domenica 31 gennaio 2016

ALTRI 80 PROFUGHI, LEGGI COME DEBBONO ESSERE TRATTATI, AVEVAMO GIA’ PUBBLICATO IL BANDO


http://pdlfaenza.blogspot.it/2016/01/avviso-pubblico-per-lindividuazione-di.html

LE STRADE DELLA PROVINCIA DI RAVENNA LE PIU’ PERICOLOSE, E’ MANCATA LA VOLONTA’ POLITICA DI ADEGUARE LE INFRASTRUTTURE COME SOSTENUTO DA FORZA ITALIA IN 15 ANNI. SPERPERO NELLE PARTECIPATE


GLI UNICI CRETINI A PORTE APERTE


Ora andiamo a lezione dalla Svezia: lì sanno organizzare i rimpatri, noi ci proviamo invano da anni e anni
Vittorio Feltri - Abbiamo appreso dalla lettura dei giornali che alcuni Paesi del Nord - Svezia, Finlandia e Olanda - hanno studiato un piano, in via di realizzazione, per espellere migliaia e migliaia di profughi, naturalmente musulmani.  Perché? Gli stranieri quando sono troppi stroppiano. La tesi, per quanto terra terra, si può condividere e, anche no. Dipende da come si valuta. Ma non è di ciò che vogliamo discutere, bensì del fatto sorprendente che olandesi e scandinavi siano in grado di organizzare rimpatri in massa di stranieri, mentre noi italiani da anni e anni cerchiamo di fare la stessa cosa senza riuscire a cacciarne neppure alcune decine. Ci abbiamo provato in mille modi, miseramente fallendo. C'è sempre un impedimento, una complicazione burocratica o giudiziaria che ci vieta di procedere. Anche gli extracomunitari che commettono e reiterano reati la fanno franca. Magari vengono arrestati, talvolta processati, condannati e rinchiusi in carcere, poi però escono subito perché in fondo sono dei poveracci e suscitano pietà nei giudici, cosicché ricominciano a delinquere e nessuno si prende la briga di rispedirli a casa loro. Le autorità si giustificano affermando che la maggior parte degli immigrati non ha passaporto, non se ne conosce l'identità esatta né la nazionalità, pertanto non si sa dove «spedirli» e si è costretti a trattenerli, malgrado sia scontato che seguiteranno a violare il codice penale allo scopo di mettere insieme il pranzo con la cena. Primum vivere, non è una novità. In effetti, le operazioni di rimpatrio sono più complicate di quelle relative ai respingimenti. Però ci domandiamo per quale arcano motivo la Svezia, la Norvegia e l'Olanda abbiano escogitato una soluzione al problema rimpiatri, quando noi siamo ancora qui a subire presenze sgradite. Da notare che i citati Paesi sono alle prese con folle immense da espellere, mentre noi non siamo capaci neppure di imbarcarne un numero esiguo, cioè i malviventi. Siamo davanti a un mistero talmente fitto da essere insondabile.
Sarebbe interessante sapere quale sia l'opinione del nostro governo. Non stiamo attaccando il premier, Matteo Renzi; semplicemente desidereremmo scoprire perché costui, dinanzi alle iniziative radicali dei Paesi nordici, non invii un proprio delegato nei medesimi Paesi per comprendere perché essi siano attrezzati onde rigettare in un botto centomila islamici e noi, viceversa, ci rassegniamo a ospitare tutti i fedeli di Allah - milioni di individui - che progettano di farci secchi. La nostra è una semplice curiosità, che però meriterebbe di essere soddisfatta, se non altro perché le spese di mantenimento dei profughi sono a carico dei cittadini, e non sono due soldi.

“IL DDL CIRINNA’ NON PASSERA’”: LA PROFEZIA DI ADINOLFI


Mario Adinolfi, direttore de La Croce, acclamato dalla folla del Family Day, spiega: "Sarà il Pd stesso ad affossare questa legge"
Il ddl Cirinnà non passerà. Renzi viene da questo mondo, nel 2007 era accanto a me al Family Day e usava parole ben più forti delle mie contro i Dico della Bindi. Renzi sa di non essere ben visto dalle 'piazze rosse' e politicamente non può permettersi di ignora persino il messaggio che viene da questa piazza", dice Adinolfi ricordando la sua amicizia col premier che sosteneva già nel 2012 da parlamentare Pd. "Ora cosa succederà? Succederà che l'articolo 5 sulla stepchild adoption non passerà e così cadrà l'intera legge. È significativo che l'assemblea dei senatori Pd abbia dato l'ok generico all'impianto della legge ma abbia deciso di aspettare al 2 febbraio per dire su quali articoli si può far valere la libertà di coscienza. Aspettavano il risultato di questa piazza". Il profeta Adinolfi spiega che al Pd non conviene che questa legge passi, tantomeno alla Cirinnà che, con la bocciatura del suo ddl, diventerebbe la paladina dei gay e passerebbe come martire. Sarà lo stesso Pd ad affossare la legge e Renzi si tirerà fuori dicendo "io ci ho provato ma il Parlamento ha detto no" e anche gli alfaniani, alla fine, secondo Adinolfi, voteranno contro le unioni civili e la stepchild perché sennò verrebbe meno il fatto stesso di esistere. Resta l'incognita dei Cinquestelle ma "mi pare difficile che proprio in questo momento decidano di aiutare il governo".
BRUNETTA #FAMILYDAY: QUESTA PIAZZA MERITA ASCOLTO, RENZI NE TERRA' CONTO O ANDRA' A SBATTERE
"Sono qui, a titolo personale e da laico, perché ritengo che il ddl Cirinnà sia sbagliato e incostituzionale, e perché ritengo che questa piazza, le famiglie italiane in generale meritino ascolto e sostegno".
"Io penso che dobbiamo sostenere con forza la famiglia naturale, formata da un uomo e una donna, così come costituzionalmente riconosciuta. È giusto allo stesso tempo prevedere un riconoscimento alle unioni civili, una norma che ne regoli i diritti e i doveri. Ma la Cirinnà non è la strada giusta, non si può equiparare una relazione omoaffettiva al matrimonio, non si può correre il rischio di aprire all'utero in affitto".
"Questa piazza merita ascolto. Renzi, come credo, è una persona intelligente, e terrà conto del messaggio di oggi. Se non lo farà, andrà a sbattere".

