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martedì 13 dicembre 2016

GOVERNO GENTILONI GOVERNO FOTOCOPIA: ALFANO AGLI ESTERI, LOTTI ALLO SPORT E BOSCHI PROMOSSA….


. Il presidente del Consiglio: "Subito al lavoro". Quando il “nuovo” presidente del Consiglio Paolo Gentiloni scopre il telo del suo governo, quasi ci scappa lo sbadiglio. Ci sono volute quarantotto ore, un mezzo giro di consultazioni di rito e le trattative al telefono e morale non è cambiato niente (o quasi). L’esecutivo fotocopia giura un’ora dopo l’annuncio della lista bollinata dal Quirinale: tredici ministri restano, tre cambiano incarico e due sono new entry (Anna Finocchiaro ai Rapporti con il Parlamento e Valeria Fedeli all’Istruzione). Matteo Renzi passa la campanella con il sorriso tirato e tra i fantasmi di quando era dall’altra parte della barricata, ma lascia a presidiare Palazzo Chigi due dei suoi più fedeli: a sorpresa Maria Elena Boschi e Luca Lotti. Gentiloni neppure si trasferisce: resta a vivere a casa sua, che non sia mai che si abitui troppo al nuovo incarico che rigorosamente, ripete, deve essere a tempo. Come nell’ormai più classico dei copioni Angelino Alfano ottiene l’ennesimo ministero di peso (Esteri), al suo fianco ancora i volti intoccabili di Beatrice Lorenzin e altri (da Dario Franceschini a Giuliano Poletti fino a Marianna Madia). L’unico brivido lo danno i verdiniani: restano fuori a sorpresa dalla spartizione delle poltrone e neppure tra le minacce riescono a riprendersi, almeno, il posto che fu di Enrico Zanetti. Insomma il lascio la politica di Renzi, lo tsunami post vittoria del No al referendum, la rivoluzione dell’andiamo tutti alle urne, non c’è. Tutti si alzano, fanno un giro della stanza e tornano al loro posto. Il leader dem dalla direzione Pd prende tempo, invoca il congresso ed è un po’ confuso sul futuro. Si deciderà domenica, dice, quando fare il congresso. Mentre il partito cerca almeno di ritardare l’implosione, la vera notizia è che al governo rimane ancora lei, Maria Elena Boschi. La ministra che ha messo la faccia sulla riforma della Costituzione, bocciata dalle urne, viene promossa a sottosegretaria della presidenza del Consiglio. Poco conta che avesse promesso più volte in favore di telecamera di lasciare la politica in caso di sconfitta: