nei secoli il peggiore si rivela il Pd che l’ha ferreamente controllata. Al festival di Venezia Mps sponsorizza un bel film d’animazione su Pinocchio. Profumo e Viola – il management attuale per la prima volta non espressione diretta di una banca in cui anche gli autisti hanno il contratto dei bancari – non hanno colpe del passato, ma finanziare un film sul discolo di legno è coerente all’idea di banche devastate dalla politica. Oscar Giannino da CHICAGO BLOG 

giovedì 30 agosto 2012

COMUNE DI FAENZA: LASSISMO E INCURIA.


COSI SI PRESENTANO LE BICI CHE IL COMUNE DI FAENZA METTE A DISPOSIZIONE  DEI CITTADINI
Le bici comunali cadono letteralmente a pezzi. Come si può vedere dall'immagine ripresa in piazzale Pancrazi, tutte le bici giacciono inutilizzabili nelle rastrelliere: campanelli divelti, freni inefficienti, pedali rotti e su 4 bici 2 addirittura senza sella. La mancata manutenzione di beni che vanno in rovina e si rendono inutilizzabili, la dice lunga sull'incapacità dell'amministrazione faentina di prestare attenzione alla qualità del proprio lavoro amministrativo che molto spesso è leggibile solo attraverso i particolari.

E IO PAGO: IL GOVERNO BERLUSCONI AVEVA TOLTO I PARCHI REGIONALI, LA REGIONE, COME FECE CON LE COMUNITA’ MONTANE, LI HA AGGREGATI. MANTENEDO COSI LE STESSE SPESE!




IL RUE IN COLLABORAZIONE CON I RAGAZZI. FINIRA’ COME CON LA SCUOLA DON MILANI?…




UNA NUOVA TASSA, NOOOOOO!


PERCHE’ NON EROGATO, ALLORA, SUSSIDI ACHI FALUNGHE CAMMINATE IN MONTAGNA O PRATICA REGOLARMENTE ATTITVITA’ FISICA IN PALESTRA?

La pressione fiscale in Italia è troppo elevata e pertanto rappresenta un freno per la nostra economia. Ce lo hanno ricordato due autorevoli ministri del governo Monti, Corrado Passera ed Elsa Fornero. È doppiamente sorprendente, allora, che l’offensiva d’autunno del governo cominci con l’annuncio di una nuova tassa: un mini-balzello sulle bibite gassate. Non è ancora chiaro come il ministro Balduzzi intenda tassare le bevande ipercaloriche: bisognerà aspettare il testo del provvedimento-omnibus sulla sanità al quale sta lavorando. Gli obiettivi dichiarati sono due: nuove entrate per lo Stato e lotta a comportamenti ritenuti pericolosi, sul piano della salute, con conseguente aggravio di costi per il servizio sanitario nazionale. Una tassa sulle bevande gassate e zuccherate centrerebbe il primo punto con facilità, come sempre quando si vanno a colpire consumi diffusi e per nulla elitari. La vera questione è se l’ambizione ‘salutista’ sia o meno un’obiettivo politico legittimo, per il fisco Passera e Fornero hanno ricordato agli italiani un fatto di cui questi ultimi sono consapevoli: quanto i loro redditi siano falcidiati dalle tasse. Al danno però si aggiunge la beffa quando, sottrattaci una quota così rilevante dei nostri guadagni, lo Stato pretende anche di dirci come spendere i quattrini che ci rimangono in tasca. Il ministro della sanità sosterrà che la diffusione di stili di vita più sani avrà effetti positivi sui conti dell’SSN. L’aggravio di prezzo delle bibite gassate servirebbe a rendere più morigerati coloro che le bevono. Sta bene.

mercoledì 29 agosto 2012

L’ACCORPAMENTO DELLE PROVINCE E’ INUTILE. ALLA FINE PURTROPPO NON SI RISPARMIERA’ NULLA.



Leggendo la cronaca di questi giorni sia in Romagna, in Emilia in Toscana e in tutta Italia è i natto la lotta per restare capoluogo". "No, con Ravenna ma da soli”, “Con Livorno e Pisa per essere nella provincia più forte!". "Con Pisa mai, piuttosto l'annessione all'Emilia!". "Province più grandi per competere con Cina ed India!". Il teatrino di proposte in merito al riassetto delle province (alcune che in questi giorni sta animando la scena politica italiana, è un'ulteriore dimostrazione di quanto questo intervento si sia rivelato l'ennesima occasione che il governo, "tecnico", è riuscito a perdere per dimostrare di voler effettivamente fare qualcosa per i cittadini. Si fa un gran parlare di come procedere agli accorpamenti, ma nessuno spiega nel dettaglio o anche solo accenna a come questa operazione (per il momento solo mediatica) consentirà una riduzione della spesa pubblica. Come saranno riorganizzati gli uffici che resteranno? Quale sarà la nuova struttura politica e amministrativa deputata al governo del territorio? Che ne sarà dei dipendenti provinciali in esubero? Sono convinto che il semplice accorpamento, e non l'abolizione, di enti inutili come le province non porterà ad un risparmio consistente della spesa pubblica, ma ridurrà certamente al minimo la perdita di quelle poltrone così tanto care ai partiti.  Personalmente continuo a credere che le Province siano inutili, toglierne la meta per poi accorparle, alle altre lasciarle pochi compiti è una presa in giro. Vanno tolte e basta ma purtroppo vedrete che succederà come con le Comunità Montane tolte dal governo Berlusconi, ma rimaste nella, con stessi costi perché la maggior parte delle Regioni le ha trasformate in Unione dei Comuni, non c’è stato alcun risparmio! Nulla. Succederà purtroppo anche con le Provincie che oltre a mantenere alcuni compiti non lasceranno le altre competenze. Chi vivrà, vedrà. Vincenzo Galassini

