PRESENTAZIONE DEL LIBRO:
“I MIEI PRIMI QUARANT’ANNI”
LUNEDI 3 GENNAIO 2011 alle ore 18,30
Presso il CINEMA GIARDINO in via Fossa, vicino alla chiesa S. Michele della piazza Carducci
Partecipano:
EGISTO PELLICONI, ex sindaco di Brisighella
RODOLFO RIDOLFI, Presidente Free Foundation,consigliere ministro Renato Brunetta
VINCENZO GALASSINI, ex sindaco di Brisighella
Al termine aperitivo.
giovedì 30 dicembre 2010
IL PAESE NON VUOLE AVVENTURE, IL GOVERNO VA AVANTI.
"Il paese vuole essere governato, il paese ha bisogno di governo. Non vuole avventure di nessun tipo, neanche quelle elettorali" Lo ha affermato il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta, in un videomessaggio pubblicato sul suo sito Internet. Se le elezioni si rendessero necessarie, afferma il ministro, "risolvono alla radice ogni problema di chi vuole governare. Chi ha più voti, governa. C’è stata una scissione all’interno del Pdl, l’abbiamo superata, andiamo avanti".
mercoledì 29 dicembre 2010
CALA L’ASSENTEISMO IN PROVINCIA DI RAVENNA.
RIDOLFI: MERITO DI BRUNETTA.
Questi i dati diffusi da Ridolfi:
COMUNE DI RUSSI -75,9;
COMUNE DI ALFONSINE -71,0;
COMUNE DI BAGNACAVALLO -60.4;
COMUNE DI LUGO - 46,0;
COMUNE DI RAVENNA - 42,3;
AMM.ne PROVINCIALE DI RAVENNA -37,0;
ASL DI RAVENNA -28,4;
COMUNE DI FAENZA -5,4;
"A due anni e mezzo dall'approvazione della L. 133/08, la riduzione media annua delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici in Italia è pari a circa -35% - è quanto afferma Rodolfo Ridolfi Consigliere Politico del Ministro Brunetta - Anche nella nostra Provincia continua a ridursi l'assenteismo, a riprova della grande efficacia della politica e dei provvedimenti del Ministro Brunetta.
Questi i dati diffusi da Ridolfi:
COMUNE DI RUSSI -75,9;
COMUNE DI ALFONSINE -71,0;
COMUNE DI BAGNACAVALLO -60.4;
COMUNE DI LUGO - 46,0;
COMUNE DI RAVENNA - 42,3;
AMM.ne PROVINCIALE DI RAVENNA -37,0;
ASL DI RAVENNA -28,4;
COMUNE DI FAENZA -5,4;
RAFFAELLA RIDOLFI HA PRESENTATO UN’INTERROGAZIONE SULLA DONNA MORTA IN OSPEDALE
"Una donna di 63 anni, Renata Marchetti, è morta all'ospedale Civile di Faenza; era ricoverata affidata al Simap Centro salute mentale della Ausl di Ravenna - La consigliera Raffaella Ridolfi ha presentato al sindaco di Faenza un'interrogazione sulla tragedia che si è svolta due giorni fa nel reparto di Neurologia - "Sembra si fosse appartata in bagno per fumare una sigaretta e secondo i primi rilievi della polizia la donna avrebbe avvicinato la sigaretta alla vestaglia sintetica che indossava avrebbe preso fuoco". "La signora avrebbe cercato di raggiungere l'uscita, ma si sarebbe accasciata sulla soglia della porta. Il personale ospedaliero, allertato dal sistema antincendio, ha subito spento le fiamme grazie ad un estintore interno ed avrebbe portato la paziente fuori dal reparto, per meglio procedere con le manovre di rianimazione risultate purtroppo inutili. Le fiamme avrebbero praticamente avvolto solo la 63enne, lasciando gli arredi della toilette quasi integri, tanto che non c'è stato bisogno di evacuare alcun paziente. Il corpo della vittima è stato portato all'obitorio dell'ospedale faentino e l'autopsia dovrebbe essere eseguita, per chiarire le cause del decesso, ad inizio settimana".
Raffaella Ridolfi ha quindi interrogato il Sindaco e la giunta "Per sapere se quanto riportato in premessa corrisponda a verità e del caso quali concrete iniziative intenda assumere il Comune di Faenza di concerto con l'Azienda Ausl di Ravenna e la Provincia affinché vengano accertate le responsabilità e ripristinato un servizio che attraverso un'accurata sorveglianza eviti il ripetersi di drammatici eventi come quello in premessa".
LA BALLATA DEL BERLUSCA
che è gradito alla gente,
e’ educato, sa parlare,
sopratutto ha le idee chiare.
Ma un difetto lui ce l’ha.
anche se ha una certa età
non si vuole rassegnare
e il galletto vuole fare.
Cosicché saltuariamente,
se gli passa per la mente,
organizza una gran festa
per alzare un po’ la cresta;
ma la fa con le ventenni,
ivitandole a ballare.
I nemici in Parlamento,
che aspettavano il momento,
l’hanno subito bollato
“Presidente scostumato”.
Per levare questo difetto
io un’idea li la metto:
noi mandiamo alla Certosa
la fanciulla Bindi Rosa
che, per tutti è evidente,
si vuol fare il Presidente.
L’avvolgiamo nei setti veli,
col suo fisico bestiale
entrerà nel baccanale,
iniziando la sua danza
certamente molto osé,
come fece nel passato
la famosa Salomè.
Quando toglie il sesto velo,
lei ormai tutta fremente,
vuol baciare il Presidente.
Il Berlusca a questo approccio
scappa via terrorizzato
anzi no, dire scocciato.
Abbassando la sua cresta
spazza via dalla testa
le sue smanie giovanili.
E cosi la sua gente
riavrà il Presidente
certamente un po’ abbacchiato,
ma non più lo “scostumato”
Enrico L.
e’ educato, sa parlare,
sopratutto ha le idee chiare.
Ma un difetto lui ce l’ha.
anche se ha una certa età
non si vuole rassegnare
e il galletto vuole fare.
Cosicché saltuariamente,
se gli passa per la mente,
organizza una gran festa
per alzare un po’ la cresta;
ma la fa con le ventenni,
ivitandole a ballare.
I nemici in Parlamento,
che aspettavano il momento,
l’hanno subito bollato
“Presidente scostumato”.
Per levare questo difetto
io un’idea li la metto:
noi mandiamo alla Certosa
la fanciulla Bindi Rosa
che, per tutti è evidente,
si vuol fare il Presidente.
