mercoledì 29 febbraio 2012

RILANCIARE IL CENTRO STORICO DI FAENZA

L’OMICIDIO DI CASTEL BOLOGNESE CONFERMA CHE LA NOSTRA PROVINCIA E’ SEMPRE MENO SICURA

“Si tratta di un episodio particolarmente inquietante che purtroppo mina ulteriormente la tranquillità delle persone”. Questa la dichiarazione dei nuovi vertici provinciali del PDL Alberto Ancarani e Paolo Savelli dopo aver appreso dell’omicidio avvenuto a Castelbolognese. “Qualche giorno fa, il Comandante provinciale dei Carabinieri ha correttamente evidenziato l’aumento di fenomeni delinquenziali nell’ultimo periodo e la sua preoccupazione per il futuro. Purtroppo non solo non vi sono elementi per smentirlo, ma i fatti certificano quanto corrette fossero le sue valutazioni. In tal senso – proseguono il coordinatore provinciale e il suo vice vicario - esprimiamo al signor Prefetto, che presiede il Comitato per l’Ordine e la  Sicurezza della nostra provincia, la massima collaborazione e l’invito affinchè si pongano in essere azioni mirate anche per il territorio provinciale in cui insistono agglomerati urbani che in passato tendevano a destare minori preoccupazioni ma che oggi necessitano di un maggiore controllo del territorio.”“L’auspicio è che anche a sinistra, dove in termini di sicurezza si tende spesso a sminuire la gravità dei fatti, si ammetta l’esistenza del problema e ci si faccia parte diligente per diminuirne la portata”, concludono Ancarani e Savelli.


martedì 28 febbraio 2012

MARTEDI 28 FEBBRAIO ORE 20,30 INCONTRO SULLA FINANZA PUBBLICA LOCALE DEL COMUNE DI FAENZA.



L’iniziativa promossa da Cgil Cisl Uil sulla Finanza Locale del Comune di Faenza,  si terrà il 28 febbraio prossimo, alle ore 20,30, presso la  sede Banca di Credito Cooperativo in via Laghi n.79.

            L’ iniziativa, partendo dall’analisi tecnica elaborata unitariamente dalle OO.SS  sul Bilancio comunale, si propone l’obiettivo di contestualizzare la riflessione politica sugli elementi specifici finanziari di ciascuna realtà territoriale, favorendo l’apertura di un confronto, finalizzato al miglioramento delle azioni da mettere in campo per liberare risorse, attraverso una maggiore razionalizzazione e qualificazione della spesa pubblica.

Introduce Riberto Neri Segretario Generale ViI Ravenna- Presenta lo studio di Cgil Cisl ViI  e il  Dott. Luigi Veltro ViI Roma. Intervengono:  Giovanni Malpezzi  Sindaco di Faenza. Savino Dal Monte Segretario Comunale Pd Faenza; Raffaella Ridolfi Capogruppo Pdl Faenza:  Conclude Daniele Saporetti  Segreteria Cisl

           


CONCLUSO IL CONGRESSO: ANCARANI E’ IL NUOVO COORDINATORE PROVINCIALE




Il comunicato uffici<ale

Presieduto dall’On. Beatrice Lorenzin si è svolto all’Hotel Cube nella giornata di domenica 26 febbraio il I° Congresso provinciale del Popolo della Libertà della provincia di Ravenna.  Dopo l’apertura formale hanno portato il loro saluto il Presidente della Provincia di Ravenna, Claudio Casadio, il Segretario Provinciale del PRI Luisa Babini, il Segretario Provinciale dell’UDC Giancarlo Frassineti e il Segretario Provinciale della Destra Patrizia Ricci. L’On. Lorenzin ha incentrato il suo intervento sulla situazione politica nazionale ed in particolare sul ruolo del PDL nel sostegno al governo Monti tracciando gli scenari e le prospettive del prossimo futuro. Ha poi preso la parola il consigliere regionale Gianguido Bazzoni, coordinatore provinciale uscente, che ha tracciato un bilancio del suo lungo mandato da coordinatore e del suo lavoro in regione illustrando i motivi che lo hanno indotto a fare un passo in avanti non ripresentando la propria candidatura per ottenere una mozione unitaria. Nella sua relazione ha inoltre rappresentato l’intenzione di fornire tutta la propria disponibilità e il proprio appoggio nei confronti del nuovo coordinamento. Ha poi preso la parola Alberto Ancarani, candidato coordinatore provinciale che ha illustrato i punti salienti della mozione congressuale a firma sua e di Paolo Savelli intitolata “Per fare, per crescere, per essere liberi”. A seguire Paolo Savelli ha completato la presentazione della mozione congiunta. Nel pomeriggio è proseguito il dibattito cui hanno preso parte fra gli altri Roberto Petri, vice coordinatore provinciale vicario uscente, Rodolfo Ridolfi consigliere politico dell’On. Renato