PROVINCIA UNICA DELLA ROMAGNA, RIMINI IN RIVOLTA CONTRO L’ASSE TRA FORLI E RAVENNA


SPUNTA L’IPOTESI REFERENDUM. ANCHE IL PDL RIMINISE LA PENSA DIVERSAMENTE
Rimini, 28 agosto 2012 - RAVENNA ‘capitale’ della Romagna? «Non rinunceremo alle nostre prerogative per ordini superiori, questo non è un risiko in cui si scimmiotta Yalta: è una partita che riguarda la vita delle persone, non la spartizione a capocchia di sedi e poltrone». Lo afferma il presidente provinciale riminese, Stefano Vitali, che critica il Pd mentre i quattro segretari del Partito democratico romagnolo marciano spediti verso il progetto della maxi Provincia. E mentre spunta l’inedita ipotesi referendum, Vitali si dice «molto preoccupato perché vedo che il Pd e qualche amministratore del Pd, con mosse incaute, stanno dando l’impressione di avvallare un disegno ristretto di gestione di un processo complesso» (con il via libera alla Spending review resta poco più di un mese per portare lo schema di riordino al Cal, Consiglio delle autonomie locali dell’Emilia Romagna). Vitali sembra condividere una preoccupazione di tanti. Ovvero, che quelli del Pd «abbiano già deciso in federazione ciò che i sindaci e i presidenti delle Provincie dovranno ‘proporre’ nel Cal e che l’assemblea regionale dovrà ‘deliberare’ sul tema delle Province», come sostiene Marco Lombardi. Si spiegano in questo quadro le recenti stilettate tra il capogruppo provinciale Pd Lino Gobbi e il segretario provinciale Emma Petitti. Col Pd litigante il rischio è che Rimini venga fatta a pezzi e spartita voracemente dalle consorelle di Romagna, col placet di Bologna. Il rischio è che il territorio venga svuotato di contenuti: ci si riferisce al destino di Prefettura, Questura, Comando dei carabinieri e della Finanza, Camera di Commercio con i suoi corposi investimenti patrimoniali in fiera, palacongressi, aeroporto ecc.

«Il Pd a Bologna, a Ravenna, a Forlì, a Cesena e anche a Rimini — avverte Vitali con toni ufficiosi ma inusualmente duri ed espliciti — deve fare molta, ma molta attenzione perché il tessuto sociale, economico e istituzionale riminese credo proprio che non rinuncerà con ogni mezzo a difendere i propri interessi territoriali, che sono frutto di sacrifici e primati veri e dunque non negoziabili. Se c’è chi pensa che, come purtroppo è accaduto molte volte nella storia, la sinistra balneare riminese festaiola e vacanziera rinuncerà a tutelare le proprie prerogative per ordini superiori, questa volta è completamente fuori strada». A una recente festa del Pd il sindaco ravennate Fabrizio Matteucci e il sindaco forlivese Roberto Balzani si sono detti d’accordo su Ravenna capoluogo della maxi Provincia, e che per la futura Ausl di Romagna si possa pensare alla cesenate Pievesestina. «Basta coi primattori — tuona il presidente della Provincia di Forlì-Cesena Massimo Bulbi —: inutili e inopportune queste esternazioni». Il Pdl, con Sergio Pizzolante, Marco Lombardi e Fabrizio Miserocchi, parla di «disattenzione del sindaco di Rimini, scavalcato dai colleghi di Forlì e Ravenna». E poi: «Tentativo del Pd regionale di condizionare la vicenda secondo equilibri interni, e quando prevalgono gli interessi del Pd, Rimini ci perde perché non conta nulla sula piano regionale». Il Pdl «denuncia con forza l’inerzia o peggio la sudditanza del Pd riminese, e la sua assurda pretesa di interpretare da solo il sentire comune. Questa discussione non può rimanere rinchiusa nelle sedi del Pd e deve essere allargata alla società civile». Il Pdl proporrà «a giorni un confronto pubblico sull’argomento»». Intanto annuncia il «coltello tra i denti» e si dice «pronto ad ogni iniziativa straordinaria... sulle infrastrutture materiali e immateriali di proprietà della Provincia di Rimini». «Non saremo mai disponibili a cedere a Bologna o peggio a Ravenna ciò che i cittadini del nostro territorio hanno saputo costruire con la propria iniziativa e con le proprie capacità».

martedì 28 agosto 2012

SE VOGLIAMO RISPARMIARE INIZIAMO A TAGLIARE I COSTI IMPRODUTTIVI DEL PUNTO PROMOZIONALE ALLA COOP LE MAIOLICHE E CHIEDIAMOGLI DI PAGARE LA LINEA AUTOBUS CHE PORTA PROPRIO SOTTO IL CENTRO COMMERCIALE


Il Comune di Faenza ha in essere un contratto gratuito con la coop le Maioliche per l’utilizzo di uno spazio promozionale all’interno del centro commerciale le Maioliche ed un altro spazio dove doveva essere realizzato un punto di ristoro con prodotti tipici locali.  Il Contratto è gratuito ma in compenso il Comune paga le spese di condominio ed ha in essere un altro contratto che prevede che per la realizzazione del punto di ristoro ci si debba servire di una coop che provvederà agli allestimenti, quest’ultimo contratto è assai oneroso tanto da scoraggiare chiunque avesse in animo di gestire quel fantomatico punto di ristorazione.  Come è noto questo spazio nasce dalla volontà/necessità di “imbonire” gli operatori del centro storico e l’opinione pubblica assai scettica sulla realizzazione di due centri commerciali nel giro di un paio di chilometri. La precedente Giunta sosteneva che gli avventori del centro commerciale grazie allo spazio promozionale sarebbero stati indotti ad andare in centro storico, una “bufala” bella e buona, crollata la “bufala” del punto promozionale, rimangono in carico al Comune di Faenza i costi di condominio che ammontano a circa 12.000 euro ed uno spazio che già due volte si è cercato invano di dare in gestione.       L’Amministrazione comunale di Faenza inoltre mantiene in essere nonostante i tagli e le riorganizzazioni del trasporto pubblico  la linea autobus che arriva all’Ipercoop, misura che mi sembra assai discutibile in quanto a vantaggio quasi ed esclusivamente del Centro commerciale le Maioliche.     Credo che in un’ottica di risparmi e razionalizzazione dei costi l’Amministrazione comunale di Faenza debba trovare un accordo con l’Ipercoop le Maioliche per retrocedere dal contratto di comodato gratuito dello spazio promozionale, risparmiando così almeno 12.000 euro l’anno, spazio che l’Ipercoop può affittare con profitto, e come contro partita reale ed effettivamente a favore della Comunità faentina, chiedere all’Ipercoop di pagare l’intero costo della corsa autobus che serve il centro commerciale le Maioliche.  Raffaella Ridolfi

