sabato 30 maggio 2015

TIZIANO CERICOLA,L’UOMO GIUSTO PER LA SFIDA: VAI A VOTARE ARRIVIAMO AL BALLOTTAGGIO!!!


SCIVOLONI PD………O



VOTA CERICOLA PER ARRIVVARE AL BALLOTTAGGIO


RENZI FA CAMPAGNA ELETTORALE PER NOI, MANDIAMOLO A CASA


“Renzi ci ha riempito per un anno e mezzo di etica e di moralità, secondo lui, e adesso ci troviamo a raccontare i peggiori comportamenti possibili. Altro che prima Repubblica, nella prima Repubblica non si facevano queste cose. Il caso De Luca, il caso Pessina in Liguria, vicende inquietanti”. “Ma dobbiamo dire grazie a Renzi, sta facendo una campagna elettorale al contrario, a nostro favore. Il cappotto di cui parlava gli si è rivoltato, altro che 7-0. Vinciamo in Veneto con Zaia, vinciamo in Campania con Caldoro, vinciamo in Liguria con Toti, e ce la giochiamo alla grande anche in Umbria e nelle Marche. Può finire 4-3 per noi. E con un risultato del genere Renzi andrebbe a casa un istante dopo. Se così fosse sarebbe il Partito democratico stesso a mandare a casa Renzi”. “Ci sarà l’effetto D'Alema. Nel 2000 l’allora presidente del Consiglio, che aveva come Renzi conquistato il potere con un colpo di palazzo, partiva avvantaggiato nei sondaggi e poi perse rovinosamente le elezioni regionali. Doveva suonarle, finì suonato. È così accadrà con la meteora Renzi”.
REGIONALI: BRUNETTA, TOSI E FITTO PERFORMANCE LOCALI, NO SPAZIO NAZIONALE
“Solo il centrodestra unito può rappresentare un’alternativa credibile a questa sinistra delle chiacchiere. Non c’è spazio per altre avventure, non c’è spazio per terzi poli”. “A livello nazionale è maturato uno spazio per Tosi o per Fitto? Assolutamente no. Saranno due performance locali, localistiche, senza alcuno spazio nazionale e destinate dunque a fallire”. “La politica è una scienza esatta: o individui uno spazio nazionale ‘conquistabile’ oppure non arrivi da nessuna parte. E questo lo dico al di là delle persone, non voglio parlar male di nessuno, faccio solo un ragionamento politico”.
“Basta vedere che fine ha fatto l’Ncd di Alfano che, nelle loro premesse, avrebbe dovuto ricostruire il centrodestra: il partito di Alfano non c'è, non esiste. Qualcuno sa come sono collocati in queste elezioni regionali? In ogni regione alleanze diverse dettate dall’opportunismo e dalla contraddizione. In molti casi Alfano da una parte e Casini dall’altra”.



BERLUSCONI VIRALE


La campagna elettorale la vince Berlusconi il Grande. A ‘Virus’ in onda le differenze tra uno statista che ama il popolo e un dittatorello sotto choc. Ecco perché non cedere alle derive anti-sistema. C’è una strada politica per la rinascita ed è quella della rivoluzione liberale e non violenta dei moderati
Diceva Agatha Christie che “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”.  ‘Che tempo che fa’, ‘Porta a Porta’ e ieri sera ‘Virus’. I tre indizi che provano, in maniera inconfutabile, la tesi che sosteniamo da tempo: tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi il confronto è impari. Non c'è partita. Due pianeti diversi. SILVIO BERLUSCONI parla la lingua delle cose e dei bisogni veri, non è espressione di un'ideologia, ma di un'esperienza di partecipazione ai desideri e alle difficoltà del popolo che lo rendono nuovo ogni giorno di più.
MATTEO RENZI è ormai sotto choc, fa i suoi comizi in tv dicendo il contrario rispetto ai suoi comportamenti. Ha proclamato la “l” di legalità come suo simbolo, ha praticato invece la "i" di illegalità come azione di governo e gestione del potere all'interno del partito.
Il parolaio fiorentino ha perso le staffe, è un disco rotto. Confonde la democrazia delle regole certe con l'assolutismo delle regole che mutano al mutare dei destinatari.
Il caso De Luca è l'emblema di un cortocircuito, innanzitutto mediatico, che annienta il diritto alla chiarezza non solo degli elettori campani, ma di tutti coloro che sono chiamati ad esprimere il loro voto domenica prossima.  Come i suoi predecessori al Nazareno, Matteo Renzi non ha resistito al richiamo della foresta che per certa sinistra è rappresentato dall'arroganza dialettica contro il vero e più temibile avversario politico tutt'ora in circolazione, il Presidente Silvio Berlusconi.
Nessuna novità, tutto come prima. Renzi ha forse rottamato qualche vecchio comunista, ma non ha affatto archiviato i metodi politici e le strategie comunicative che in questi venti anni hanno portato la sinistra italiana a proporsi agli italiani non come un'alternativa credibile, ma solamente come un'accozzaglia rancorosa di uomini contro.



VERGOGNA VITALIZI


venerdì 29 maggio 2015

BERLUSCONI INVITA A VOTARE PER CERICOLA.



TIZIANO CERICOLA,L’UOMO GIUSTO PER LA SFIDA

Bernini; Cericola


IL SIMBOLO di Forza Italìa non comparirà sulla scheda elettorale, se non nel logo di Rinnovare Faenza, tra i partiti che sostengono la candidatura di Tiziano Cericola. «Abbiamo ritenuto più importante valorizzare lo spirito civico, senza per questo fargli mancare l’appoggio dei partiti», rivendica  Raffaella Ridolfi, capogruppo di Forza Italia e capolista dì Rinnovare Faenza. «Cericola è un uomo del fare, che conosce il bilancio comunale. Il candidato giusto». Cericola non ha fatto mistero di  credere che sul voto peserà il dato nazionale. «Avrà una sua influenza - ammette - ma saranno determinanti le proposte per la città. Presto scopriremo se i faentini preferiscono le idee o Ìe felpe». In proposito, il leghista'Padovani si è detto ceno che molti elettori di Forza Italia confluiranno verso Insieme per cambiare (che sostiene Malpezzi). «Non escludo che nel 2010 sia in parte successo, ma posso assicurare che oggi l'elettore medio di Forza Italia non ama Malpezzi. Invece che fare il sondaggista. Padovani avrebbe fatto meglio a impegnarsi di più sul bilancio comunale e sul Rue, temi su cui l'opposizione della Lega si è a malapena percepita. Ma è più comodo parlare di rom è immigrati». La frammentazione nell’ opposizione non aiuta: «Forza Italia avrebbe voluto presentarsi con la Lega Eravamo disposti a sottoscrivere la candidatura di Padovani, ma ha preferito correre da solo. Posso già dire che, se Padovani dovesse andare al ballottaggio contro Malpezzi, Forza Italia non gli fara mancare il suo sostegno. Mi auguro che la Lega sia pronta a fare lo stesso nel caso ci fosse Cericola». f.d.

