giovedì 31 marzo 2011

DOPO LA DENUNCIA DEL GRUPPO PDL FAENZA QUALCOSA SI MUOVE

LA CONSULTA DEL VOLONTARIATO:    
ADOTTIAMO CASTEL RANIERIO

E' in programma lunedì 4 aprile, ore 21, a Faenza, presso la sala associazioni "M. Laura Ziani" (via Laderchi, 3/A), l'incontro pubblico "Adottiamo Castel Raniero" organizzato dalla Consulta Faentina delle Associazioni di Volontariato. "Un bene Comune Fuori dal Comune, una colonia da non colonizzare da restituire ai faentini da affidare alla memoria storica culturale del nostro territorio e della gente che l'abita - si legge nell'invito -. Un bene comune da sottrarre all'incuria, vogliamo attraverso questo incontro proporre ai faentini di adottare il luogo dell'infanzia, dell'adolescènza, della memoria, di coloro che hanno perso la vita indossando una divisa". "Quell'edificio che ci conduce indietro nel tempo in quel prato dal dolce declivio raccolto dal boschetto lungo il quale molti di noi hanno trascorso all'aria aperta momenti felici spensierati della propria vita - dichiarano dalla Consulta -. Questo, per molti di noi, è Castel Raniero e la sua colonia, quell'edificio lasciato per troppo tempo nell'abbandono da chi doveva averne cura. Questo spazio di quiète terrazza naturale sulla nostra città ancora oggi luogo d'incontro, di svago, di passeggiate, di feste, porta ideale spalancata verso il parco della vena dei gessi, non può e non deve essere sottratto ai cittadini per affidarlo a coloro che pensano che il valore sia sono quello del mattone o del cemento degli affari. In occasione di questo incontro proporremmo un appello a tutti i faentini per fare di Castel Raniero un bene veramente comune da conservare per le generazioni future".

mercoledì 30 marzo 2011

VENDONO LA COLONIA DELLE FAMIGLIE DEI CADUTI

LA DENUNCIA IN UNA CONFERENZA STAMPA DEL GRUPPO PDL FAENZA


LEGGI RESTO DEL CARLINO


COME SONO STATI SPESI I SOLDI DELL'EREDITA' SAMORINI?

domenica 27 marzo 2011

RIDOLFI A BRISIGHELLA IL 3 APRILE!


Forza Italia – PDL Provincia di Ravenna
Sono lieto di invitarti al tradizionale incontro conviviale che si svolge dal 1995 a Brisighella con il fondatore di FI e PDL in Provincia di Ravenna; RODOLFO RIDOLFI, Domenica 3 Aprile ore 12,30.
Con il menu preparato dalla Vilma: antipasto, minestre, secondo, dolce, caffé, come negli anni passati. Il prezzo è di 22 euro..Nella speranza di essere, come sempre numerosi, ti prego estendere l’invito anche ad altri amici, Il nostro grande impegno nel il 2011 sono le elezioni del 15 e 16 maggio 2011 in Provincia e al comune di Ravenna. All’incontro conviviale partecipa anche il consigliere regionale e coordinatore provinciale Gianguido Bazzoni, oltre a diversi consiglieri comunali e provinciali di tutta la Provincia. Vincenzo Galassini Capo gruppo FI-PDL Provincia di Ravenna

Per prenotare telefonare a Galassini cell. 347 3440728 .- (0546 382055 ore serali) o conferma email vincenzo.galassini@gmail.com

PDL E LEGA INSIEME ALLE ELEZIONI: COMUNE E PROVINCIA DI RAVENNA

AUGURI AL CANDIDATO SINDACO NEREO FOSCHINI E AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA RUDI CAPUCCI



 Accordo raggiunto tra Pdl e Lega Nord per le candidature a sindaco di Ravenna, dell'esponente del Pdl Nereo Foschini e a presidente della Provincia dell'esponente della Lega Rudi Capucci. Questa è la naturale e corretta auspicata, conclusione che vede a livello locale il riproporsi della valida ed efficace alleanza che sta governando il Paese a livello nazionale, voluta con tenacia dal coordinatore PDL Giunguido Bazzoni . E' importante adesso condurre una forte e compatta campagna elettorale, che evidenzi tutte le carenze, le lacune e le difficoltà che hanno caratterizzato le giunte di centrosinistra nei cinque anni appena passati".  "La mia candidatura a sindaco del Comune di Ravenna - dichiara Nereo Foschini - è per me una grande soddisfazione perché è un attestato di stima nei mie confronti, attestato che intendo onorare nel migliore dei modi possibili. Intendo impegnarmi assieme agli amici della Lega in una campagna elettorale finalizzata ad abbattere il dominio delle sinistre che da tempo ha addormentato la comunità ravennate. Ravenna è stata amministrata da giunte di sinistra non tenendo conto dei reali interessi dei suoi cittadini ma in maniera ideologica, cioè rispondente alle esigenze e alle aspettative di quanti l'hanno amministrata. Penso che nella comunità ravennate possano esservi gli stimoli e le capacità per rompere questo cerchio non virtuoso e consentire a Ravenna di esprimere quelle potenzialità che essa ha, in relazione alle sue peculiarità culturali e socio economiche. Turismo, porto, servizi alla persona sono temi che pur facendo parte dei programmi elettorali di tutti rivestono per me una importanza fondamentale, in quanto ritengo che l'uomo debba essere posto realmente al centro dell'agire politico, non come suddito ma come protagonista".

sabato 26 marzo 2011

RIDOLFI A BRISIGHELLA IL 3 APRILE 2011


Forza Italia – PDL Provincia di Ravenna

Sono lieto di invitarti al tradizionale incontro conviviale che si svolge dal 1995 a Brisighella con il fondatore di FI e PDL in Provincia di Ravenna; RODOLFO RIDOLFI, Domenica 3 Aprile ore 12,30.