IL 26 AGOSTO 1888 I LAVORI DELLA FERROVIA FAENTINA RAGGIUNGONO MARRADI


Il Granduca Leopoldo II

Agli inizi del 1840 Il Granduca Leopoldo II di Toscana  costruiva i  primi tratti ferroviari lungo le direttrici interne, ma già si pensava a come poter valicare  gli Appennini. Tra i molti progetti presentati quello  più praticabile risultò quello del padre scolopio Giovanni Antonelli astronomo, fisico ed ingegnere che prevedeva di risalire la valle dell'Arno fino a Pontassieve, poi il fiume Sieve e valicare le montagne lungo la direttrice Dicomano - Villore (frazione di Vicchio) - Marradi, proseguendo poi tranquillamente lungo la valle del fiume Lamone fino a Faenza. Il tracciato era abbastanza semplice, sfruttava gli ampi fondovalle fatta eccezione per  10-15 km circa all'altezza del crinale appenninico, e prevedeva di collegare l'enclave granducale di Marradi, orograficamente parte della Romagna e quindi dello Stato della Chiesa, con la patria. Nel decennio successivo il dibattito in merito fu molto animato e controverso, ma alla fine le preferenze andarono al tracciato Pistoia - Bologna che, seppur molto più impegnativo nella parte toscana, era più corto e poteva sfruttare la già esistente ferrovia Maria Antonia. Il collegamento ferroviario diretto tra Firenze e Bologna fu realizzato  80 anni dopo. Nel 1863 venne inaugurata la Porrettana ma l'immenso successo ne dimostrò subito l'inadeguatezza, e le discussioni sui possibili tracciati di una seconda linea transappenninica ripresero vigore, particolarmente dal 1865 con il trasferimento della capitale del Regno d'Italia a Firenze, e poi a Roma nel 1971. Si fece un'opera di mediazione tra i progetti esistenti, ed altre accese discussioni nacquero riguardo al tracciato dal Mugello a Firenze.


Le scelte possibili erano tra un percorso facile e diretto verso Roma via Pontassieve oppure un percorso difficile ma più utile per Firenze via San Piero- Vaglia.  La linea fu infine finanziata dalla legge Baccarini ( Alfredo Baccarini di Russi deputato liberale eletto per la prima volta nel 1876, poi Ministro dei Lavori Pubblici nei gabinetti Cairoli (I, II e III) e nel IV Governo Depretis dal 1878-1883) Il 9 novembre

lunedì 27 agosto 2012

NAPOLITANO PRENDE 230 MILAEURO L’ANNO, IL PRESDIENTE DELL’URAGUAY VIVE CON 1200 EURO.


Napolitano incassa 240 mila euro l’anno, cioè 12 mila euro al mese di stipendio a cui va aggiunto che il suo ufficio al Quirinale ha una dotazione di 228 milioni l’anno, ossia più dei 112 dell’Eliseo e dei 43 di Buckingham Palace messi insieme. E non dimentichiamo la ricchissima pensione da ex parlamentare.  Addirittura lo stipendio è cresciuto negli anni. Era di 215 mila euro nel 2006, al 2011 è di 239 mila euro. In cinque anni è lievitato dell’11,26%, perfino più della dotazione del Quirinale (salita dell’8,57% nello stesso periodo) In Uruguay da due anni è presidente Mujica Cordano. Dei 250mila pesos (circa 10 mila euro) del suo stipendio da Capo di Stato, Mujica trattiene per sé soltanto 1200 euro, e devolve il resto al Fondo Raúl Sendic, un’istituzione che aiuta lo sviluppo delle zone più povere del Paese. Insomma tutti i fenomeni dell’anticasta vogliono interessarsi un po’ a Napolitano visto che lui e il Quirinale ci costano 10 volte più del Presidente tedesco

sabato 25 agosto 2012

IL PIANO REGOLATORE GENERALE DI FAENZA SUPER PREMIATO: “UNA ROTONDA SUL CONDOMINIO”!



E’ SCOMPARSO FRANCO CONTI


Giovedì 23 agosto a Brisighella è scomparso Franco Conti di anni settantanove, nato a Casola Valsenio e residente a Brisighella, è stato segretario di Forza Italia dal 2001 fino allo scioglimento nel PDL.
Franco Conti, non era un politico di professione, ma era impegnato come indicato dal presidente Berlusconi senza creare un partito di tesserati ma per la “libertà” e cambiare l’Italia.
 Nella società civile aveva lavorato come dirigente nel settore pubblico dell’agricoltura a Faenza, Ferrara, era conosciuto e stimato da tutti. In pensione ha visitato tante parti del mondo. Alla moglie e ai due figli le condoglianze di Gianguido Bazzoni, Rodolfo Ridolfi e degli amici di Forza Italia di Brisighella. Il funerale avrà luogo oggi alle ore 16 nella Chiesa dell’Osservanza di Brisighella

venerdì 24 agosto 2012

FESTA INDECENTE


CITTA’ SPORCA


BERLUSCONI E’ UN FUORI CLASSE RISPETTO AI BROCCHI DELLA POLITICA ITALIANA……



Ormai è chiaro come l’acqua cristallina. Nel centrodestra l’idea che il Cavaliere possa ricandidarsi Premier fa venire atroci mal di pancia. Del resto, nelle file del PDL (e non solo) sono in molti – in verità, più che nel centrosinistra – ad auspicare un pensionamento dorato per Berlusconi, nella convinzione precisa che la sua ingombrante figura alle prossime elezioni sia più dannosa che utile. La verità è però ben più sfaccettata. In primo luogo, se il centrodestra perderà le prossime elezioni, le responsabilità dovranno essere imputate a tutti gli attori principali della passata legislatura (quella attuale). È comodo infatti prendersela con un solo uomo, comunque bersagliato quotidianamente dalla stampa di sinistra e da una giustizia non sempre obiettiva. Soprattutto è comodo quando nelle fasi del passato governo, c’era chi remava contro e chi ha persino tradito il proprio elettorato.Dunque, se è vero che Berlusconi non si è impegnato abbastanza per creare una casa dei moderati liberisti, preoccupandosi giocoforza di altre faccende più… personali, è anche vero che i suoi “amici” e “collaboratori” non sempre (in verità quasi mai) sono stati all’altezza della situazione. Ognuno ha tirato acqua al proprio mulino, innaffiando il proprio orticello personale, e si è altamente sbattuto del futuro degli italiani, oggi costretti a subire un governo del palazzo (persino con il loro voto) e la prospettiva di peggiorare la situazione se al governo poi ci andrà il più grande sponsor del palazzo: il centrosinistra. La situazione è decisamente nera, non solo per il centrodestra, che ha assunto le fattezze di un’armata brancaleone senza capo né coda, ma pure per l’Italia, infilatasi in un tunnel dal quale non riuscirà a uscire, costretta com’è a un scelta tra la sbobba politica offerta dal trio Bersani-Casini-Vendola e l’antidemocrazia europea, sponsorizzata da banche e speculatori. Davanti a questa trista realtà, l’ennesima discesa in campo del Cavaliere rischia di essere il proverbiale raggio di sole in una giornata di temporale; l’arma vincente, o comunque il muro di gomma capace di arginare la deriva cattocomunista in cui ci stanno trascinando Monti, Bersani e Casini. E seppure non la ritengo la scelta ottimale, è una scelta certamente obbligata, davanti a una classe politica che ha perso, ancora una volta, l’occasione di creare un grande partito moderato contrapposto alla sinistra. Ma forse è pure comprensibile: è difficile se non impossibile aspirare a un siffatto alto e nobile ideale, quando gli uomini che dovrebbero perseguirlo non riescono proprio ad andare oltre il loro interesse di bottega. Ora non ci resta che il ruolo della gazza ladra, capace per natura di rubare consenso e scena.
Nel bene e nel male Berlusconi in questo ruolo è un fuoriclasse rispetto ai brocchi della politica italiana…         rischio calcolato

