lunedì 31 ottobre 2011

EUROPA. L’ITALIA PAGA MA RICEVE POCO

IL 14,2% DEL BILANCIO EUROPEO A CARICO DELL’ITALIA, RICEVE SOLO IL 7,92% 



Nel linguaggio europeo vengono definiti "contribuenti netti": si tratta della pattuglia minoritaria di quei Paesi che, nell'Europa a 27, danno di più in termini di contributi rispetto a quello che ricevono in termini di aiuti e di fondi.  Nel 2009 l'Italia ha contribuito staccando un assegno pari al 14,2% del bilancio comunitario e ha ricevuto fondi pari al 7,92% della torta complessiva, con un saldo negativo di 5 miliardi di euro che, secondo le ultime stime, dovrebbe arrivare a 6 miliardi nel 2013.  La Germania (6,3 miliardi) e la Francia (5,8 miliardi) hanno un saldo negativo maggiore del nostro, ma solo in termini assoluti: infatti il nostro ritorno tra dare e avere è di appena il 50%, come Berlino ma più basso di quello di Parigi, che recupera oltre il 60%. Tra i beneficiari netti figura la Spagna, che contribuendo con il 9,6% ha "guadagnato" 1,2 miliardi. L'Italia è praticamente da sempre e ogni anno di più non soltanto il terzo contribuente dell'Unione ma anche il terzo in termini assoluti a dare più miliardi di quanti ne riceva. Una considerazione questa che, in aggiunta a tante altre (dalla solidità delle banche alla ricchezza privata), è l'ennesima conferma di quanto sia ingiustificato il tiro al bersaglio del quale siamo oggetto. Ultima nota a margine: sull'Italia è stato scaricato il 18% del peso complessivo di misure per tirare fuori la Grecia dai guai e il nostro paese garantisce 78 dei 440 miliardi teorici del fondo salva-Atene. Soldi che con una singolare partita di giro fanno comodo soprattutto alle banche francesi e tedesche, che detengono la gran parte del debito ellenico. Un meccanismo perverso, da Robin Hood alla rovescia, se l'Italia è così mal messa come si vuole far credere. Ma evidentemente fa comodo così agli attuali padroni del vapore europeo, così solerti nello scaricare sull'Italia e sui suoi conti anche i loro problemi.

RAVENNA NELLA “TOP TEN” DELLE CITTA’ MENO SICURE: DECIMA IN ITALIA

UN’INDAGINE DEL SOLE 24ORE. I REATI DENUNCIATI IN RAPPORTO ALLA POPOLAZIONE NEL 2010 SONO 5.343 SU 20.813 CITTADINI



Rimini, 31 ottobre 2011 - Ravenna pericolosa? Sembra proprio di sì. Nella classifica generale dell'incidenza dei reati denunciati in rapporto alla popolazione, la provincia romagnola è decima in Italia. Rimini, invece è la seconda. Prima è Milano. A Rimini, nel 2010, sono 6.589 per centomila abitanti (a Milano 6.948), per un totale di 20.235, con una diminuzione del 10% rispetto al 2009. Nella ‘top ten’ anche Bologna, al quarto posto (6.428; 63.276; -0,3%), e Ravenna, al decimo (5.343; 20.813; 1,8%). Si tratta di elaborazioni pubblicate oggi dal Sole 24Ore su dati dell’Associazione nazionale forze di polizia (Anfp).  In questa classifica Modena e’ al 12/o posto (5.124; 35.588; -2%), Parma al 16/o (4.870; 21.300; 0,8%), Reggio Emilia al 24/o (4.399; 23.104; -3,6%), Ferrara al 30/o (4.207; 15.101;: -5,9%), Forli’ al 38/o (4.032; 15.818; -4,7%), Piacenza al 52/o (3.681; 10.600; -0,6%).  L’indagine fornisce anche la classifica nazionale delle province più colpite per sei tipologie. Bologna e’ quarta per i borseggi (460,3 per centomila abitanti, 4.531 in totale, -4,5% sul 2009) e Rimini e’ sesta (427,9; 1.314; -19,1%). Nelle truffe e frodi informatiche, Bologna e’ terza (229; 2.254; -1,6%) e Forli’ decima (186,3; 731; 32,4%). Il capoluogo regionale e’ decimo per le rapine (63,8; 628; -6,5%), Rimini e’ al 13° posto (56; 172; -35,3%). Rimini e’ invece al nono posto per gli scippi (38,8; 119; -16,8%). Non compaiono invece province emiliano romagnole nella ‘top 15’ dei furti in casa e dei furti d’auto.

L’ODISSEA DI UNA MADRE PER RIPORTARE LA SALMA DELLA FIGLIA A RAVENNA

AZIMUT E LA BUROSCRAZI HA ALLUNGATO I TEMPI


UNA BRUTTA storia che ha bisogno di chiarezza. Maria Lardieri, 79 anni, è rimasta sola e ha un unico desiderio: riportare a Ravenna la salma di sua figlia Giovanna, deceduta il 28 febbraio 2009 all’età di 53 anni a Ravenna, ma sepolta a Caposele in provincia di Avellino. La vicenda inizia il 27 giugno quando l’anziana, tramite uno studio tecnico, presenta la richiesta per ottenere in concessione un loculo nel cimitero. In pratica Azimutrisponde che non ci sono problemi, ma che il loculo richiesto avrebbe potuto essere concesso solo quando fosse stata certa la data di arrivo della salma. Così la donna presenta, come richiesto, anche l’istanza di tumulazione nel loculo che avrebbe acquistato in concessione quando stabilita la data di arrivo della salma. Il 4 ottobre, in seguito al disbrigo delle pratiche di trasporto della salma concordate con un’impresa ravennate di pompe funebri ed essendo certo che sarebbe arrivata a Ravenna lunedì 10 ottobre, il tecnico si reca presso gli uffici di Azimut per ottenere la concessione. Gli viene però risposto che la pratica era stata bloccata perché i loculi a disposizione sono solo per salme ‘fresche’contraddicendo così quanto affermato il 27 giugno. «NON RIESCO a credere a quello che è successo — racconta la Lardieri — sono affranta per non dire altro. A quanto ho capito, in attesa di nuove costruzioni, hanno deciso di tenere i loculi a disposizione di chi deve ancora morire. Una decisione che comunque non avrebbe dovuto essere valida per chi, come me, ha ricevuto la promessa di ottenere un loculo per la salma della propria figlia. Ho maturato una legittima aspettativa e mi sono impegnata anche economicamente affidandomi a uno studio tecnico e a un’impresa di pompe funebri per effettuare tutte le pratiche burocratiche

IL VERO VOLTO DI MATTEO RENZI TRA L’IMBONIMENTO, LE AMICHETTE, IL VUOTO E LE CONDANNE PER ABUSO DI POTERE

ANCHE IL SINDACO MALPESSI AL BING BANG



Se il nuovo che avanza è Matteo Renzi, allora stiamo freschi. Il 28 ottobre alla stazione Leopolda di Firenze il sindaco presenta il suo progetto per rilanciare l'Italia: "Sarà l'inizio di un'altra storia". La storia invece è sempre la stessa: predica bene, razzola male. Il fenomeno però dal punto di vista della comunicazione politica è molto interessante. Se alla postazione di computer si sostituisce il palchetto, se solo al Capo è concesso di intervenire in continuazione, e a tutti gli altri cinque minuti, basta immaginare una falce e martello e sembra di essere a sentire Fidel Castro al congresso del partito comunista di Cuba.  Il giovane politico continua a farsi paladino della precarietà, lui figlio di papà (politico democristiano), che non ha mai spedito un cv in vita sua, mai fatto un colloquio di lavoro, mai temuto la fine di un contratto a tempo determinato. Il Sindaco di Firenze è capace, con una battuta, di far dimenticare a tutti il suo essere piena espressione del ceto politico che critica. Di aver anzi usato l’istituzione per eccellenza sinonimo di spreco e di inutilità -la Provincia, di cui a Firenze è stato Presidente- come trampolino di lancio. Il Renzi, nel mentre parla e straparla di trasparenza e meritocrazia, già in tenera età sembra infatti aver appreso l'importanza del clientelismo e dell'abuso del potere per favorire gli interessi suoi e dei suoi amici. Un ottimo attore, ma anche come politico non ci scherza. Per non dar giudizi personali e attenerci ai fatti obiettivi, ci attestiamo esclusivamente ai numerosi episodi di abusi di potere descritti nella sentenza di condanna della Corte dei Conti nei confronti di Matteo Renzi e della sua cricca, che è possibile consultare anche on-line su questo sito: i giudici hanno accertato come in numerosi casi il giovane Renzi, all'epoca dei fatti Presidente della provincia di Firenze, piazzava ai vertici dell'Ente amici e amichette senza alcun titolo e qualifica.

sabato 29 ottobre 2011

PINI DI ERRANO: LA PROPRIETA’ E’ CONTRO L’ABBATTIMENTO


BERLUSCONI LA MIA LETTERA AL FOGLIO: SI A RESPONSABILITA’, AUTONOMIA, LIBERTA’: AUSTERITA’ NO

Gentile direttore, bisogna stare attenti alle parole, come sapete voi del Foglio. 
“Austerità” non fa parte del mio vocabolario. Responsabilità sì, autonomia sì, libertà sì, ma austerità no. La polemica sui “licenziamenti facili” è figlia di una cultura ottocentesca che ignora i cambiamenti del mercato mondiale ed è oltraggiosa per l’intelligenza degli italiani: già ora nelle aziende con meno di 15 dipendenti, dove lavora circa la metà degli occupati, non vige la giusta causa.
E se ora il governo si propone di intervenire sui contratti di lavoro, seguendo la strada indicata dal disegno di legge presentato dal senatore dell’opposizione Pietro Ichino, è solo per aumentare la competitività del Paese, aprire nuovi spazi occupazionali per le donne e per i giovani, e garantire a chi perde il lavoro l’aiuto della cassa integrazione per trovare una nuova occupazione. Di fronte al compimento di una fase critica e turbolenta, e dopo che in Europa il nostro e altri governi hanno chiesto e ottenuto impegni finanziari a difesa dell’euro, dando assicurazioni sulle riforme e un calendario impegnativo per la loro realizzazione, si va purtroppo dipanando una campagna fatta di ipocrisie e falsità, che tende a rovesciare come un guanto il senso delle cose.
Ci siamo impegnati per la crescita, per lo sviluppo, per più efficaci regole di concorrenza, di competitività, di mobilità sociale, non per deprimere l’economia e rilanciare la lotta di classe, che come ho detto in Parlamento è finita da un pezzo. La rete di protezione sociale, in specie sul tema del lavoro, è tutto sommato abbastanza solida in Italia, e nessuno vuole sfilacciarla. Il problema è di ridurre le cattive abitudini, scongiurare un’estensione abnorme del lavoro precario, offrire un futuro qualificato ai giovani e alle donne rimuovendo solo e soltanto le rigidità improprie che impediscono l’allargamento della base occupazionale e produttiva, per avvicinarci agli obiettivi del Trattato di Lisbona sulla partecipazione al mercato del lavoro, purtroppo ancora lontani.

venerdì 28 ottobre 2011

OGNI GIORNO IN PROVINCIA DI RAVENNA DUE BOTTEGHE COSTRETTE A CHIUDERE

SIETE TUTTI PAZZI, MA DAVVERO PAZZI

Ricapitoliamo. Per giorni Bersani, le opposizioni e i giornali hanno detto che "bisogna ascoltare l'Europa" e "dare risposte", perchè la strada indicata dall'Europa era quella giusta (“Berlusconi si deve dimettere”, aggiungeva Bersani). Poi il governo scrive questa famosa lettera, SEGUENDO le indicazioni dell'Europa, e che ci dicono Bersani, le opposizioni e i giornali? Che sono tutte cose sbagliate.
E allora, vabbè, siete tutti pazzi. Ma davvero (“Berlusconi si deve dimettere”, aggiungeva Bersani).

CAOS NEL DISBRIGO DELLE AUTORIZZAZIONI SISMICHE

BAZZONI: DISBRIGO DELLE AUTORIZZAZIONI SISMICHE LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA INVECE DI SEMPLIFICARE CREA ULTERIORE DISAGIO AD AZIENDE E PROFESSIONISTI
 “La Legge Regionale 19 del 2008 “ Norme per la riduzione del rischio sismico” e interventi di difesa del suolo e della costa prevede che gli “ex. Genio-Civile” impieghino non più di 60 giorni per rilasciare le autorizzazioni sismiche per l’inizio dei lavori”. Un committente che richiede l’autorizzazione sismica paga circa 480€ per l’istruttoria della pratica che a norma di legge dovrebbe essere rilasciata appunto entro 60 giorni. Nelle sedi di Modena, Parma, Reggio Emilia, Forli, Ravenna etc. solo circa il 20% delle autorizzazioni sismiche sono rilasciate entro 60 giorni (come prevede la legge), il 40% entro 90 giorni circa ed un altro 40% oltre i 90 giorni. Questo crea la paralisi delle costruzioni: ditte e cooperative hanno gli operai fermi perché gli “Ex Genio-Civile” non rispettano i tempi, tanto che ci sono state delle diffide nei confronti dei Responsabili dei Servizi e del Direttore Generale da parte di titolari di imprese per esigere il rispetto delle tempistiche di Legge per il rilascio dell’autorizzazione sismica anche perché le ditte stipulano contratti che prevedono tempi certi per l’inizio e la consegna dei lavori e nel caso di ritardi si può addivenire alla rescissione del contratto con contestazioni in sede civile”. Continua il Consigliere regionale Gianguido Bazzoni: “in questa condizione già di per sé caotica la Regione Emilia Romagna ha ulteriormente complicato la situazione prendendo una decisione completamente insensata; anziché far esaminare le pratiche nelle varie sedi (Modena, Parma, Reggio Emila, Forli, Cesena etc..) da Ingegneri assunti a tempo indeterminato e/o a tempo determinato, come si faceva ordinariamente, ha fatto inviare tutte le pratiche nella sede di Bologna per visionare le pratiche che poi una volta autorizzate vengono rispedite alle sedi di provenienza; non tenendo conto del fatto ad esempio che circa il 78% di tutte le pratiche  richiedono delle integrazioni che i liberi professionisti, redattori dei progetti, devono portare alla sede di Bologna, una o più volte, per parlare con l’ingegnere istruttore della pratica e concordare con lui le integrazioni da fare. Ecco un esempio molto eloquente di come la burocrazia possa complicare e pesare economicamente sulla vita dei cittadini e delle imprese.”

PINI DI ERRANO. IL PD FAVOREVOLE ALL’ABBATTIMENTO.

DISCUSSIONE SUL SITO DI FAENZA NOTIZIE
Come il Pdl e il suo capogruppo Ridolfi, anche il Pd era intervenuto sulla questione dei pini di Errano. Roberto Pasi, segretario dei Giovani democratici di Faenza e consigliere comunale, ha presentato nell'ultima assemblea un'interpellanza in merito. "Premettendo - ha scritto - che noi erranesi per primi amiamo molto la bellissima cornice che i pini storici creano al paesaggio della nostra frazione, sono a interrogare l'amministrazione comunale sulla questione della sicurezza". "Ho letto della presunta volontà dell'amministrazione di abbattere i pini per risparmiare sulla manutenzione. Come detto prima, tutti amano queste piante maestose, ma nulla viene prima della sicurezza: sicurezza per chi transita nella strada brisighellese, per chi passeggia nella pista ciclabile e per chi abita all'ombra di questi alberi". "Controlli e manutenzione vengono effettuati regolarmente e affermano, da vari anni, che almeno cinque di questi pini storici sono irrimediabilmente malati e non più sicuri. Molti cittadini chiedono insistentemente da anni che vengano ottenuti i permessi necessari all'abbattimento, permessi che non dipendono dal Comune, affinché i soli pini che le analisi hanno decretato malati e non più stabili vengano rimossi e sostituiti. Si chiede quindi se siano arrivati i tanto attesi permessi, visto che già l'anno scorso uno dei cinque pini ha dimostrato come la natura non aspetti la burocrazia, facendo da sé quanto

giovedì 27 ottobre 2011

FINI 28 ANNI IN PARLAMENTO E NON HA MAI LAVORATO IN VITA SUA. E FA LA MORALE AGLI ALTRI

BALLARO E QUELLA PRESENZA INOPPORTUNA

Dapprima ha partecipato alla trasmissione di Fabio Fazio, Che tempo che fa, poi ieri sera il Presidente della Camera si è materializzato a Ballarò, accanto a Vendola e in contraddittorio con due esponenti del governo.  La sua sola presenza a Ballarò è apparsa subito in stridente contrasto con il ruolo di presidente della Camera, che mai nella storia politica italiana era stata strattonata così impunemente a scopi politici. Ma la ragione fondamentale del presenzialismo di Fini consiste nel fatto che il terzo polo appare sempre di più rappresentato e guidato da Ferdinando Casini, leader dell'Udc. Fini deve perciò recuperare, soprattutto in vista di eventuali elezioni, un'influenza politica che ha perduto a vantaggio di Casini e degli stessi esponenti di seconda fila del suo partito.  Il problema è che Fini, come ha confermato nel corso della trasmissioni di ieri sera, è incapace di tenere una linea moderata e una prospettiva politica convincente, mosso com'è unicamente da un rancore personale nei confronti di Berlusconi.  Lo stesso inconcepibile astio, completamente inadatto al suo ruolo super partes, dimostrato nel lanciare accuse a Bossi e a sua moglie.  Per il futuro è lecito prevedere una difficile coabitazione tra Fini e Casini nella stessa alleanza politica, nella quale si potrebbero manifestare le stesse divisioni che nel passato hanno contrapposto i due.