MASSIMILIANO PEDERZOLI PRESIDENTE ANBI EMILIA ROMAGNA: “FALDE ACQUIFERE COMPLETAMENTE ALL’ASCIUTTO. SITUAZIONE GRAVE


Ad oggi in Regione solo il Canale Emiliano Romagnolo (CER) conserva disponibilità di acqua. CER e Consorzi di bonifica collegati stanno fornendo acqua ai tre potabilizzatori di Ravenna-Bassette, Ravenna-Standiana e Forlimpopoli-Selbagnone

L’Italia ha sete, l’Emilia Romagna non è da meno e se il clima di questi mesi non lascerà spazio immediato a nuove precipitazioni quella che oggi è già più di una preoccupazione -supportata da dati eclatanti - potrebbe trasformarsi, tra poche settimane, in una vera e propria emergenza epocale scatenando conflitti per l’acqua tra i territori. Dopo la denuncia arrivata dal presidente Massimiliano Perderzoli ANBI a livello paese, l’ANBI Emilia Romagna, forte degli ultimi rilievi fatti direttamente nelle locali falde acquifere superficiali dai suoi esperti (operanti nei nove Consorzi di Bonifica regionali associati), aggiunge così un elemento di valutazione fondamentale all’allarme scattato nei giorni scorsi dopo le misurazioni delle portate del Po, dei livelli drasticamente in calo dei maggiori laghi del Nord e della scarsa incidenza degli accumuli nevosi sull’Appennino. "Le ultimissime analisi effettuate infatti dicono chiaramente che a livello regionale le falde sono completamente scariche - fa sapere ANBI ER - e che i livelli raggiunti sono addirittura al di sotto di quasi un metro rispetto a quelli fatti registrati durante l’estate 2015, una delle più roventi e siccitose a memoria d’uomo. Ora le criticità sono palesi: quantità di acqua inconsistente, riserve contenute in invasi quasi azzerate e a differenza delle annate maggiormente siccitose 2011-2012 si aggiunge anche la mancanza di neve in grado di alleviare parzialmente queste pesanti criticità. I Consorzi di bonifica che trasportano la risorsa a tutta l’agricoltura lanciano l’allarme richiamando tutti i portatori d’interesse a “fare sistema” mettendo al centro delle loro scelte questa priorità, in caso contrario i prodotti tipici alla base del Made in Italy agroalimentare potrebbero venire colpiti duramente già in primavera con conseguenti perdite sostanziali di rese". "Sotto il profilo della gestione delle emergenza idrica - prosegue la nota - i Consorzi di bonifica emiliano romagnoli, che approvvigionano di acqua un territorio a sud del Po e quindi chiaramente penalizzato se comparato alle pianure delle regioni al di sopra del fiume, hanno maturato in questi anni una lunga esperienza elaborando non solo sistemi di monitoraggio costante, ma anche competenze sull’utilizzo virtuoso della risorsa e risparmio idrico (IRRINET-IRRIFRAME). Certo è che una situazione grave come quella che si sta via via delineando non offre spunti di particolare ottimismo e a questo si aggiunge la paura che le piogge arrivino bruscamente per distruggere e non a dare sollievo alle colture". Il presidente dell’ANBI ER Massimiliano Pederzoli non ha dubbi: “Le falde scariche come mai prima dimostrano che la situazione è di emergenza reale e rischia anche di generare conflitti tra i territori se non si decideranno da subito precise norme di comportamento in situazioni di grave carenza idrica”.

giovedì 28 gennaio 2016

I SALESIANI DI FAENZA VENDUTI A RAVENNA HOLDING


Tanti anni fa (molti !) il Comune di Faenza decise di acquistare il complesso dei Salesiani con lo scopo di destinarlo ad attività a sostegno dei giovani e, in generale, per progetti che potessero arrecare vantaggio alla nostro comunità. Fu costituita la società Faventia Sales spa, partecipata dal Comune (46%) e da altri soggetti privati “forti” (54%): la Fondazione della ex Banca di Romagna, la Cassa di Risparmio di Cesena e la Diocesi di Faenza. 
 La società non ha mai elaborato un serio progetto di riuso e rilancio del complesso, finendo oberata dagli interessi passivi sul mutuo contratto per l’acquisto e dalle spese di mantenimento. In anni più recenti il Comune è intervenuto attivando i corsi di infermieristica nei Salesiani, con una spesa complessiva di circa € 1 mln. all’anno, poi vi ha spostato alcuni uffici (settore patrimonio) pagando il relativo canone. Questi interventi non hanno dato risultati apprezzabili per cui i soci di Faventia Sales spa, vedendo la mala parata, hanno cominciato a “giocare” in proprio, a partire dalla Fondazione ex bancaria che invece di capitalizzare la società ha preferito comprare due porzioni immobiliari: una a destinazione residenziale (ex casa delle suore) ed una per i propri uffici e per il “contamination lab” (realizzando la proposta da me lanciata nel 2009 tramite la Free Foundation), mentre la Ca. Risp. Cesena e la Diocesi non intendono scucire un soldo. Dato ciò l’anno scorso Malpezzi ha annunciato di voler spostare nei Salesiani gli uffici dei servizi sociali, attualmente ubicati presso il Seminario, dirottando su Faventia Sales il canone di locazione: in sostanza un ulteriore aiuto del Comune per sostenere una totale assenza di progettualità di Faventia Sales spa. Ad ottobre 2015 fummo gli unici a criticare questo spostamento dei servizi sociali, sostenendo che, piuttosto che pagare affitti a terzi, era meglio utilizzare gli immobili di proprietà comunale, come ad esempio ristrutturando il Palazzo delle Esposizioni. Segnalammo inoltre il pericolo che Faventia Sales (come la ASP per il baliatico da destinare alla polizia Municipale), oberata dai debiti, potesse poi decidere di vendere a terzi la parte dell’immobile locata al Comune, resa appetibile per gli investitori proprio dalla presenza del canone di locazione pagato dal Comune. Malpezzi, con la solita arroganza, rispose sui giornali che “l’obiezione relativa al fatto che in futuro nulla impedirebbe …a Faventia Sales di decidere la vendita degli immobili

SAVIANO: “IL NUOVO EDITTO BULGARO DEL PD”


Il licenziamento del dirigente Rai che ha autorizzato il countdown anticipato di Capodanno? Per i renziani è peggio Ballarò. Questa volta a dare fastidio ai democratici è stata la frase di Giannini che in puntata ha definito il caso Boschi-Banca Etruria un “rapporto incestuoso”. L’espressione per Anzaldi, deputato Pd e segretario in Vigilanza, è peggio di quello che ha fatto il funzionario cacciato da Campo Dall’Orto. E se i più vicini al premier hanno sostenuto in coro l’attacco, in difesa del giornalista invece si sono schierati Saviano e la minoranza



IRAN “FRANCESCHINI DOVREBBE DIMETTERSI”


Le scuse ridicole di Franceschini e Renzi sulla vicenda delle statue coperte non fanno che evidenziare ancora di piu’ la gravita’ di quanto accaduto. Ricordiamo l’attuale ministro della Cultura quando, da capogruppo del Pd alla Camera, chiedeva a gran voce le dimissioni di Sandro Bondi ai tempi dei crolli a Pompei. Ora dovrebbe applicare il principio di coerenza e trarne le conseguenze su se stesso. Perche’ ieri e’ crollata la dignita’ di un Paese”. Lo dichiara il deputato di Forza Italia Luca Squeri, firmatario di una interrogazione alla Camera sulla vicenda.


GIORNO MEMORIA “FORZA ISRAELE, NOI DI FORZA ITALIA SIAMO CON TE”


 “La giornata della memoria è il modo migliore per guardare il presente. La Shoah ci guarda ancora con gli occhi delle sue vittime e ci fa vergognare non del passato ma dell’oggi. L’antisemitismo non è un rischio, ma un’evidenza di queste ore. Esso si esprime certo nella volontà di taluni Stati e dei loro leader di annientare Israele e di alimentare l’odio verso gli ebrei, ma ha focolai vivi e minacciosi in Europa e in Italia. Non basta puntare il dito contro le cellule dell’Isis o certi movimenti di estrema destra o di estrema sinistra, ma va denunciata l’acquiescenza che determina il clima intollerabile respirato dagli ebrei italiani, in pericolo per il solo fatto di farsi riconoscere come tali. Oggi va denunciato e combattuto con le armi della cultura e dell’informazione un antisemitismo da zona grigia di tanta opinione pubblica, ‘moderato’, pigro, che non muove le mani e non tira coltellate, condanna Auschwitz, e ci mancherebbe, ma guarda ai coltelli dell’Intifada a Gerusalemme o a Milano con indifferenza o giustificazionismo. In tanti devono farsi oggi l’esame di coscienza, e uscire dall’ambiguità. Forza Israele, noi di Forza Italia siamo totalmente con te”.
Così in una dichiarazione congiunta, a nome di tutto il gruppo di Forza Italia alla Camera, il presidente dei deputati azzurri, Renato Brunetta, e la portavoce dei parlamentari a Montecitorio, Mara Carfagna, che oggi interverrà in Aula in occasione della giornata della memoria.