giovedì 23 agosto 2012

ROTATORIE PROBLEMATICHE IN VIA OBERDAN. DA FAENZAWEBTV




TROPPE 25 POLIZIE IN ITALIA, PAGHIAMO UNA MULTA DA 30MILA EURO ALL’EUROPA PER LA MANCATA UNIFICAZIONE DEL NUMERO DI EMERGENZA. URGENTISSIMO CAMBIARE, DOPO LA RIVOLUZIONE DELLA VITA AMMINISTRATIVA, COME IL NUOVO RUOLO DELLE PROVINCIE E IL “FISCAL COMPACT”.



Nel silenzio di tutti,  la Camera ha ratificato  il “Fiscal compact”. Il trattato che impegna l’Italia con l’Europa per il rientro del debito. La notizia passa sotto silenzio. Divisioni all’interno di tutti i gruppi in quanto è un impegno che solo per il prossimo anno vale 50 miliardi di euro di tagli di spesa.
Abbiamo uno Stato (1861) con leggi ancora di due secoli  adeguate in alcune parti ma con la stessa struttura di quando si scriveva  a mano e non è mai stato completamente aggiornato alle  realtà completamente sconvolta in tutti i sensi.  Abbiamo caserme dei carabinieri ancora in tanti piccoli Comuni e nelle sue  frazioni, con costi notevolissimi e superati nella realtà che non si vogliono cambiare per puro  “campanilismo” degli amministratori e cittadini quando le esigenze sono completamente cambiate.  Paghiamo una multa giornaliera alla Ue di 30mila euro, presto lieviterà a 90mila, piuttosto che costringere gli apparati a piegarsi alle esigenze del contribuente, unificando il numero d’emergenza. Abbiamo un agente di polizia ogni 175 italiani, 50 e 20 per cento in più rispetto a Gran Bretagna e Germania.  Non sappiamo quante sono le polizie e quanto si spende e la sicurezza è garantita da polizie numerose, piuttosto che ben addestrate, ridotte all’osso e non ben pagate Le polizie sono apparentemente sette: polizia di Stato, arma dei carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale dello stato, polizia penitenziaria, capitaneria di porto, corpo nazionale dei vigili del fuoco.  Solo sommando carabinieri, polizia e fiamme gialle superiamo ogni record europeo. Sommate le altre quattro, abbiamo mezzo milione di uomini. Sin dal fascismo la «funzione di polizia» è connessa anche alle licenze e alle autorizzazioni, cioè al sottopotere o quanto meno alle contravvenzioni, alla paletta che spalanca la corsia d’emergenza, ai biglietti gratuiti. Ogni ministro ha la sua polizia, propri aerei, motoscafi, navi, elicotteri, scorte, foresterie, privilegi, più o meno legittimi, tutti dispendiosi.  Alle duplicazioni delle funzioni delle polizie ad ordinamento statale fanno da controcanto le duplicazioni locali. Sulle strade, infatti, incontrate anche polizia locale, provinciale e gli ausiliari del traffico.  Sui cibi vegliano carabinieri, forestali dello stato e delle regioni, come pure polizia sanitaria promanante dalle Usl. Sui morti, sul lavoro e sui morti del lavoro, sulle opere d’arte e sulle monete contraffatte e persino sulle frontiere, ovunque una quantità di polizie, statali e non, veglia sulla vostra perpetua insicurezza quotidiana.  Nessuno sa il totale, neppure lo stato che paga. Solo il contribuente se ne accorge. chiediamo
Alla Provincia nell’ambito della nuova organizzazione amministrativa delle province di promuovere l’unificazione delle polizie provinciali con altre già esistenti.
Al Governo, al  Parlamento, alla Regione, nell’ ambito del “fiscal compact”    una nuova organizzazione dello Stato, delle Regioni e dei Comuni e  solo  tre  corpi di polizia come avviene in tutta Europa
Una organizzazione completamente diversa articolata  in dimensioni di area  più vasta ma dotata di mezzi e collegamenti con il territorio anche con minori strutture e fabbricati e personale amministrativo, ma con più uomini sul territorio che fanno capo ad una sede più centralizzata .
Uomini ancor meglio preparati, e utilizzando una parte dei risparmi che si otterranno con la riorganizzazione e diminuzione di comandanti e sedei di   adeguare  gli stipendi di chi opera in un settore così vitale per la sicurezza dei cittadini.
Al governo di unificare immediatamente i numeri dell’emergenza 113 o 112, 118, 1717 o 1515 per non continuare a pagare le multe europee.  Il consigliere provinciale Vincenzo Galassini (Pdl)



PARCO DELLA VENA DEL GESSO: ANIMALI PEGGIO DELLA GRANDINE, INTOCCABILI PER LA RICHEZZA DELL’ECOSISTEMA.


COLPO GROSSO ALLA FESTA DELL’UNITA’ DI COTIGNOLA BOTTINO: 30MILAEURO. DUE PESI E DUE MISURE?