BALLE SINISTRE: LE CLASSI POLLAIO NELLE SCUOLE NON ESISTONO. LO DICE L’OCSE

Favolette sinistre. Come sempre d’altronde. L’opposizione, per mesi, ha sbandierato l’accusa delle classi pollaio come conseguenza delle riforme sulla scuola del Ministro Gelmini. Un’autentica panzana. Lo dice l’Ocse che nel recent report sulla situazione scolastica afferma che la media europea di studenti per classe è di 23, mentre in Italia è 22. Altre assurdità rosse, nel settore della scuola, smontate ultimamente: il taglio del tempo pieno e la riduzione degli insegnanti di sostegno. Per il primo aspetto i corsi sono invece aumentati e per il secondo gli insegnanti di sostegno sono quasi 95000, il numero più alto nella storia del nostro paese. In ogni caso non ci meravigliamo delle continue menzogne della sinistra, quanto piuttosto del numero degli allocchi che costantemente ci credono. Da Fazioso

I NOSTRI SOLDI

Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dal nostro Comune affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro.


mercoledì 26 ottobre 2011

I NOSTRI SUCCESSI CONTRO L’EVASIONE FISCALE

E DA FEBBRAIO 2012 SARA’ IN VIGORE IL NUOVO REDDITOMETRO!
L'impulso dato dal governo Berlusconi alla lotta contro l'evasione registra una novità importante, utile a tutti i contribuenti: da febbraio 2012 sarà operativo il nuovo redditometro, che rafforzerà le capacità di analisi dei redditi da parte degli uffici tributari per contrastare gli evasori. Il nuovo redditometro, come ha spiegato il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, sarà uno "strumento di compliance". Quindi, non una norma puramente repressiva e nella disponibilità esclusiva degli uffici tributari, ma accessibile anche ai contribuenti, che in questo modo potranno confrontare la coerenza tra reddito dichiarato e spese effettuate. Rispetto al redditometro precedente, definito da Befera "datato, grezzo ed elementare", quello nuovo considera 100 voci di spesa relative ad abitazioni, mezzi di trasporto, assicurazioni, contributi, istruzione, attività sportive e ricreative, cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari.  I risultati raggiunti finora dal governo Berlusconi nella lotta all'evasione non hanno precedenti. Nel 2010 la somma recuperata da Agenzia delle Entrate, Inps ed Equitalia, è stata complessivamente pari a 25,4 miliardi di euro, tra imposte, tasse e contributi evasi. Nei due anni precedenti, i tre istituti avevano recuperato 16,4 miliardi nel 2009 e 11,9 miliardi nel 2008.  Al confronto, i governi di centrosinistra avevano fatto molte chiacchiere, ma combinato davvero poco: il governo Prodi nel 2006 e nel 2007 aveva recuperato rispettivamente 4,4 e 6,4 miliardi di imposte evase. Appena un quarto di quanto ha fatto il governo di centrodestra.

PD, LE CORRENTI ORA SONO DICIASETTE

BERSANI: DISCO ROTTO, CAMBIA IL VENTO
Vera o no che sia, la febbre ha tenuto lontano Pierluigi Bersani dalla due giorni bolognese tenuta all'insegna de "l'altro Pd" da Pippo Civati e Debora Serracchiani. I due protagonisti non vogliono sentir parlare di correnti, eppure la loro sarebbe - secondo il Corriere della Sera di domenica - la diciassettesima, e si chiamerebbe "Prossima Italia".   Tanti, infatti, sarebbero i sottogruppi presenti all'interno del Partito democratico, elencati scrupolosamente dal Corriere. Adesso si attende la kermesse organizzata a Firenze da Matteo Renzi per questo fine settimane all'insegna del "big bang". Correnti, o come altro si chiamino, divise su tutto: sulle alleanze, sulle primarie, sul candidato-premier, sul programma, sulla legge elettorale, sulla manovra economica chiesta dall'Europa. Nel Pd la leadership di Bersani si indebolisce sempre più perché non prende una posizione su nessuno dei temi più caldi con il risultato che chiunque abbia un'idea o una mezza idea non rinuncia a organizzare una manifestazione per renderla pubblica.  Ha osservato Angelo Panebianco (Corriere, 23 ottobre) che il "politicismo" si è impadronito del Partito democratico, con il risultato che esso "si sta dilaniando" fra posizioni programmatiche, ma "fra

martedì 25 ottobre 2011

ELEZIONI DI QUARTIERE: UN GRANDE FIASCO. SOLO IL 5% DEI FAENTINI HA PARTECIPATO

IL PD FAENZA DELUSO PER LA SCARSA AFFLUENZA. CHI PAGA LE SPESE? LEGGI I COMMENTI RICAVATI DA FAENZA NOTIZIE
Il PD di Faenza dichiara: "Le elezioni di quartiere hanno registrato un'affluenza decisamente inferiore rispetto alle previsioni e speranze……… Ciò non toglie però la delusione complessiva: da parte della cittadinanza si è persa una buona occasione per ampliare l'ambito della democrazia partecipata". "Come Partito, abbiamo cercato di fare tutto il possibile, nelle scorse settimane, per promuovere l'appuntamento nei confronti della cittadinanza: tramite banchetti, e utilizzando i nostri abituali strumenti di comunicazione. Ho la sensazione che la stessa cosa non sia accaduta da parte delle altre forze politiche, ma anche di enti e istituzioni civiche, che hanno dato ben poca importanza all'avvenimento. E' un peccato. A maggior ragione se si pensa che negli ultimi anni si è registrato un aumento considerevole di iniziative spontanee di protesta - raccolte di firme, Liste civiche e quant'altro - ogni volta che c'è da dire la propria "contro" qualcosa; ma nel momento in cui si chiede un minimo sforzo per dare vita ad uno strumento propositivo e permanente, che possa lavorare "dalla base" su temi di interesse collettivo, l'attenzione è ben minore...
Commenti (3)
IL PD di Faenza è oramai lontano dalla gente e dai suoi elettori mille miglia. Gestiti nel bunker di VIa Pistocchi non si accorgono che il mondo è cambiato e mentre a Bologna Civati e Serracchiani fanno migliaia di persone, loro non riescono a portare a votare i propri familiari viste le percentuali ridicole. Dimettevi e annullate queste elezioni che con il 5% dei votanti non hanno nessuna rappresentativita' e non aggiungete spesa pubblica per fare funzionare una cosa che non interessa ai cittadini che hanno ben altri problemi. Chi paga poi tutte le spese fatte per questa inutile consultazione? Dovrebbero pagare i Dirigenti del PD di persona. Simone
24/10/2011 - inviato da: Simone
Dire scarsa affluenza è un'eufemismo. Quando a votare ci va il 4% degli aventi diritto, vuol dire che non c'è andato proprio NESSUNO. Se puoi si sostiene che il 13% di affluenza è un'annotazione positiva, allora si capisce tutto. RIVEDERE TUTTO.
24/10/2011 - inviato da: Morena
Dagli amministratori condominiali ai parlamentari. Basta con le votazioni ! Bisogna tutti darsi da fare e non a parole come i politici. Le parole non sono servite a produrre lavoro e benessere per tutti. La colpa non è di quelli che votano e che lavorano, ma di quelli che votano per se stessi e per i loro amici e parlano... anche troppo sfruttando il lavoro degli altri.
24/10/2011 - inviato da: Linus