 



LA VERGOGNA DEI VITALIZI: TOGLIERE SUBITO


Talvolta vale pure il processo inverso: un brand è talmente forte che lo si può anche declinare in politica. Ne sa qualcosa Luigi Biscardi (-531mila euro), al Senato dal 1992 al 2001 con il Pds-Ds. È il fratello del famosissimo Aldo, quello del Processo del lunedì . Entrambi avevano il cuore a sinistra da giovani. L'Aldo nazionale passò da Paese Sera al Tg3 in un sol colpo. Anche il partito aveva bisogno di uno sgub . "Armando Cossutta (6.939), Arnaldo Forlani (6.062), Fausto Bertinotti (4.987), Oliviero Diliberto (4.992), Claudio Martelli (4.992), Romano Prodi (3.022), Stefano Rodotà (4.992), Francesco (6.408), Enzo Bianco (5.601), Antonio Di Pietro (3.992), Luciano Violante (6.015), Nicola Mancino (6.939)". Ma "non soltanto i politici di professione godono dei vitalizi  e così nella lista troviamo sindacalisti, imprenditori, magistrati, giornalisti e avvocati. Tra gli avvocati figurano Gaetano Pecorella (4.372 euro) e Carlo Taormina (2.150); tra i giornalisti Rossana Rossanda (2.124), Eugenio Scalfari (2.270) e Demetrio Volcic (2.934); tra i magistrati Giuseppe Ayala (5.692), tra gli imprenditori Vittorio Cecchi Gori (3.408), Luciano Benetton (2.381) e Santo Versace (1.589). Ma nella lista ci sono anche registi come Franco Zeffirelli (3.408) e critici d’arte come Vittorio Sgarbi (5.007). Eugenio Scalfari prende ogni mese un assegno lordo di 2.162,52 euro. Gli ex parlamentari Paolo Cirino Pomicino una differenza di 775 mila euro a suo favore. Pure l’ex campione del Milan Gianni Rivera gode di un vitalizio che supera i 5 mila euro che, considerati i contributi versati, “gli ha dato “un vantaggio di 547mila euro”. L’ex ministro Giuseppe Guarino, invece, che ci ha guadagnato 496mila euro, mentre Sandra Bonsanti, ex giornalista di Repubblica, ha uno spread a suo favore di 411mila euro di spread. Per Vittorio Dotti, avvocato ed capogruppo di Forza Italia nel ’94, c’è un guadagno pari a 310mila euro. Tra gli altri nomi illustri anche Chiara Ingrao, , Fausto Bertinotti e Sergio Chiamparino che, hanno “un dividendo da vitalizio che supera i 100 mila euro e arriva fino a 200 mila. Pds presenta un trentottenne consigliere comunale, il segretario fiorentino Leonardo Domenici (-51mila euro il suo sbilancio previdenziale), destinato a diventare cinque anni dopo sindaco del capoluogo. Gli fa idealmente posto un deputato ex dc (Ppi e sinistra non sono ancora alleati): l'ex sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Matulli (-600mila euro). Se ne torna a Marradi a fare il sindaco del suo Paese, poi diverrà il vice di Domenici.

MATRIX, GALASSINI SMASCHERA IL PD DI RAVENNA IN PROVINCIA.


ITALICUM, SEVERINO E IMPRESENTABILI FANNO UN FAVORE A SILVIO BERLUSCONI

Silvio Berlusconi visto da Benny

L'Italicum, la legge Severino, gli impresentabili di Rosy Bindi. Tutto sembrava remare contro Silvio Berlusconi ma attenzione perché dal male, a volte, può nascere il bene. Parola del Cav che ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, riporta ItaliaOggi, ha riconosciuto che dal male della nuova legge elettorale con il suo premio di maggioranza alla lista più votata può derivargli il bene di un forte potere contrattuale con Matteo Salvini, Angelino Alfano, Corrado Passera, Giorgia Meloni e compagnia cantante. Ed è nello spazio fra la nuova legge elettorale e il vecchio regolamento della Camera che il Cavaliere è convinto di poter trovare le condizioni di una intesa contro Matteo Renzi: le diverse anime del centrodestra infatti potranno combattere uniti contro il Pd e poisepararsi alla Camera. E anche la legge Severino rischia di fargli un favore: se nell'autunno del 2013 gli è costata la poltrona al Senato ora potrebbe valergli la Campania con la conferma al governo della regione di Stefano Caldoro e la bocciatura del renziano ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca al quale la Corte di Cassazione ha tolto la possibilità di ricorrere al tribunale amministrativo regionale, in caso di elezione, contro la sospensione imposta appunto dalla legge Severino per una sua condanna, per quanto non definitiva.
Un ultimo aiuto a Berlusconi e a Caldoro potrebbe arrivargli addirittura dalla "nemica" di sempre "più bella che intelligente" Rosy Bindi che con la sua lista di impresentabili sta tagliando le gambe a De Luca e ad alcuni candidati consiglieri regionali nelle liste che lo sostengono.