“SUL TURISMO LA GIUNTA DI RAVENNA PENSA CHE LA CITTA’ CREDA AGLI ASINI CHE VOLANO


L'attacco del capogruppo di Forza Italia agli ultimi movimenti condotti dalla Giunta sui problemi e i temi del turismo
"L’incredibile messa in scena dell’amministrazione Matteucci che in limine mortis della consiliatura lancia un surrogato di stati generali del turismo, coinvolgendo i privati e le associazioni di categoria ha avuto il suo apice nella commissione turismo di lunedi 25. In quella sede, come se i presenti fossero marziani, dai consiglieri comunali fino ai rappresentanti di Asshotel, CNA, Ascom, Balneari etc…l’assessore Cameliani – quello con 14 deleghe - ha raccontato una favoletta".
"Ha detto, in soldoni, che grazie alla società privata che ha vinto – legittimamente, sia chiaro! - l’appalto per il “coffee forum”, che sarebbe una specie di convegno di nuova generazione, l’amministrazione potrà avere il quadro dei problemi del turismo ravennate e dare le risposte che servono. Insomma la giunta che governa la città da quasi cinque anni, tre mesi prima della fine del mandato, sente il bisogno di informarsi sui problemi del turismo pagando una consulenza che non farà altro che ascoltare, al massimo con modalità diverse, le categorie interessate. Ora, la domanda è: ma il servizio turismo del Comune, la cui dirigente è stata una di quelle che hanno ricevuto il premio di produttività più alto, a cosa serve? Non dovrebbe toccare ad esso effettuare un monitoraggio costante e duraturo sulle attività e le categorie del settore, in modo da rispondere alle esigenze con solerzia? Non dovrebbe averlo fatto a inizio mandato e non ora, con evidente secondo fine politico di ottenere proposte a beneficio del candidato del PD De Pascale? E soprattutto, se il PD che ha vinto le elezioni cinque anni fa, non sa che pesci pigliare sul turismo, non è forse palese che abbia raccontato balle agli elettori sull’argomento? Ci sarebbe molto altro da dire, dai dati di afflusso ai monumenti difficilmente credibili, fino alla retorica dell’uso dei social, fatta da un assessore che non è presente neppure su un social, ma il quadro a cui abbiamo assistito era già sin troppo desolante". Alberto Ancarani
capogruppo Forza Italia




martedì 26 gennaio 2016

AVVISO PUBBLICO PER L'INDIVIDUAZIONE DI SOGGETTI QUALIFICATI DISPONIBILI A CONCORRERE AD UNA COPROGETTAZIONE E COATTUAZIONE DELL'ACCOGLIENZA NELL'AMBITO TERRITORIALE DELLA ROMAGNA FAENTINA.


Accoglienza cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e servizi connessi
AVVISO PUBBLICO PER L'INDIVIDUAZIONE DI SOGGETTI QUALIFICATI DISPONIBILI A CONCORRERE AD UNA COPROGETTAZIONE E COATTUAZIONE DELL'ACCOGLIENZA NELL'AMBITO TERRITORIALE DELLA ROMAGNA FAENTINA
ARRIVANO ANCHE NEL COMPRENSORIO FAENTINO



BENZINA A 44 CENTESIMI AL LIBRO. MA RENZI NON TOGLIE LE TASSE COME AVEVA PROMESSO A PORTA A PORTA.


https://www.facebook.com/WIlM5s/videos/720945581339118/

ECCO LE PROMESSE NEL 2014 DI RENZI SULLA BENZINA ---> VERGOGNA!!! Oggi il prezzo del petrolio è 28,74 dollari al barile. Bassissimo ma pensate, in giornata è persino sceso sotto i 28 dollari, precisamente ha toccato 27,67 dollari al barile. Non succedeva dal 2003! Ebbene in quanti si staranno domandando “perchè se il petrolio costa così poco la benzina è così cara?”. C'è da dire che lo Stato strozzino applica tasse vergognose sulla benzina. Quelle tasse che il "Premier non eletto da nessuno" promise di “razionalizzare” entro il 2014!
L’unica colpa è dello Stato. Altro che le compagnie petrolifere. Oggi la benzina alla pompa potrebbe costarci 44 centesimi al litro. Ma non succederà mai. Mai il prezzo andrà sotto l’euro. Nemmeno se le compagnie petrolifere, stordite da un colpo di sole, dovessero iniziare a regalare a destra e a manca l’oro nero. Questo perché in Italia le imposte, che Matteo Renzi si guarda bene dal cancellare, gravano sul prezzo di benzina e diesel per oltre due terzi. Quando andiamo a fare rifornimento, insomma, dobbiamo tener presento che oltre a riempire il serbatoio della nostra auto, stiamo anche riempiendo le tasche di uno Stato famelico e incapace di amministrate i nostri soldi. Rispetto al 2008 il prezzo della benzina al netto delle tasse è inferiore del 18,8%. Il che, come fa notare Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, si tramuta in “un rincaro del 31,4% esclusivamente attribuibile alle tasse”. Negli ultimi sette anni le accise sono, infatti, cresciute del 46% mentre il carico dell’Iva è aumentato del 21,8%. “Nel dicembre 2008 le accise pesavano su un litro di gasolio per 42,3 centesimi – spiega Rizzo – c’erano poi da sommare 18,53 centesimi di Iva: non il 20 per cento (livello dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto allora vigente) rispetto ai 50,34 centesimi che all’epoca costituivano il prezzo della nafta al netto del carico fiscale, bensì quasi il doppio. Esattamente, il 36,8 per cento”. Questo perché l’Iva viene applicata anche sulle accise, non solo sul prodotto industriale. Insomma, lo Stato tassa anche le tasse. Sette anni fa le imposte sulle imposte toccavano i 60,82 centesimi, il 57,4% del totale. Oggi, continua Rizzo sul Corsera, “si è arrivati a 84,31, e siamo al 67,4% del totale. Una differenza di quasi 23,5 centesimi per litro, che proiettata sulle 22 milioni di tonnellate
di gasolio consumate annualmente in Italia significa per il fisco un maggiore introito di quasi 5,2 miliardi di euro ogni 12 mesi”. Tanto per capirci: le tasse sulle tasse valgono da sole circa 3 miliardi di euro sui consumi totali di gasolio.
Su ogni litro di benzina le imposte gravano per 72,8 centesimi. “Se si aggiunge anche l’Iva, considerando anche in questo caso l’impatto delle tasse sulle tasse – calcola Rizzo – il peso del prelievo fiscale sfiora un euro su un costo medio alla pompa di un euro e 421”. Insomma, poco meno del 70% del prezzo finale va al Fisco, quindi allo Stato. Quindi, non è così peregrino chiedersi perché sino a ora Renzi, che si vanta di abbassare le tasse ovunque, non ha ancora messo mano a questo furto legalizzato. Perché non possiamo pagare un litro di benzina 44 centesimi?
Perché dobbiamo finanziare un Fisco sanguisuga.