L’avvolgiamo nei setti veli,
col suo fisico bestiale
entrerà nel baccanale,
iniziando la sua danza
certamente molto osé,
come fece nel passato
la famosa Salomè.
Quando toglie il sesto velo,
lei ormai tutta fremente,
vuol baciare il Presidente.
Il Berlusca a questo approccio
scappa via terrorizzato
anzi no, dire scocciato.
Abbassando la sua cresta
spazza via dalla testa
le sue smanie giovanili.
E cosi la sua gente
riavrà il Presidente
certamente un po’ abbacchiato,
ma non più lo “scostumato”
Enrico L.
venerdì 24 dicembre 2010
VINCE L’UNIVERSITA’: LA RIFORMA E’ PASSATA
LA RIFORMA PRESENTATA DUE ANNI FA, DOPO LA TERZA LETTURA AL SENATO E’ STATA APPROVATA. URGENTE RIVEDERE IL BIPOLARISMO PERFETTO CON LE RIFORMA ISTITUZIONALE
Adesso che la giornata del Piccolo Rivoluzionario è finita (almeno si spera), vediamo di capire in cosa consiste quello che, piaccia o no, è il primo provvedimento organico di riforma dell’intero sistema universitario. Il principio alla base del ddl è che l’autonomia delle università deve essere coniugata con una forte responsabilità finanziaria, scientifica e didattica. Le università restano autonome ma risponderanno delle loro azioni. Se saranno gestite male riceveranno meno finanziamenti. Altri punti centrali riguardano la riforma delle modalità di reclutamento del personale e della governance delle università secondo criteri meritocratici e di trasparenza. Ecco le principali novità che gli atenei dovranno recepire negli statuti entro sei mesi dall’approvazione della legge. Codice etico e dg. Il ddl prevede l’adozione di un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti del Ministero. Per i rettori sarà introdotto un limite massimo di 6 anni, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma. Un rettore potrà rimanere in carica un solo mandato. Il Senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il cda ad avere la responsabilità chiara delle assunzioni e delle spese, anche delle sedi distaccate. Il cda non sarà elettivo ma fortemente responsabilizzato e competente, con il 40% di membri esterni. Il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e dovrà rispondere delle sue scelte, come un vero e proprio manager dell’ateneo. Bilanci trasparenti. Prevista l’introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra ministero dell’Università e Tesoro. Per gli atenei in dissesto finanziario è previsto il commissariamento. Le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla qualità della ricerca e della didattica. Finisce l’era della distribuzione dei fondi a pioggia. Mentre i docenti avranno l’obbligo di certificare la presenza a lezione. Viene per la prima volta stabilito inoltre un riferimento uniforme per l’impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1.500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio. Gli scatti di stipendio arriveranno solo per i professori migliori. Gli studenti danno i voti. Gli studenti potranno valutare i professori e la valutazione sarà determinante per l’attribuzione dei fondi alle università da parte del ministero. Ci sarà la possibilità inoltre di unire o federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, di norma in ambito regionale, per abbattere costi e aumentare la qualità di didattica e ricerca. La riforma prevede inoltre una riduzione dei settori scientifico-disciplinari, dagli attuali370alla metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore) e una riduzione molto forte delle facoltà che potranno essere al massimo 12 per ateneo per evitare la moltiplicazione di facoltà inutili o non richieste dal mondo del lavoro. Largo ai giovani. Il ddl introduce l’abilitazione nazionale come condizione per l’accesso all’associazione e all’ordinariato. L’abilitazione è attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati. Le norme sono principalmente destinate a favorire la formazione e l’accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica. Tra i punti salienti: revisione e semplificazione della struttura stipendiale del personale accademico per eliminare le penalizzazioni a danno dei docenti più giovani; revisione degli assegni di ricerca per introdurre maggiori tutele, con aumento degli importi; abolizione delle borse post-dottorali, sottopagate e senza diritti; nuova normativa sulla docenza a contratto: riforma del reclutamento.
mercoledì 22 dicembre 2010
TERRE NALDI: IL DANNO DI CASADIO E LA BEFFA DI MALPEZZI
INTERROGAZIONE DI BAZZONI IN REGIONE SULLA CRISI DELL’AZIENDA AGRICOLA DI TEBANO: IL COMUNE DI FAENZA FA L’AGRICOLTORE E SPERPERA SOLDI DEI CITTADINI
Un ente locale, cioè il Comune di Faenza, “che fa l’agricoltore sperperando soldi dei cittadini”. Un’anomalia alla quale secondo il consigliere regionale e coordinatore provinciale del Pdl Gianguido Bazzoni la Giunta di viale Aldo Moro dovrebbe mettere la parola fine.
Il caso sollevato da Bazzoni è quello dell’azienda agricola di diverse decine di ettari denominata Terre Naldi, situata in località Tebano, già nota alla cronaca locale per le perdite di 740mila euro emerse dai bilanci 2008 – 2009 e ripianate dal Comune di Faenza. Sulla vicenda da mesi il gruppo consiliare del Pdl faentino ha iniziato una strenua battaglia. Ieri il consigliere regionale Bazzoni ha presentato un’interrogazione con la quale ripercorre le tappe della vicenda e chiede alla Giunta Errani un intervento. Nel documento, Bazzoni ricorda che “sommando i ripianamenti ai mancati guadagni dell’azienda, si può affermare che ai cittadini di Faenza sia stato sottratto quasi un milione di euro”. Peraltro fino al 2008 “la compagine sociale di Terre Naldi comprendeva diversi Comuni, la Provincia, la Camera di commercio e alcuni privati, tutti usciti in gran fretta dalla società, lasciando solo il Comune di Faenza”. La stessa Regione ha delle responsabilità nella situazione di crisi in cui verte Terre Naldi. “La Regione – spiega il consigliere regionale – avrebbe dovuto intervenire nei terreni dell’azienda per creare delle casse di espansione del fiume Senio, soggetto a piene improvvise; i permessi invece non sono stati rilasciati, causando un mancato possibile introito all’azienda, per importi che avrebbero potuto coprire ampiamente il disavanzo regionale”. Alla Giunta quindi Bazzoni chiede anche di aprire un’indagine interna sul perché della mancata autorizzazione e sugli effetti che se concessa questa avrebbe potuto avere.
Pesanti le responsabilità politiche del Pd, secondo Bazzoni, a iniziare dall’ex sindaco Casadio fino all’attuale sindaco di Faenza Malpezzi.
