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lunedì 8 dicembre 2014

SEMPRE PIU’ ITALIANI SONO PREOCCUPATI PER IL TIMORE DI NON MANTENERE IL LORO BENESSERE


Caro Vincenzo,
come sai stiamo attraversando una situazione economica gravissima.
Sempre più italiani sono preoccupati per il timore di non poter mantenere il loro benessere.
La disoccupazione non è mai stata così alta, un giovane su due non riesce a trovare lavoro, la pressione fiscale ha raggiunto un livello mai toccato prima, molte aziende chiudono e quelle che resistono fanno sempre più fatica, sono sempre di più le famiglie che non arrivano alla fine del mese.

Da questa situazione non si esce senza una decisa inversione rispetto alla strada della politica economica seguita finora dagli ultimi governi.

La direzione da prendere si può riassumere in tre punti:
Primo: meno tasse
Secondo: meno tasse
Terzo: meno tasse.

Meno tasse sulla casa, meno tasse su chi lavora, meno tasse sulle imprese.

Quello che proponiamo è una rivoluzione del nostro sistema fiscale, che così com’è oggi sottrae agli italiani più della metà dei frutti della loro fatica.

La nostra è una proposta semplice, chiara, comprensibile a tutti e facile da applicare.

Vogliamo cancellare il complicatissimo sistema attuale di aliquote differenti, di deduzioni, di detrazioni e sostituirlo con un’aliquota unica del 20%.

In altre parole, ogni italiano - persona e azienda - pagherà il 20% di quello che guadagna, non un euro di più, non un euro di meno.

E’ la Flat Tax, la tassazione piatta che avevo già proposto con il professor Martino nel 1994 ma che mai ci era stato permesso, dagli alleati e dall’opposizione, di realizzare.
Da allora 38 paesi l’hanno adottata tutti con ottimi risultati.

Il primo Hong-Kong e poi proprio nel 1994 Estonia, Lituania, Lettonia, ecc.
Perché proprio il 20%?

Perché abbiamo calcolato che così non sarà messo in pericolo l’equilibrio dei conti pubblici, e quindi l’Europa non potrà sollevare obiezione alcuna.