Visualizzazione post con etichetta LUPO. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta LUPO. Mostra tutti i post

giovedì 27 settembre 2012

IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO


CHIAREZZA SULL’INCARICO DATO AL COLLEGA DEL PRESIDENTE DI AZIMUT.
Raffaella Ridolfi ha presentato un’interpellanza al sindaco e alla giunta di Faenza “per sapere se la società partecipata AZIMUT ha incaricato un collega di studio del nuovo presidente Brandolini per progettare alcune tombe al cimitero di S.Andrea” e chiede al sindaco Malpezzi che ha promosso Brandolini ad Azimut, nonostante le discussioni del caso “ se ritenga, nel caso ciò corrisponda al vero che un simile comportamento ancorché legittimi non sia molto discutibile.” “Alla presidenza è stato nominato il geometra Andrea Brandolini che fa parte di uno studio associato” e “ in merito alla gestione e alla trasparenza” chiede “quali meccanismi sono utilizzati da Azimut per affidare gli incarichi di progettazione anche di piccoli importi” e se corrisponde a verità che “ sarebbe stato assegnato un progetto per realizzare sei loculi nel cimitero di S. Andrea a un architetto associato allo studio del presidente Brandolini”.

martedì 6 dicembre 2011

CHI CI DIFENDE DAI LUPI?


 Da un pò di tempo a questa parte nelle colline faentina la presenza del lupo si sta facendo più costante, ed anche i danni al bestiame domestico a lui addebitati, anche se in certi casi possono essere frutto di scorribande di branchi di cani rinselvatichiti. Questa situazione potrebbe anche determinare il crescere di una psicosi del lupo o portare a campagne anti-lupo con conseguenti uccisioni, come avvenne un anno fa nell'alto brisighellese. D'altronde i pastori che contribuiscono a tenere popolati i territori collinari e montani sono in allarme perchè la presenza del lupo porta danni immediati con l'uccisione del bestiame e differiti per il fatto che le pecore smettono di mangiare, risentendo del terrore per le aggressioni. Ho perciò rivolto un'interrogazione alla Giunta regionale per sollecitare un'iniziativa che, con l'obiettivo finale di tutelare il lupo e rassicurare gli allevatori, porti ad una ricognizione precisa delle famiglie di lupi nel nostro appennino ed a conoscere esattamente la consistenza dei cani randagi rinselvatichiti. Questa ricognizione dovrebbe essere propedeutica ad iniziative di protezione e di tutela, assieme ad una campagna di sensibilizzazione delle popolazioni. Allego testo.