
Uno dei più grandi
costumisti italiani Originario di Solarok), ha lavorato in tutto il mondo
IERI, dopo una brevissima malattia, è venuto a mancare, all'età di 74 anni,
Steve Almerighi. Originario di Solarolo ma residente a Marzeno, a Ceparano, è
stato uno dei più grandi costumisti italiani. Dal 1974 sino al 2001 è stato a
capo del servizio costumi del teatro comunale di Bologna, nella sartoria,
calzoleria, trucco e pamicco e gioielleria, firmando innumerevoli spettacoli
lirici tra i quali il Don Carlo, la Traviata, 1'Aida e il Trovatore. Dal 2001
scelse la libera professione in Italia e all'estero e in particolare in
Giappone, dove ha lavarato per moltissime produzioni teatrali. In particolare
nel 2012 era nei teatri più importanti come il Regio di Parma, il Comunale di
Torino e l'Arena di Verona, ma anche all'estero: Varsavia, Madrid, Giappone e
molti altri. Almerighi ha curato inoltre i costumi per parecchie produzioni e
corti cinematografici come 'La bella Giulia' del regista Matteo Tondini, che ottenne
il primo posto per i migliori costumi storici al festival del Cinema di Roma,
'Il mio ultimo giorno di guerra', sempre di Tondini con Ivano Marescotti, e in
diversi documentari per la trasmissione Voyager. Nella sua lunga carriera Almerighi
ha ottenuto molti riconoscimenti, l'ultimo nel 2012, quando in Giappone
l'Accademia di belle arti e di musica gli conferì per 'Medea' messo in scena a Tokyo,
assieme allo sceneggiatore e al regista, il premio per il più bello spettacolo
teatrale di quell'anno. IL RICORDO «Era generosissimo, ci ha regalato costumi
che sono opere d'arte» ne legate al teatro che meglio conosceva Steve è la
regista Tiziana Assirelli, della
Compagnia delle feste. «Era famosissimo nel mondo, anche se non tutti a Faenza
sapevano che viveva un vero genio dei costumi - ricorda la regista -. Personalmente
posso onorarmi di essere stata sua amica. Nel nostro laboratorio conserviamo
gelosamente molti costumi originali che lui aveva creato per la Compagnia. La
nostra collaborazione era iniziata otto anni fa e Steve si era appassionato
alla Compagnia; a noi, nel tempo, ha regalato splendidi costumi che lui stesso
tagliava, cuciva e ricamava, vere opere d'arte. Io lo ricorderò sempre come un vero
amico e una persona generosissima. Ultimamente stavamo preparando un nuovo
spettacolo per il quale aveva già realizzato interi costumi e abbozzati altri.
Poi purtroppo si è ammalato e in pochissimo se ne è andato». Antonio Veca