LA TRUFFA SUL CANONE RAI, UNA DELLE PIU’ GRANDI PORCATE DELLA STORIA REPUBBLICANA


Alla fine sono andati fino in fondo, senza vergogna! Altro che gli 80 euro alle forze dell’Ordine, altro che i 500 euro ai diciottenni i veri beneficiari di questa schifosa legge di stabilità sono i leccaculo della Rai. Renzi ha voluto così ricompensare questi squallidi figuri, dipendenti, ma soprattutto funzionari e dirigenti lottizzati della Rai per la loro devozione ed il loro servilismo, persone senza dignità, sempre pronti ad incensare il padrone e prostrarsi al potere politico. Al baraccone della Tv pubblica che ogni anno oltre a profondere disinformazione in quantità industriale, produce buchi spaventosi di centinaia di milioni di euro, arriveranno altri 420 milioni di euro.
E potranno così andare avanti a pagare stipendi faraonici alle varie Littizzetto, ai vari Fazio, potranno ancora mantenere gli oltre 11.000 dipendenti, ossia più di quelli di Mediaset, Sky e La7 sommati insieme, potranno ancora sperperare soldi pubblici mantenendo sedi in Italia e all’estero che hanno costi spropositati e non producono nulla, e potranno ancora prendere in giro gli italiani spacciando questa feccia per Servizio Pubblico. Ovviamente la porcata non sta nel fatto che il canone Rai sarà inserito nella bolletta elettrica, pagare con un bollettino o all’interno di una bolletta non fa alcuna differenza, la porcata è aver abolito la possibilità del suggellamento!!!
Renzi è arrivato dove nemmeno i fascisti avevano osato!!!
Il canone Rai infatti è una tassa introdotta nel 1938 in pieno regime. I fascisti, però, avevano perlomeno previsto la possibilità del suggellamento, consentendo, all’utente che ne faceva richiesta, l’esenzione dal pagamento del canone.
Renzi ha abolito questa possibilità, una vera e propria vessazione nei confronti dei cittadini che si vedono costretti a pagare un pessimo servizio che oltretutto non hanno richiesto.
D’accordo che i politici in genere sono dei mentitori, ma pensare ad una persona più falsa ed infida di così è realmente difficile.


La riforma della costituzione è passata  con pochissimi voti risicati , grazie ai voti di ALA (Verdini e i traditori di Forza Italia) , e grazie ai voti di NCD (Alfano e altri traditori di Forza Italia) e chi più ne ha più tradisca.
332 cambi di casacca in questa legislatura. Record di politici che tradiscono i propri elettori.
Ma nessuno fa nulla per niente:
Oggi sono state assegnate 3 importanti poltrone proprio agli uomini di Verdini, ricambiando il favore.
Ma se queste cose le fa Renzi non è voto di scambio, nessuno indagherà mai.
 RIFORMA DELLA COSTITUZIONE …  BISOGNA VOTARE NO AL REFERENDUM DI OTTOBRE.
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lunedì 25 gennaio 2016

DISCARICA TRE MONTI TRA RIOLO TERME E IMOLA, VALENTI: “SEPPELIRE RIFIUTI NEI CALANCHI E’ UNA PAZZIA”


Il consigliere della lista civica parla di "silenzio assordante" dell'amministrazione comunale

"È inspiegabile "l'assordante silenzio" della nostra amministrazione, Sindaco in testa su ciò che sta accadendo sulla vicenda allargamento discarica dei rifiuti al confine tra Imola e Riolo Terme, nonostante i quotidiani locali e nazionali ne diano ampio risalto, visto l'evolversi della vicenda, alla quale ogni giorno si aggiungono nuovi capitoli piuttosto inquietanti" lo afferma il consigliere riolese Vincenzo Valenti della Lista civica Insieme per Riolo Terme
"Il paese termale - prosegue Valenti - vive come sotto anestesia, sembra non vedere, non sentire, non ne parla; nulla sono valsi i volantinaggi informativi nelle giornate di mercato, l'incontro pubblico del 2 dicembre nella sala S.Giovanni, le interrogazioni e le mozioni presentate in Consiglio Comunale.
L'assemblea pubblica tenutasi all'autodromo di Imola, presenti Con.ami, Hera e Regione, per presentare osservazioni da parte dei cittadini è stata tenuta quasi nascosta, indetta in un orario di lavoro, non pubblicizzata se non sul sito del Comune. Di fatto si e' preclusa la possibilita' di sapere, di conoscere, di agire da parte della popolazione Riolese.
La Regione dopo aver visionato la documentazione presentata da Con.Ami ed Herambiente , valutazione di impatto ambientale , progetto ecct, sentito il parere di tutti gli organi preposti ,Asl, Arpa ecct, ha richiesto ben 141 integrazioni per poter dare via libera al progetto!! Tutto il garantismo e la sicurezza che hanno voluto farci credere sembra proprio non ci sia, troppe lacune da colmare.La piu' grave la VIS, valutazione di impatto sanitario sulle persone che vivono a ridosso dell'impianto e nel raggio di 2 a 5 km. Questo tema ha scatenato anche la reazione dell'ordine dei medici della provincia di Bologna, lapidario il commento del presidente: l'aria ve l'hanno già inquinata, se vi fate inquinare anche il sottossuolo è finita! Altra incongruenza emersa, la decisione di operare l'ampliamento senza
presentare un'alternativa.

CHI DIRIGE LA SANITA’ PUBBLICA, LA POLTICA O LA TECNICA!


Da Pavaglione Lugo
La Sanità di Faenza da Ravenna a Forli, un vantaggio per i cittadini.
Il Presidente della Provincia Claudio Casadio ha preso l'impegno di discuterne al prossimo consiglio provinciale con il nuovo direttore dell'ASL Romagna.
Vincenzo Galassini Consigliere provinciale Ravenna Forza Italia


Già, ma chi ha potere in merito a questa fondamentale scelta, come a tante altre, altrettanto importanti, in un settore la sanità, il più importante, il più "pubblico" dei settori.