L’INTERVENTO DI ALBERTO ANCARANI AL CONGRESSO PDL




Cari amici,   finalmente ci siamo! Dopo un lungo, tortuoso cammino siamo infine giunti all’atto di reale fondazione del Popolo della Libertà nella nostra provincia. Un evento tanto atteso quanto necessario per il consolidamento e il rilancio non solo del nostro partito, ma dell’intero fronte moderato sul nostro territorio che non può permettersi di non  dotarsi di una rappresentanza seria, motivata e preparata che ci consenta di divenire forza di governo anche in questa terra difficile. Non lo nascondo, provo una certa emozione.  Quando 11 anni fa ricevetti la tessera di socio sostenitore di Forza Italia per aver svolto il compito di rappresentante di lista alle elezioni politiche – un ruolo che molti di voi svolgono tuttora regolarmente – mai avrei immaginato che oggi mi sarei trovato qui a rivolgervi questo discorso… E’ per questo che prima di entrare nel merito della mozione e della candidatura mia e di Paolo Savelli, desidero innanzitutto ringraziare i nostri ospiti a partire dall’On. Beatrice Lorenzin, che presiede questo congresso e che oltre ad essere un’amica personale si è dimostrata nel tempo un’amica di Ravenna.  Mi piace cogliere nella sua presenza proprio nella giornata in cui al massimo vertice provinciale del nostro partito si candidano un ventinovenne e un trentaquattrenne, un segno di buon auspicio non solo per noi, ma per l’intero movimento. Ringrazio e saluto i rappresentanti istituzionali che sono intervenuti nonchè i rappresentanti degli altri partiti che raccogliendo il nostro invito sono qui presenti e ci rivolgeranno un indirizzo di saluto.  Su tutti però è giusto ringraziare tutti voi cari amici iscritti al PDL. La vostra presenza così numerosa ha per me un significato inequivocabile: la volontà di fondare il PDL anche nella nostra provincia fornendogli finalmente una classe dirigente eletta democraticamente ed uno slancio di rinnovato entusiasmo.  Ne abbiamo bisogno.  Sono consapevole che al già difficile compito di cui siamo gravati in questo territorio dove da sempre siamo all’opposizione, la fine del governo Berlusconi ha impresso scoramento in alcuni. E allora, cari amici, quello che dobbiamo fare oggi è ripartire per trasformare le difficoltà in occasioni, gli imprevisti in opportunità!

ANCARANI NUOVO COORDINATORE PROVINCIALE DEL PDL

VICARIO E’ L’OUTSIDER PAOLO SAVELLI

Paolo Savelli e Alberto Ancarani (foto Corelli)

Resto del Carlino - Alberto Ancarani, 30 anni, consigliere comunale di Ravenna, è  il nuovo coordinatore
provinciale del
Pdl E' stato eletto con il 98,41% dei voti del congresso . Vicario è l'outsider Paolo Savelli. E' stato eletto ieri sera con il 98,41% dei voti del congresso, al quale ha partecipato oltre il 50% degli iscritti al partito.  Al congresso il Pdl di Ravenna era arrivato dopo un accordo sollecitato dal coordinatore uscente, il consigliere regionale Gianguido Bazzoni che, prima ricandidato con Savelli contro, aveva proposto un passo avanti a favore della coppia se Ancarani, prima candidato come vicario dello stesso Bazzoni, si fosse presentato per il ruolo di coordinatore. Cosa poi sancita nell'intesa tra Ancarani e Savelli, che hanno poi proposto l'unica lista presentata al congresso.

IL CAVALIERE VUOLE IL RINNOVAMENTO: CHI E’ IN POLITICA DA 30 ANNI ORA FACCIA UN PASSO INDIETRO

BERLUSCONI LANCIA UNA SFIDA: ANCHE GLI ALTRI POLITCI CHE SIEDONO IN PARLAMENTO DA 30ANNI FACCIANO UN PASSO INDIETRO.

RAVENNA HA COMINCIATO!

Continuerà a fare politica, ma in modo diverso dal passato. In una lunga intervista al Corriere del Ticino, l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi spiega le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere di non candidarsi più alla guida del governo.   Inizia una nuova corso per il Pdl e per il centrodestra italiano. Quello del Cavaliere non è, però, un passo fuori dalla politica nazionale. Anzi. "Come presidente del primo partito italiano in parlamento - spiega Berlusconi - agirò da 'padre fondatore'". Nell'intervista al Corriere del Ticino, l'ex premier punta su quel ricambio generazionale che lui stesso, da diversi mesi, ha iniziato a mettere in campo per dare nuova linfa vitale al partito: "Darò consigli alle nuove leve, cercherò di trasmettere quei valori di libertà e di democrazia per i quali sono sceso in campo e che sono tuttora il nostro credo politico, contro quella cultura dell’invidia, dell’odio e del giustizialismo che finora ha dominato gran parte della sinistra in Italia". Berlusconi parla chiaramente della necessità di un rinnovamento generale della politica italiana e cita l’esempio del segretario del Pdl Angelino Alfano che è stato eletto all’unanimità. Ecco per te la mia intervista di oggi a Marcello Foa, per il Corriere del Ticino.  Buona lettura. 