“Il comportamento della veccia amministrazione Casadio – aggiunge il consigliere regionale – è stato deleterio per le finanze pubbliche. Oggi, invece, il Comune di Faenza, oltre a coprire in tutti i modi questo scandalo, rifiutando anche la proposta dell’opposizione di indagare con una commissione di inchiesta, sembra non avere nessuna idea precisa su come risolvere il problema”.
PER GIUSTIFICARE L’ENNESIMO AMPLIAMENTO COMMERCIALE QUESTA VOLTA DEL CONAD IL SINDACO CITA SOLO LE FONTI PIU’ ACCOMODANTI
Sicuramente non è passata inosservata in Consiglio comunale la protesta dei commercianti del centro storico in occasione dell’approvazione degli ultimi atti riguardanti l’apertura dell’outlet Le Perle. Ieri sera, forse per paura di nuove contestazioni, in orario lavorativo ed in una giornata che precede il Natale, che tutti sappiamo essere importante per i commercianti, la maggioranza di centro sinistra che governa Faenza ha votato l’ennesima “pugnalata” contro il centro storico e i suoi commercianti, deliberando il secondo aumento di volumetria di quello che sarà il nuovo polo commerciale Conad. Sta di fatto che incalzato dalle minoranze ed in particolar modo dal PDL il Sindaco si è dimenticato le precedenti contestazioni e le prese di posizioni sui giornali di esponenti delle categorie particolarmente critiche rispetto a questo nuovo provvedimento e ne ha citato solo una che per di più non ha la rappresentanza della categoria spettando questa al Presidente.
Comprendiamo l’imbarazzo, ma dopo le dichiarazioni rese in questi mesi non ci sentiamo neanche più di giustificare chi si è trovato questi provvedimenti lasciati dall’amministrazione precedente sul tavolo sentendo le accorate dichiarazioni di totale condivisione di questi provvedimenti provenienti dal Sindaco e dalla Sua maggioranza.
A differenza del Sindaco non intendiamo entrare nelle vicende che riguardano le associazioni e le loro dinamiche interne, non intendiamo utilizzare le dichiarazioni di uno piuttosto che quelle di un altro a meno che queste non ci vengano presentate formalmente come successo nel caso della Confesercenti, a noi interessa l’opinione dei commercianti di quelli che incontriamo tutti i giorni visitando le loro botteghe. Non facciamo il tifo perché il centro storico muoia ma vogliamo che quello che è il cuore della nostra città rimanga sano e pulsante anche perché è il simbolo ed il segno di una cultura di un passato e se non lo uccidiamo del futuro altrimenti perderemmo la nostra identità culturale divenendo uguali a tutti le altre cittadine di 59.000 abitanti, “normalizzati” dai centri commerciali. Aspettavano un segno di discontinuità da questa nuova amministrazione o almeno dal Gruppo consiliare che si ricollega direttamente al Sindaco, per ora non abbiamo mai sentito una presa di posizione diversa da quella del PD e ci sembra che in tutta onestà “Insieme per cambiare” che ha sostenuto Malpezzi e gli ha fatto vincere le primarie sia una semplicissima ed anche un po’ rozza operazione di maquillage. Raffaella Ridolfi Gruppo Il Popolo della Libertà Comune di Faenza
“AUMENTO DELLE TARIFFE DEL TRASPORTO PUBBLICO GIUSTIFICATO DALLA RIDUZIONE DEL FINANZIAMENTO DEL GOVERNO BERLUSCONI: FALSO”
Il Consiglio Provinciale ieri, con nostro voto contrario, ha approvato "l’aumento delle tariffe dei trasporti urbani, così afferma l’assessore provinciale Testi che un attimo dopo, a precisa domanda del consigliere Benelli, deve ammettere che nonostante il governo abbia rifinanziato il finanziamento al TPL (Trasporto Pubblico) regionale, le tariffe devono ugualmente essere aumentate per l’adeguamento preteso da STEAMER che è un progetto di intermodalità del trasporto pubblico regionale. Quindi tariffe più care per scelta regionale, non per colpa del Governo. Vincenzo Galassini e Giovanna Benelli Capo Gruppo e vice FI-PDL Provincia di Ravenna
martedì 21 dicembre 2010
ESPRIMIAMO LA NOSTRA SODDISFAZIONE PER L’ELEVATA AFFLUENZA ALLE URNE…. “MAH?!
Per quanto il PD ravennate esprima con la solita enfasi una grande soddisfazione per l'elevata affluenza alle primarie del Centro Sinistra per la scelta del candidato alle provinciali, svolte il 19 Dicembre, i numeri dicono altro perché dal 2005 (anno di avvio delle primarie) a ieri gli elettori sono passati da 65.000 a 15.668 con una diminuzione secca di oltre il 77% e con un calo costante che è difficile nascondere:
- ottobre 2005 alle primarie vinte da Prodi per le elezioni politiche parteciparono 65.000 ravennati
- ottobre 2007 alle primarie vinte da Veltroni per l’elezione del segretario parteciparono 43.179 ravennati (-33,60%)
- ottobre 2009 alle primarie vinte da Bersani per l’elezione del segretario (aperte anche ai sedicenni) parteciparono 36.605 ravennati (-33,50%)
- dicembre 2010 alle primarie per la candidatura alla presidenza della provincia di Ravenna vinte da Casadio hanno partecipato 15.668 ravennati (-57%)
Non abbiamo alcuna intenzione di sminuire la prova di partecipazione democratica alla quale il PD si sottopone periodicamente con un coraggio che talvolta sfiora la temerarietà, ma sarebbe bello vedere che anche il linguaggio e le modalità comunicative così ingessati e formali in quel partito cominciano a cambiare. Quando i numeri sono questi occorrerebbe pur fare uno sforzo per non utilizzare formule di rito che non aiutano. O no? Il Presidente Gruppo Forza Italia - PDL Provincia di Ravenna Vincenzo Galassini
LA SOLIDARIETA’ DEL GRUPPO FI-PDL ALL’ON. CATIA POLIDORI CHE HA VOTATO LA FIDUCIA AL GOVERNO BERLUSCONI PER LA DIFFAMAZIONE DAGLI EX COMPAGNI FINIANI
LA SOLIDARIETA’ DEL GRUPPO PROVINCIALE, SEGUENDO LE INDICAZIONI PUOI ESPRIMERLA ANCHE TU.