giovedì 28 maggio 2015

INTERVISTA A TIZIANO CERICOLA – Candidato sindaco lista Rinnovare Faenza


Nome: Tiziano, Cognome: Cericola, Data di nascita: 11.9.1958, Professione: commercialista
Stato civile: coniugato, Liste di riferimento: Rinnovare Faenza (Forza Italia / Popolari per l’Italia / Fratelli d’Italia / Nuovo PSI) , Cantante del momento: Nina Zilli, Ultimo libro letto: I romagnoli ammazzano il mercoledì, Da piccolo volevo fare il: commercialista, Il posto più bello che ho visto: Dolomiti, Il posto che vorrei visitare: Salento
 Se penso a Faenza mi vengono in mente le parole: accogliente, a misura d’uomo, poco ricettiva all’innovazione, bisognosa di manutenzione, urbanistica da rivedere, servono progetti strategici.
1 DEMOCRAZIA-SICUREZZA-INFORMAZIONE
La prima parola che vorremmo trattare con lei è quella di “Democrazia”. Faenza presenta ben 9 candidati sindaco. Un’enormità. In un’intervista su Di Tv ha sottolineato più i lati positivi di questo scenario, dove, cito: “si offre possibilità a vari cittadini di intervenire nella gestione della cosa pubblica”. Non crede che questo sia invece sinonimo di scarsa progettualità e mancanza di coesione da parte delle rappresentanze politiche della nostra città? E non crede che questo non faccia altro che riflettere, più che aperture democratiche, un atteggiamento di chiusura e di mancanza di dialogo?
Qui il discorso purtroppo necessiterebbe di ore. Il problema dei nove candidati sindaci va visto in una prospettiva pluriennale. Nel senso che in Italia dopo Mani Pulite sono stati abbandonati i partiti politici, tranne qualche formazione di sinistra. Quindi sono venuti a mancare i contenitori dove le persone, anche a livello comunale, si confrontavano in maniera anche generazionale sulle idee, sui progetti, su un senso di appartenenza. Non abbiamo più i partiti come li abbiamo visti nel dopoguerra fino ai primi anni Novanta, che hanno avuto i loro problemi di correnti e poi di involuzione (nel senso di ruberie), ma che a livello locale ti davano la possibilità di poter avere un confronto, e quindi ti preparavano anche un ricambio generazionale per le varie realtà locali. Venendo a cessare questo meccanismo la società si è ritrovata senza idonei contenitori. Anche quelli che hanno cercato di creare un partito mediatico come Berlusconi con Forza Italia in realtà si sono appoggiati sulle televisioni, ma non si sono mai radicati nel territorio. E oggi vediamo il fallimento di questa politica che ha portato consensi di pancia ma ha distrutto la possibilità di creare una classe dirigente radicata sul territorio. Per quanto riguarda Faenza l’offerta di nove candidati sindaci ha due aspetti: prima di tutto riflette questa frammentazione delle classi dirigenti verso la partecipazione politica, e dall’altro fa vedere come l’attuale politica degli ultimi anni abbia ingenerato dei malcontenti, perché è chiaro che se vi fosse stata un’attività amministrativa abbastanza convincente ci sarebbero stati forse 4-5 candidati. È un riflesso della sostanza. Il problema della democrazia non è solo da affrontare durante le campagne elettorali, ma è frutto dalla riforma degli enti locali dei primi anni Novanta, dove il Consiglio Comunale è stato svuotato di gran parte delle sue competenze. È importante invece avere dei contenitori che sintetizzino le proposte e formino persone adatte.

CONSIGLIO PROVINCIALE: RIMANDA I PAGAMENTI E RINEGOZIA MUTUI CASSA DEPOSITI PRESTITI. CONFERMA LA BUFALA DI RENZI, TOLTE LE PROVINCE.


Il consiglio provinciale a “Rinegoziato mutui con la Cassa Deposito e Prestiti ai sensi dell’art.1 ,comma 430, della legge 23.12.14n n, 190 – anno 2015” e la “Sospensione pagamento rate mutui in essere con Unicredit Banca in scadenza anno 2015” per circa 200 mutui in base ad un atto del Consiglio dei Ministri in elaborazione non ancora approvato, in merito alla situazione delle Province che, Renzi e Delrio, affermano eliminate. Nella pratica, anche in mancanza di legge, la Provincia per fare il bilancio di previsione 2015, dovrà allungare le spese negli anni, la scadenza sarà prolungata al 2044 e quindi la rata annuale sarà più bassa, la dimostrazione che  e Province sono rimaste, e tolti i consigli elettivi e la giunta sostituita dai sindaci, per la provincia di Ravenna tutto entrerà in vigore nel 2016. In pratica la Provincia mantiene le sue funzioni, alcune deleghe, avuto nel corso degli anni, saranno restituite alle Regioni, con maggiori spese per i cittadini perché la Regione ha stipendi superiori, altre rimangono perché c’è da mantenere la struttura dei dipendenti esistenti e le deleghe iniziali delle Provincie (strade, scuole, e quanto creato nel tempo).  Il voto contrario di Forza Italia è stato motivato:
  • Rimandare il pagamento alla banca della rata e degli interessi, portera via risorse per le attività alle aziende con i fondi stanziati da Draghi per le banche e le attività produttive.
  • L’allungamento dei mutui con la Cassa Deposito e Prestiti, avranno forse condizioni migliori, ma in pratica il debito si porta fino al 2044.
  • Andiamo a potenziare la Cassa Depositi e Prestiti che è entrata a fare parte di HERA, la quale tartassa i cittadini con le tariffe in regime di monopolio ed eroga fondi ai Comuni, tutto un giro di “scatole cinesi” a scapito dei poveri cittadini.
Tutto un’arrampicarsi sugli specchi per mantenere la struttura, le Provincie non sono state tolte!
La Provincia con la Cassa Depositi e Prestiti può fare come Renzi dare solo un “bonus” del 30%, come  fatto con i pensionati, una mancia del governo ma forse meglio dire “carità pelosa” per le elezioni  regionali. Auspico che quanto prima tutti aprano gli occhi.
Consigliere provinciale Forza Italia Ravenna Vincenzo Galassini