ELEZIONI DI QUARTIERE: I RISULTATI

Ecco i primi risultati "ufficiosi" delle votazioni che si sono tenute ieri a Faenza, dalle 8 alle 20, per eleggere i consigli dei quartieri Borgo, Centro nord, Centro sud, Granarolo e Reda. I nuovi consigli di quartiere saranno eletti con metodo proporzionale, sulla base di liste contrapposte di candidati, e avranno una composizione diversa (da 6 a 9 componenti) a seconda della popolazione residente nel territorio di riferimento.
BORGO  votanti 449, democratici insieme 356, faenza in pole position 29, faenza che vuoi 46, schede bianche 1, schede nulle 17
CENTRO NORD votanti 616 democratici insieme 338, faenza in pole position 87, comitato san rocco - onestà e trasparenza 182, schede bianche 0, schede nulle 9
CENTRO SUD votanti 514 democratici insieme 377, comitato faventia 33, faenza che vuoi 59 ,faenza in pole position 37, schede bianche 2 , schede nulle 6
GRANAROLO votanti 455 cittadini per granarolo 178, democratici insieme 247, schede bianche 3, schede nulle 27
REDA votanti 120 faenza in pole position 28, democratici insieme 91, schede bianche 0 , schede nulle 1

MATTEUCCI DAL GIP PER DIFFAMAZIONE

Ravenna, 24 ottobre 2011 - Non e’ bastata la proposta di archiviazione presentata dal pm per fermare la battaglia legale dei titolari dello stabilimento balneare 'La duna degli orsi' di Marina di Ravenna nei confronti del sindaco Fabrizio Matteucci: gli imprenditori hanno infatti impugnato la richiesta del pubblico ministero, e il primo cittadino dovra’ comparire davanti al giudice per le indagini preliminari il 6 dicembre per il reato di diffamazione. A darne notizia e’ lo stesso Matteucci: davanti alla prima azione legale “per ragioni di trasparenza rendemmo pubblica la notizia”, ricorda una nota della portavoce del sindaco, e ora “per le stesse ragioni di trasparenza rendiamo pubblico anche questo atto giudiziario ricevuto dal sindaco”. Il documento sottolinea anche come “due denunce per analoga ipotesi di reato di diffamazione a carico di Fabrizio Matteucci - si legge - presentate dall’ex comandante della polizia municipale Bartolomeo Schioppa e dall’ex direttore della casa circondariale di Ravenna sono gia’ state archiviate” fonte dire

IL DEBITO PUBBLICO TEDESCO SUPERA QUELLO ITALIANO. QUELLO TEDESCO E IL TERZO PIU’ ALTO DEL MONDO DOPO USA E GIAPPONESE

Angela Merkel e Nicolas Sarkozy sorridono complici ad una domanda su Berlusconi. Il fatto viene riportato dai giornali italiani non certo come una gaffe dei due diretti interessati, ma come una gaffe di Berlusconi stesso. Bel modo di dare le notizie, Sarkozy e Merkel hanno riso veramente in sfregio all’Italia e a Berlusconi, ma nessun giornale italiano ne ha preso le difese.
Angela Merkel e Nicolas Sarkozy non abbiano proprio nulla da ridere. Anzi. Si parla di debito pubblico, crisi economica e conti pubblici? Bene. Il rapporto debito pubblico/Pil in Italia era del 121,5% nel 1995, è sceso al 119% nel 2010. In Francia, era del 55,5% nel 1995, è aumentato fino all’81,7% nel 2010. L’incremento principale è avvenuto proprio durante gli anni di Sarkozy: dal 63,9% del 2007 all’81,7% del 2010. Niente male. Stesso percorso intrapreso dalla Germania di Merkel: dal 55,6% del 1995 all’83,2% nel 2010. Da quando Angela Merkel è cancelliere, ossia dal 2005, il rapporto è salito dal 68% all’83,2%. Quello di Germania e Francia è quasi un cammino in fotocopia, e non si può certo dire che abbiano imboccato la strada giusta. Colpa della crisi? Forse, ma l’Italia di Berlusconi si sta dimostrando più virtuosa. Mentre sotto la guida di Sarkozy e della Merkel il rapporto debito pubblico/pil è aumentato del 16% (Sarkò) e del 15% (Merkel), in Italia dal 2008 al 2010 è salito dal 106,9 al 119% (12%, quindi meno dei colleghi sapientoni), ma dal 2001 al 2006, in cui ha governato sempre Berlusconi, era sceso dal 108,8% al 106,6%. E c’è di più: proprio con la Merkel al timone, il debito pubblico tedesco in

lunedì 24 ottobre 2011

UNIONE DEI COMUNI: CONFERENZA STAMPA DEL PDL DEL COMPRENSORIO FAENTINO



ALBO SCRUTATORI: LA DOMANDA PER L’ISCRIZIONE SCADE IL 30 NOVEMBRE. PER CHI NON E’ ANCORA ISCRITTO.