Dal voto di martedì. coloro che hanno provocato la batosta per Fini vivono un altro genere di attacco. Da Silvano Moffa a Catia Polidori, gli ex finiani che non hanno votato la sfiducia al governo Berlusconi vengono continuamente diffamati sia dagli ex compagni finiani sia dagli esponenti del centrosinistra. Il bersaglio principale è Catia Polidori. Ha subito reiterate minacce alla sua incolumità, è stata insultata da alcuni finiani e da esponenti della sinistra. Hanno diffuso menzogne su di lei e sulla sua famiglia, asserendo che avrebbe votato spinta da interessi economici personali. Su questo punto ecco alcuni elementi che potranno essere utili per spiegare la verità e difendere chi, con un gesto di responsabilità, ha sostenuto il governo Berlusconi. 1. Il Cepu non appartiene alla sua famiglia, che non possiede nessuna partecipazione o quota societaria né diretta né indiretta (per verificare è sufficiente controllare la visura camerale). Nessun membro della sua famiglia lavora o ha mai lavorato per Cepu.
venerdì 17 dicembre 2010
DIMINUITE LE ASSENZE
65.000 DIPENDENTI IN PIU’ OGNI ANNO SUL POSTO DI LAVORO, SUPERIORE ALLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI FAENZA
COME SEMPRE IL PD VORREBBE DARE UN COLPO AL CERCHIO E UN COLPO ALLA BOTTE
MA I CARABINIERI QUESTA VOLTA PARLANO CHIARO:CHIEDETE SCUSA E DIMETTETEVI
È il figlio di un ex brigatista rosso il minorenne che compare in alcune foto degli scontri di martedì armato di una pala. Il padre del ragazzo, liceale di 16 anni, è un uomo noto alle cronache del terrorismo di estrema sinistra, dunque con precedenti molto importanti. Ma lo stesso sedicenne è noto per appartenere agli ambienti della sinistra estrema. Questo elemento sembra tagliare sul nascere la polemica sui presunti infiltrati nella protesta. Anna Finocchiaro (Pd) dopo aver visto le foto pubblicate sui giornali e i video su internet si è rivolta al ministro dell'Interno, Roberto Maroni: "A Roma c'erano evidentemente degli infiltrati che hanno messo a rischio i manifestanti e le forze dell'ordine - sostiene -. Chi li ha mandati? Chi li paga? Cosa devono causare?". Francesco Ferrante e Roberto della Seta, sempre Pd, si chiedono se "c'erano agenti travestiti". Sulla stessa linea l'Idv ha presentato un'interrogazione parlamentare in cui ipotizza una "strategia eversiva" se fossero vere le insinuazioni sugli infiltrati. Si ribella alle tesi del Pd il Cocer (consiglio di rappresentanza) dei carabinieri, che definisce sconcertante l'ipotesi sollevata e osserva che "se le dichiarazioni sono frutto solo di illazioni, invitiamo i parlamentari a fare ammenda con pubbliche scuse a tutti gli appartenenti del comparto sicurezza e a presentare le proprie dimissioni da parlamentari".
giovedì 16 dicembre 2010
mercoledì 15 dicembre 2010
lunedì 13 dicembre 2010
E IO PAGO: TERRE NALDI UN BUCO DA RISANARE
UNA PARTE ANCHE DELLA PROVINCIA IL CAPO GRUPPO GALASSINI HA PRESENTATO DENUNCIA ALLA CORTE DEI CONTI NEL 2009
FAENZA COMMERCIO: ALTRA SORPRESA ARRIVANO 2.700 MQ E 35 NEGOZI IN PIU’...
CONFERENZA ECONOMICA DELLA PROVINCIA PRESIEDUTA DALL’EX SINDACO CASASDIO IN CORSO PER LE PRIMARIE DEL 19 DICEMBRE
LA RIVOLUZIONE LIBERALE DI MARCHIONNE IMPRIME UNA ACCELERAZIONE PODEROSA AL CAMBIAMENTO DEL SISTEMA ITALIA
Fiat o meglio Chrysler-Fiat ha imboccato ieri a New York la strada che la porta fuori da Confindustria e dalla sua tradizione di contratti nazionali concertati. La rivoluzione di Sergio Marchionne è politica e sociale ed avrà ripercussioni ben oltre le relazioni sindacali in senso stretto, ben oltre la questione dell'organizzazione del lavoro e dei diritti. Lo smantellamento del vecchio contrattualismo cambia struttura e assetto dei poteri in Italia.
Marchionne da Detroit importa a Mirafiori e altrove, con sensibile rischio di contagio a macchia d'olio, il modello di business e di lavoro americano. Addio riunioni e concertazioni al terzo piano di Palazzo Chigi. Stato Confindustria e sindacati confederali o di categoria prendono un colpo storico nel loro spazio e nella loro funzione. Lavoratori e impresa faccia a faccia a discutere di salari e produttività e modelli di lavoro e tecnologie e condizioni ambientali: fine presuntiva per la gigantesca intermediazione sociale all'europea, di ceppo storico corporativo. Se alla fine questa linea aziendalista e produttivista di stampo americano passerà nell'industria manifatturiera, trasferendosi nel resto del sistema produttivo, si imporranno coerenze ad alto impatto politico anche nell'istruzione, nella sanità, nell'organizzazione dei servizi di welfare, perché tutto si tiene. Da una simile rivoluzione non esce indenne il nostro vecchio stato, con la sua pubblica amministrazione e le sue abitudini. Fabio Piolanti Capo Gruppo PDL Casola Valsenio
MA VE LI IMMAGINATE MUTI O ABBADO CHE CHIAMATI A DIRIGIRE AL LINCOLN CENTER DI NEW YORK……?
Ieri, davanti alla Scala erano in molti ad offrirsi alle telecamere con l'occhio umido per i tagli alla cultura ma non uno ha suggerito a quale dei capitoli della finanziaria si fosse disposti a rinunciare per trasferire più risorse alla lirica, al cinema o ai teatri. Tanto meno lo hanno fatto i dimostranti in piazza, anche loro sulle barricate della cultura, illuminati dalla luce dell'avvenire, sprezzanti del pericolo (a rimanere feriti sono stati solo poliziotti e carabinieri) e investiti dalla missione salvifica di difendere i fondi a quel teatro dell'Opera che per decenni era stato semmai il bersaglio della loro protesta. Nessuno ha detto dove altro si sarebbe dovuto tagliare: i fondi per la Sla?, i soldi ai cassa-integrati?, i fondi per l'Università? O qualcuno che dicesse per lo meno: "in nome della cultura siamo pronti a pagare più tasse!". Perché delle due l'una o si tagliano altre spese o si chiedendo altri soldi ai contribuenti. Fabio Piolanti Capo Gruppo PDL Casola Valsenio
sabato 11 dicembre 2010
L’ANPI MI CONTESTA? CHE ONORE!