IL VENTO E’ CAMBIATO




Berlusconi e la forza serena dello statista. Renzi ha paura. I numeri del suo disastro lo stroncano, e cambia discorso. Persino il leader di “Podemos”, in Spagna, lo definisce: tutto marketing, niente fatti, inchinato alla Merkel. E nelle sette regioni c’è una differenza di qualità a favore dei nostri. Podemos, faremos, vinceremos
Podemos cacciar via Renzi da Palazzo Chigi. Podemos e lo faremos. L’opinione pubblica comincia a Il vento è cambiato. rigettare le caramelle colorate e lo sciroppetto che il premier insiste nel rifilare con i suoi discorsi tutti annunci e niente sostanza., il leader di Podemos, vera sorpresa spagnola, ha Pablo Iglesias spiegato in perfetto italiano che “Renzi è solo marketing. A parole è contro la linea Merkel, ma nei fatti si è schierato con lei e la sua politica di austerità” (Piazzapulita, La7, ieri sera). L’hanno compreso a Madrid, e questa aria di verità sta gelando la schiena al nostro premier e ai suoi candidati, uniti nel destino. Infatti, è chiaro come il sole: la sindrome D’Alema è alle porte. Allora il rottamato per eccellenza, ebbe il coraggio di autorottamarsi, e si dimise da Presidente del Consiglio per i risultati delle regionali inferiori alle attese. Mossa logica e onesta. Non avendo vinto le elezioni, ma portato via il seggiolone di premier a Prodi con un colpo di palazzo, aveva necessità di darsi legittimità con un voto. Risultato: andò a casa.  E subentrò Giuliano Amato.
A Renzi chiediamo un po’ di coerenza. Ora sostiene che le elezioni servono al loro scopo specifico e basta, e che non è in palio la Presidenza del Consiglio. Peccato che non ha fatto altro che vantarsi per il risultato delle europee al 40,8 per cento. Le europee legittimano invece le regionali non delegittimano? Bella truffa.
In realtà a ballano i Renzi cerchioni, più si agita, più le ruote appaiono in procinto di abbandonare la sua macchina da Speedy Gonzales delle chiacchiere.
La campagna elettorale sta mettendo in rilievo due cose: la straordinaria , tutta a noi favorevole, differenza di qualità tra i candidati per le regionali.
E quella tra i due leader. Di Renzi abbiamo detto. Nervoso, ormai trasformato in un vaporizzatore di slogan gassosi. La faccenda delle pensioni rubate lo ha molto provato: alla lunga inventare panzane per ingannare la gente, consuma l’anima propria, ma soprattutto la pazienza del prossimo. La sfacciataggine di chiamare “bonus” un furto da 16 miliardi si paga.
In Europa non ha saputo andare oltre le performance mitologiche. E’ stato escluso dai vertici in cui si è sviluppata la trattativa su Ucraina e quella sulla Grecia. E dove ha avuto modo per ovvie ragioni di dir la sua – vedi Libia, vedi immigrati – ha strappato promesse subito smentite dalle decisioni dei singoli Paesi, che hanno tradotto il nostro grido di emergenza in una comoda diluizione di due anni, come usava coi mobili di Aiazzone.
Al contrario si sta Berlusconi ponendo in una situazione di caos come sorgente di ordine e di serenità.

CASOLA VALSENIO FORZA ITALIA RACCOGLIE FIRME PER CONOSCERE LA SORTE DEL COMUNE CON L’ARRIVO DI NUOVI IMMIGRATI


martedì 26 maggio 2015

LA SENATRICE ANNA MARIA BERNINI CHIUDE LA CAMPAGNA ELETTORALE DI RINNOVARE FAENZA IN PIAZZA DEL POPOLO.


Sarà la senatrice Anna Maria Bernini già ministro del Governo Berlusconii a chiudere giovedì 28 maggio la campagna elettorale di Rinnovare Faenza, la lista sostenuta da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia e Nuovo PSI e che candida a sindaco Tiziano Cericola.
L'appuntamento è alle
19.00 in Piazza della libertà 4 a Faenza. Saranno presenti Tiziano Cericola, candidato Sindaco e Raffaella Ridolfi, capolista Forza Italia.



IL COSTO DEL GOLPE DEL 2011

 Berlusconi da Fazio ha mostrato la sua forza serena rispetto all’arroganza fallimentare di Renzi. E ha dimostrato, numeri alla mano, che la sospensione della democrazia non è solo un furto di libertà ma di benessere. Il governo di sinistra, al potere senza legittimità popolare, è un lusso che l’Italia non può permettersi. Ieri Silvio Berlusconi da Fabio Fazio ha mostrato di quale fibra abbia l’anima e di come sia dritta la sua schiena.  Dal 2011 in poi ha subito di tutto. La democrazia e la giustizia sono state straziate per eliminarlo. Ma ha trasmesso e contagiato quella serenità che vive dentro di sé. Ha comunicato la sua buona coscienza. E ha fornito non già – come avrebbe voluto il conduttore – un’istantanea del passato, ma il bilancio di quello che gli italiani stanno pagando sul piano del loro benessere per il golpe da lui subito. Ecco che cosa ci è costato il golpe: questo scippo di benessere oltre che di democrazia è infatti un fenomeno misurabile con l’aritmetica.
I NUDI DATI. Tre governi non eletti, in progressione costante di danni da Monti a Letta fino al diapason di Renzi, hanno avuto questi 9 effetti negativi.
1. l'aumento di quasi due punti della pressione fiscale;
2. più di 4 punti di aumento della disoccupazione (a marzo 2015 ha registrato il record del 13%);
3. il raddoppio della disoccupazione giovanile (al 44 %);
4. 10 punti di aumento del debito pubblico;
5. almeno il 30% di perdita di valore del patrimonio immobiliare, su cui pesa una tassazione pari a 3 volte quella del 2011;
6. la svendita di migliaia di aziende italiane ad acquirenti esteri;
7. l'impoverimento del ceto medio;
8. il pericolo che i famosi “derivati”, i contratti stipulati dal Tesoro contro i rischi sbagliati, possano generare perdite per 40 miliardi di euro, oltre ai circa 10 miliardi di perdite già realizzate tra il 2012 e il 2014.
9. In definitiva, la perdita di sovranità del nostro Paese, ormai escluso da tutti i vertici che contano. E questo ha riflessi enormi: vedi Grecia, vedi il dover subire passivamente i danni dalle sanzioni contro la Russia.
Insomma. Il golpe del 2011 non è stato solo un torto fatto a Berlusconi, al centrodestra in particolare o alla democrazia in generale.
Quel golpe ci ha derubati tutti, anche gli italiani elettori della sinistra. Anche chi non ha votato e intende – facendo un omaggio alla sinistra e un danno al proprio portafogli – non votare più.
Quel complotto, gestito dall’Italia e con base al Quirinale e nei giornaloni, ha impoverito l’Italia intera. Ci ha rapinati di denari, valori patrimoniali, persino della speranza, attraverso la pessima politica .

