Domenica 14 giugno si sfideranno al secondo turno
il democratico Giovanni Malpezzi e il candidato del Carroccio Gabriele
Padovani. Nella città di Zaccagnini e Nenni, Forza Nuova ha ottenuto il 3 per
cento e il Movimento 5 Stelle il 15%
Chissà cosa ne
penserebbero il socialista, padre della patria Pietro Nenni di questa sua città che, comunque
andrà domenica, sarà diventata un po’ meno rossa, un po’ più leghista e con il
movimento Forza nuova
al 3%. Cosa ne penserebbe Benigno
Zaccagnini, leader della corrente di sinistra della Democrazia cristiana, anche
lui costituente. L’accoglienza tributata a Faenza a Matteo Salvini, tornato
giovedì 11 giugno in città per volantinare tra la gente nel mercato di piazza
del Popolo in occasione dei ballottaggi di domenica per le comunali, non fa che
confermare l’idea che qui qualcosa sta cambiando in tanti sotto i portici o tra
i banchi lo fermano, gli chiedono una foto e vanno via entusiasti. Matteo, come
lo chiamano tutti, non si tira indietro. Con la sua t-shirt su cui campeggia la
scritta “Ruspe in azione” si lascia riprendere con giovani, anziani, anche con
qualche straniero che gli chiede una foto: qui del resto le persone non
italiane e in regola coi documenti sono l’11% della popolazione. Lui ha un
sorriso e un volantino per tutti. Poi, finito il giro al mercato, il leader del
Carroccio si lascia andare ai suoi soliti temi: “Avere un sindaco della Lega è
una garanzia che se il prefetto chiamasse dicendo che ci sono dei profughi
finti da ospitare a Faenza,
la risposta sarebbe una democratica pernacchia”. Poi Salvini conclude: “Se ci
fossero 40 posti letto a Faenza, dovrebbero andare agli italiani disoccupati e
sfrattati non ad altri”. Racconta di sognare il miracolo, Matteo Salvini: “Faenza è
diverso. Vincere qui dopo