giovedì 17 marzo 2011

CORRADORI LASCI CHE LA POLITICA FACCIA IL SUO MESTIERE


"A seguito delle proposte del Pdl presentate alla stampa relativamente alle cinque priorità della sanità faentina, alla richiesta di modifica delle linee programmatiche rivedendo le priorità sanitarie del comprensorio e la richiesta di modifica del protocollo del 118 per permettere ai cittadini di rivolgersi ad ospedali più vicini rispetto a quello di Ravenna - dichiara Raffaella Ridolfi, consigliere comunale Pdl - ci stupisce la tempestiva risposta arrivataci a mezzo stampa proprio dal Direttore generale della Ausl di Ravenna Carradori" "Ci stupisce perché abbiamo richiesto delle risposte alla politica cittadina che cercheremo di coinvolgere sulle proposte sopra ricordate attenendoci a quanto illustrato dal Direttore generale in seno al Consiglio comunale manfredo dove ha esplicitamente e con forza ribadito il suo ruolo tecnico e di come il suo operato abbia seguito le indicazioni della politica. Rispettosi del suo ruolo, stigmatizzando e ribadendo le responsabilità della politica che nelle amministrazioni precedenti ha prima permesso il verificarsi di un buco di bilancio che ha portato la Ausl sul baratro del fallimento e poi assecondato un progetto di ridimensionamento delle potenzialità dell'ospedale di Faenza, oggi chiediamo proprio alla politica, ovvero al Sindaco di Faenza, che si è presentato agli elettori come l'uomo del cambiamento, alla sua maggioranza e ai Sindaci del comprensorio faentino di innescare un'inversione di tendenza" "Ci sembra in questo caso che la risposta del Direttore generale sia un'invasione di campo ed un'ingerenza in una sfera che non afferisce al suo ruolo tecnico ma appunto alla politica a meno che il Direttore non intenda gestire la sanità provinciale e faentina in 'solitaria' piegando la politica, non ascoltandola, andando contro al modello emilianoromagnolo, e avvalorando quelle voci che lo indicherebbero come unico responsabile delle scelte sanitarie provinciali e faentine. E' necessario quindi fare chiarezza rispetto ai ruoli e alle competenze ed è necessaria una verifica approfondita sulle vere priorità sanitarie faentine che riteniamo non coincidere ad esempio con il doppio consulto".

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