LE TASSE DI RENZI




GRECIA. CONTI CORRENTI A RISCHIO……..CIPRO


Ricordate cosa accadde quando Cipro tentò di sfidare l’Unione europea? Alla fine, crollò l’intero sistema bancario del paese e fu confiscato il denaro dei conti bancari privati. Il sistema bancario in Grecia è sull’orlo del collasso. Non ci vorrà molto prima che si scateni il panico, e quando accadrà ci sono già voci che l’Unione europea confischerà i soldi dai conti bancari privati, proprio come ha fatto a Cipro.
Nelle due settimane successive al 5 giugno, sono in scadenza pagamenti per un totale dovuto al FMI per giugno 2015 di 1,5 miliardi di Euro. La BCE praticamente nuota in un mare di debiti che la Grecia non sarà in grado di ripagare, e di certo non intende perderlo questo denaro. E poichè la Grecia non è in una condizione finanziaria tale da poter ripagare quello che ora ammonta a 112 miliardi di euro di debiti, la BCE ha due alternative:
può rivendicare questo suo credito nei confronti della Grecia di 112 miliardi di euro dalle banche centrali dell’Eurozona e quindi, a caduta, dai contribuenti di quei paesi, cosa che è politicamente non fattibile;
oppure può confiscare il denaro depositato nelle banche Greche, come avvenne a Cipro e come scrive oggi il Financial Times.
Non c’e’ bisogno di dire che una mossa del genere scatenerà il panico in tutta Europa.



“MI DANNO I SOLDI PER UN IMMIGRATO E 5 CONCITTADINI FANNO LA FAME”


La rabbia del sindaco di Mandela (Roma), Scarabotti:"Devo trovare monolocale e ristorante. E qui c'è chi non lavora"

Con 916 abitanti si vince un rifugiato. È tutto messo nero su bianco dal Viminale e non c’è scusa che tenga: ogni Comune deve fare la propria parte nell’applicare il piano di accoglienza per migranti e richiedenti asilo. Così, i paesi con meno di mille abitanti ma più di 300 devono ospitare uno straniero; con più di mille due immigrati; con quattromila abitanti un Comune vede recapitarsi sei extracomunitari. E così via. Unici esentati i piccoli paesi con meno di 300 anime. La circolare del Ministero dell’Interno parla chiaro: nessun Comune può rifiutarsi. Neppure Mandela - nella Valle dell’Aniene, area della provincia di Roma considerata «depressa» - che conta, appunto, 916 abitanti. Lì andrà a vivere un rifugiato. E il sindaco locale, Gianni Scarabotti non può farci niente: deve allargare le braccia, far buon viso a cattiva sorte, rimboccarsi le maniche e provvedere. Scarabotti, sconsolato, non sa proprio come fare. E racconta con semplicità a Il Tempo il disagio.
LEGGI INTERVISTA



Giovanni Toti. Ma la #Paita sui migranti da i numeri? Non solo l'Europa non si prende i nostri clandestini ma l'India non ci ridà i nostri #Marò . Quando si dice la credibilità internazionale del nostro governo! Basta raccontare balle. Basta clandestini in #Liguria e in #Italia. #cambiamoinsieme la #Liguria e l'#Italia. Il 31 MAGGIO vota X te ANDIAMO TUTTI A VOTARE!!!!  #scelgoToti


domenica 24 maggio 2015

I CONSIGLIERI DI FORZA ITALIA DI RAVENNA, RICORDANO IL PRIMO CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE


In occasione del centenario della prima guerra mondiale che celebriamo il prossimo 24 maggio, per mantenere vivo il ricordo di quegli uomini straordinari e della loro tenacia, del loro infinito coraggio e del senso del dovere a difesa della cara amata Italia, i consiglieri di Forza Italia promuovono una serie di iniziative simboliche di omaggio per i caduti della Provincia di Ravenna:
-       Un minuto si silenzio sarà proposto nel consiglio provinciale di Ravenna del 26 maggio e nei vari Comuni della provincia, quando ci sarà il consiglio comunale
-       Un mazzo di fiori al monumento dei caduti, nei vari Comuni,
L'obiettivo è quello di accendere nei cuori, soprattutto delle giovani generazioni, una sorta di ardore civile che le spinga ad operare per dare un significato autentico a quell'immane sacrificio che quei ragazzi cent'anni fa si prefiggevano: fare dell'Italia il posto migliore dove crescere i propri figli.
Attraverso la nostra Storia e il rispetto della nostra memoria, ricostruiamo momenti di aggregazione intorno ai valori fondamentali della nostra comunità.
Vincenzo Galassini   consigliere provincia di Ravenna, Alberto Ancarani    consigliere comune di Ravenna, Raffaella Ridolfi     consigliere comune di Faenza, Donatella Donati     consigliere comune di Lugo,  Oriano Casadio         consigliere comune di Casola Valsenio, e consiglieri di area in altri Comuni della provincia di Ravenna