Il direttore, il direttore generale o il presidente?
 In italiano direttore significa, tecnico; presidente, democraticamente eletto, significa politica, democrazia.
 Chi governa la nostra sanità, affidata ad un'"azienda"?
 Il Presidente della Provincia democraticamente eletto chiede ad un direttore se non pensa che sia il caso? Cosa lui intenda decidere in merito ad una questione posta da un amministratore anche lui democraticamente eletto dal popolo?
 Sarebbe davvero il caso che si ragionasse invece con gli Amministratori della Regione, anche loro espressione della volontà popolare, per poi chiamare il Direttore Generale per comunicargli cosa sia deciso dai rappresentanti del popolo, che tra l'altro i costi del Sistema Sanitario Nazionale è lui a pagare, compreso lo stipendio del Direttore Generale, ne è il proprietario.
Traspare una sorta di complesso di inferiorità, di sudditanza, della politica, verso i "Direttori Generali".....
 Arrigo Antonellini

SENZA UNA STRATEGIA PER IL TURISMO


 di FILIPPO DONATI*  È ancora l'inerzia la protagonista del settore turistico nel 2015.  I dati appaiono noiosi, privi di spunti che possano dare la sensazione  di un settore 'gestito', organizzato e coordinato. Siamo alle solite, misuriamo un anno sull'altro (dimenticando il tremendo luglio 2014. quasi monsonico dal punto di vista delle giornate di pioggia). Si confrontano i dati 2015 con quelli  '2014 come se avessimo cominciato a interessarci di turismo solo da un anno. Nessun accenno allo storico.  Nelle altre città d'arte si intravvedono segni di interesse politico,  strategie e analisi del settore. Una componente straniera di poco superiore al 25% non è un pò ' poco per  una candidata a Capitale europea della Cultura ? Non è un po' poco  per continuare a dire che Rauenna  è conosciuta in tutto il mondo? Non è un po'poco per non capire che servono alleanze con i territori limitrofi? ~ SERVE concertazione, e mentre parlo di concertazione vengo invitato dal Comune a Praga a presentare Ravenna, così, "come fossimo un isoletta nell'Oceano Pacifico. A Praga serve andare con Comacchio. con Cervia e Cesenatico, con Faenza e Bagnacauallo... serve fare capire la nostra posizione strategica tra Venezia, Bologna e Firenze: al turista non interessano i confini amministrativi. E a Praga cosa andremo a raccontare per chi vorrà uenirci a visitare e atterrerà  all’ aeroporto di Bologna? Che forse  ci sarà una navetta per Ravenna? Che dovranno prendere un bus per la stazione di Bologona e poi aspettare e aspettare fino a quando, dopo 80 minuti (per 60 Km), arriveranno a Ravenna? E che se poi vorranno andare a firenze dovranno tornare a bologna o oimbarcarsi in un’avventura fino a Faenza? Ho parlato d statistiche senza fare numeri: a Ravenna in questo momento i numeri ono servono e non serviranno fino a quando non tratteremo il turismo come un vero settore economico e non come un vettore inerziale che “ tanto la gente vieene”. E avanti con 2016, sperando chel’economia giri, il tempo tenga e che tutti si continui a sorridere, anche senza sapere per osa.  *Filippo donati Presidente nazionale Assohotel

PS. Quanto afferma Donati è la battaglia sostenuta  in consiglio provinciale da Forza Italia in questi ultimi dieci anni,purtroppo  sempre inascoltati dal PD e la sinistra. Vincenzo Galassini consigliere provinciale Forza Italia Ravenna

CONSUNTIVO TURISMO (ARRIVI E PRESENZE) ANNO 2015: MALE BRISIGHELLA, NONOSTANTE I TANTI SERVIZI TELEVISIVI, CASOLA VALSENIO E FAENZA, BENE RIOLO TERME.



Nonostante la promozione televisiva il turismo a Brisighella e nella collina della Romagna Faentina non decolla anzi a Brisighella continua a diminuire. Il Parco della Vena del Gesso, dal notevole costo finanziario, sempre in primo piano, porta solo turisti di passaggio non si fermano sono turisti “fuggi” nei percorsi fuori di Brisighella. A Brisighella i musei chiusi attrezzati solo con pannelli pubblicitari (vedi torre Orologio)  o il guado della Moreda, nonostante i notevoli costi finanziari della Regione, non rilanciano il turismo, ma i nostri amministratori sono felici e sorridono…………
Vincenzo Galassini consigliere provinciale Forza Italia Ravenna

sabato 23 gennaio 2016

RENZI ALLARGA LA MAGGIORANZA CON ALA (VERDINI) RIPAGATI CON TRE VICE PRESIDENTI DI COMMISSIONI, NESSUNA NOVITA’ CHI LASCIA LO FA PER POTERE: VERGOGNA


L'alfaniano eletto come previsto nei possibili equilibri per un rimpasto di governo che sarà concluso nelle prossime settimane. Ma la notizia è l'elezione dei tre verdiniani. Romani: "Prendiamo atto della nuova maggioranza". Pietro Langella è stato nominato "vice" alla Bilancio, Giuseppe Compagnone alla Difesa e Eva Longo alle Finanze. Tutti sono stati eletti in quota maggioranza. "Abbiamo ottenuto tre vicepresidenze - esulta il capogruppo al Senato, Lucio Barani - tutte molto votate". La mossa di Matteo Renzi, come fa giustamente notare il capogruppo dei senatori azzurri Paolo Romani, sancisce l'ingresso di Ala in maggioranza. "Non avevamo dubbi al riguardo - commenta - oggi c'è stata una ratifica formale". In realtà l'accordo raggiunto sulle vicepresidenze in commissione fa più male al Pd che alle opposizioni. Ieri il voto degli uomini di Denis Verdini al Senato, decisivo ai fini del raggiungimento della maggioranza assoluta. Oggi la elezione di tre vice presidenti delle commissioni al Senato appartenenti al gruppo Ala. La decisione di Renzi ha fatto infuriare la minoranza dem. "Forse è il caso che Renzi ci dica se esiste una nuova maggioranza politica che sostiene il governo e che comprende anche Verdini - ha detto Roberto Speranza -e è così si deve aprire un dibattito pubblico e in parlamento". Pier Luigi Bersani ha subito rincarato la dose: "Non accetterei mai uno snaturamento del Pd così evidente e palese. Il Pd non può diventare l'indistinto dove tutto si ammucchia. Queste pensate tattiche e trasformistiche sono destinate a essere spazzate via". Il deputato di Sinistra Italiana Alfredo D'Attorre sfida i parlamentari del Pd che nelle settimane scorse hanno ripetutamente ribadito l'incompatibilità di Verdini con il progetto del Partito Democratico: "E invece Verdini viene ricompensato della sua 'affiliazione' al progetto Renzi-Boschi con l'assegnazione di tre poltrone al Senato e l'ingresso ufficiale in maggioranza". Nicola Fratoianni: “Hanno devastato la Costituzione con i voti dei verdiniani e dei senatori dell’ex leghista Tosi e a meno di 24 ore le indiscrezioni riportano del mercato in corso per ottenere posti di comando nelle Commissioni al Senato, naturalmente con i senatori di Verdini protagonisti. Insomma le istituzioni trattate come un suk”. Ha una spiegazione alternativa il capogruppo di Ala Lucio Barani: “Con una decisione anti-democratica siamo stati esclusi dalle altre minoranze. La maggioranza ha sanato questa decisione”. Chi invece è pienamente in maggioranza è l’avvocato-senatore dell’Ncd Nico D’Ascola, nuovo presidente della commissione Giustizia. La sua elezione, attesa, non è stata una passeggiata.

OMICIDIO STRADALE, GOVERNO BATTUTO IN AULA; IMPEGNO FORZA ITALIA, LA CONSULTA “SBLOCCA ITALIA” INCOSTITUZIONALE.

