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giovedì 22 marzo 2012

EBBASTA NASCONDERSI DIETRO ALL’ART. 18. AI POLITICI BASTA DISTRARCI CON FALSI PROBLEMI


Continua la manfrina dell’art. 18. Se il licenziamento avviene per discriminazione sei riassunto, per fallimento della tua azienda no!  Ma vah! Ci serviva una mandria di bocconiani per scoprire l’ennesima ‘acqua calda’. E i mille, non garibaldini ma solo ribaldi, onorevoli, a tenere in piedi per mesi questa finta questione che riguarda poco più del 5% dei lavoratori, con il solo scopo di non parlare dei ‘loro tagli’ mai avvenuti nè di numero , nè di stipendi, nè di privilegi, tanto fumo coi sindacati (che a loro volta devono nascondere i propri privilegi, tipo non pagare Imu, non presentare bilanci in modo da spendere come vogliono quei soldi che ci rubano tutti i mesi dalle buste paga anche se abbiamo votato contro ad un referendum) e come sempre nessuna idea per creare lavoro, nessun taglio ai costi del lavoro che ci fanno andar ‘fuori prezzo’ nei confronti del resto del mondo, solo tasse, gabelle, contributi, e vessazioni di ogni tipo per dare copertura ai ‘loro’ privilegi e alla loro congenita incapacità. Ormai non hanno neanche più la vergogna di stare insieme, prima ci aizzano l’un l’altro in campagne elettorali di destra contro sinistra, e loro impunemente si uniscono per continuare a essere i politici più pagati al mondo, e quasi quasi li disturba ( a tutti ) parlare di elezioni per paura di uscire da questa fase di stasi ( dell’antipolitica) e rischiare di perdere magari qualcuno dei loro diritti acquisiti che, al contrario dei nostri sono intoccabili. (i loro)


giovedì 16 febbraio 2012

TOCCATA E FUGA, OVVERO COME IL COMUNE DI FAENZA CONTINUA A SFUGGIRE AI SUOI OBBLIGHI DI GUIDA AL TERRITORIO



Nella delibera approvata ieri sera dal Consiglio Comunale di Faenza “Linee di sviluppo e il Piano economico finanziario patrimoniale 2012/2014 delle società di Ravenna Holding S.p.A.” c’è un passaggio molto interessante che riguarda la società C.S.M Centro Servizi Merci detenuta dal Comune di Faenza .  Tra le linee operative 2012 è scritto: “…il comune di Faenza si è dichiarato disponibile a conferire la propria società Centro Servizi Merci - interamente controllata - in Ravenna Holding S.p.A.”  Si tratta di una società di trasformazione urbana, il cui patrimonio è costituito sostanzialmente da terreni con destinazione produttiva, situati a Faenza in aree contigue al Parco Scientifico Tecnologico.  Ne consegue, dunque, che Ravenna Holding, con il suo cospicuo patrimonio, viene delegata a risolvere le grane del Comune di Faenza accollandosi quella società che doveva gestire, ahimè, la “telenovela” chiamata “scalo merci” e che doveva essere una opportunità di sviluppo della città e dell’intero territorio faentino.  In questi giri e rigiri societari di Comuni e partecipate alla fine i flop delle amministrazioni rosse sono girate e rigirate e vengono accollate all’ennesima “greppia” pubblica perché Ravenna Holding raggruppa e detiene le azioni di società che producono servizi, come i cimiteri (Azimuth) o la gestione dei rifiuti solidi urbani (Hera).
Questa scelta denuncia ancora una volta la fuga di Faenza dall’obbligo della progettazione economica del suo territorio.