La scuola Don Milani è l’esempio di tutto quello che non dovrebbe succedere nella realizzazione di un’opera pubblica. Un costo elevatissimo, ditte fallite, rassegnazione dei lavori, utilizzo dell’immobile prima che tutto fosse veramente pronto. Dopo il taglio del nastro avvenuto all’inizio dell’anno 7 gennaio 2010 per il primo giorno di scuola, con tanto di foto che ritrae l’ex Sindaco Claudio Casadio, l’assessore Ronchini, il Vincesindaco Elio Ferri, l’assessore Cristina Tampieri, sabato 23 ottobre 2010 si terrà invece l’inaugurazione ufficiale. Un’ennesima parata di autorità che invece di leccarsi le ferite per i soldi spesi si presenta in pompa magna per quello che viene definito “il fiore all’occhiello” della città.
Noi riteniamo che la scuola Don Milani non sia il fiore all’occhiello della città ma l’esempio dello spreco e di quella politica faraonica che ha contraddistinto la precedente amministrazione comunale, che come eredità ci ha lasciato i bilanci comunali prosciugati. Non vogliamo neppure dimenticare che quando fu “tagliato il nastro” il 7 gennaio 2010 la scuola non aveva la valutazione sui materiali del CTR di Bologna, che vi erano delle infiltrazioni d’acqua e che in qualche aula utilizzata dai bambini vi erano le strisce bianche e rosse che delimitavano zone di pericolo. Spesso come battuta si è detto che con quello speso per realizzare la Don Milani si costruivano due scuole, è proprio così visto quanto ha sostenuto, cifre alla mano, il Sindaco Malpezzi in merito alla possibilità di realizzazione di una nuova scuola nel caso non si trovasse un accordo nella vertenza scuola Europa.
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