Noto ancora con straordinaria sorpresa di come sia poco avvezzo l’ANPI alla dialettica politica e di come confonda le offese con il legittimo diritto di dissentire e non condividere.
Io, che sono per tradizione e per cultura antifascista e anticomunista, soprattutto berlusconiana, nipote di un partigiano socialista della Brigata Lavacchini deportato a Mathausen perché colpevole di avere diffuso l’Avanti, contestato il Duce e salvato 4 aviatori americani nel 1944, mai stato fascista a differenza di Bulow e Giuseppe D’Alema, persevero nel mio giudizio su quanti ritengono da giovanissimi di iscriversi all’ANPI e non ci sono manifestazioni di sorta che mi possano far cambiare idea oppure che mi intimoriscano.
Sono abituata ai fischi, agli applausi, sarei interdetta solamente dal fatto di non riuscire ad essere presente in consiglio comunale per godermi il teatrino, possibilità assai plausibile, sarei veramente dispiaciuta di non potermi pavoneggiare dal mio scranno consiliare visto che mi contestano dopo nomi ben più illustri del mio come Pansa, Stella e Bruno Vespa.
I colleghi consiglieri sanno che mi sarà difficile essere presente anche se ce la metterò tutta per non mancare, ma se proprio dovessi mancare queste mie righe servono per togliere ogni dubbio su un mio atto di codardia o paura di essere contestata. Mi sembra che l’ANPI abbia ben pochi scopi da perseguire se perde tempo a contestare anche me.
ANCHE A RAVENNA LA MOBILITAZIONE NAZIONALE: “SOSTEGNO AL GOVERNO BERLUSCONI”
E’ iniziata ieri sera, con la tradizionale cena degli auguri all’Hotel Romea – Veranda delle Rose, la mobilitazione che vedrà impegnato il PDL della provincia di Ravenna, nel Sostegno al Governo Berlusconi. Di fronte a oltre 350 invitati, ospiti di Gianguido Bazzoni, coordinatore provinciale del PDL e consigliere regionale e di Roberto Petri, vice coordinatore provinciale vicario, sono stati l’europarlamentare Antonio Cancian, il coordinatore regionale Sen. Filippo Berselli, il Vice coordinatore regionale vicario Sen. Gianpaolo Bettamio, il Capogruppo in consiglio regionale Luigi Villani, i consiglieri regionali Luca Bartolini e Marco Lombardi, il Consigliere politico del Ministro Renato Brunetta, Rodolfo Ridolfi che si sono alternati al microfono elencando i successi del governo nei primi due anni di legislatura e spiegando i motivi per andare avanti e avere fiducia.
La manifestazione, che si concluderà domenica con un gazebo in ogni piazza d’Italia continuerà su tutto il territorio della provincia di Ravenna. Gli appuntamenti di Domenica invece inizieranno in mattinata a Lido Adriano mentre nel pomeriggio un gazebo sarà installato a Ravenna in piazza Andrea Costa. Per quanto riguarda domenica ancora gazebo a Cervia, Brisighella, Alfonsine, Cotignola, Castelbolognese. Nel corso del gazebo i cittadini riceveranno materiale divulgativo e potranno firmare per dire “sì” al governo Berlusconi.
venerdì 10 dicembre 2010
Marco Bertozzi
...se Bush avesse chiesto di arrestare Assange, in Europa mille proteste, ma se lo chiede Obama, tutto tace... Che ipocrisia!!!
GIUIANO CAZZOLA GOVERNO: SINGOLARE CHIEDERE LE DIMISSIONI PRIMA DEL VOTO
SE NON ’ERA FINI LA SINISTRA AVREBBE FATTO VENIRE GIU’ IL MONDO
''A Fini e a Fli si consente tutto. E' singolare che un presidente della Camera chieda al governo di dimettersi prima del voto di fiducia sollecitando così una crisi extraparlamentare. Poi chi autorizza Fli a dichiarare che Silvio Berlusconi, se si dimette, avrà il reincarico in 72 ore ? In questo modo si violano le prerogative del Presidente della Repubblica''. Lo afferma Giuliano Cazzola (Pdl).
mercoledì 8 dicembre 2010
MA TU –RESPIRO PROFONDO– SI PUO’ SAPERE CHE C’HAI IN TESTA
Provo a mettermi nei panni dell’uomo “normale”, quello che osserva le cose della politica dal di fuori, dal suo banco di frutta, dal tabaccaio, dal bar e che sente parlare di un sacco di maneggi, di strane alchimie di palazzo, di terzi poli, di quarte gambe e altre ipotesi bislacche. Poi ascolta Fini che va al liceo “Orazio” di Roma e dice che lui il ribaltone non lo vuole e che però, però … Però che? Boh, Non si capisce. Così mi metto nei panni dell’uomo “normale”, quello del banco di frutta e penso che lui, così come me, deve aver una gran confusione in testa e qualche serio giramento.
Lui, il cittadino qualunque, il suo intendimento lo ha espresso alle urne e secondo me, ma anche secondo un mucchio di altra gente, se ora riesce a capirci qualcosa in tutto il marasma di dichiarazioni e furbissimi passi indietro, se riesce a venire al bandolo della matassa, è facile non la prenda bene. E’ ormai chiaro infatti che c’è qualcuno che nell’ombra maldestramente lavora perché la sua scelta politica venga rigirata e, peggio, per impedirgli di andare nuovamente al voto per dire come la pensa. Per rifilargli insomma un bel pacco natalizio assai gradito a chi da vent’anni ha fatto dell’odio verso Berlusconi una ragione di vita prima che una ragione politica e che, per questo, da vent’anni le elezioni continua a perderle.
L’uomo qualunque sono io, sei tu, siamo un po’ tutti, come direbbe Flaubert, quelli che in una epifania liberatoria di verità e senso pratico, vorrebbero guardare in faccia Fini e chiedergli “Ma tu - respiro profondo - si può sapere che c’hai in testa?”. Fabio Piolanti PDL Casola Valsenio
PARTECIPA ALLE INIZIATIVE, IN TUTTI I COMUNI, PER CONFERMARE IL TUO SI AL NOSTRO GOVERNO.
COMINCIA VENERDI MATTINA 10 DICEMBRE AI MERCATI DI CASTEL BOLOGNESE E MASSA LOMBARDA, SABATO A BAGNACAVALLO, FAENZA, RAVENNA, DOMENICA A BRISIGHELLA, LUGO.,
NEI PROSSIMI GIORNI L’ELENCO COMPLETO. FIRMA, PARTECIPA E COLLABORA CON I DIRIGENTI E GLI ISCRITTI, ALLA GRANDE INIZIATIVA PER CONFERMARE IL GOVERNO BERLUSCONI.