   

Approvato un emendamento di Forza Italia sull'omicidio stradale. Ieri il sì al Senato solo grazie al voto dei verdini ani,
Chiara Sarra - Mentre Matteo Renzi gongola e si vanta del voto sulle riforme e del varo dei decreti sulla riforma della Pa, in Parlamento la situazione è tutt'altro che rosea per la maggioranza.
Se ieri il "sì" al Senato è stato raggiunto solo grazie ai voti dei verdiani e dei tosiani (la maggioranza non raggiungeva da sola i 161 sì necessari ad approvare la riforma), oggi alla Camera il governo è andato sotto nel voto sull'omicidio stradale. È stato approvato a scrutinio segreto, infatti, un emendamento di Forza Italia al provvedimento con 247 sì e 219 no, malgrado il parere contrario di Palazzo Chigi.
L’emendamento, firmato da Francesco Paolo Sisto, prevede che "il conducente che si fermi e occorrendo presti assistenza a coloro che hanno subito danno alla persona, mettendosi direttamente a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, quando dall’incidente derivi il delitto di lesioni personali colpose, non è soggetto all’arresto stabilito per il caso di flagranza di reato". In pratica: chi si ferma a soccorrere l'investito, non verrà arrestato. Ettore Rosato del Pd aveva chiesto, invano, all’Aula di respingere l’emendamento per consentire alla proposta di legge di giungere oggi al via libera definitivo. Il provvedimento dovrà invece ritornare al Senato per diventare legge.
"Si apre un problema politico per il governo e per la maggioranza", ha fatto notare Renato Brunetta, "Questo voto non può passare inosservato. Chiedo sia aperta una riflessione"

GALASSINI FI AREA VASTA ROMAGNA, FAENZA CON RAVENNA MEGLIO FORLI. IL PRESDIENTE CASADIO ACCETTA LA PROPOSTA, SE NE PARLERA’ NEL PROSSIMO CONSIGLIO PROVINCIALE CON LA PRESENZA DEL DIRETTORE ASL AREA VASTA!


QUALITA’ DELL’ARIA: SCADENTE, SOLO LA COLLINA ACCETTABILE


E’ letteralmente precipitata la qualità dell’aria in tutta la provincia di Ravenna e Faenza non è immune dalla situazione di disagio. In città sono stati registrati ben 38 ng/mc di PM10, praticamente il triplo di inizio settimana, e per oggi Faenza è attesa un’aria definita “scadente”. Per poter respirare bene e trovare la prima aria ‘accettabile’ occorre salire sulle colline almeno sopra Brisighella.

BERLUSCONI FU ATTACCATO PERCHE’ AUTONOMO. MATTEO PAGA L’IMPREPARAZIONE E L’ARROGANZA


«La realtà è che Renzi è unfit to lead, incapace di governare». Questa è la fotografia che Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, scatta all’impressionante serie di attacchi rivolti dall’Ue al Presidente del Consiglio. «Se Juncker, venerdì, ha fatto quelle dichiarazioni così aspre –spiega Brunetta- vuol dire che aveva il consenso della Merkel e di Hollande. È una persona accorta, non farebbe mai uscite così forti a titolo individuale. Tutto ciò vuol dire che l’Italia è all’angolo, e dobbiamo dire grazie solo a Renzi».
  Dove ha sbagliato Renzi?: «Si è trastullato tra l’Italicum, la riforma costituzionale, gli 80 euro, il finto jobs act, e non ha realizzato le cose fondamentali, come la ricapitalizzazione delle banche, che la Germania e altri Paesi hanno fatto. Ora è troppo tardi, e dopo l’entrata in vigore del bail in le nostre banche sono fragili e contendibili. A ciò si aggiunga la situazione politica, con i partner europei che non fanno più toccar palla al nostro premier.
  Juncker e Weber a testa bassa. Sono avvisi di sfratto?: «Assolutamente sì. Mancano gli interlocutori giusti. Questo è il governo dell’uomo solo al comando, il povero Padoan e il povero Gentiloni ormai sono poco più che funzionari. Renzi ha portato avanti una linea di arroganza solitaria, e queste cose poi si pagano. Lo ha mollato persino la Mogherini, per la cui nomina lui si era svenato. Ma lo hanno mollato gli Usa e Putin. A me non piace quest’Europa della Merkel, di Juncker, di Hollande. Ma mi piace ancor meno Renzi che sta facendo pagare all’Italia un prezzo altissimo».
  Quanto rischiamo?: «Renzi ci porta verso il baratro. Se le banche collassano, se i risparmiatori fuggono, con la speculazione che non aspetta altro di avventarsi sul nostro sistema bancario, siamo davvero vicini al precipizio. Altro che ripresa! Con la legge di stabilità è tutta in deficit, noi dovremmo fare tra pochi mesi, in primavera, una manovra correttiva tra i 5 e gli 8 miliardi. Per poi attestare la prossima legge di stabilità per il 2017 tra i 50 e gli 80 miliardi».

mercoledì 20 gennaio 2016

GALASSINI FI: AREA VASTA ROMAGNA, FAENZA CON RAVENNA MEGLIO FORLI. IL PRESDIENTE CASADIO ACCETTA LA PROPOSTA, SE NE PARLERA’ NEL PROSSIMO CONSIGLIO PROVINCIALE CON LA PRESENZA DEL DIRETTORE ASL AREA VASTA!


            La sinistra sta  cambiando tutta la politica istituzionale e infrastrutturale decisa da decenni con la proposta Delrio di eliminare l’importante opera dell’E55 e la riforma istituzionale,
La proposta di una vasta area Romagna per le Camere di Commercio sembra svanire dopo la proposta che le due Camere di commercio di  Ravenna e Ferrara contro la fusione  con Forli/Cesena e Rimini. 
Nella scelta ravennate forse c’è una logica: Ravenna e  Ferrara sono sull'asse dell’ Adriatica e Comacchio intende allearsi istituzionalmente! I  Comuni della Romagna Faentina hanno come loro perno l'asse della  via Emilia e di questo non possono  fare a meno.  Infatti è nato un progetto di sviluppo turistico tra Faenza  e Imola con la costituzione di una società parapubblica fra le due realtà. L'Unione dei Comuni della Romagna Faentina fa perno sulla  via Emilia.  Quindi la Romagna Faentina non  può non fare riferimento alla Camera di Commercio Forli-Rimini. Anche gli studi istituzionali per le elezioni dei deputati prevede che Faenza sia legato a Bologna, disminunendo il valore aggiunto faentino;
In questa logica  una riflessione sull’ dell’ area  vasta Romagna.  Sono state create 3  subaree, Ravenna  (comprendente Lugo e Faenza); Cesena-Forli, Rimini a senso che Faenza,  debba continuare ad andare a Ravenna? Scomodo sotto tutti gli aspetti non sarebbe meglio  a Forlì-Vecchiazzano che si raggiunge  con 15 minuti di auto! Pur non condividendo la politica istituzionale del Pd ravennate che ha vinto le elezioni regionali con il 40% dei votanti e il 40% dei consensi che rappresenta solo il 18% degli aventi diritto , CHIEDO: Viste le modifiche del PD sulle politiche istituzionali, il consiglio provinciale di Ravenna faccia una RIFLESSIONE  per l’interesse dei cittadini per un migliore utilizzo dei servizi erogati per il turismo, istituzionale, Camere di commercio e  in particolare per la Sanità da inserire con Faenza,  nell’asse della via Emilia con Forli investendo nella discussione i consigli comunali delle zone interessate. Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA


RIOLO TERME DEVE RICEVERE DA IMOLA PER LA DISCARICA I DANNI AMBIENTAL


Il consigliere PD Zoffoli colloca la discarica a Faenza!, non sa nemmeno dove s itrova



LA COMUNITA’ DI SAN AGATA SUL SANTERNO SALUTA ANOTONIO AMADEI



Il Pavaglione -  Grande festa per l’ex sindaco al centro sociale Ca’ di cuntadèn a Sant'Agata
Grande festa quella che si è tenuta sabato sera alla Ca’ di Cuntadèn per salutare e ringraziare l'Ing. Luigi Antonio Amadei, che ha concluso nel 2015 la sua esperienza amministrativa nel Comune di Sant’Agata sul Santerno.