Con il menu preparato dalla Vilma: antipasto, minestre, secondo, dolce, caffé, come negli anni passati. Il prezzo è di 22 euro..Nella speranza di essere, come sempre numerosi, ti prego estendere l’invito anche ad altri amici, Il nostro grande impegno nel il 2011 sono le elezioni del 15 e 16 maggio 2011 in Provincia e al comune di Ravenna. All’incontro conviviale partecipa anche il consigliere regionale e coordinatore provinciale Gianguido Bazzoni, oltre a diversi consiglieri comunali e provinciali di tutta la Provincia. Vincenzo Galassini Capo gruppo FI-PDL Provincia di Ravenna

Per prenotare telefonare a Galassini cell. 347 3440728 .- (0546 382055 ore serali) o conferma email vincenzo.galassini@gmail.com

UN' AZIENDA CHE FA ONORE ALLA PROVINCIA DI RAVENNA E AL COMPRENSORIO FAENTINO. COMPLIMENTI!


UNA PARTE DI FAENZA CHE NON FA ONORE ALLA NOSTRA CITTA'

TAGLI SCONSIDERATI ALLA CULTURA, MA FAENZA SI TIENE IL “FAC”

IL PD NON DIA LA COLPA AI TAGLI DEL GOVERNO MA GUARDI PIUTTOSTO COME HA SPESO I SOLDI L'EX SINDACO CASADIO



Spese nella cultura, Giuliano Bettoli denuncia un presunto spreco della passata amministrazione manfreda

In un periodo in cui l'intera città inizia a porsi sempre più numerosi interrogativi su come sia economicamente amministrata la "cultura" a Faenza evidenziandosi fonti di spreco indicibili che hanno portato la nostra città a spendere ben oltre il doppio della media di tutti i Comuni della Provincia, è uscito su "Il Piccolo" del mese scorso un articolo che ha fatto molto clamore a firma di Giuliano Bettoli, notissimo faentino, in cui dava conto di una propria investigazione. Grazie alla trasparenza che ora inizia pian piano a manifestarsi nella res pubblica comunale si è infatti scoperto come una ricchissima eredità lasciata da un poco ringraziato concittadino (il rag. Samorini) sia stata spesa in rivoli di dubbia opportunità. Tra questi alcuni "progetti musicali" ai quali sarebbe stata dedicata una cifra astronomica, oltre 550.000 euro somma con la quale -per dare un termine di paragone in campo artistico- si potrebbe portare il concorso di Miss Italia a Faenza.

Vi consigliamo la lettura dell'articolo, scritto con la consueta forma didascalica da Bettoli.

TERRE NALDI UN BUCO CHE PAGHERANNO I CITTADINI

IL GRUPPO FI-PDL DELLA PROVINCIA DI RAVENNA ATTENDE SEMPRE L'ESISTO DELL'ESPOSTO PRESENTATO ALLA CORTE DEI CONTI PER I DANNI ALLA PROVINCIA DEL 2009


ATTENTI ALLE MULTE DEI COMUNI PER FARE CASSA!

venerdì 25 marzo 2011

UN ARCHIVIO A CELLE QUANTO COSTA POI LA GESTIONE?

NON CI SONO LOCALI DI PROPRIETA' PUBBLICA IN CENTRO O PERIFERIA A MINORE COSTI DI CELLE?


Una riflessione in merito ad un nuovo archivio a Faenza, che alla fine, vedrete saranno costretti ad utilizzarlo anche i Comuni del comprensorio, come è accaduto per gli ex Ospedali ed ex opere Pie. Abbiamo ora le ex strutture vuote e l'archivio a Barbiano!, non ricordo se per l'aggiudicazione fu fatta con una gara di appalto o assegnata a trattativa privata. Una decina di anni fa prima, prima che arrivasse la modifica dell'art. 5 della Costituzione voluta dalla sinistra con un solo voto in più, un ente pubblico prima di fare una spesa era obbligato a verificare i “costi e i benefici” di ogni intervento e un ente di controllo dava l'eventuale benestare, e per questo motivo tanti interventi non sono stati fatti. Ora la decisione spetta al dirigente, tutti questi guardano i “costi e benefici”?

Un contributo o una riflessione prima della decisione del Comune di Faenza. L'archivio collocato a Barbiano anche oggi ha dei costi anche per i cittadini, impossibile che nel comprensorio faentino non ci siano locali di proprietà pubblica da utilizzare per questo servizio a costi ridotti. Interessante fare un'indagine in merito una verifica dei ”costi e benefici”, in particolare, ora, quando i soldi sono finiti per tutti.


NO DEL PDL AL PIANO ENERGETICO PROVINCIALE

APPROVATO IL PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE IN PROVINCIA DI RAVENNA, I MOTIVI DEL VOTO CONTRARIO DEL PDL

La proposta definitiva per il piano per l’energia arriva a tempo scaduto. Il mandato della presidenza Giangrandi e della sua Giunta finisce fra pochi giorni e nulla impediva alla nuova Giunta di trattare l’argomento, rilevante poi il fatto che il piano modifica il PTCP al quale non abbiamo mai dato il nostro assenso neppure nelle modifiche sostanziali per una serie di motivi politici di programmazione urbanistica ed economica che non coincidono con le nostre idee ed il nostro programma..