STRATEGIA REFERENDARIA


L'incontro tra Brunetta e Pannella a Montecitorio pone le basi di una via liberal-referendaria per un'opposizione contro il regime renziano. Una strada che si congiunge con il disegno berlusconiano di un grande partito moderato e liberale di massa
Il colloquio tra Renato Brunettae Marco Pannella svoltosi ieri a Montecitorio ha un significato che va al di là della contingenza.  Si sono poste le fondamenta di un percorso liberal-refendario necessario per contrastare il regime renziano. Una strada che è oggi co-essenziale alla costruzione del grande partito dei moderati preconizzato da . Silvio Berlusconi  I grandi ideali si tradurranno immediatamente in obiettivi concreti e spendibili nella raccolta di firme, mobilitando la coscienza della gente e consentendo l'emergere di una classe dirigente maturata nel rapporto con la gente e con il lavoro duro e quotidiano di servizio a battaglie sacrosante e tutte nostre.
Si va dalla questione delle pensioni, alla liberalizzazione del mercato del lavoro, alla giustizia giusta, alla scuola, fino alla legge elettorale. Radio Radicale ha raccolto il giudizio di Marco Pannella su questo incontro con il presidente del gruppo parlamentare di : “Avevamo appuntamento e abbiamo parlato delle Forza Italiapossibilità di una opposizione liberale. Saremo in contatto, cercheremo di vedere cosa possiamo fare insieme nell'immediato”.  Dal leader radicale sono venute parole molto dure sull'esposizione mediatica di Renzi; Pannella ha parlato di “regime”.
Su questo punto “ci sono sintonie profonde (con Brunetta, ndr), il problema è la pratica. Contro o senza Berlusconi è difficile che da destra venga fuori qualcosa di serio. Lui ha il merito di premere in questa direzione comune dell'opposizione alternativa ma non credo ci sia la possibilità che Berlusconi sia disponibile a lotte strategiche di lungo corso senza farsi distrarre da opportunità 'opportunistiche'”.
Rispettiamo il pensiero di Pannella e le sue attitudini profetiche.  Noi siamo certi del contrario. Con dolcezza facciamo rilevare a Pannella che la sua malizia è contraddetta dalla storia: Berlusconi è sempre stato alternativo alla sinistra e ai suoi tentativi di regime.
I radicali hanno spesso oscillato, alleandosi or qui or là. Ovviamente non per opportunismo, direbbe Pannella...


venerdì 22 maggio 2015

L’ISIS AVANZA E FA PAURA E FORSE DOPO OGGI QUALCUNO IN PIU’ INIZIERA’ A CONVINCERSENE. COSA ASPETTA L’OCCIDENTE…….

L'Isis avanza e Palmira rischia di sparire


Allarme dell’Unesco: "Abbiamo visto il saccheggio del museo di Mosul, Palmira è un gioiello. Siamo molto preoccupati per un'eventuale devastazione di questo sito magnifico”
L’avanzata dell’Isis su Palmira non mette a rischio solo i siti archeologici, ma l’intera area che la circonda, essendo la città a poca distanza da Damasco e Homs. Sono infatti 243km a dividerla dalla prima e soli 157km dalla seconda.  la notizia vera è che lo Stato Islamico di fatto ad oggi controlla metà della Siria, a dimostrazione, per chi ancora avesse dubbi, che è perfettamente in grado di espandere i propri territori in pochissimo tempo. Una guerra tradizionale dunque e non “asimmetrica” come alcuni ancora tendono a definirla: in altre parole non è la guerra ai Talebani o ad Al-Qaeda, in cui eserciti addestrati combattevano uomini non allineati all’interno di una vera e propria struttura gerarchica militare. Lo Stato Islamico avanza con truppe schierate e sta dimostrando in queste settimane di essere perfettamente in grado di scontrarsi con gli eserciti addestrati dall’occidente.
Intanto oggi l’Isis pubblica le foto di decine di soldati siriani decapitati, a dare prova del totale controllo sull’area. Accade poi quello che tutti ci aspettavamo: molti dei monumenti risalenti all’epoca romana sono stati distrutti. La città il cui nome le fu dato da Adriano nel II secolo a.c. dichiarandola città libera, rischia di sparire per sempre. A lanciare l’allarme oggi è stata Irina Bukova, direttore generale dell’Unesco: "Abbiamo visto il saccheggio del museo di Mosul, Palmira è un gioiello, la 'Venezia di sabbià, come dicono gli esperti. Siamo molto preoccupati per le azioni militari e per un'eventuale devastazione di questo sito magnifico”. Il Califfato nero ci aveva abituato ad azioni di questo tipo, ma la distruzione di Palmira scuote l’anima dei più duri a credere e a capire che i terroristi dello Stato Islamico non si fermano davanti a nulla. I soldati governativi avevano nella notte provato a portare in salvo parte del patrimonio, ma l’arrivo improvviso degli uomini di Abu Bakr Al-Baghadi ha impedito di mettere in sicurezza gran parte dei reperti.
Ma l’Isis avanza anche in Iraq. Uno scenario diverso, con una situazione politica meno frammentata rispetto a quella siriana, ma non per questo pronta ad evitare il peggio. Ramadi è l’ultima città irachena conquistata dallo Stato Islamico. Anche qui a fare paura sono i pochi chilometri a dividerla dalla capitale Baghdad: 127km, passando per Falluja, la città che nel 2003 fu teatro di una delle più aspre battaglie tra gli insorti sunniti e le truppe americane. Molti analisti temono infatti che gli abitanti della città, in tanti reduci proprio da quelle battaglie, possano unirsi nelle file dell’Isis ed aiutare l’organizzazione terroristica ad avvicinarsi alla capitale. Da evidenziare poi che la conquista di Ramadi permette agli uomini dello Stato Islamico di muoversi con maggiore facilità tra Siria e Iraq, infatti la città è uno degli snodi principali che ad est portano direttamente verso un confine che non esiste più, quello siriano appunto. Pensare che proprio pochi mesi fa, dopo la vittoria di Kobane e Tikrit a favore dei curdi da una parte e delle truppe irachene dall’altra, il Pentagono aveva dichiarato che l’Isis stava arretrando e che la strategia militare messa in atto dalla coalizione internazionale iniziava a dare frutti. Parole che oggi si scontrano con una realtà opposta. L’isis avanza e fa paura e forse dopo oggi qualcuno in più inizierà a convincersene.