Fino al 30 novembre è possibile fare richiesta di iscrizione all’Albo delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale.  Sono esclusi dall’ufficio: i dipendenti dei Ministeri dell’Interno, delle Poste e Telecomunicazioni e dei Trasporti; gli appartenenti a forze armate in servizio; i medici provinciali, gli ufficiali sanitari e i medici condotti; i segretari comunali e i dipendenti dei Comuni addetti o comandati a prestare servizio presso gli uffici elettorali; i candidati alle elezioni per le quali si svolge la votazione. I richiedenti devono essere iscritti alle liste elettorali del proprio Comune. Il modello di domanda può essere ritirato presso gli Uffici elettorale, del proprio comune Le domande vanno consegnate all’Ufficio elettorale oppure all’Ufficio protocollo,  entro il 30 novembre

LA VERITA’ SUL POPOLO DELLA LIBERTA’

A Berlusconi i partiti non piacciono. La discussione, i padrinati di corrente, lo scambio tra idee e posti, il negoziato, la mediazione, il programma definito per benino: non è il suo genere. Il vecchio modello di partito non piace nemmeno a noi. Ci piace solo il partito all’americana, quello degli eletti che fanno la loro strada e attraverso elezioni primarie si costituiscono, alla testa dei municipi, delle regioni, delle istituzioni parlamentari, del governo o dell’opposizione, come veicoli di formazione di maggioranze chiare, di leadership presidenziali definite, nella massima libertà della società civile. © - FOGLIO QUOTIDIANO

IL PD E LA “QUESTIONE MORALE”: INDAGATI, IMPUTATI E CONDANNATI DEL PD.

Pubblichiamo una lista di tutti gli indagati, arrestati, imputati e condannati del Pd. Solo del Pd, perché sembrano fare meno notizia. Chiarendo, che non tutti sono stati condannati in via definitiva. Anzi, Ottaviano Del Turco, ad esempio, ha subìto una sorta di persecuzione giudiziaria del tutto immotivata, ed è stato costretto a dimettersi da presidente dell’Abruzzo. Tanti altri però sono stati condannati in via definitiva, a riprova che la cosiddetta “questione morale” riguarda eccome il Pd. Avete mai sentito parlare del bue che dà del cornuto all’asino?
Ecco, è la storia del Pd, a giudicare dai numerosi nomi che compongono l’elenco.Per ulteriore correttezza: P=patteggiamento, A=arresto, I=indagato, R=rinviato a giudizio o imputato.
Totale: 102. I buoi che danno dei cornuti agli asini.
Emilia-Romagna 9
I Luigi Ralenti sindaco di Serramazzoni (Modena): corruzione e turbativa d’asta.
I Alberto Caldana ex assessore della Provincia di Modena: peculato.
P I Flavio Delbono ex sindaco di Bologna: 1 anno e 7 mesi per truffa aggravata, peculato, intralcio alla giustizia.
I Alberto Ravaioli sindaco di Rimini: abuso d’ufficio.
I Aldo Preda, ex senatore, Cinzia Ghirardelli, membro coordinamento provinciale, Cesare Marucci, ex consigliere comunale di Ravenna, Gianluca Dradi ex assessore di Ravenna: tutti per falso in bilancio.
I Nerio Marchesini attivista: trasferimento fraudolento di valori di una ‘ndrina calabrese.


sabato 22 ottobre 2011

INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ AGRICOLTURA ROBERTO ROSSO

IL SOTTOSEGRETARIO HA CONFERMATO L’IMPEGNO DEL GOVERNO PER LA BONIFICA E L’IRRIGAZIONE E I GIOVANI IN AGRICOLTURA. RINNOVARSI E VALORIZZARE IL MADE IN ITALY TERZO BRAND MONDIALE. CORAGGIO E INNOVAZIONE



PDL:GLI EMENDAMENTI ALLO STATUTO DELLA NASCENTE UNIONE DEI COMUNI DELLA ROMAGNA FAENTINA

LE NOSTRE RICHIESTE



1) No ad una Unione a due velocità dove coesistano per troppo tempo Comuni che hanno delegato molte funzioni ed altri pochissime, tra l’altro neppure esplicitate al momento dell’adesione. Chiediamo quindi che l’omologazione delle funzioni trasferite avvenga in forma paritetica per tutti i comuni entro e non oltre il 31 Dicembre 2013. 2) No ad una ingiusta ripartizione dei seggi in Consiglio a favore della maggioranza. Chiediamo quindi che anche nel Comune di Faenza, come in tutti gli altri Comuni, il rapporto tra maggioranza e opposizione sia mantenuto in 2 a 1 e non già in 3 a 1 come ipotizzato. Per questo i consiglieri espressi dal Comune di Faenza debbono essere 6 per la maggioranza e 3 per l’opposizione invece di 6 e 2. 3) No alla Presidenza del Consiglio dell’Unione (da non confondere con la Presidenza della Giunta) attribuita alla maggioranza. La Presidenza del Consiglio - assolvendo ad una funzione di garanzia e di controllo - deve essere riconosciuta alla minoranza consiliare come avviene quasi ovunque. 4) No all’obbligo di costituire Gruppi Consiliari solo in presenza di almeno due consiglieri, Si tratta di una palese violazione dei diritti delle minoranze che sarebbero costrette a forzate la natura e la coerenza dei gruppi politici. 5) No alla Presidenza della Giunta dell’Unione attribuita - in questa fase storica - a Sindaci che non abbiano condiviso ancora il progetto delle gestioni associative e abbiano dimostrato, come nel caso di Faenza, di credere assai poco all’unità d’azione e alle sinergie tra Comuni. Chiediamo quindi che la presidenza venga attribuita ad uno dei Sindaci che abbiano conferito il maggior numero di funzioni all’Unione vale a dire ad uno dei Sindaci della collina. 6) No alla golden share inspiegabilmente attribuita al voto del Sindaco di Faenza nella Giunta dell’Unione. La prerogativa del voto “doppio” deve valere solo ed esclusivamente a favore del Presidente dell’Unione. Ciascuno di questi punti viene considerato essenziale dalle forze politiche di opposizioni del comprensorio faentino e pertanto il loro orientamento di voto sarà strettamente correlato alla volontà e alla capacità di dialogo di un centro sinistra che fino ad ora ha brillato solo per l’assenza nei rapporti e per l’estrema approssimazione.