Dalla stampa apprendo: “Colpo grosso alla Festa dell'Unità di Cotignola nel corso dell'ultima serata, quella di lunedì 20 agosto, al campo sportivo di via Alighieri: sono stati rubati circa 30mila euro in contanti, nel bel mezzo della festa, intorno alle 22. I malviventi sono entrati nello spogliatoio dove era custodito l'incasso e nel giro di pochi secondi hanno fatto razzia del denaro, portando via anche alcuni documenti. I  malviventi hanno agito nel bel mezzo della serata essendo l'ultima sera, c'erano anche più soldi del solito: li tenevamo lì per fare i pagamenti. Chi ha agito deve avere dato una forte 'spallata' alla porta per riuscire ad entrare». Anche quest'anno la Festa dell'Unità aveva riscosso una grande partecipazione. Solo ieri sera c'erano oltre 700 persone a cena.”  A Riolo Terme alla Festa dell’Unità, non si conosce  l’incasso, ma con una  cena a scopo benefico per i “terremotati”  hanno raccolto per i terremotati la somma di 3.000 euro a Brisighella, sempre alla Festa dell’Unità all’interno delle Terme, nella cena dedicata  ai terremotati hanno raccolto  solo 2.500euro con la partecipazione di 400 persone al costo di 10 euro.  Una“cattiva” riflessione, alla ”Andreotti”, con le nuove norme i pensionati sopra le 1.000 euro debbono aprire il conto corrente in banca,  e tutti devono pagare le “fatture” con bonifico bancario o assegno,  il Pd è esentato o c’è qualcosa altro? Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna PDL.

mercoledì 22 agosto 2012

IL PDL COMMENTA I DATI SULLA SICUREZZA IN PROVINCIA DI RAVENNA


"I dati sulla sicurezza dimostrano come la nostra opposizione sia sempre stata attenta, puntuale, obiettiva e moderata". I dati sui reati commessi in provincia di Ravenna inseriti in una classifica nazionale dimostrano la correttezza delle nostre posizioni quando abbiamo denunciato una situazione fortemente degradata e come corrispondesse al vero la percezione dei cittadini di un ambiente poco sicuro. Nonostante ci sia stato qualcuno che ha tentato di dissuaderci nella nostra puntuale azione di denuncia e abbia cercato di tratteggiare una situazione assai distante dalla realtà oggi i dati sono lontani dall'essere rosei, smentiscono e mettono fortemente in discussione le politiche a presidio del territorio, la gestione dei flussi migratori e dell'accoglienza. In qualità di Consiglieri comunali invitiamo quindi in primo luogo i Sindaci ad attivare in ogni territorio, con cadenza almeno trimestrale, tavoli straordinari per la sicurezza con le autorità competenti, chiediamo inoltre un giro di vite nella concessione dei permessi di soggiorno. Antonella Brini Raffaella Ridolfi Francesco Zannoni consiglieri comunali Massa Lombarda, Faenza, Bagnacavallo  PDL

Domenico Baccarini



Non credo di essere il solo che quando pensa a Domenico Baccarini lo associa alle vedute di Faenza ed inevitabilmente alla Faenza dei Canti Orfici di Dino Campana. Domenico Baccari­ni era di sette anni più giovane di Campana, nato infatti nella città manfreda nel 1892, dove studiò il disegno per poi passare nel 1901, grazie ad una borsa di studio, alla Regia Accademia di Belle Arti di Firenze dove conobbe Costetti autore dell’unico ritratto ad olio esistente che raffigura il poeta marradese Dino Campana. Una parentesi romana, lo vede frequentare le lezioni della Scuola del Nudo presso l’Accademia di Francia, è di questo periodo la realizzazione del grande trittico “L’uma­nità dinnanzi alla vita”, opera incompiuta, modernissima ed antesignana delle elaborazioni cromatiche di Boccioni. Nel 1904 è di nuovo nella sua Faenza, dove nei primi anni del secolo, si era formato un gruppo di artisti particolarmente vocati alla maiolica. Domenico Baccarini, che muore nel 1907 a soli 24 anni, è autore dei grandi busti dei personaggi e degli artisti del suo cenacolo Beltramelli, Costetti, Golfieri, Nonni, Zanelli. Fra questi, come testimonia la sua produzione scultorea, dimostra di essere un talento straordinario. “Disegnatore e plastico per dote naturale, egli sperimentò ogni tecnica e fece incessante dono del suo sapere e del suo amore a tutti i suoi compagni di scuola e di lavoro ” (Ennio Golfieri, “L’arte a Faenza dal neoclassicismo ai nostri giorni”, 1977). Il cenacolo che da Baccarini prende il nome coinvolge artisti di grande talento come Domenico Rambelli, Giuseppe Ugonia ed a questa tradizione ed a questa scuola si formerà anche il

martedì 21 agosto 2012

IGHINA PIERLUIGI: MACCHINA DELLA PIOGGIA, ATOMO MAGNETICO. SE CI PRENDONO MI FANNO FUORI.


TRATTATO COME BENDANDI?,
Macchina della pioggia, Atomo Magnetico, Valvola antisismica. Tre delle scoperte più interessanti dello scienziato italiano “Pierluigi Ighina”.








CRIMINALITA’: RIMINI E RAVENNA NELLA TOP TEN ITALIANA


ROMAGNA - Rimini e Ravenna nella top ten della criminalità italiana. E' quanto emerge dalla classifica del Sole 24 Ore che prende in esame i dati del ministero dell'Interno. Rimini è seconda in Italia, dietro Milano. Sono stati denunciati 7.001 reati ogni centomila abitanti (in totale 23.054). Ravenna è ottava con 23.659 reati in totale, pari a 6.028 ogni centomila abitanti. E' ottava in Italia. Forlì è invece ventiduesima con 18.711 denunce, pari a 4.731 ogni centomila abitanti. E' però la prima della Penisola per quanto riguarda la variazione percentuale in un anno: 18,3 per cento in più.

LA PROVINCIA ROMAGNA: CONTINUERA’ CON QUESTE INIZIATIVE DI GEMELLAGGI. RICORDIAMOCI DEL GATTOPARDO


 SE VOGLIAMO CHE TUTTO RIMANGA COME  E’, BISOGNA CHE TUTTO CAMBI”


lunedì 20 agosto 2012

ERRANI SE LA RIDE: TANTO A GIUDICARLO E’ UNA TOGA ROSSA


L’UDIENZA SUL MILIONE ALLA COOP DEL FRATELLO SI TERRA’ DAVANTI A UN GUP DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA
Le minoranze (Pdl, Lega, grillini) l'hanno costretto a presentarsi in consiglio regionale alla vigilia di Ferragosto e lui, Vasco Errani, governatore democratico dell'Emilia Romagna, non si è sottratto. Nella seduta si è anche parlato del terremoto, ma il tema principale era l'inchiesta Terremerse, nell'ambito della quale il presidente è indagato per falso ideologico. Terremerse è la coop che ricevette ingenti finanziamenti regionali quando era presieduta da Giovanni Errani, fratello maggiore del governatore. Quei fondi sono oggetto di indagine perché, come rivelato dal Giornale tre anni fa, sarebbero state commesse gravi irregolarità dalla coop e dalla stessa regione. La procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per i fratelli Errani (per Giovanni l'accusa è di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico), assieme ad alcuni funzionari pubblici e tecnici.Martedì Errani si è mostrato sereno e sicuro. «Ho sempre espresso rispetto e fiducia nell'operato della magistratura e continuo a farlo - ha detto tra l'altro - non per una ragione di forma ma per intima convinzione. So bene di non aver mai favorito o sfavorito alcuno». Parte di questa tranquillità potrebbe derivargli dal nome del giudice davanti al quale dovrà comparire il prossimo 7 novembre per l'udienza preliminare. Il gup chiamato a decidere se processare o no il governatore è Bruno Giangiacomo, presidente aggiunto della sezione Gip del tribunale di Bologna. Ma soprattutto, il dottor Giangiacomo, è uno dei leader di Magistratura democratica, la