PDL PROVINCIA DI RAVENNA
martedì 7 dicembre 2010
LE VITTIME DEI COMUNISTI A RAVENNA SONO ANCORA TABU’
RODOLFO RIDOLFI COORDINAMENTO PROVINCIALE E REGIONALE PDL - CONSIGLIERE POLITICO DEL MINISTRO BRUNETTA.
Al Sindaco di Ravenna che s’indigna con il Pdl e ai giovani del Pd di Faenza iscritti all’ANPI, che mi ricordano i giovani repubblichini di Salò, vorrei chiedere: “Quante volte ancora dovremo assistere all’apologia di ex fascisti diventati eroi e medaglie dell'antifascismo, a comunisti che si ergono a paladini della democrazia, ad opportunisti democristiani che sono passati alla resistenza in tarda età. Una terra come la nostra, che prima di essere comunista fu in tanta parte così fascista, dovrebbe avere il coraggio di porre fine ad oltre sessant'anni di nebbia densa di imbarazzo, rimarcando l'ipocrisia, la fragilità, lo spirito di accomodamento, anche la pavidità, di cui diede prova larghissima parte degli italiani, intellettuali in testa, che, come lamentò l'esule Salvemini, avevano baldanzosamente esibito le loro idee socialiste, comuniste e cattoliche solo in tempi di bonaccia…”. Fabrizio Matteucci rilegga almeno: “Il sangue dei vinti”. Quello che accadde in Italia dopo il 25 aprile, o “la Grande Bugia” di Giampaolo Pansa o Vincitori e vinti di Bruno Vespa, che racconta anche gli eccidi commessi dai partigiani comunisti e pubblica la testimonianza di un superstite, Paolo Maccesi, che afferma «Codevigo...comandato ..da un certo Boldrini di Ravenna». . La Corte penale internazionale dell'Aja, accogliendo il ricorso per riaprire le indagini sull'immotivato e duplice assassinio di Domenico ed Emilia Cuffiani, braccianti agricoli dei Gardini, avvenuto a Longastrino dopo la liberazione nel 1945 e per stabilire chi si macchiò e chi fu il mandante dell'uccisione dei braccianti della famiglia Gardini, ha avvalorato l'ipotesi che quell'assassinio si configurasse come crimine di guerra, affermando fra l'altro che la zona (la Provincia di Ravenna) «fu certamente al centro di una conflittualità postbellica che finì in massacri indiscriminati di persone innocenti senza legami col regime fascista», in un quadro di «incertezza istituzionale»; sottolineando come il senatore Arrigo Boldrini ('Bulow'), nella sua qualità di comandante
PROVINCIA DI RAVENNA: PROTOCOLLO SUGLI APPALTI APPROVAZIONE INOPPORTUNA.
BAZZONI:LA DELIBERA PROVINCIALE NON TIENE CONTO DELLA NUOVA LEGGE REGIONALE.
"Il Consiglio provinciale di Ravenna ha approvato il 30 novembre il Nuovo protocollo sugli appalti senza però che questo sia stato aggiornato in base alla nuova legge regionale approvata appena quattro giorni prima". Il consigliere regionale del Pdl, Gianguido Bazzoni, chiede dunque alla Regione con un'interrogazione se l'approvazione non sia stata "impropria, inopportuna e amministrativamente viziata e sbagliata". Nonostante infatti il 26 novembre la Regione approvasse la legge regionale n.11, dal titolo "Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata", pubblicata sul bollettino ufficiale n.162 del 26 novembre 2010, "nella delibera della Provincia - spiega Bazzoni - è espressamente previsto 'di delegare il Presidente agli interventi necessari in conformità al progetto di legge regionale', che nel frattempo era già diventato legge a tutti gli effetti".
Considerando che il presidente della Provincia Francesco Giangrandi è anche Presidente del Consiglio delle autonomie locali, Bazzoni chiede alla giunta di viale Aldo Moro "se ritenga opportuno chiedere al Presidente della Provincia per quali motivi non abbia sottoposto al Consiglio provinciale un testo revisionato, corretto e coerente con la legge regionale 11 del 2010", "per quale motivo non c'è stato alcun confronto tra la giunta regionale e il Cal, se corrisponde a verità che il presidente della Provincia ha sottoposto l'accordo in oggetto agli uffici legislativi della Regione; se gli uffici regionali hanno dato il loro assenso a tale accordo, seppur non coordinato con la legge regionale 11 del 2010 e se esiste un atto formale in tal senso, quali gravi motivi improrogabili ed urgenti hanno determinato e giustificato un siffatto comportamento amministrativo".
sabato 4 dicembre 2010
COSA SUCCEDE AL LICEO CLASSICO TORRICELLI DI FAENZA: E’ AGIBILE?
INTERPELLANZA GALASSINI E RIDOLFI (FI-PDL) ALLA PROVINCIA STRANO CHE L'EX SINDACO CASADIO SI SIA DIMENTICATO DEL PROBLEMA
Abbiamo appreso che in una parte del Liceo Classico Torricelli di Faenza esistono problemi per la perdita di acqua dai tetti in diverse aule e che la Provincia pur conoscendo la gravità della situazione già dall’anno scorso non è intervenuta e il primo intervento è stato svolto dal Sindaco del Comune di Faenza. Abbiamo presentato in merito una interrogazione per sapere se la scuola è agibile e quando la Provincia intende intervenire.
Certamente il fatto è ancora più grave perché l’ex Sindaco di Faenza Claudio Casadio, è diventato Vicepresidente della Provincia e ora candidato alle primarie del PD proprio per le elezioni della Provincia di Ravenna, riteniamo che fosse certamente a conoscenza del fatto e che non abbia posto in essere risoluzione alcuna al grave problema, ha piuttosto accettato di spendere 60.000 euro per una inutile conferenza economica provinciale convocata per il 13 dicembre p.v., a nostro parere passerella utile per le elezioni primarie che si terranno sei giorni dopo.
Sembra che in Provincia di Ravenna gli interventi minimi e la sicurezza non interessino, vedi anche la sorte che capitata al Liceo Scientifico di Lugo dove non si è trovato un accordo per rendere agibile subito la scuola, dimostrando il Presidente della Provincia Giangrandi, responsabile dell’edilizia scolastica, una arroganza inaudita nei confronti degli studenti e delle loro famiglie.