L’energia prodotta nella nostra provincia supera abbondantemente la richiesta di energia del nostro territorio quindi il 72% viene esportata, nonostante ciò è pur sempre possibile produrre altra energia che produca risorse e ricchezza.

giovedì 24 marzo 2011

APPROVATO IL PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE IN PROVINCIA DI RAVENNA, I MOTIVI DEL VOTO CONTRARIO DEL PDL

«La proposta definitiva per il piano per l’energia arriva a tempo scaduto. Il mandato della presidenza Giangrandi e della sua Giunta finisce fra pochi giorni e nulla impediva alla nuova Giunta di trattare l’argomento, rilevante poi il fatto che il piano modifica il PTCP al quale non abbiamo mai dato il nostro assenso neppure nelle modifiche sostanziali per una serie di motivi politici di programmazione urbanistica ed economica che non coincidono con le nostre idee ed il nostro programma. L’energia prodotta nella nostra provincia supera abbondantemente la richiesta di energia del nostro territorio quindi il 72% viene esportata, nonostante ciò è pur sempre possibile produrre altra energia che produca risorse e ricchezza. Rispetto all’energia alternativa, e all’ordine del giorno presentato in provincia e è bene ricordare che la nostra provincia è la terza in Italia per impianti fotovoltaico e che in merito a questa situazione di passaggio, determinata dalla necessità di rivedere gli effettivi costi della tecnologia come avviene in tutta l’Unione Europea, il Presidente del Consiglio ha preso l’impegno che «chi lavora in questo settore» non deve «nutrire timori ingiustificati» perché «entro poche settimane il governo stabilirà il nuovo quadro di incentivi che consentirà alle aziende del settore la programmazione di investimenti per un mercato maturo di lungo periodo in vista degli obbiettivi europei per il 2020», quindi a nostro parere è il solito, classico atteggiamento che vuole puntare il dito contro il Governo e strumentalizzare ogni provvedimento di questo. Ci piace ricordare che in tema di energie rinnovabili l'Italia è in linea con la roadmap europea che prevede il 26% di energie rinnovabili al 2020, dato emerso a Milano alle Giornate dedicate alla microgenerazione, durante le quali è stato presentato il Rapporto sulle nuove energie, realizzato da Updating ed e-gazette. Oggi il Paese è al 22%, il settore nel quale invece siamo nettamente in ritardo è quello della produzione di calore e dei biocarburanti, dicono i dati preliminari presentati. Il calore perché il solare termico sui tetti non è mai veramente decollato e perché si continua a bruciare gas al posto delle biomasse, e soprattutto non si utilizza il biogas da discariche e da allevamenti, tema questo non affrontato dal piano provinciale.Va segnalato inoltre che il “piano” non accoglie le tante richieste pervenute dal mondo imprenditoriale anche se si è affermato che sono state accolte, nella realtà sono rinviate. Rispetto alle centrali a biomasse ci interesserebbe inoltre capire perché da una parte il PD ha detto no alla centrale di Torri di Mezzano, mentre a Russi c’è un impegno deciso a favore della costruzione dell'impianto a biomasse che sostituirà l'ex stabilimento Eridania, contro il parere del 57% dei cittadini, non voluta dagli agricoltori e dalla Soprintendenza e che vede pervenire il materiale necessario all’alimentazione della centrale anche da oltre i 70 km anche se specificato per un periodo di tempo! Vedremo quanto durerà il periodo. Nel piano si parla poi del contenimento energetico degli uffici ma ci si dimentica di una cosa semplice la pubblica illuminazione delle città che risale al 1910, non si prevedono incentivi ma neppure il rifacimento delle reti con criteri moderni ed economi che prevedano l’abbassamento notturno dell’illuminazione a seconda delle zone che comporta un vero risparmio! Metodo che andava consigliato anche all’amministrazione di Faenza guidata fino ad un anno fa dal Sindaco Casadio, oggi candidato alla presidenza della Provincia, visto che come metodo di risparmio ha preferito non pagare le bollette inerenti all’illuminazione pubblica, come riportano le notizie di stampa, per un milione di euro relative agli anni 2009 e parte del 2010.


Vincenzo Galassini
Raffaella Ridolfi

INCENTIVI ENERGIA FONTI RINNOVABILI

A seguito del decreto legislativo 08/03/2011 sulla promozione dell’uso delle energie da fonte rinnovabile, che introduce la data del 31 maggio 2011 come fine degli incentivi statali alla realizzazione di impianti fotovoltaici, vogliamo dichiarare, che in questi anni l’industria del fotovoltaico in Italia ha fatto passi da gigante, grazie al supporto legislativo ed allo sviluppo di una filiera che pervade tutti i settori dell’economia. Consideriamo dunque che il fotovoltaico, oltre a rispondere alla direttiva europea che impone di raggiungere il 20% di energia prodotta con fonti rinnovabili, rappresenta anche un validissimo integratore del reddito agricolo ed una fonte occupazionale importante, riteniamo perciò che il Governo, in base ad unanimi pronunciamenti delle organizzazioni economiche e associative e di tutte le Regioni, ha dimostrato una concreta apertura ed iniziato una serie di incontri per una modifica del termine tassativo del 31 maggio 2011 e che in questo senso si è mossa anche la mozione parlamentare approvata alla Camera venerdì 18 marzo u.s. Certo è comunque necessario fare un confronto con gli incentivi che vengono applicati negli altri Paesi europei, con la riduzione dei costi delle tecnologie del fotovoltaico, per renderli compatibili con le ragionevoli possibilità di cittadini ed imprese, in modo da sostenere lo sviluppo del settore ed assicurare gli investimenti in corso e promuoverne per gli anni a venire, alfine di trovare un giusto accordo tra Governo e la Regione Emilia-Romagna così ché si arrivi ad una nuova ridefinizione del citato decreto legislativo, che accolga le istanze di una graduazione nella riduzione degli incentivi in un arco pluriennale, di un tetto massimo ai MW ammessi ad incentivo solo a partire dal 2012, di una riduzione che vada di pari passo con la nascita di un’industria italiana del fotovoltaico e premi l’innovazione disincentivando il commercio delle autorizzazioni.