Presidente Berlusconi, lei continua ad appoggiare Monti e i giornali scrivono che «pensando al 2013 lei non vuole lasciarlo alla sinistra». Che succede? Da lontano è difficile capire…
"Se lei pensa che in questi primi tre mesi del nuovo Governo vi sia stata qualche oscillazione da parte nostra, devo smentire. Fin dall’inizio abbiamo sostenuto Monti con il nostro voto, lo stiamo facendo e lo continueremo a fare con lealtà e senso di responsabilità, per l’interesse superiore dell'Italia . Dobbiamo risolvere oltre all’emergenza economica, un’altra emergenza, quella istituzionale, per fare  dell'Italia una democrazia moderna e garantire una piena ed effettiva governabilità. Il Governo dei tecnici è sostenuto quasi dall’intero Parlamento, e solo questo largo appoggio può consentirci di fare quelle riforme che una sola parte politica non può fare con i suoi soli voti».

Quali riforme? «Mi riferisco alla riforma dell’architettura istituzionale dello Stato, che riguarda il Parlamento, il numero dei deputati, il Senato delle Regioni, la Corte costituzionale, i poteri del premier e del Consiglio dei ministri, fino all’introduzione di una nuova legge elettorale e alla riforma della giustizia».

MINARDI CASTELBOLOGNESE: SOTTOPASSO DI VIA BORELLO, A QUANDO L’APERTURA?.



Siamo ad oltre quattro mesi dal termine dei lavori del sottopasso di via Borello (15 ottobre 2011) ed ancora non vediamo la data dell’inaugurazione dell’opera avvicinarsi.I soggetti interessati,mi riferisco a provincia,ente ferroviario e comune,si incontrano frequentemente ma la fine di questa interminabile attesa tarda a venire. I cittadini del comprensorio che utilizzano quel tratto di provinciale sono innumerevoli e come le aziende stanno patendo e subendo delle spese a causa di questa interruzione, ma credo che poco importi a chi deve decidere sulla agibilità.Mi sorprende che occorra così tanto tempo per installare e collaudare un sistema di pompaggio acque, cosa che sarebbe già dovuta essere inclusa in fase progettuale,ma evidentemente i tempi tecnici e politici sembra che vadano in parallelo.Il malumore nella nostra comunità comincia a crescere e francamente come si può dar torto ai cittadini inviperiti pensano che qualche ente sia di troppo!!  Mi auguro che la risposta arrivi in tempi brevi e che la nevicata non sia da prendere come scusante. Minardi Enzo  Capo gruppo PDL LEGA NORD UDC Castel Bolognese.

lunedì 27 febbraio 2012

CONGRESSO PDL A RAVENNA GLI ELETTI


 
Il coordinatore Alberto Ancarani e il vice Paolo Savelli. Foto di Giampiero Corelli

Beatrice Lorenzin - Foto di Giampiero Corelli
Oggi al Cube Hotel, si è svolto il primo congresso provinciale del Pdl, presieduto da Beatrice Lorenzin, per l'elezione dell'unico candidato coordinatore Alberto Ancarani e del suo vice Paolo Savelli. Gianguido Bazzoni,. consigliere regionale,  qualche settimana fa si era detto disposto a un "passo avanti" in nome dell'unità e del rinnovamento. Salgono alla ribalta, due trentenni, entrambi avvocati, entrambi da oltre dieci anni attivamente impegnati in politica, entrambi nati e politicamente cresciuti in Forza Italia. La loro mozione difende l'operato di Berlusconi, chiede un nuovo assetto istituzionale e, sul territorio, a radicare il partito. Con lo scopo di riunire tutto ciò che "non è sinistra" nei diversi territori e strappare, da qui al 2016, il maggior numero di amministrazioni al centrosinistra. E per farlo hanno chiesto il voto ai neo tesserati, i quali hanno votato anche il consiglio direttivo provinciale di cui   a lista dei quindici con i capilista Bazzoni, Petri e Ridolfi e prosegue con Sergio Bedei, Antonella Brini, Maurizio Bucci, Angelo Camanzi, Giuseppe Della Casa, Donatella Donati, Bruno Fantinelli, Teresa Felici, Stefano Foschini, Flavio Fuzzi, Pietro Martini, Francesca Vico. mentre gli altri quindici scelti direttamente dai votanti (631) sono stati: Zuffi Simonetta, Baldini Francesco, Cortesi Roberto Juniors, Caletti Tiziana, Grillini Alessio, Lelli Mani Giuliano, Zavarin Marco, Morandi Chiara, Gennari Luca, Trebbi Stefano , Pantini Edo, Lorenzetti Luca, Vioni Loris, Canepa Bianca Maria, Casadio Oriano