IL PDL REGIONALE SI MUOVA: COMINCI A CHIEDERE LA RIDUZIONE DELLE SPESE, ALTRIMENTI I CITTADINI NON CI VOTANO PIU’


IN TV CON I SOLDI DELLA REGIONE, COINVOLTI TUTTI! SMETTETELA
 Alla fine c'è cascato anche il Pd. Nella polemica sulle comparsate tv a pagamento dopo Movimento Cinque Stelle, Pdl, Sel e Udc questa volta tocca ai Democratici. Il consigliere democratico Thomas Casadei ha pagato per il programma «In Regione», trasmesso dall’emittente televisiva Teleromagna. «C’è un regolare contratto non sulla singola puntata, ma sull’intero servizio offerto dall’emittente, che oltre una serie di apparizioni prevede anche la fornitura del cd con la registrazione. Tutto molto trasparente, in accordo con il mio capogruppo». Il Pdl nei Comuni, nelle Provincie, nelle Regioni, nel Parlamento deve condurre una battaglia al risparmio e alla riduzione delle spese, dai consiglieri, ai vitalizi, alle indennità, ridurre i deputati, i cittadini ci chiedono per primo questo. Coraggio vogliamo tornare a vincere!.

PROVINCE POCA VOGLIA DI CAMBIARE, SPERIAMO BENE PURTROPPO NON SCOMPARIRANNO: RICORDIAMOCI DEL GATTOPARDO “SE VOGLIANMO CHE TUTTO RIMANGA COME E’, BISOGNA CHE TUTTO CAMBI”


RAVENNA. La Provincia unica della Romagna per il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci è la «taglia minima» a cui si deve puntare. Meglio ancora sarebbe pensare ancora più in grande e includere nella “Grande Romagna” anche Imola e Ferrara.«Questa volta pare proprio che ci siamo, sulla riduzione del numero tramite accorpamento delle Province - è la premessa del primo cittadino -. A mio giudizio la Provincia Romagna, che unisce le attuali Province di Ravenna, Forli-Cesena e Rimini, è la taglia minima a cui dobbiamo puntare».Taglia minima vuol dire - esplicita poi il proprio pensiero - «seguire con attenzione il dibattito su questo tema nella provincia di Ferrara e ancor più nel territorio imolese».Matteucci passa poi a indicare «i due traguardi concreti che dobbiamo perseguire per “dare un senso a questa storia”: il primo è che dall’accorpamento delle Province devono nascere semplificazione burocratica, velocità delle decisioni e della loro attuazione, riduzione dei costi e qualificazione dei servizi pubblici; il secondo è un progetto per la crescita dell’economia romagnola che unisca i nostri territori nelle sfide difficilissime che abbiamo di fronte».Passando poi al nodo - indigesto per molti - della designazione del capoluogo, che l’articolo 17 della Legge indicherebbe in Ravenna, Matteucci pone una questione che, assicura, «non è pro-domo-mea»: «La parallela riorganizzazione degli organi decentrati dello Stato non potrà incidere sul tema del presidio territoriale in materia di sicurezza. Credo che il livello attualmente garantito da questure e Comandi provinciali delle diverse forze dell’ordine vada assolutamente assicurato».Quanto invece all’altro tema caldo della futura riorganizzazione del sistema sanitario, Matteucci ribadisce la propria convinzione «che la nascita della nuova Provincia debba spingerci ad accelerare la nascita dell’Ausl unica della Romagna».

venerdì 17 agosto 2012

E IO PAGO: OGGI 16 AGOSTO ORE 17 LUCI ACCESE IN PIAZZA LIBERTA’ FAENZA

VENERDI 17 AGOSTO: MARRADI FREE NEWS PER LA NOTTE DELLE STREGHE PROPONE NELL’ANTICA CANTINA DEGLI ARCHIROLI IN VIA CESARE BATTISTI15 “L’ANTRO DEI TAROCCHI”



Gli storici riferiscono che le carte da gioco, tarocchi compresi, venivano utilizzate da streghe e stregoni in occasione dei loro rituali. L’uso delle carte per sortilegi è testimoniato nel Cinquecento e nel Primo Seicento da diverse testimonianze: Pico della Mirandola in un Capitolo contro la divinazione (1506) incluse le immagini raffigurate in un gioco con le carte come una delle diverse forme di sortilegio e lo stesso a metà secolo scrisse il giurista spagnolo Martin de Azpilcueta, mentre Juan Perez de Montalvàn o Montalbàn (1632), indicò le carte come un metodo per realizzare sortilegi o predire il futuro. Ne è un esempio il servirsi della carta del Diavolo nel cosiddetto “Scongiuro del Tarrocco”, detto anche “Martelo d’amor” da parte di alcune “strige” veneziane nel sedicesimo secolo. Come si apprende dai processi contro persone accusate di stregherie et herbarie, l’invocazione al demonio per ottenere l’amore tramite il suo aiuto fu pratica abituale a Venezia, specialmente fra le meretrici di una certa età le quali, temendo di perdere o avendo già perso i loro amanti, ricorrevano al rituale del martelo per riconquistarli. Una pratica che i Tribunali della Sacra Inquisizione condannarono a più riprese. Siamo informati di ciò dal prof. Andrea Vitali, storico del simbolismo e Presidente dell’Associazione Culturale Le Tarot, organismo di studi storico-scientifici che raccoglie autorevoli personalità del mondo accademico internazionale (fra i tanti, il Prof. Franco Cardini con il quale il prof. Vitali ha condiviso diversi libri). L’occasione della “Notte delle Streghe” ci è parsa pertanto ideale per invitare il prof. Vitali a relazionarci su che cosa sia la magia, di cui tendenzialmente non ne conosciamo i più profondi aspetti e che hanno a che vedere con l’energia simbolica, secondo la tesi avanzata, dopo decenni di studi, dal celebre psicologo Carl Gustav Jung. Oltre a ciò, poiché il prof. Vitali tiene corsi per apprendere la divinazione con i tarocchi basandosi sulle teorie junghiane, diversi allievi dei suoi Corsi si sono resi disponibili per letture individuali in tal senso. Lo spazio messo a disposizione sia per la relazione del prof. Vitali che per le letture divinatorie è oltremodo suggestivo, in quanto risulta essere assai simile a quegli antri oscuri che un certo Romanticismo di stampo ottocentesco ha lasciato nella memoria del nostro immaginario collettivo.. Carte giganti di tarocchi, video proiezioni di immagini stregoniche del rinascimento e del periodo barocco, unitamente alla musica delle streghe dei secoli XVI e XVII, renderanno la visita a questo “Antro dei Tarocchi” un appuntamento da non perdere. L’Antro dei Tarocchi nell’antica cantina degli Archiroli Via C. Battisti 13 “Le carte delle streghe e il futuro disvelato” Letture individuali dei tarocchi ed esposizione di carte giganti di tarocchi italiani del sec. XV.