Giovanna Maria Benelli
OrianoCasadio

E IO PAGO: I REGALI LASCIATI DALLA GIUNTA CASADIO

APPROVATO IL BILANCIO 2011: VOTO CONTRARIO DEL PDL.

martedì 22 marzo 2011

L’EX CONSIGLIERE COMUNALE DI CASTEL BOLOGNESE –PDL- DOTT. GRAZIANO MELANDRI E’ STATO NOMINATO DAL GOVERNO, COMMISSARIO (PER LA CALABRIA) PER L’EMERGENZA AMBIENTALE IN CALABRIA


AUGURI DI BUON LAVORO DA PARTE DEL PDL DI RAVENNA

AGITAZIONE DEL PERSONALE DELLA PROVINCIA DURANTE LA CERIMONIA DEL 17 MARZO CONTRO IL PRESIDENTE GIANGRANDI

I SINDACATI SANCISCONO ALL’UNISONO IL FALLIMNETO DI GIANGRANDI. IL COMMENTO DI GALASSINI VINCENZO CAPO GRUPPO E RAFFAELLA RIDOLFI CONSIGLIERE PROVINCIALE

In questi dieci anni di Governo il Presidente Giangrandi ha raggiunto un record quello di riuscire ad unire i sindacati che rappresentano i dipendenti della Provincia che all'unisono hanno stigmatizzato la gestione Giangrandi come: “un fallimento gestionale senza precedenti....................un totale crollo della credibilità della Provincia agli occhi del personale dipendente". Dichiarazioni durissime che segnano inesorabilmente il fallimento del Presidente Giangrandi. I sindacati non risparmiano neppure il Vicepresidente Claudio Casadio, candidato alla presidenza della provincia il prossimo 15 maggio e che a novembre era visto come l'uomo nuovo per poter risolvere un problema che si trascina da cinque anni, ma da novembre niente è cambiato e le promesse sono state disattese, immaginiamo però che Casadio dopo le promesse di novembre avrà sicuramente incassato i voti di qualche dipendente provinciale alle primarie. L'altra questione sempre a danno dei dipendenti provinciali bisognosi, che prima di essere definita ha visto trascorrere ben dieci anni, e che ha iniziato ad essere presa in considerazione grazie ad un forte impegno di denuncia del gruppo FI-PDL, è quella relativa all'eredità Caletti.

Dopo cinque anni che Giangrandi ha fatto orecchie da mercante alle richieste dei dipendenti, non riuscendo a trovare una soluzione ad un problema creato da alcuni dirigenti, rispetto ai quali non è stato preso alcun provvedimento, relativo all'assegnazione del trattamento accessorio per il personale non dirigente, i dipendenti si sono dovuti rivolgere anche al Prefetto, ma ad oggi la situazione non si è ancora risolta, ricordiamo che il Presidente Giangrandi è anche l’assessore al personale, e vi sono numerosi casi, come riportato più volte dalla stampa, di dipendenti con livello più basso che sostengono di essere danneggiati da parte della Provincia. Ribadendo il nostro giudizio estremamente negativo su questi dieci anni di gestione Giangrandi e ci auguriamo che i dipendenti provinciali non si facciano abbindolare un'altra volta dopo le primarie del PD di dicembre, da colui che si candida ad essere il prosecutore della politica di Giangrandi e della sinistra in provincia, sinistra che in questo caso ha dimostrato di non essere il partito dei lavoratori ma anzi di essere lontanissimo dai lavoratori e di essere incapace di dialogare con questi alla stregua del più odioso dei padroni.
Raffaella Ridolfi-Vincenzo Galassini

giovedì 17 marzo 2011

VIVA L'ITALIA

CORRADORI LASCI CHE LA POLITICA FACCIA IL SUO MESTIERE


"A seguito delle proposte del Pdl presentate alla stampa relativamente alle cinque priorità della sanità faentina, alla richiesta di modifica delle linee programmatiche rivedendo le priorità sanitarie del comprensorio e la richiesta di modifica del protocollo del 118 per permettere ai cittadini di rivolgersi ad ospedali più vicini rispetto a quello di Ravenna - dichiara Raffaella Ridolfi, consigliere comunale Pdl - ci stupisce la tempestiva risposta arrivataci a mezzo stampa proprio dal Direttore generale della Ausl di Ravenna Carradori" "Ci stupisce perché abbiamo richiesto delle risposte alla politica cittadina che cercheremo di coinvolgere sulle proposte sopra ricordate attenendoci a quanto illustrato dal Direttore generale in seno al Consiglio comunale manfredo dove ha esplicitamente e con forza ribadito il suo ruolo tecnico e di come il suo operato abbia seguito le indicazioni della politica. Rispettosi del suo ruolo, stigmatizzando e ribadendo le responsabilità della politica che nelle amministrazioni precedenti ha prima permesso il verificarsi di un buco di bilancio che ha portato la Ausl sul baratro del fallimento e poi assecondato un progetto di ridimensionamento delle potenzialità dell'ospedale di Faenza, oggi chiediamo proprio alla politica, ovvero al Sindaco di Faenza, che si è presentato agli elettori come l'uomo del cambiamento, alla sua maggioranza e ai Sindaci del comprensorio faentino di innescare un'inversione di tendenza" "Ci sembra in questo caso che la risposta del Direttore generale sia un'invasione di campo ed un'ingerenza in una sfera che non afferisce al suo ruolo tecnico ma appunto alla politica a meno che il Direttore non intenda gestire la sanità provinciale e faentina in 'solitaria' piegando la politica, non ascoltandola, andando contro al modello emilianoromagnolo, e avvalorando quelle voci che lo indicherebbero come unico responsabile delle scelte sanitarie provinciali e faentine. E' necessario quindi fare chiarezza rispetto ai ruoli e alle competenze ed è necessaria una verifica approfondita sulle vere priorità sanitarie faentine che riteniamo non coincidere ad esempio con il doppio consulto".

ENERGIA NUCLEARE


martedì 15 marzo 2011

IL FOTOVOLTAICO SORPASSA IL NUCLEARE? RIFATTI I CONTI E’ UNA BUFALA.

COME MAI IL CHILOVATTORA ALLA BORSA ELETTRICA E’ QUOTATO MENO DI 10 CENTESIMI MENTRE A CHI LO PRODUCE COL FOTOVOLTAICO SONO RICONOSCIUTI PER LEGGE (UNA LEGGE-TRUFFA) 50 CENTESIMI?