BERLUSCONI: IL TERZO POLO E’ UN ALLEATO DELLA SINISTRA
"Il terzo polo e’ esile nei numeri ma certamente smisurato nelle ambizioni, ha un programma chiaro: cambiare la legge elettorale e introdurre un tetto al premio di maggioranza per non farlo scattare consentendo a questo terzo polo di essere arbitro della situazione scegliendo l’alleanza con la sinistra per il governo e facendo così tornare indietro la situazione politica a quella in cui i partiti non davano un programma, non indicavano le alleanze e chi avrebbe governato".
Lo ha affermato Silvio Berlusconi, parlando da Soci a proposito della situazione italiana.
SCHIAFFO ALLA CAMERA, VERTICE FINI, CASINI, RUTELLI E LOMBARDO NELL’UFFICIO DI FINI.
La notizia, anzi lo scandalo, non è l’incontro di ieri tra Fini, Casini e Rutelli per cercare di fare la festa al governo, ma il luogo dove si è svolto: l’ufficio del presidente della Camera. Che non ha ritenuto di salvare la faccia sua e dell’istituzione che rappresenta dando appuntamento ai suoi interlocutori in un posto diverso, più consono ad una riunione di quel tipo, che più di parte e di lotta non poteva essere. Bisognava infatti discutere e predisporre la presentazione di una comune mozione di sfiducia a Berlusconi. È mancato al presidente della Camera quel senso di pudore istituzionale da lui rivendicato, per esempio, nella scorsa primavera per sottrarsi alla manifestazione conclusiva della campagna elettorale regionale del Pdl. O per dare poi appuntamento conviviale al presidente del Consiglio in un albergo, anziché alla Camera, per discutere dei problemi del loro ancora comune partito e, più in generale, della situazione politica.
venerdì 3 dicembre 2010
ANTICOMUNISMO VALORE ATTUALE
RISPOSTA AI GIOVANI PD DAL CAPO GRUPPO PDL RAFFAELLA RIDOLFI COMUNE DI FAENZA
In Risposta ai giovani democratici del PD che si sono sentiti offesi dalle mie dichiarazioni in Consiglio comunale quando ho sostenuto che iscriversi oggi all’ANPI per un giovane è una stoltezza lancio una sfida: quella di organizzare loro come giovani del PD insieme ai giovani del PDL e ai giovani iscritti all’ANPI, la presentazione di uno dei libri di Giampaolo Pansa sul tema dei crimini commessi nel periodo post bellico come: “I vinti non dimenticano. I crimini ignorati della nostra guerra civile” oppure “Il sangue dei vinti”. Ancora perché non ci confrontiamo anche sulla necessità dell’anticomunismo? Perché non parliamo della Corea del Nord dove c’è un regime comunista? Perché i Democratici non se la sono sentita di inserire nel nome del Comitato antifascista così come modificato anche il termine anticomunista? Si sentono forse i legittimi discendenti del PCI partito comunista italiano tanto amico del partito comunista Russo e quindi per pudore non se la sentono di stigmatizzare anche le tantissime nefandezze dei regimi guidati appunto dai comunisti? Hanno mai letto il manifesto del Buon Comunista? Un giovane che pretende di farsi chiamare democratico e aspira alla pace, all’uguaglianza delle persone e dei popoli, ha il dovere morale di riconoscere il male e le aberrazioni siano queste avvenute a destra o a sinistra, ha il dovere di farlo totalmente e non concentrandosi solo su quello che gli fa comodo, ha anche il dovere a parer mio di lasciarsi il passato alle spalle dopo aver capito quanto il male è e sa essere trasversale. Vorrei stigmatizzare quanto offende il mio senso civico non riuscire, proprio a causa dell’opposizione del PD, garantire alle vittime del comunismo, anche nelle nostre terre, la stessa dignità dovuta alle vittime del nazi – fascismo. Ognuno è libero di fare ciò che crede ma essere iscritto all’Anpi per un giovane oggi significa a mio avviso voler continuare a guardare solo il male da una prospettiva meno ampia e meno dolorosa e quindi è una scelta che non condivido e che giudico nei termini riportati in Consiglio comunale.
Raffaella Ridolfi
giovedì 2 dicembre 2010
AL COMANDO DEI VIGILI NON C’E’ PERSONALE PER FARE UNA DENUNCIA.
LA SEGNALAZIONE DI VILLA FRANCESCO
"Leggo con piacere della notizia della riapertura di un punto di vigilanza in centro a Faenza, da parte del corpo dei Vigili urbani; speriamo che non sia solo una trovata pubblicitaria ma che i cittadini possano trovare personale in grado di dar loro risposte - scrive il consigliere PdL Francesco Villa - Pur capendo le difficoltà e i tagli ai quali anche il Corpo dei Vigili Urbani è sottoposto, occorre notare come ieri il Sindaco, in una lettera di risposta a una comitato che chiedeva il controllo nei confronti dei venditori abusivi nel parcheggio dell'Ospedale, rispondeva che non ci sono né uomini né mezzi per fare questi controlli, abdicando di fatto a un ruolo primario del Comune di dare sicurezza ai cittadini".
"Questa mattina - scrive Villa - come molti altri cittadini vista la giornata di mercato, mi sono recato presso il Comando dei Vigili Urbani per fare una denuncia, ma mi è stato risposto che per motivi ritengo di organizzazione di personale, non era possibile fare nessuna denuncia. Pur capendo il carico di lavoro al quale i Vigili sono sottoposti, essendo in carenza di personale, ritengo che almeno sul campo delle denunce uno sportello debba rimanere aperto. Chiedo quindi al Sindaco di passare dalle parole ai fatti sui problemi della sicurezza e dei servizi ai cittadini".
QUALI SONO STATI I CRITERI PER LA SUDDIVISIONE DELLE SPESE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA VIA LUNGA IN COMUNE DI LUGO?
PERCHE’ LA PROVINCIA SI E’ ASSUNTA UN CARICO DI SPESA DEL 70%, E’ TUTTO REGOLARE
Con l’aria di elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Ravenna arriva il pagamento delle cambiali in scadenza. Il consiglio provinciale a maggioranza ha approvato l’accordo di programma che regola i rapporti tra la Provincia di Ravenna e il Comune di Lugo per la progettazione e la realizzazione della nuova via Lunga e l’adeguamento funzionale della via Traversagno (Circonvallazione di Voltana) in Comune di Lugo che ha un forte sapore di “dono elettorale”. La delibera ha visto il voto contrario dei gruppi FI e AN - PDL e in particolare il vice presidente del consiglio Provinciale ha stigmatizzato il fatto che la Provincia si ponga a suo carico una spesa abnorme che non è di sua competenza. La strada in oggetto non è prevista nel Piano Territoriale di coordinamento anche recentemente adeguato, certamente non esistono particolari indicazioni che contrastino con l’opera resasi necessaria e fortemente voluta dai cittadini del luogo, stanchi del continuo via vai di camion che da anni si ripete giorno e notte, ma non esisteva fino ad ora un piano provinciale delle nuove strade provinciali da realizzare e priorità.