INTERVISTA DI FAENZAWEBTV A GALASSINI: IL NUOVO POLO PRODUTTIVO DI CASTELNUOVO A SOLAROLO. HERA DIVENTA IL COMMITTENTE DELLE OPERE DI URBANIZZAIONE CHI PAGA? PERCHE’ LA PROVINCIA NON HA FATTO INTERVENIRE LA PARTECIPATA STEPRA?






giovedì 16 agosto 2012

ANCORA ERRORI SULLE NOMINE NELLE SOCIETA’ PARTECIPATE

"Dopo tanti proclami scaturiti dalla vicenda "Zagonara" circa la trasparenza e qualità degli amministratori nominati a gestire le società partecipate, ecco la montagna partorire il topolino. Dopo avere avuto in una decina di giorni la possibilità di valutare numerosi e qualificati curricula pervenuti , molti dei quali scartati per motivi politici, si nomina un Presidente di un'importante società partecipata (Azimut) a cui carico risulta un procedimento penale legato alla vicenda "Ghiarona". Ora finchè il procedimento non è concluso nessuno può essere definito colpevole di alcunché, ma è sicuramente inopportuno procedere a nomine di tal fatta in ambito pubblico a gestire società che valgono centinaia di migliaia se non milioni di euro di denaro pubblico. Malpezzi non può pretendere di presentare e sbandierare un codice etico per le nomine per poi disattenderlo il giorno dopo: anche questo è malcostume! Se la sinistra che governa queste lande non riesce a trovare altri amministratori, riunisca le società partecipate in una sola a portafoglio diversificato con un solo amministratore delegato ed un solo consiglio: si realizzerebbe un'importante risparmio ed un'economia che andrebbe a vantaggio degli utenti cioè di noi tutti. Il rovescio della medaglia nella riduzione degli incarichi è l'impossibilità di accontentare la miriade di partitini che compongono le coalizioni di sinistra, fino alle fazioni interne al PD stesso, con incarichi pubblici dosati da sempre in base al manuale Cancelli. Deve prevalere su tutto l'interesse generale, in questo modo prevale solo la fame di seggiole delle fazioni politiche e relative figuracce da parte di Malpezzi e della sua coalizione che dopo le promesse  di rinnovamento si trova fare le stesse cose di sempre con l'aggravante di una scarsa attenzione alla qualità degli amministratori. A nostro avviso è opportuno procedere sin da ora alla sostituzione del Presidente  di Azimut, in attesa della riforma da noi auspicata".

IL NUOVO POLO PRODUTTIVO DI CASTELNUOVO A SOLAROLO. MA IL PSC NON HA ANCORA DECISO DOVE SARA’ L’INGRESSO DALL’A 14 A NORD O A SUD?


HERA DIVENTA IL COMMITTENTE DELL’E OPERE DI URBANIZZAIONE CHI PAGA? PERCHE’ LA PROVINCIA NON HA FATTO INTERVENIRE LA PARTECIPATA STEPRA? 

Il comune di Solarolo ha comunicato che i lavori per il casello autostradale sull’ A 14 procedono rapidamente per avere il progetto entro la fine dell’anno e l’inizio dei lavori entro il 2013, ma non si conosce ancora l’ esatta ubicazione che può creare problemi per eventuali espropri. Per le opere di urbanizzazione primaria interviene HERA, quando queste spettano ai lottizzanti e, considerato che la Provincia partecipa a STEPRA, perché non è stata invitata  ad eseguire la lottizzazione. In merito questo ho chiesto chiarimento con un’interpellanza alla Provincia di Ravenna.  

TARIFFE ACQUA E GAS, IN DIECI ANNI AUMENTO VERTIGINOSO: GRAZIE AI COMUNI CHE VOGLIONO LA GESTIONE PUBBLICA


DIMINUITE DEL 7%  LE TARIFFE TELEFONICHE DOVE ESISTE LA CONCORRENZA

Aumenti vertiginosi negli ultimi 10 anni sulle tariffe pubbliche. A fronte di un incremento del costo della vita pari al 24%, le bollette dell`acqua sono cresciute del 69,8%, quelle del gas del 56,7%, quelle della raccolta rifiuti del 54,5%. È questo il risultato emerso da un`analisi condotta dall`Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha analizzato l`andamento dei prezzi delle tariffe pubbliche nel periodo 2002/2012. PREZZI - I biglietti ferroviari, secondo la Cgia, sarebbero aumentati del 49,8%, i pedaggi autostradali del 47,5%, l`energia elettrica del 38,2% e i servizi postali del 28,7%. Solo la telefonia ha subito un decremento del prezzo a -7,7%. «A nostro avviso - afferma il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi - l`introduzione dell`euro centra relativamente poco. Questa impennata dei prezzi, almeno per alcune delle voci analizzate, va ricondotta al costo sempre più crescente registrato dalle materie prime, in particolar modo dal gas e dal petrolio, dall`incidenza delle tasse e dei cosiddetti oneri impropri, che gonfiano enormemente le nostre bollette, e ai modestissimi risultati ottenuti con le liberalizzazioni. Per le bollette dell`acqua potabile - conclude Bortolussi - è vero che la variazione percentuale è stata la più consistente, ma va anche sottolineato che gli importi medi pagati da ciascuna famiglia italiana sono ancora adesso tra i più bassi d`Europa.»