La storia del sorpasso al nucleare da parte del fotovoltaico è una bufala. Lo si scopre semplicemente rifacendo per bene i conti dello studio «Solar and Nuclear Costs - The Historic Crossover. Solar Energy is Now the Better Buy» di John O.Blackburn e S. reperibile qui: http://www.ncwarn.org/wp-content/uploads/2010/07/NCW-SolarReport_final1.pdf I conti li ha rifatti il Prof Franco Battaglia, Professore Associato di Chimica dell'ambiente all'Università di Modena. Cerco qui di spiegarli : Lo studio «Solar and Nuclear Costs - The Historic Crossover. Solar Energy is Now the Better Buy» di John O.Blackburn e S. Cunningham, fa uso della seguente formula: dove: fattore di ammortamento = i / [ 1 – (1 + i)-n ] i = tasso di interesse n = periodo di ammortamento (anni) Il calcolo è effettuato per un impianto di riferimento da 3 kWp (chilowatt di picco) di picco, assumendo un costo dell’impianto pari a $8190, un tasso di ammortamento del 6%, un periodo di ammortamento di 25 anni e un fattore di carico del 18%. Ne risulta un fattore di ammortamento pari a 0.07823. Con le suddette ipotesi, il costo di produzione dell’energia elettrica (componente dovuta al solo costo di impianto, senza

i costi di esercizio e di manutenzione) risultano pari a 16 c$/kWh. Senonché, come viene anche detto nel lavoro, il costo dell’impianto pari a $8190 risulta sottraendo, al costo reale che è di $18.000, i crediti d’imposta federali (30%) e dello Stato del North Carolina (35%). È allora evidente che quello riprodotto in figura non è il costo di produzione industriale ma il costo di produzione politico a valle delle incentivazioni concesse alla fonte fotovoltaica dal governo federale USA e dal governo del North Carolina, incentivazioni che trasferiscono il 65% del costo industriale a carico della collettività.

L’ITALIA E’ FATTA (da 150 anni), MA SONO FATTI GLI ITALIANI?

Attraverso una storia “tribolata”, segnata costantemente da uno scontro pesante fra le ideologie politiche, religiose, economiche, sociali, e chi più ne ha più ne metta, siamo arrivati al compimento dei 150 anni di vita di questa nostra bellissima Italia. Dovremmo essere tutti orgogliosi e fieri di appartenere ad una Patria tanto straordinaria, la cui storia, antica e recente, è permeata dell’ingegno di uomini che hanno rappresentato il massimo dell’eccellenza, a livello planetario, nell’arte, nella musica, nella scienza e in tutto ciò che rappresenta lo scibile umano.

Nel 1861 si è fatta l’Italia ma, come già allora recitava un detto popolare, restavano da fare gli italiani. E’ evidente che un popolo non si può unificare semplicemente allargando i confini e mettendo assieme regioni molto differenti fra loro per usi e costumi, ma credo che i padri fondatori di questo Stato ne fossero consapevoli, nella speranza che solo il tempo avrebbe potuto permettere questo tipo di unificazione fra le diverse anime degli italiani, eliminando quelle ‘piaghe’ sociali, prime fra tutte l’analfabetismo e la miseria, che erano l’elemento comune della povera gente, dei braccianti e degli operai di quel tempo, e che ormai sono state quasi totalmente eliminate. Non è bastato un secolo e mezzo, però, nonostante il miglioramento della qualità della vita, e della semplificazione dovuta al progresso, per far crescere in questo popolo un sentimento forte di amore per la propria Patria, un sincero e sentito orgoglio di appartenenza alla storia, alla società e ai valori della comunità in cui viviamo. Fin dall’incontro di Teano, la ‘piaga’ del brigantaggio era dolorosamente presente anche in Romagna, ma uno strano meccanismo di stravolgimento della verità storica è riuscito a trasformare un bandito come il ‘Passatore’ in una specie di eroe cortese ed altruista.

Nessuno si meravigli di questo! Non c’è forse il busto di Bulow a Palazzo Merlato, di fronte a quello di Zaccagnini, in un luogo che dovrebbe rappresentare un simbolo della Democrazia? Forse molti non sanno (ed altri preferiscono non saperlo), di quali ombre pesanti si sia macchiato, a guerra finita, quello che ai nostri giorni è stato idealizzato come il ‘salvatore’ di Ravenna e quasi un simbolo dell’eroismo.

DA QUANDO LA SINISTRA ODIAVA TRICOLORE E INNO D’ITALIA. E SCHIFAVA” LA PATRIA……

DAL SECONDO DOPO GUERRA IL PCI HA SEMPRE OSTEGGIATO L’INNO DI MAMELI.IL TRICOLORE, SINONIMO DI PATRIA, ANDAVA  BRUCIATO. ORA LA SINISTRA SI SCOPRE “NAZIONALISTA”. MA E’ SOLO RETORICA LEGHISTA

Nel 1971 usciva Nel nome del popolo italiano. Sul finire del film, il giudice (rosso) Mariano Bonifazi si ritrova tra le mani la prova dell’innocenza dell'industriale (nero) Lorenzo Santenocito la cui condanna era già segnata. Dino Risi fa smuovere l'animo del magistrato che decide di presentare la prova e graziare l'inquisito. Ma il gol di Boninsegna durante Italia-Germania gli fa cambiare idea. Cosa lo ha disturbato? Tutti quei tricolori esposti alle finestre degli italiani. Alle ultime manifestazioni il Pd è sceso in piazza impugnando le bandiere italiane. A Sanremo l'Inno di Mameli cantato da Roberto Benigni ha fatto il record di ascolti. Nel linguaggio della sinistra "spuntano" le parole unità e patria. Viene da chiedersi se c'è stata una svolta nazionalista. E il motto "proletari di tutto il mondo unitevi" dov'è finito? E il partigiano di Bella ciao? E le bandiere rosse con la falce e il martello? Tutto ben nascosto nell'armadio di casa. Al libretto rosso di Mao, adesso preferiscono la Costituzione. "Riprendiamoci la nostra bandiera", aveva gridato l'Unità l'anno scorso. E dietro tutti gli ex comunisti pronti a darsi una verginità nuova. Ma va ricordato: da sempre alla sinistra internazionalista la patria fa schifo, l'Inno d'Italia piace ancor meno e il tricolore è meglio bruciarlo in piazza. "E' per me motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più", diceva Palmiro Togliatti. La verità è che la sinistra ha sempre snobbato certi temi, e certi amori. E non parliamo di preistoria della prima Repubblica. Anche in tempi più recenti. Nel 1989, quando Achille Ochetto era segretario del partito e Nilde Iotti sedeva sullo scranno più alto di Montecitorio, il Pci stava per cancellare la norma che prescriveva di aprire i congressi con l’Inno di Mameli (e già veniva suonato soltanto dopo l’Internazionale e Bandiera rossa). Non che nel Pds, invece, i compagni si stringessero a coorte. Anzi. Negli stessi anni, Massimo D'Alema preferiva Ennio Morricone a Mameli spiegando che quanto scritto nello statuto del partito era solo "un’indicazione, un consiglio" ormai decaduto. Anche durante i mondiali orientali del 2002 l'Unità di Furio Colombo solidarizzava con i calciatori che (per ignoranza o per volere) non cantavano Fratelli d'Italia prima della partita.