IL PADRE E IL GIUSTIZIERE

Di Davide Giacalone – Per come funzionavano i padri, quando facevano i padri, il problema non sarebbe stato l’arresto, ma la scarcerazione, quindi il ritorno a casa e il lesto passaggio dalla contestazione alla punizione. Avessero fotografato me, nel mentre avessi lanciato non un estintore, ma anche solo un sasso o una bottiglia, contro le forze dell’ordine, la cosa che avrei temuto di più non sarebbe stato l’incontro con il giudice, ma con mio padre. Lì la clemenza me la sarei potuta scordare. E non erano dei selvaggi, o dei sadici, i padri che facevano i padri, ma persone cui non sfuggiva la loro responsabilità: dare l’esempio e far sapere ai figli che gli errori si pagano. Figli si nasce, padri si diventa. Lo sono divenuto e, da genitore, comprendo il dolore di quelli che ieri hanno sperato di riabbracciare i figli, fuori da Regina Coeli. Non un bel posto. Invece il giudice delle indagini preliminari ha confermato tutti gli arresti, tranne uno, considerando quei cittadini pericolosissimi, in quanto responsabili (non da soli) delle violenze che hanno sconvolto Roma e l’Italia, sabato scorso. Capisco meno, invece, l’ansia di giustificarli. Ho l’impressione che sia anche il desiderio di non essere giudicati. Perché ci sono due sole possibilità: che siano innocenti o colpevoli. Nel primo caso, ci torno subito, meritano le scuse. Nel secondo non è opportuno né far finta di niente né minimizzare, perché, come un tempo ben si sapeva, e come ancora si sa in tantissime famiglie per bene, se non si è capaci di stroncare sul nascere una devianza quelli diventano delinquenti ancora più pericolosi. Posto che delinquenti lo sono di già.

LA FIOM SI RIBELLA A VENDOLA: PEZZO DI M. I VIOLENTI FANNO BENE

CONTESTAZIONE AL CORTEO DEL SINDACATO A ROMA: QUEI RAGAZZI NON SONO VANDALI


Pezzo di merda. Quelli di sabato non sono barbari, hai capito?". Ancora violenza, ancora in piazza. L'aggressione questa volta è verbale ma non per questo accettabile, soprattutto se sommata al clima di questi giorni. E' successo durante la manifestazione della Fiom a Roma. A pochi passi dal sit-in un uomo si è letteralmente scagliato contro il governatore della Puglia, Nichi Vendola: "Non ti devi permettere di dire che quelli di sabato erano barbari, hai capito?". L'aggressione - Il manifestante è un uomo sulla cinquantina, capelli bianchi, borsa a tracolla, giubbotto anti vento. Il motivo della sua rabbia: le parole di condanna di Vendola per gli incidenti provocati dai black bloc sabato scorso. Perchè secondo quell'uomo le barbarie commesse sabato in Piazza San Giovanni dai violenti, sono giustificate: "Perchè quello che ci fanno a noi è giusto? Pezzo di merda, quei ragazzi non sono barbari". A braccetto coi violenti - Vendola cerca di prendere in ogni modo le distanze da quell'uomo e ci tiene a specificare che "quello non è un manifestante. Sta fuori, si tiene ai margini della piazza, loro sono così, sono degli speculatori, dei parassiti, degli sciacalli". E ancora una volta - come per sabato - ha operato la distinzione: "Oggi i lavoratori chiedono risposte e lo fanno in modo pacifico - ha detto Vendola - e noi siamo con loro. Questi invece vogliono la guerra, hanno in testa la guerra e noi non dobbiamo rispondergli con leggi eccezionali, la risposta migliore è la democrazia, dare la possibilità ai lavoratori, ai giovani, ai disoccupati di esprimersi, come sta accadendo oggi". E' comprensibile la preoccupazione del leader di Sel perchè le associazioni tra la sinistra e un certo tipo di violenza diventano sempre più pressanti ed evidenti.

venerdì 21 ottobre 2011

REDA DI FAENZA QUESTA SERA INIZIATIVA: AGRICOLTURA, MOTORE DELL’ECONOMIA?

CINEMA VERITAS A REDA DI FAENZA, AMPIO PARCHEGGIO ORE 18,30
Il sottosegretario Rosso
QUesta sera importante tavola rotonda con la partecipazione di MARIO LEOTTI GHIGI –Presidente Agronomi, Ravenna, FABIANO MAZZOTTI – Presidente Gruppo Trasversali, GIUSEPPE MORIELLO –Presidente Associazione Viner, Faenza, BRIAN OLER –Area Manager Growing Solution USA, VINCENZO TINI – Docente Facoltà di Agraria Bologna. Presiede VINCENZO VALENTI – Consulente per aziende Agricole. Conclude:
ON.LE ROBERTO ROSSO – SOTTOSEGRETARIO ALL’AGRICOLTURA

PDL, SENZA BERLUSCONI NON VI E’ FUTURO

Alcuni esponenti del Pdl, provenienti dall’esperienza di An e prima ancora dall’Msi, si sono improvvisati “rottamatori” in chiave antiberlusconiana. Ritengo che non sia corretto, peraltro all’approssimarsi delle scadenze congressuali del Pdl, aprire una querelle che verte banalmente sui dati anagrafici dei dirigenti. Se si dovesse giocare a chi “rottamare” politicamente, ritengo che il criterio di selezione dovrebbe riguardare soprattutto i politici privi di consenso popolare. La mia esperienza politica è nata con Forza Italia e perciò mi considero un uomo politico di centro e non di destra. L’alleanza con la destra è nata dalla necessità di sconfiggere elettoralmente una sinistra irresponsabile ed estremista che ha dimostrato di non essere in grado di governare il Paese, a cominciare dall’ingresso nell’Euro e dalla sua valutazione.  E grazie all’alleanza di centro-destra che la destra tradizionale è stata “sdoganata” ed ha potuto entrare a far parte di diversi governi dal 1994 in poi: alcuni esponenti di destra, in seguito, sono divenuti addirittura antifascisti ed hanno declassato Mussolini da grande statista e despota, ed al culmine della loro carriera sono giunti a tradire, indecorosamente, il Pdl e ad allearsi con gli ex comunisti. Spiace perciò leggere sulla stampa dichiarazioni “bellicose” di giovani che giungono a minacciare l’individuazione di “nuovi spazi politici”. Berlusconi è il leader del Pdl, oltre che per le sue capacità politiche, anche per il fatto che è il solo capace di coagulare intorno a se un grande consenso fatto di milioni di voti. La fiducia degli italiani in Berlusconi, come dimostrano tutte le statistiche, non è