Una scelta chiaramente politica per superare il blocco della continuità della discarica di rifiuti di Hera a Voltana.
mercoledì 1 dicembre 2010
IL GOVERNO DEL FARE: BUONA NOTIZIA, CRESCE LA PRODUZIONE
Ripresa economica: i segnali arrivano da tre fronti diversi: l’aumento della produzione, la diminuzione del ricorso alla cassa integrazione per le imprese italiane e l’incremento dell’export. Produzione - Si consolida la produzione industriale nel nostro Paese: + 0,6 per cento nel mese di Novembre rispetto ad ottobre. Ad affermarlo è una fonte autorevole: la rilevazione del Centro Studi di Confindustria che fornisce un ulteriore elemento rassicurante e cioè che l’attività industriale ha recuperato l’11,3 percento dal minimo di marzo 2009, in piena crisi mondiale. A certificare l’andamento positivo sono anche i dati sugli
martedì 30 novembre 2010
ARRIVANO LE ELEZIONI PROVINCIALI, ARRIVA L’ENNESIMA CONFERENZA ECONOMICA.
OPPURE UNA TIRATA PER LE PRIMARIE DEL CANDIDATO CASADIO DOPO SEI GIORNI?
Aria di elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Ravenna e del Comune di Ravenna, immancabilmente arriva la “conferenza economica”, come avvenne nel 2003 con una che aveva obiettivi fino al 2013. La conferenza si terrà il 13 dicembre! Ne frattempo anche se non prevista dalla conferenza economica la Provincia ha autorizzato il raddoppio dei centri commerciali in particolare tre a Faenza a distanza di pochi centinaia di metri? Altro che conferenza così si fanno morire i 18 centri storci dei comuni ravennati.
Stavolta l’emergenza è nata in pochi mesi, con incarichi di studio, pensate ha vinto nuovamente Nomisma con una spesa di 36.000 euro, la spesa complessiva della conferenza si aggira sui 60.000, divisi fra Provincia, Camera di commercio comune di Ravenna e Faenza, il Comune di Lugo non partecipa alla spesa, forse perché ha un altro candidato?), tutto lo stato maggiore della sinistra ha coinvolto la realtà economica, industriale, regionale e quanto altro per analizzare le necessità e le proposte per il futuro della nostra provincia, senza coinvolgere come nel 2003 le forze di Governo.
Ricordiamo la precedente conferenza la quale si era data degli obiettivi, che forse nessuno ricorda con una serie infinita di riunioni incarichi professionali, spese pazzesche per lo studio e la realizzazione per un libro dei sogni obiettivi non realizzati come:
Sviluppo economico come crescita ordinata e compatibile di tutte le attività nei settori primario, secondario e terziario dell’economia.
Attivare strumenti che rafforzino il sistema delle imprese sia rafforzando la capacità del territorio di attrarre investimenti, locali ed esterni, sia creare un clima favorevole agli investimenti, più aree destinate allo sviluppo industriale a costi competitivi, più servizi in rete, più attenzione ai temi generali dello sviluppo industriale.
Snellimento delle procedure deve avvenire attraverso la ricerca della maggiore flessibilità e norme chiare e snella possibile nell’ambito degli strumenti. I Piani Regolatori, i Piani di Coordinamento e gli altri strumenti (regolamenti edilizi ed altro) è purtroppo sono arrivati i PSC e Le imprese, in particolare le piccole e medie, dovevano trovare nell’apparato pubblico la semplificazione e snellimento delle regole, alla fiducia nel rapporto con l’utente.
Sostegno alla libera iniziativa e sviluppo significa anche operare in contesti dinamici dove la discrezionalità non diventi incertezza del diritto ed i tempi ed iter decisionali non siano incompatibili con i ritmi dell’economia.
Miglioramento dell’efficienza nell’interesse alle imprese ed ai cittadini,
L’impresa privata, componente fondamentale del tessuto sociale, può essere coinvolta nella erogazione dei servizi al cittadino.
“Piano locale delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni” con relativo affidamento tramite procedure ad evidenza pubblica.
Infrastrutture: Mare – gomma - ferrovia e sviluppo integrato della logistica per segnare la capacità delle imprese di stare sul mercato globale e la capacità del territorio di attrarre nuovi investimenti, industriali e non, e crescenti flussi turistici.
Ferrovie: • I collegamenti ferroviari al Brennero lungo la direttrice Ferrara-Suzzara-Mantova ed al distretto ceramico di Sassuolo, richiesti dal sistema industriale per le proprie merci e dagli operatori portuali per l’ulteriore sviluppo dello scalo sono rimasti fermi.
Viabilità: • Per volontà del governo si è sbloccata la progettazione dell’E45 bloccata per anni dal veto della Provincia e comune voluto dai verdi..
Porto:• doveva mantenere attraverso l’adeguamento progressivo dei fondali, la capacità di accogliere navi di sempre maggior pescaggio.
Turismo: asse portante dell’economia, doveva mettere in rete le opportunità offerte dal comprensorio turistico mare-collina-città d'arte, per valorizzare ulteriormente il patrimonio culturale e le infrastrutture turistiche esistenti (circoli nautici, circoli golf, Mirabilandia, le Terme), in modo da aumentare la durata media dei soggiorni, con benefici effetti su tutte le attività connesse.
Sanità, gli obiettivi non sono stati raggiunti.
Partecipate. La Provincia che partecipava a 45 società come nella prima Repubblica ha continuato a tenere bloccato risorse disponibili per 35 Milioni invece di realizzare le infrastrutture di propria competenza.
Energia su questo le grandi inadempienze, no al rigassificatore , ma biomasse a Russi dove non c’è la materia prima, rifiuto alla proposta Tampieri (presidente industriali)
Arriviamo all’ennesima parata che costa forse meno soldi del passato ma che non serve a nulla. Forse solo una parata per il vice presidente Casadio in occasione della primarie del PD previste dopo sei giorni per il 19 dicembre. Vincenzo Galassini capo gruppo FI-PDL Provincia di Ravenna
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