domenica 13 marzo 2011

CARO BERSANI, NON PUOI SOLO PARLARE MALE DI BERLUSCONI DEVI ANCHE DIRE CHE COSA VUOI FARE TU PER COSTRUIRE UN'ALTERNATIVA CREDIBILE.

FIRMATO VELTRONI, CHIAMPARINO, RENZI

Sono tutti là. Walter Veltroni, il leader del Pd originale, quello prima versione, che fa gli onori di casa ai due ospiti. Sergio Chiamparino, che poteva essere leader ma che poi ha preferito finire il suo mandato di sindaco di Torino. E Matteo Renzi, il leader che verrà.
Sono tutti insieme al teatro dei Servi a Roma, per un convegno di Democratica, la fondazione di Veltroni. Parlano linguaggi differenti tra di loro, ma un filo li unisce, e anni luce li allontanano da Bersani e dal «suo» Pd. Renzi più di ogni altro in quella sala rappresenta la rottura con certe liturgie della politica del centrosinistra. Arriva senza essersi nemmeno tolto dal viso il cerone che ha messo per partecipare a Matrix. Nessun altro lì lo avrebbe fatto, per timore di un possibile accostamento a Berlusconi. Lui sì. Anche perché di questa «ossessione del Pd» per il premier è bello che stufo. Per questo non esita a dire quello che gli altri due si limitano a pensare: «La raccolta di firme non serve a nulla».

Il suo linguaggio è diverso e diretto: «Spesso raccontiamo un'Italia triste e i nostri in tv sono tristi e polemici. Però è a Roma e in Parlamento che è così, sul territorio è tutta un'altra storia». Non si preoccupa di abbattere un totem del centrosinistra, la concertazione: «Io sono contrario, andava bene all'epoca di Ciampi, per il governo nazionale, ma non può essere replicata in sedicesimo in tutte le città italiane». Non rinnega la rottamazione, anche se ha abbandonato i rottamatori: «Il senso era di dire: gente non potete svernare in Parlamento...c'è chi ci ha fatto le ragnatele lì». Il sindaco di Firenze non risparmia critiche a nessuno, nemmeno al Bersani che non vuole mettere il suo nome sul simbolo del partito: «È una decisione che ci riporta indietro di 30 anni». E fa anche di più, rompe un tabù che non romperebbe anima viva nel centrosinistra: «Io mi auguro - e so che verrò criticato per questo - che Berlusconi possa dimostrare la sua innocenza al processo perché in un Paese civile non si augura una condanna a nessuno».

LA MOZIONE DEL PDL DI FAENZA PER ENTRARE NELLA AUSL UNICA FORLI-CESENA






IL PDL IN VISITA ALLA VINYLIS: CHIEDEREMO AL MINISTRO ROMANI INCONTRO CON I LAVORATORI

Questa mattina si è tenuto, nello stabilimento della Vinyls di Ravenna, l'incontro tra i dipendenti dell'azienda e una delegazione del Popolo della Libertà, composta dal consigliere regionale Gianguido Bazzoni, il capogruppo in Consiglio comunale Eugenio Costa e Nereo Foschini. "In queste settimane - ha spiegato Bazzoni ai lavoratori - abbiamo seguito costantemente e con grande attenzione l'evolversi della situazione della Vinyls, sperando in una formalizzazione degli impegni presi dal fondo Gita entro al scadenza del 10 marzo. Abbiamo sempre avuto, e continueremo ad averne, piena fiducia nell'operato del Ministero che si sta adoperando perché siano salvi tutti i posti di lavoro dello stabilimento ravennate e perché si possano riprendere il prima possibile le produzioni. Dopo contatti intercorsi con il Ministero fino a poche ore prima dell'incontro, abbiamo saputo dal ministero che il gruppo Gita ha chiesto una proroga di oltre 30 giorni per la formalizzazione dell'acquisizione della Vinyls, proroga che il Ministero ci ha assicurato che non sarà concessa se il gruppo svizzero non assicurerà entro la fine della prossima settimana lo stanziamento dei 600mila euro necessari all'acquisto del dicloretano da Porto Marghera, e quindi di conseguenza al pagamento degli stipendi di febbraio"."Fermo restando che restiamo fiduciosi che il gruppo Gita mantenga gli impegni, abbiamo assicurato ai lavoratori il massimo sostegno perché la vicenda Vinyls trovi il prima possibile una soluzione Oltre a seguire da vicino l'evolversi della situazione, con contatti continui con il Ministero, chiederemo al ministro Paolo Romani che, in occasione della sua visita a Ravenna per l'inaugurazione dell'Omc il prossimo 23 marzo, compatibilmente con i suoi impegni, venga in visita allo stabilimento della Vinyls, cosa che, come ci hanno legittimamente rimarcato i

sabato 12 marzo 2011

ACCORDO TERRITORIALE FRA LA PROVINCIA E IL COMUNE DI BAGNACAVALLO PER L’AREA PRODUTTIVA NAVIGLIO 2 “STEPRA”

UN PATTO CHE NON TIENE CONTO DELLA PEREQUAZIONE FRA I COMUNI DELLA PROVINCIA.