FORZA ITALIA, BERLUSCONI: L’INIZIATIVA DI RENZI SULLE PENSIONI E’ INACCETTABILE


Sono flebili voci quelle che cercano di ristabilire un minimo di verità. Prendiamo un ultimo caso. Salvatore Padula, nella sua “analisi” sulla vicenda delle pensioni (Il sole 24 ore) afferma: “gli importi che saranno rimborsati sembrano in linea con quelli indicati a titolo d’esempio da Renzi, ma con una differenza non da poco. Si era pensato a valori netti, ora sembra invece di capire che si trattava di importi lordi. La differenza non è irrilevante, nonostante queste somme saranno soggette a tassazione separata più conveniente della normale tassazione Irpef”.
Si trattasse solo di questo. Nella sua conferenza stampa Matteo Renzi si era spinto ben più in là. Il rimborso, aveva promesso, sarà garantito a 3,7 milioni di persone: da un minimo di 278 a 750 euro. Oggi scopriamo, sempre da ‘Il sole 24 ore’, che il rimborso massimo sarà di 635,8 euro lordi. Per un netto pari a poco più di 500 euro. E che l’asticella finale, che circoscrive la platea dei possibili beneficiari, è pari a un lordo di 37.700 euro di classismo e di buonismo che è ormai una delle cifre di questa gestione politica.
Non abbiamo mai pensato che i conti pubblici italiani non fossero un obiettivo da salvaguardare. Nel 2011 Silvio Berlusconi, a seguito di un vero e proprio complotto con radici interne ed internazionali, non esitò a cedere lo scettro del comando. Passando la mano a Mario Monti. Poteva dire di no e suggerire la strada delle elezioni anticipate. Prevalse invece il suo grande senso di responsabilità. Che fu poi compensato come tutti sappiamo. La nostra critica riguarda l’imprevidenza di questo governo. La sua leggerezza nell’usare la cassa dello Stato – i famosi 80 euro elettorali – senza minimamente curarsi delle possibili future conseguenze.
Ma che almeno guardi ai pensionati italiani con il rispetto che meritano, dopo una vita di duro lavoroE non si cerchi di prenderli in giro, millantando un bonus che ha, invece, i connotati di una vera e propria rapina. O meglio di un furto con una destrezza solo apparente. Sono le cifre a corroborare quest’interpretazione. Il risparmio per i conti pubblici, dovuti al blocco delle indicizzazioni per gli anni 2012 – 2013, è stato pari a 18 miliardi circa. Il rimborso complessivo sarà invece pari solo a 2,2 miliardi. Ne deriva che i pensionati italiani, nel loro complesso, hanno garantito un prelievo extra di oltre 16 miliardi di euro. Pari ad un punto di Pil. Se non si fosse fatto appello alle generazioni più anziane, oggi le condizioni italiane sarebbero ben peggiori. Visto che, nonostante ciò, il deficit di bilancio si è stabilmente attestato sul 3 per cento. Ad un passo da una nuova procedura d’infrazione.
Ci piacerebbe pertanto che questo riconoscimento fosse loro tributatoInvece di assistere alle continue minacce da parte di alcuni esponenti del governo – a partire dal Presidente dell’Inps – che invocano nuovi sfracelli contro questa o quella categoria. Il cui torto è stato quello di aver pagato, per i loro quarant’anni di onorata carriera, contributi proporzionali ai compensi percepiti. Compensi indubbiamente più alti di quelli percepiti dai pensionati baby: i veri privilegiati delle generose regole previdenziali del passato. Ma che, nonostante ciò, si vorrebbero ancora una volta garantire. Mossi da quel compassionismo peloso, indegno sul piano dell’etica, ma che può assicurare, tuttavia, un posto in Parlamento.



IMU AGRICOLA: UNA PATRIMONIALE CHE ROVINA L’AGRICOLTURA


Il Gruppo Forza Italia alla Camera dei deputati incontra i manifestanti. Necessaria la totale esenzione, è una patrimoniale. Agricoltori, allevatori e sindaci di tutta Italia protestano giustamente contro una vera e propria patrimoniale sui possedimenti agricoli. La materia è di rilevante drammaticità per l’intero Paese, ed è stata trattata con spregiudicatezza e estrema leggerezza dal governo che, con incompetenza, ha deciso di vessare gli agricoltori, con conseguente crollo del mercato immobiliare e agricolo, incidendo sui futuri equilibri del settore. Forza Italia, prima tra l’altro a presentare una mozione sulla questione, si è sempre espressa a favore della totale esenzione per i terreni agricoli. Giudichiamo questa tassa inaccettabile. Fino a quando eravamo in maggioranza abbiamo sempre scongiurato questo rischio. Poi chi è arrivato ha deciso, in modo inaccettabile, diversamente. Inoltre, così come congeniata dal governo, l’Imu Agricola è una tassa che colpisce l’equilibrio finanziario dei bilanci di migliaia di Comuni italiani che non hanno nessuna certezza sulla riscossione della tassa che il governo Renzi ha imposto per coprire il cosiddetto bonus degli 80 euro per i lavoratori dipendenti.
Forza Italia sarà in campo nei prossimi mesi per tentare di metter fine a questo furto nei confronti degli agricoltori e degli allevatori italiani


CORRIERE DELLA SERA, UNA STORIA DI RICAMO: BRISIGHELLA RACCONTA


Torniamo a parlare di Brisighella e delle ricamatrici dell’Associazione “C’era una volta il ricamo”, che con la 19ª Mostra, 1915 – 2015 – Dalla “Grande Guerra” sul filo del ricamo… ci propongono di  rivivere gli ultimi cento anni della loro comunità attraverso l’evoluzione e l’espressione di un artigianato di qualità. Qual è il filo che lega il saper fare di oggi al saper fare di quel terribile ieri, datato ’15-’18 e proseguito poi, a distanza di appena un ventennio, con il secondo conflitto mondiale?
Per le organizzatrici dell’evento la risposta è una sola, inequivocabile: il filo non può che essere una “promessa di bellezza”. Source: www.brisighella.org/scopri-brisighella/artigianato/
Immagino che lo storico, giornalista e diplomatico britannico Edward Carr, autore del celeberrimo saggio di metodologia storica Sei lezioni sulla storia (tenute all’Università di Cambridge), avrebbe molto apprezzato questa rassegna di ricami esposta alla Chiesa del Suffragio di Brisighella (fino al 10 maggio): l’avrebbe ritenuta una fonte di informazioni preziosa.
Come si viveva in questa comunità del ravennate agli inizi del Novecento, come si lavorava? E le donne di Brisighella e dintorni: come passarono dal confezionare busti e corsetti nei laboratori delle suore della Sacra Famiglia (giunte in paese nel 1911), o presso l’Istituto Emiliani di Fognano e dalle sorelle Valvassori (conosciute fino in Inghilterra), alla produzione intensiva di tende, zaini e vestiario militare per la fanteria? Che cosa significò questo per le loro famiglie, nell’economia locale, in relazione alla loro

giovedì 21 maggio 2015

ADESSO NON TORNANO PIU' NEMMENO I CONTI... I SINDACATI CRITICANO IL BILANCIO DI MALPEZZI: "PREVISIONI 2015 BASATE SU INCASSI ALEATORI"