IL PDL PRESENTA UNA MOZIONE CONTRO LA REIN TRODUZIONE DEI TICKET

Ieri è stata illustrata, presso la sede del Pdl di Ravenna, la mozione presentata dal Consigliere regionale del Pdl Gianguido Bazzoni contro la delibera della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna ,riguardante i ticket sanitari. In particolare, la delibera prevede l'individuazione di una fascia di cittadini esente dal ticket e tre fasce con importi differenziati in base al reddito. Per determinare le fasce viene assunto il reddito complessivo familiare, individuando 36.000 euro come limite esente e 70.000 euro e 100.000 euro come ulteriori soglie per tre livelli di ticket. Il Pdl contesta che l'utilizzo del reddito familiare non sia equo perchè farebbe ricadere i costi della manovra sanitaria prevalentemente sui nuclei familiari 'regolari', poiché prevede il cumulo dei redditi dei singoli componenti del nucleo, senza tener conto della composizione e dei figli o anziani a carico. In questo modo tutti i componenti delle famiglie formate da coppie di fatto e tutte le coppie legalmente separate con i relativi figli risulterebbero agevolate sia nell'esenzione che nella progressione del ticket. “La Giunta Regionale Errani ha inferto un duro colpo alle famiglie della regione Emilia-Romagna” ha dichiarato, nel corso della conferenza stampa Bazzoni “abbiamo, perciò, proposto una mozione in Consiglio Regionale e raccolto già 4000 firme in tutta la regione e 500 solo a Ravenna”. La mozione chiede alla Giunta di rivedere le decisioni con urgenza, nella direzione di prevedere una diversa valutazione dei carichi e componenti familiari, ad

SCUOLE FREDDE A FAENZA

FAENTINO SBANCA BONOLIS

giovedì 20 ottobre 2011

GUFATORI: COSI’ LE TESI DECLINISTE SONO SMENTITE DAI NUMERI UFFICIALI

ORDINI E FATTURATO IN CRESCITA NEGLI ULTIMI MESI. I REPORT CHE ESALTANO LE CAPACITA’ DELL’EXPORT ITALIANO
Il decreto sviluppo – assicura il governo – è in cima all’agenda, anche se l’economia italiana è tutt’altro che spacciata, come invece sembrerebbe da certi toni catastrofici che imperversano sui media, e questo lo dicono dati e rapporti resi noti in queste ore. Per lo sviluppo, soldi in avanzo non ci sono; quelli da trovare verrebbero da un eventuale condono (nonostante il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, l’abbia smentito), e forse da un accordo fiscale con la Svizzera per tassare i capitali italiani sulla scia di quanto fatto da Germania e Inghilterra. In ribasso la patrimoniale light: l’ipotesi di addizionale del 5 per mille sull’aliquota massima, più che i patrimoni colpirebbe i redditi medio-alti. Per questo il Cav. non la vuole. “Stiamo lavorando bene – ha detto ieri prima di entrare in una riunione sul tema – spero entro la settimana di poter annunciare qualcosa”. Le bozze del decreto includono la garanzia dello stato per i mutui alle giovani coppie, le pagelle solo on line dal 2013, i biglietti dei bus elettronici per combattere l’evasione sui mezzi pubblici. E soprattutto il silenzio assenso a costruire “se non viene espresso motivato diniego entro 90 giorni”, esclusi i casi di vincoli ambientali, paesaggistici o culturali. C’è la vendita a riscatto degli immobili degli enti previdenziali pubblici, a prezzo scontato fino al 20 per cento del valore catastale. E un drastico taglio alla burocrazia per far partire le opere pubbliche, che, assicura il governo, sono già finanziate e pronte al via. Al momento misure che sembrano più indirizzate alla gente che non alle imprese. E che avrebbero sollevato qualche perplessità da parte di Giulio Tremonti. “Senza Eurobond la dimensione della crisi può diventare catastrofica”, ha detto il ministro dell’Economia all’inaugurazione dell’anno accademico della Finanza. Il Quirinale chiede riforme strutturali per crescere e abbattere il debito. Ma intanto dal fronte dell’economia reale continuano a giungere notizie che smentiscono gli apocalittici.

TUTTI CONCORDANO E’ UN PESSIMO INIZIO

mercoledì 19 ottobre 2011

SCOMETTIAMO…..

Prendiamo due giovanotti, vestiti normalmente, ma con il viso coperto, uno da un casco integrale (tipo Valentino Rossi) e l’altro da passamontagna e maschera (tipo Messner sul K2) e con in mano non spranghe di ferro o mazze da baseball, ma un normale bastone da passeggio e un ombrello chiuso. Questi due passeggiano per il Corso, entrano in un negozio, si guardano intorno, senza dire niente, senza toccare niente, senza rompere niente, senza rubare niente e poi escono e dopo qualche metro entrano in un altro negozio, si guardano intorno, senza dire niente, senza toccare niente, senza rompere niente, senza rubare niente e poi escono. E poi in un altro negozio e così via. IO SCOMMETTO  che questi due buontemponi dopo dodici, massimo quindici minuti, si trovano già in Caserma fermati dai Carabinieri. E prima di essere lasciati andare dovranno dare una bella serie di spiegazioni.

Allora qualcuno mi deve spiegare perché invece di mille brutali criminali delinquenti, in pieno assetto da guerra, che tutto rompono, incendiano, devastano, solo dodici o tredici sono messi in galera, forse per una notte o due, e non invece TUTTI  E  MILLE  PER  TUTTA  LA  VITA.