LA MANCATA PUBBLICAZIONE DEI REDDITI DEI CONSIGLIERI PROVINCIALI DIMOSTRA TUTTA L’ARROGANZA POLITICA DI GIANGRANDI

Per ascoltare l'intervista di Vincenzo Galassini:


Siamo arrivati alla scadenza del mandato del Presidente Giangrandi, tra gli obiettivi che ha raggiunto c’è il non aver richiesto e resi pubblici le dichiarazioni dei redditi e lo stato patrimoniale dei consiglieri provinciali e della Giunta in barba alla legge del 5 luglio 1982 n. 441, allo Statuto della Provincia di Ravenna e al Regolamento Provinciale n. 3/1994, tutti i comuni della provincia compreso quello di Ravenna vi hanno ottemperato Giangrandi mai. Un adempimento che il nostro gruppo ha sempre richiesto fin dal 2006, con interpellanze, ordine del giorno, sempre elusi. Dal mese di novembre il capogruppo Galassini ha tempestato con tre lettere raccomandate il Presidente e gli uffici, come risulta dalla documentazione allegata; in data 9.12.2010 è finalmente pervenuta una risposta del dirigente del settore Processi di supporto, dott. Randi, che afferma che l’attuazione non è stata attuata per disposizione del Presidente Giangrandi che aveva avocato a se la responsabilità. Di fronte a questa nota abbiamo aspettato due mesi per vedere se il Segretario Generale e il Presidente provvedevano all’uopo, ma purtroppo senza risposta in data 16 febbraio 2011 abbia segnalato l’inadempienza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento della Funzione pubblica, la quale in data 21 febbraio 2011 ha richiesto chiarimenti al Segretario Generale della Provincia e ha invitato la Provincia ad ottemperare alla pubblicazione, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito. Denunciando l’accaduto attendiamo fiduciosi che il Presidente e il Segretario Generale rispettino la legge, visto che il Presidente si riempie sempre la bocca evocando la “trasparenza” dovrebbe essere il primo a rispettare la legge, e le disposizioni dell’ente che presiede. Vincenzo Galassini capo gruppo FI-PDL Provincia di Ravenna

NON LASCIARE CHE SI ARRUGINISCA IL FERRO CHE C’E’ IN TE

giovedì 10 marzo 2011

NESSUN OK ALL' ORDINE DEL GIORNO SUL “FOTOVOLTAICO” UN DOCUMENTO SOLO PRESENTATO IN PROVINCIA DATO PER APPROVATO

COMUNQUE SI FA SOLO ALLARMISMO

RAVENNA - "La gioiosa macchina da guerra del PD fa risultare approvati ordini del giorno neppure discussi in Consiglio Provinciale. La singolare denuncia è del consigliere provinciale di FI-PDL Raffaella Ridolfi. Apprendo dalla stampa che risulterebbe approvato dal consiglio Provinciale un Ordine del giorno che stigmatizzerebbe l'operato del Governo in tema di energia rinnovabile e sistemi di produzione energetica da fotovoltaico, Per quanto riguarda la correttezza delle informazioni l'Ordine del giorno in questione è solo stato presentato non è stato discusso e neppure approvato, se ne parlerà tra una settimana o quindici giorni. Nel merito della questione il gruppo FI-PDL, ad una prima lettura, ritiene il documento presentato parziale e fuorviante, tanto che ad esempio non tiene conto della soddisfazione e del plauso al provvedimento delle associazioni degli agricoltori rispetto alla modifica che riguarda gli impianti in terreno agricolo che elimina la soglia di 1 MW. Non si tiene neppure conto del fatto che in materia dovrà essere varato un decreto del Ministero per le attività produttive Romani , che tenga conto degli abbatti dei costi della tecnologia utilizzata, come avviene in tutti i paesi europei, e che ripristini una situazione di equità rispetto agli incentivi -conto energia- da tutti riconosciuti eccessivi. Riteniamo quindi inopportuno l'allarmismo lanciato dal PD, che ha più sapore di un documento destinato a qualche lobby da ingraziarsi, ed estremamente sconveniente dare notizie di un documento non avvenuto.

CONTRIBUTI ALLO STUDIO IL PROGRAMMA TRIENNALE

 ASTENUTI PDL E UDC IL MOTIVO PERCHE' NON SI TIENE CONTO DEL MERITO


Il consiglio provinciale ha approvato a maggioranza - astenuti i gruppi di minoranza An-Pdl, FI-Pdl e Udc - gli indirizzi triennali 2011/13 per il "Diritto allo studio e all'apprendimento per tutta la vita". "E' questo un atto di programmazione delle politiche pubbliche volte a sostenere l'accesso e la frequenza della scuola pubblica di tutti gli studenti da 6 a 18 anni. Con l'approvazione del programma triennale sarà possibile procedere con l'assegnazione delle risorse 2011", ha spiegato l'assessore all'Istruzione Simoni"Le azioni possono essere benefici individuali quali le borse di studio e la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo, e in questo caso i contributi finanziari  sono assegnati agli studenti, oppure azioni a sostegno dei trasporti scolastici e per l'acquisto di ausili didattici per l'integrazione scolastica degli alunni disabili: in questo caso le risorse finanziarie sono assegnate ai Comuni". Nello scorso triennio 4.748 studenti hanno percepito la borsa di studio perchè la loro famiglia percepiva un reddito Isee pari a 10.632 euro. Di questi studenti, 2.027 hanno percepito la maggiorazione del 25% sia per merito o perché in situazione di handicap. Nel triennio sono state erogate borse di studio per un importo complessivo di 2milioni 415mila euro. I beneficiari dei contributi per l'acquisto dei libri di testo sono stati 6.974. Per dotare di  ausili didattici gli studenti disabili la cifra investita nell'arco dei tre anni è stata di 386mila euro."Inoltre - ha precisato Nadia Simoni - per assicurare i trasporti scolastici i Comuni hanno speso 2milioni 700mila euro ogni anno con un contributo medio, da parte della Regione, di 124mila euro Francesco Villa, FI-PdL, ha invece dichiarato che "siccome nell'assegnazione delle borse di studio non si tiene conto del merito ma del reddito, ci asterremo".