Era il cavallo di battaglia di Malpezzi, quel #icontitornano con cui ha impostato tutta la campagna elettorale. Ma oggi a dirsi "perplessi" sui conti del Bilancio 2015 del Comune di Faenza non sono solo i partiti d'opposizione, bensi l'intero arco dei Sindacati. CGIL, CISL e UIL in un proprio documento unitario fanno a pezzi quanto approvato (con i voti della sola maggioranza) in Consiglio Comunale. Le sigle sindacali esprimono perplessità sul merito del documento ed evidenziano la scarsa disponibilità al confronto manifestata dalla Giunta. I sindacati si dicono preoccupati per l'equilibrio del bilancio in quanto sono state previste entrate che in realtà non si possono ritenere certe. Cgil, Cisl e Uil in un documento unitario attaccano: “Ci riferiamo a una quota di oltre 2 milioni e 400mila euro, derivanti dal fondo di riequilibrio Imu-Tasi, che il Governo per ora non ha rifinanziato per il 2015 e che potrebbe non riproporre affatto o riproporre in misura inferiore al 2014”. Altra posta tutta da verificare è quella relativa ai proventi derivanti dalla lotta all'evasione fiscale quantificati in 750mila euro: “Da un lato apprezziamo - commentano Cgil, Cisl e Uil - la volontà dell'amministrazione di perseguire con efficacia una politica di contrasto all'evasione, più volte da noi richiesta, ma la cifra prevista in bilancio, non ci sembra supportata da elementi che giustifichino tale entità. Inoltre il documento appena licenziato dal consiglio comunale prevede un ulteriore incremento delle sanzioni sul codice della strada (in particolare autovelox) di 300mila euro”, dato anch’esso in controtendenza rispetto ai riscontri del 2014. Inoltre nel corso del confronto sul bilancio del 2014 il Comune aveva assunto l’impegno a verificare la possibilità di ridurre in futuro l’addizionale Irpef e i sindacati avevano sottolineato l’esigenza di contrarre la consistenza del debito. Di tutto ciò non vi è traccia.” “Nonostante queste criticità siano state riportate all’assessore competente e al sindaco di Faenza nell'unico incontro che si è svolto a metà aprile – continuano i sindacati - non abbiamo visto alcun riscontro. La preoccupazione è che nei prossimi mesi, specie se il fondo di riequilibrio non verrà rifinanziato del tutto o in parte, il Comune debba poi ricorrere a manovre aggiuntive per fare quadrare i conti. Tutto ciò andrebbe a scapito dei cittadini e dei servizi comunali o aggraverebbe il debito già in essere che pesa sui conti del Comune.”


FORZA ITALIA, BERLUSCONI: PRIMA O POI I POLITICANTI VANNO VIA DA FORZA ITALIA.


Roma, 19 mag. (askanews) - "Le logiche di Forza Italia sono completamente diverse da quelle di chi fa politica per professione, per questo i politicanti prima o dopo se ne sono andati da Forza Italia". Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nel corso di un'intervista all'emittente tv marchigiana È Tv."Forza Italia - ha insistito - è sempre stata qualcosa di diverso da un partito. È un movimento rivolto al ceto medio, ai moderati, con una democrazia interna assoluta, quasi eccessiva, ed ha portato in politica i valori del mondo del lavoro".



50 CENTESIMI DI MANCIA AI PENSIONATI


Previdenza, il premier ci prende in giro: rivalutazione da 15 euro al mese. E sui rimborsi è ufficiale la fregatura
Salvatore Tramontano - Il resto, mancia. I pensionati derubati dalla legge Fornero ora possono stare sereni. Ci pensa Renzi a rimettere le cose a posto.  Ecco qui 500 euro sul piatto il 1° agosto. Solo che non sono per tutti e non a tutti darà 500 euro. Prima fregatura. Poi su quei soldi bisognerà pagarci le tasse, per fortuna con un regime fiscale agevolato. Non sono insomma proprio 500. Il governo su questa storia fa un po' il pesce in barile, nel senso che non sta a dire se sono netti oppure lordi. Il risultato è che come tutte le una tantum non sono tassati alla fonte ma rientrano nella dichiarazione dei redditi. Altra mezza fregatura. Poi c'è la buona notizia. Dal 2016 le pensioni verranno rivalutate. Nel decreto legge di ieri c'è - annuncia Renzi - un nuovo sistema di indicizzazione. Allegria. Sono 180 euro all'anno, cioè 15 euro al mese, insomma 50 centesimi al giorno. Ecco appunto la mancia.
Cinquanta centesimi come si sa valgono molto meno delle vecchie mille lire. Non ci compri neppure una tazzina di caffè al bar. I meno tirchi li lasciano sul bancone o nelle brocche piene di acqua da pescare a fine giornata. Accontentatevi, dirà Renzi. È meglio di niente. E non fa nulla se valgono meno delle famose brioche di Maria Antonietta.
Bisogna capirlo Matteo, la realtà è che sta cercando di coprire i buchi di bilancio facendo girare sempre gli stessi miliardi. Li toglie alle misure contro la povertà per darli ai pensionati, li strappa agli ammortizzatori previsti nel jobs act per restituire i soldi ai pensionati, sposta qui per tappare lì. Insomma, il famoso tesoretto assomiglia agli aerei di Mussolini, quelli che i gerarchi fascisti spostavano di aeroporto in aeroporto, ma erano sempre gli stessi. Il guaio è che sotto questa girandola c'è la realtà economica italiana. Quella del Pil impantanato, delle aziende che chiudono, di tasse sfibranti, di fallimenti, di disoccupazione senza speranza e di un Paese dove i giovani o emigrano o restano a casa con i genitori, senza lavoro, senza futuro. Certo, si vede una pallida ricrescita e sotto questo cielo nero si può coltivare un po' di ottimismo. Lo fa anche il Fondo monetario, ma poi ci ricorda che questa crescita striminzita non basta a creare occupazione. Non resta che aggrapparsi alle mance. Per il lavoro, state sereni, vi faremo sapere.