INTERROGAZIONE DI BAZZONI IN REGIONE SULLA CRISI DELL’AZIENDA AGRICOLA DI TEBANO: IL COMUNE DI FAENZA FA L’AGRICOLTORE E SPERPERA SOLDI DEI CITTADINI
Un ente locale, cioè il Comune di Faenza, “che fa l’agricoltore sperperando soldi dei cittadini”. Un’anomalia alla quale secondo il consigliere regionale e coordinatore provinciale del Pdl Gianguido Bazzoni la Giunta di viale Aldo Moro dovrebbe mettere la parola fine.
Il caso sollevato da Bazzoni è quello dell’azienda agricola di diverse decine di ettari denominata Terre Naldi, situata in località Tebano, già nota alla cronaca locale per le perdite di 740mila euro emerse dai bilanci 2008 – 2009 e ripianate dal Comune di Faenza. Sulla vicenda da mesi il gruppo consiliare del Pdl faentino ha iniziato una strenua battaglia. Ieri il consigliere regionale Bazzoni ha presentato un’interrogazione con la quale ripercorre le tappe della vicenda e chiede alla Giunta Errani un intervento. Nel documento, Bazzoni ricorda che “sommando i ripianamenti ai mancati guadagni dell’azienda, si può affermare che ai cittadini di Faenza sia stato sottratto quasi un milione di euro”. Peraltro fino al 2008 “la compagine sociale di Terre Naldi comprendeva diversi Comuni, la Provincia, la Camera di commercio e alcuni privati, tutti usciti in gran fretta dalla società, lasciando solo il Comune di Faenza”. La stessa Regione ha delle responsabilità nella situazione di crisi in cui verte Terre Naldi. “La Regione – spiega il consigliere regionale – avrebbe dovuto intervenire nei terreni dell’azienda per creare delle casse di espansione del fiume Senio, soggetto a piene improvvise; i permessi invece non sono stati rilasciati, causando un mancato possibile introito all’azienda, per importi che avrebbero potuto coprire ampiamente il disavanzo regionale”. Alla Giunta quindi Bazzoni chiede anche di aprire un’indagine interna sul perché della mancata autorizzazione e sugli effetti che se concessa questa avrebbe potuto avere.
Pesanti le responsabilità politiche del Pd, secondo Bazzoni, a iniziare dall’ex sindaco Casadio fino all’attuale sindaco di Faenza Malpezzi.
“Il comportamento della veccia amministrazione Casadio – aggiunge il consigliere regionale – è stato deleterio per le finanze pubbliche. Oggi, invece, il Comune di Faenza, oltre a coprire in tutti i modi questo scandalo, rifiutando anche la proposta dell’opposizione di indagare con una commissione di inchiesta, sembra non avere nessuna idea precisa su come risolvere il problema”.
INTERROGAZIONE PRESENTATA
Il sottoscritto, Consigliere del gruppo del Popolo della Libertà Gianguido Bazzoni
Premesso:
che il Comune di Faenza è proprietario di un’azienda agricola di diverse decine di ettari denominata “Terre Naldi”, in località Tebano, che i terreni su cui sorge l’azienda, impiantata a frutteto e viti, sono fra i più fertili e meglio esposti di tutto il territorio faentino, che nei bilanci 2008 e 2009 dell’azienda sono risultate perdite per 740 mila euro, ripianate dal Comune di Faenza, che, sommando questi ripianamenti ai mancati guadagni, si può affermare che ai cittadini di Faenza è stato sottratto quasi un milione di euro, che fino al 2008 la compagine sociale comprendeva diversi Comuni, la Provincia, la CCIIAA ed alcuni privati, tutti usciti in gran fretta dalla società, lasciando solo il Comune di Faenza, considerato che presso l’azienda opera, in affitto, un centro ricerche vinicole di rilevanza regionale che l’Università di Bologna è sempre stata presente a Tebano, presso le strutture dell’azienda, sia per le ricerche, sia per un corso di laurea in enologia e che ultimamente sarebbero sorte difficoltà pesanti nel rapporto che la Regione Emilia-Romagna avrebbe dovuto intervenire nei terreni dell’azienda per creare delle casse di espansione del fiume Senio, soggetto a piene improvvise, e che i permessi non sono stati rilasciati, causando un mancato possibile introito all’azienda per importi che avrebbero potuto coprire ampiamente il disavanzo gestionale, che il Comune di Faenza, oltre a cercare di coprire in tutti i modi questo scandalo, rifiutando anche la proposta dell’opposizione di indagare con una commissione d’inchiesta, sembra non avere nessuna idea precisa su come risolvere il problema, valutato inoltre che non dovrebbe essere compito degli Enti locali gestire delle intraprese economiche, ma che, se lo fanno, dovrebbe esserci un vantaggio per i cittadini e non il contrario, che, se si mettono a disposizione propri asset per istituzioni pubbliche o private e per fini di ricerca o insegnamento, questo deve comunque essere improntato ad equilibrio o vantaggio economico, che in questo caso, come in tanti altri che fanno periodicamente scandalo, si nota il solito scollegamento fra i vari ambiti amministrativi, Comune, Provincia e Regione, interroga la giunta per conoscere: se è al corrente della vicenda “Terre Naldi” che ormai sta tenendo banco da molti mesi, come esempio della cattiva gestione della sinistra che governa le nostre città,
se non ritiene che il comportamento della vecchia amministrazione del Sindaco Casadio sia stata, in questo caso come in tanti altri, deleterio per le finanze pubbliche e che la nuova amministrazione del sindaco Malpezzi cerchi di coprirlo e si avvii sulla stessa strada, se non ritiene di aprire un’indagine interna sul perché il progetto delle casse di espansione del fiume Senio non sia stato autorizzato e per capire se fosse vero che tale opera avrebbe potuto “soccorrere” l’azienda Terre Naldi, se non ritiene di intervenire nei confronti del Comune di Faenza affinché questa anomalia di un Ente locale che fa l’agricoltore sperperando soldi dei cittadini abbia a cessare proponendo altre soluzioni. Bologna, 21.12.2010 Gianguido Bazzoni
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