A Riolo Terme monta una crescente sfiducia nei confronti del sindaco da parte di tutte le forze politiche presenti in consiglio, compreso lo stesso PD che parrebbe voler prendere le distanze dalla Ponzi

Tutti dichiarano che il modo di fare politica e di amministrare espresso dal primo cittadino di Riolo è improponibile e inaccettabile. Le dimissioni dell’assessore all’ambiente fanno seguito a quelle del capo gruppo consiliare e del segretario della sezione comunale del PD.

REDDITI PROVINCIA: SI MUOVE ROMA

AVEVA RAGIONE IL SINDACO DI S.AGATA LE FIRME RACCOLTE ERANO FALSE?

L'ARROGANZA DEL SINDACO PONZI

UNA DENUNCIA GIA SEGNALATA ANCHE DAL CAPO GRUPPO VALENTI VINCENZO PDL RIOLO TERME

E IO PAGO: IL COMUNE BUTTA VIA 4,8 MILIONI PER ACQUISTARE L'ARCHIVIO MA AUMENTE LA MENSA E I TRASPORTI SCOLASTICI.






MALPEZZI INVOCA L’UNIONE DEI SEI COMUNI PERCHE’ ADESSO NON NE PUO’ FARE A MENO


MA I FAENTINI DEBBONO ABITUARSI A PROGETTARE E A GOVERNARE UN COMPRENSORIO NON UNA CITTA’. PER FARE QUESTO LO SFORZO MAGGIORE LO DEVE FARE FAENZA CAMBIANDO RADICALMENTE METODI E MENTALITA’

mercoledì 9 marzo 2011

LA MANCATA PUBBLICAZIONE DEI REDDITI DEI CONSIGLIERI PROVINCIALI DIMOSTRA TUTTA L’ARROGANZA POLITICA DI GIANGRANDI

Guarda il video:
http://www.ravennawebtv.it/w/?p=18367

Presidente Giangrandi, tra gli obiettivi che ha raggiunto c’è il non aver richiesto e resi pubblici le dichiarazioni dei redditi e lo stato patrimoniale dei consiglieri provinciali e della Giunta in barba alla legge del 5 luglio 1982 n. 441, allo Statuto della Provincia di Ravenna e al Regolamento Provinciale n. 3/1994, tutti i comuni della provincia compreso quello di Ravenna vi hanno ottemperato Giangrandi mai. Un adempimento che il nostro gruppo ha sempre richiesto fin dal 2006, con interpellanze, ordine del giorno, sempre elusi. Dal mese di novembre il capogruppo Galassini ha tempestato con tre lettere raccomandate il Presidente e gli uffici, come risulta dalla documentazione allegata; in data 9.12.2010 è finalmente pervenuta una risposta del dirigente del settore Processi di supporto, dott. Randi, che afferma che l’attuazione non è stata attuata per disposizione del Presidente Giangrandi che aveva avocato a se la responsabilità. Di fronte a questa nota abbiamo aspettato due mesi per vedere se il Segretario Generale e il Presidente provvedevano all’uopo, ma purtroppo senza risposta in data 16 febbraio 2011 abbia segnalato l’inadempienza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento della Funzione pubblica, la quale in data 21 febbraio 2011 ha richiesto chiarimenti al Segretario Generale della Provincia e ha invitato la Provincia ad ottemperare alla pubblicazione, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito. Denunciando l’accaduto attendiamo fiduciosi che il Presidente e il Segretario Generale rispettino la legge, visto che il Presidente si riempie sempre la bocca evocando la “trasparenza” dovrebbe essere il primo a rispettare la legge, e le disposizioni dell’ente che presiede. Vincenzo Galassini capo gruppo FI-PDL Provincia di Ravenna

ACCORDO TERRITORIALE FRA LA PROVINCIA E IL COMUNE DI BAGNACAVALLO PER L’AREA PRODUTTIVA NAVIGLIO 2 “STEPRA”

UN PATTO CHE NON TIENE CONTO DELLA PEREQUAZIONE FRA I COMUNI DELLA PROVINCIA


Gruppi FI-PDL, AN -PDL e UDC hanno chiesto alla Giunta di ritirare il provvedimento di accordo territoriale fra la Provincia di Ravenna e il comune di Bagnacavallo, scelto fra altre sei aree di sviluppo per inserire un patto di perequazione anche per i comuni della provincia che hanno la possibilità di uno sviluppo solo legato al turismo e all’enogastronomia, visto il non accoglimento della richiesta avanzata i gruppi hanno votato contrariamente.



Il Capogruppo Galassini ha inoltre chiesto se la scelta di Bagnacavallo fosse determinata dal fatto che la provincia è socia della Società Stepra proprietaria dell’area che verrà attrezzata ecologicamente e se questo non comportasse un conflitto di interessi.

NON LASCIARE CHE SI ARRUGINISCA IL FERRO CHE C’E’ IN TE

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni…

Però ciò che è importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno. Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza. Dietro ogni successo c’è un’altra delusione. Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.

Non vivere di fotografie ingiallite… insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te. Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non trattenerti mai!!!



Madre Teresa di Calcutta

MALPEZZI INVOCA L’UNIONE DEI SEI COMUNI PERCHE’ ADESSO NON NE PUO’ FARE A MENO

MA I FAENTINI DEBBONO ABITUARSI A PROGETTARE E A GOVERNARE UN COMPRENSORIO NON UNA CITTA’. PER FARE QUESTO LO SFORZO MAGGIORE LO DEVE FARE FAENZA CAMBIANDO RADICALMENTE METODI E MENTALITA’