L’iniziativa è stata organizzata dal sindaco Enea Emiliani insieme Consiglio comunale unito per ringraziare Amadei per l'impegno dedicato al paese di Sant’Agata in tutti questi anni come amministratore.
“Un tributo ricevuto da parte di amici, ma anche da avversari politici, a testimonianza dello spessore della sua figura, riconosciuta anche oltre i confini del piccolo comune come una persona seria, onesta e trasparente - ha ricordato Enea Emiliani -. Tanta l'emozione nel salutare e ringraziare un amministratore appassionato e capace, che ha saputo cogliere tutte le opportunità per rendere Sant’Agata un paese attraente e moderno”.
Amadei, coerentemente con gli impegni assunti in campagna elettorale, ha accompagnato il sindaco Enea Emiliani nei primi mesi dal suo insediamento, come assessore esterno, e ha poi presentato le proprie dimissioni il 31 dicembre 2015. Al suo posto è subentrata la dottoressa Elisa Sgaravato.


IL LIONS PREMIA I PILOTI CAMPIONI DEL FAENTINO. BENEFICENZA DUE DEFIBRILLATORI DONATI ALLE PALESTRE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE DI BRISIGHELLA


FAENZA. Francesco Donati-  "Rombi nelle valli  faentine": questo il titolo del  primo meeting dell'anno organizzato dal Lions club Valli faentine al ristorante Villa Rotonda. E' stata una serata dedicata al mondo dei motori e alla passione per la velocità a due  e quattro ruote, passione molto radicata in Romagna, a Faenza e nelle sue valli, dove non mancano i campioni italiani e altri personaggi di spicco in diverse discipline. Ospiti dell'incontro erano infatti il pilota collaudatore della Lamborghini Dinamica Veicoli, Nicolo Piancastelli di Brisighella, il faentino Ivan Argnani, campione tricolore di quadcountry, e Marco Lolli, campione italiano under 21 di motocross categoria Mxl. Coordinati dal giornalista sportivo Luigi  Rivola i tre ospiti hanno mostrato durante una cena conviviale le loro esperienze, hanno raccontato le emozioni e parlato dei progetti in cantiere. Il meeting è servito al presidente dei Lions, Gianluigi Vignoli, per comunicare la donazione di due defibrillatori per le palestre delle scuole medie ed elementari di Brisighella. Il club opera da oltre 25 anni  sui territori dei comuni di Faenza, Brisighella, Marradi, Modigliana e Tredozio con progetti di volontariato e beneficienza a favore di giovani, scuole, anziani, persone diversamente abili, sport, salute e ambiente.  "Rombi nelle valli faentine" ha voluto rendere omaggio ai campioni m carica e ai personaggi  che tengono alto il valore  della Romagna nei vari circus delle gare motoristiche. Si è trattato di un'iniziativa che si aggiunge alle tante altre realizzate nei mesi scorsi, ultima delle quali il concerto gospel servita a raccogliere fondi per l'acquisto di un cane guida per un non vedente, (f.d.)


martedì 19 gennaio 2016

SILENZIO DEL PD SUL CASO CTF


Continua il silenzio del PD e del Sindaco sulla vicenda dello scalo merci, dopo il crac della CTF, su cui poggiava tutto il progetto. Il problema é grave perché occorre trovare un altro soggetto attuatore, al posto della CTF, che sia anche in grado di rispettare le varie scadenze previste dagli atti con il Comune e, soprattutto, con le Ferrovie. E poi ci sono i debiti della società CSM che verranno scaricati sui cittadini, con qualche alchimia ancora da studiare. E già, le Ferrovie: per dieci anni NESSUNO le aveva contattate per chiedere di entrare nel progetto (che le FS NON VOLEVANO, perché c'è già quello di Lugo), poi le hanno convinte a far passare il binario sui terreni e in contemporanea, guarda i casi della vita come sono strani, Casadio rese edificabile il terreno del vecchio scalo merci a lato della stazione per una idonea "valorizzazione" con abitazioni e uffici.  Nel frattempo che il PD/Malpezzi trovi la soluzione i carri escono da via Filanda Nuova, con danno per tutti gli abitanti della zona. Inoltre alcuni privati espropriati dei loro terreni hanno fatto causa al Comune per chiedere i danni: nessuna opera pubblica ? allora mi devi risarcire.
Insomma:-nessuna impresa di trasporto faentina è interessata allo scalo merci
-la CTF non c'è più
-il CSM ha debiti milionari
-non si trova un nuovo soggetto attuatore
-le FS vogliono cementificare/vendere il terreno del vecchio scalo merci
-ci sono cause in tribunale
-quelli della Filanda Nuova sono incazzati
-scadono i vari termini previsti dagli accordi.
Ah dimenticavo: con la crisi hanno chiuso molte aziende, riducendo i volumi ed i margini per il trasporto dei prodotti, il terminal di Lugo va benissimo, quelli di Forlì hanno aperto un loro scalo merci.
Sono curioso di vedere la soluzione di Malpezzi: o fa intervenire Ravenna Holding o il Conami, ma in cambio di cosa ?
Nel frattempo tutti noi dovremo mettere da parte qualche soldo perché per pagare il disastro ci aumenteranno le tasse oppure ci ridurranno ancora qualche servizio.
La situazione è grave, ma non è seria.

LA LEGGE PER MANDARE A CASA I DIPENDENTI PUBBLICI CHE NON LAVORANO C’E’ GIA’ E DEVE ESSERE APPLICATA: E’ LA LEGGE BRUNETTA

La Legge per mandare a casa e licenziare definitivamente i dipendenti pubblici che non lavorano c’è già e deve soltanto essere applicata: è il decreto legislativo 150 del 27 ottobre 2009, che attua la legge 15 del 4 marzo 2009, la cosiddetta legge Brunetta.
Norma chiara e trasparente che elenca una per una le tipologie di infrazioni che comportano il licenziamento per i dipendenti pubblici «furbi». Proprio quelli su cui vuole intervenire il governo Renzi
Parola di Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro della Camera ed ex ministro Pd: «Per amore di verità dobbiamo dare ragione a chi sostiene che già esistono leggi che prevedono il licenziamento nella Pubblica Amministrazione. Si tratta del Decreto legislativo 150 del 2009 dell’allora ministro Brunetta.
La truffa del cartellino di presenza è specificatamente prevista e sanzionata. Il problema non è, quindi, quello di fare nuove leggi-fotocopia, ma domandarsi perché quelle esistenti non hanno funzionato nonostante il fatto che siano del tutto chiare».
In effetti, il decreto legislativo 150/2009 (legge Brunetta) ha significativamente modificato l’assetto previgente in tema di provvedimenti disciplinari.
In particolare, il decreto ha previsto:
la garanzia dell’applicazione della sanzione del licenziamento per le infrazioni più gravi;
la punizione degli assenteisti e di tutti coloro che li supportano;

GIUSTA LA DENUNCIA DI MANCATA TRASFARENZA ALL’INTERNO DEL PORTO DI RAVENNA E GLI INTRECCI POLITICI ED ECONOMICI CHE GIRANO ATTORNO ALLA SAPIR DI BUCCI


"Da molti osservatori della politica locale ormai è chiaro che gran parte dello scontro politico per le prossime amministrative passerà dal porto di Ravenna" - ha affermato Maurizio Bucci nella conferenza stampa di ieri, sabato 16 gennaio. "Per una parte della opinione pubblica si tratta e si è trattato di uno scontro personale: da una parte il presidente della Autorità Portuale Galliano di Marco, nominato dalla dirigenza del PD tramite Comune, Provincia e Camera di Commercio, e dall’altra il presidente di Confindustria Guido Ottolenghi, che ha trovato in appoggio proprio gli stessi soggetti del PD che in precedenza lo avevano nominato".
"Il tema è sul dragaggio dei fondali - ha continuato Bucci - indispensabile per il rilancio e la competitività del porto di Ravenna: dove riporre i fanghi, una operazione con un investimento di oltre 200 milioni di euro. I cittadini sono così venuti a conoscenza di termini come “Progettone”, logistiche con varie numerazioni, casse di colmate a terra o a mare e poi del ruolo di Sapir nella vicenda. La lista civica La Pigna è stata la prima ad avviare l’azione trasparenza, ritenendo che dagli intrecci economici all’interno di Sapir e dal ruolo che la stessa opera all’interno del porto si nascondano le reali motivazioni che hanno portato allo scontro. Non divergenze di opinioni e questioni personali, bensì interessi economici e incarichi politici che l’azione del presidente Di Marco hanno fatto emergere".
"E’ partendo da Sapir - sottolinea Bucci - società che per quanto ci riguarda non dovrebbe avere soci gli enti pubblici perché impresa portuale esercente l’attività terminalistica, e quindi esclusivamente commerciale, che intendiamo porre alla conoscenza dei cittadini ravennati gli intrecci che la investono. Che cosa centrano gli enti locali con l’attività di impresa portuale? Nulla, ma la presenza serve a garantire da una parte incarichi ben retribuiti ai vari soggetti politici che negli anni si susseguono, dall’altra il sostegno di pochi soggetti imprenditoriali, che pur essendo competitori della società, di fatto la gestiscono impedendo l’ingresso di nuovi operatori".
COME E’ GESTITA SAPIR
Secondo quanto riferisce Bucci, "Sapir spa è gestita da un Sindacato di voto tra:
1) Comune di Ravenna, attraverso Ravenna Holding proprietaria del 18,531%;
2) Provincia di Ravenna, socia al 9,956%;
3) Camera di Commercio, proprietaria dell’11,071%;
4) Argentario spa e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, proprietarie del 14,076%;

SINDACO TEDESCO SPEDISCE 31 PROFUGHI SOTTO CASA MERKEL A BERLINO: “NON NE POSSO PIU’”

A ottobre, Peter Dreier le aveva urlato al telefono: «Non ce la facciamo», facendosi beffa del suo slogan più famoso. E aveva minacciato di spedirle i profughi a BerlinoAngela Merkel era stata irremovibile: «Se lei mi manda i suoi rifugiati, dovrò rispedirli in Grecia». Ma stamane il governatore di Landshut, circondario (una sorta di provincia) della Bassa Baviera, ha concretizzato la sua minaccia.
Dreier ha fatto salire 31 profughi su un bus e li ha fatti partire per Berlino. Dreier vuole incontrare Merkel e consegnarle i siriani di persona. Lei, ovviamente, non ci sarà. Ma secondo fonti vicine al sindaco, l’intento è quello di far capire all’opinione pubblica che non si risolve il problema dei profughi pensando che con l’inverno ne arrivino meno: «C’è un ingorgo: quelli dei mesi scorsi stanno ancora lì. Non ne possiamo più».
Prima della partenza pare che la ministra per gli Affari sociali bavarese, Emilia Mueller, abbia chiamato Dreier per dissuaderlo dal mettere in atto la sua provocazione. Mueller avrebbe anche minacciato azioni legali. Ma il sindaco è convinto di non aver infranto la legge: ha pagato la spedizione di tasca sua.

TERRORISMO ISLAMICO: PERCHE’ NON ESISTE IN GIAPPONE


Negli ultimi anni, oltre alla crisi economica, il mondo ha dovuto affrontare anche il problema emergente dell’estremismo islamico e, per confermare ciò, basta dare un’occhiata ai numeri sempre più crescenti degli attacchi terroristici nel mondo.
Dal 2011, con la comparsa sulla scena mondiale dell’ISIS, il numero delle vittime degli attacchi di fattrice islamica è nettamente cresciuto, assieme alla quota di Musulmani nel terrorismo mondiale che è sempre più in costante avvicinamento al 100%.
Nel 2013, secondo il Dipartimento di Stato Statunitense, un totale di 9.707 attacchi di origine terrorista è avvenuto in tutto il mondo, provocando più di 17.800 morti e più di 32.500 feriti. In aggiunta, più di 2.990 persone sono scomparse o sono state prese in ostaggio. Le informazioni riguardo i perpetratori sono state riportate, dal materiale di base, per il 32% degli attacchi terroristi nel 2013.
E di questo 32%, solo tre gruppi terroristici musulmani, i Talebani, ISIS e Boko Haram, sono stati ritenuti responsabili di 5.655 morti, all’incirca del 31.76 percento. Ciò vuol dire che della prima percentuale la stragrande maggioranza sono state perpetrate da soli tre gruppi terroristici, ossia più del 50% che esiste in questo mondo sempre più turbolento.
A questo punto sembrerebbe che non ci sia un singolo Paese dove i musulmani non possano innalzare le proprie bandiere, invece no! Esiste uno Stato abbastanza singolare, non uniforme al pietismo che oramai prevale sempre di più nel continente americano ed europeo, dove non è stato finora perpetrato un attacco terroristico sul proprio suolo.
Il nome di questo Paese è il Giappone.
Ovviamente, si penserà che il Giappone ha raggiunto questo risultato attraverso politiche d’integrazione super efficaci, attraverso l’utilizzo delle più avanzate tecnologie ed assegnando miliardi di yen nella costruzione di centinaia di moschee e di scuole islamiche in tutto il territorio nazionale, vietando il maiale nei luoghi pubblici, introducendo ore separate per maschi e femmine nelle piscine, con i dottori maschili che non osano toccare i genitali delle loro pazienti, le donne musulmane che ottengono un immenso aiuto sociale ogni volta che hanno un figlio, i tribunali della Sharia introdotti nel sistema giudiziario giapponese ed, infine, il Corano che viene considerato come un testo sacro.
Niente di tutto questo. La soluzione a tale rompicapo è tanto semplice, quanto efficace: il Giappone è semplicemente chiuso ai musulmani, non nel senso che sono banditi, ma che il numero di permessi dati alle persone provenienti dai Paesi islamici è molto basso. Ottenere un visto di lavoro non è facile per chi professa la religione di Maometto, anche se sono fisici, ingegneri e manager mandati da compagnie straniere che sono attive nella regione.
Come risultato, il Giappone è un “Paese senza musulmani”.
Ufficialmente il Giappone vieta di esortare le persone ad adottare la religione dell’Islam, e qualsiasi musulmano che incoraggi ciò è visto come proselite di una cultura straniera indesiderabile. I