martedì 14 agosto 2012

LAVORI POCO SENSATI IN VIA OBERDAN



 FAENZANET. Non si può purtroppo che dare ragione ai tantissimi che hanno criticato l'Assessorato ai Lavori Pubblici guidato dalla Zivieri per il nuovo assetto dato a via Oberdan. Dopo le perplessità per alcuni passaggi pedonali che, oltre a togliere parcheggi, sono veramente troppo ristretti, la ciliegina sulla torta è arrivata questa settimana. Gli operai hanno infatti iniziato lunedì (li vedete all'opera con la freccia che obbliga a svoltare verso destra già montata) a costruire la nuova rotonda -per fortuna temporanea- tra via Oberdan, viale Paradiso e via Medaglie d'Oro.  La trovata geniale è che da oggi non si potrà più da viale Paradiso dirigersi verso sinistra o diritto, e si potrà solo voltare. Una limitazione poco intelligente che non farà altro che spostare le auto che devono andare verso Bologna o il Circolo del Tennis su un altro punto limitrofo, assolutamente inadatto a gestire masse di traffico maggiori di quelle che già ospita, ossia l'incrocio tra via Giovanni XXIII e via Oberdan (foto sotto), dove tra l'altro perse la vita il giovane Marco Testa. Un'altro problema subito apparso palese è poi anche per il distributore, dove i camion con rimorchio che trasportano la benzina, difficilmente riusciranno ad entrare per scaricare causa lo spartitraffico.
C'è davvero l'impressione che questi lavori, fatti sull'onda di una necessaria regolamentazione della velocità e delle immissioni su via Oberdan, siano stati fatti senza studiare bene la situazione, i rimedi e relative conseguenze, in maniera insomma decisamente poco assennata.

FORZA PRESIDENTE BERLUSCONI: SCENDA IN CAMPO E FACCIA TICKET CON UNA DONNA


 Silvio Berlusconi scenda in campo e faccia ticket con una donna. Così il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, intervistato dal quotidiano Il Giornale, invita il Cavaliere a tornare in campo alle prossime elezioni. In Italia - dice - c'è bisogno di far ripartire l'economia e di qualcuno che possa comprendere le esigenze delle piccole e medie imprese e delle partite Iva. L'interprete più credibile della necessità di rilanciare lo sviluppo è Silvio Berlusconi. Il suo coinvolgimento non è demagogico o di convenienza. Non è uomo capace di fingere, quando si impegna in una missione è sincero e lo fa fino in fondo'. Sull'ipotesi di una first lady Verdini dice: 'Meglio non dare mai consigli sui matrimoni. Piuttosto l'idea di un ticket con una donna di grande spessore potrebbe dar vita a una novità politica senza precedenti'. In ogni caso, 'tocca a lui decidere, ma le sue mosse hanno già messo in fibrillazione i nostri avversari e creato un forte movimento nel nostro partito'. Verdini parla della riforma della legge elettorale: 'Ci sono nodi da sciogliere e il Generale Agosto ha rallentato la trattativa. A fine mese dovremo rivederci perchè poi bisognerà lasciare spazio all'iter parlamentare che e' quello che davvero conta'. La legge attuale, commenta, 'è stata sottosposta a una demonizzazione senza possibilità di difesa. E' vero, sono stati commessi degli errori ma ha permesso a tutti i partiti di portare giovani e donne in Parlamento in misura assolutamente superiore alle leggi precedenti. E ha anche introdotto il premio di maggioranza che nessuno mette più in discussione'. Infine, Verdini parla della 'Cosa Bianca' voluta dai centristi con dentro ministri del governo: 'Innanzitutto prendere voti è una cosa difficile. Tra la volontà e la realtà c'è di mezzo il mare. Inoltre la ridiscesa in campo di Berlusconi delinea dei campi precisi. Per me il mondo è bipolare, soprattutto oggi che la situazione impone rapidità nelle decisioni e non bizantinismi'.

venerdì 10 agosto 2012

FAENZA LA CHIESA DI RIVALTA


GOVERNO: DIFENDIAMO IL SETTORE DELLA CERAMICA DALLA CONCORRENZA


PERSOLINO UN BEL PROGETTO


PER LA NOSTRA AGRICOLTURA QUESTA E’ UNA SITUAZIONE DI CALAMITA’ NATURALE, LA SICCITA’ STA COLPENDO TUTTE LE PRODUZIONI


L’ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA RABBONI ACCELERI AL MASSIMO LE PROCEDURE PER IL FONDO DI SOLIDARIETA’

Il Consigliere regionale Bazzoni si associa alle forti preoccupazioni espresse da tutte le organizzazioni agricole per la drammatica e perdurante siccità che sta investendo la nostra regione e le colture estive:-“Rischiamo veramente un tracollo del comparto agricolo, per l’effetto di quest’ondata di calore che perdura ormai da due mesi; tutte le colture seminative, dal mais alla soia, ma anche la fruttivinicoltura sono ormai compromesse ed andranno ad aggravare la crisi strutturale dell’agricoltura che colpisce la nostra provincia da alcuni anni. Senza l’aiuto pubblico il settore prenderà un colpo da cui sarà difficile che possa rialzarsi. Bene ha fatto l’Assessore regionale Rabboni a richiamare la necessità di un intervento del fondo di solidarietà nazionale, che possa dare un po’ di respiro agli agricoltori; il fondo dovrà essere adeguatamente finanziato.
Per questo rivolgo un appello all’Assessore ed a tutta la Giunta regionale affinché trovino il modo di accelerare al massimo i contatti con il Governo e le necessarie procedure per compensare le ingenti perdite produttive degli agricoltori”

giovedì 9 agosto 2012

NESSUNO VUOL FARE IL VIGILE URBANO A ROVIGO


AL CONCORSO SONO STATI AMMESSI IN CINQUE PER DUE POSTI. EPPURE SOLO UNO DEI CANDIDATI HA ACCETTATO: GLI ALTRI  PREFERISCONO LA DISOCCUPAZIONE AL LAVORO.
Tempo di crisi, con la disoccupazione alle stelle, eppure il Comune di Castelmassa (Rovigo) non riesce a trovare qualcuno che voglia fare il vigile urbano. Il bando per il concorso da agente di polizia municipale di quartiere a tempo determinato, infatti, è stato ignorato dai candidati ammessi che, secondo il sindaco Eugenio Boschini, "hanno preferito continuare ad usufruire dell’assegno di disoccupazione piuttosto che svolgere il lavoro previsto, 24 ore settimanali, per circa 1000 euro mensili". Al concorso in realtà hanno partecipato sei persone per due posti, uno con scadenza al 31 dicembre e full time e uno fino al 30 settembre part time. "Cinque delle persone che si sono iscritte al bando sono state ammesse, la sesta è stata esclusa per questioni di inidoneità", spiega il primo cittadino, "Il vincitore è già al lavoro e ben inserito nel ruolo full time, mentre per l'altra posizione ancora nessuno si è fatto vivo"

MARRADI ESPOSIZIONE SU DOMENICO VANNI