PRIMARIE DELLA SINISTRA A RIOLO TERME


A RIOLO TERME, QUESTA VOLTA LE PRIMARIE NON MAZZIANO IL PD ANCHE SE LA SOMMA DEL CONSENSO AI SUOI AVVERSARI E’ SUPERIORE  AL SUO RISULTATO.

E’ QUESTA, A RIOLO, E’ UNA NOTIZIA!

Sarà Alfonso Nicolardi, il candidato sindaco indicato dal PD, a sfidare il centro destra di Riolo Terme.
Nicolardi ha ottenuto 506 voti (46,21%), il candidato di SEL, Emanuele Conti ha raggiunto 317 voti (28,95%) e Gianmarco Lanzoni, indicato dai Socialisti, ha ottenuto 272 voti (24,84%).

LA PEDRIATRIA D’URGENZA CONTINUA A NON FUNZIONARE. PERCHE’ LA DILIGENZA DELL’AUSL NON RIESCE A CORRISPONDERE ALLE RICHIESTE DI 15MILA CITTADINI E AI PRONUNCIAMENTI DEI CONSIGLI COMUNALI’

sabato 25 febbraio 2012

MACCHINE BLU A FAENZA



L’ENTE CERAMICA: RIVEDERE IL RUOLO RISPETTO AL PASSATO



SENTENZA BERLUSCONI PRESCRITTO. I PM PERDONO ANCORA LA DIFESA IMPUGNEREMO IL VERDETTO


BERLUSCONI, FORZA E CORAGGIO, VOGLIAMO ANCORA SOGNARE COME NEL ’94!

I giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano hanno prosciolto Silvio Berlusconi per intervenuta prescrizione. L'ex presidente del Consiglio era accusato di aver corrotto il legale inglese David Mills con 600mila dollari in cambio di due testimonianze reticenti nei processi All Iberian e per tangenti alla guardia di finanza. La decisione è arrivata dopo 2 ore e mezzo di Camera di Consiglio. Il Cavaliere non era in aula. Nodo prescrizione - Tutto dipendeva da quando far iniziare il reato (e la cassazione per Mills ha indicato la data del novembre 1999, ndr) e da difficili calcoli applicati agli 'stop' e alle riprese del procedimento. Cosa non facile anche perché le opinioni si dividono soprattutto su un punto: quando far ripartire le lancette della prescrizione in occasione dei verdetti della Consulta. Le reazioni - La difesa dell'ex premier ha accolto la sentenza con moderata soddisfazione. Di fatto, la Corte ha accolto in parte la linea dei legali Ghedini e Longo, secondo cui la prescrizione era già intervenuta al più tardi agli inizi di questo mese. Ma proprio Piero Longo non nasconde una certa irritazione. "Una sentenza così è da impugnare tutta la vita...". Porte aperte, dunque, a un ricorso per ottenere l'assoluzione piena. "E' una sentenza che non ci soddisfa del tutto ma nemmeno ci dispiace", ha spiegato Niccolò Ghedini. L'accusa, invece, è visibilmente delusa.

FINALMENTE: ELEMINATE LE PROVINCE? ACCORDO TRA I PARTITI, MA LE LOBBY DELLE PROVINCE NON DEMORDANO


Scompaiono le province come ente locale politicamente autonomo. Niente più consiglieri eletti né personale politico, azzerate le scartoffie che i cittadini devono presentare al potere intermedio tra comune e regione.

 Restano le principali competenze, ma saranno amministrate da un organismo che dipenderà principalmente dai comuni, un po’ come le comunità montane. Se verrà confermata la bozza che in questi giorni sta rimbalzando tra Palazzo Chigi, i ministeri competenti e le segreterie dei partiti di maggioranza, il Consiglio dei ministri di domani pomeriggio approverà un provvedimento che sembra molto l’abolizione delle province. In teoria il disegno di legge si occupa solo di legge elettorale dell’ente intermedio, ma Andrea Barducci esponente Pd che presiede quella di Firenze, ha già battezzato la nuova creatura la «provincia-non provincia». Definizione che calza, visto che il Consiglio provinciale non sarà più eletto dai cittadini, ma dai consiglieri dei comuni. Sceglieranno, più per competenza territoriale che politica, un massimo di 15 rappresentanti, che a loro volta sceglieranno un presidente. Nella versione precedente il Consiglio era composto da sindaci e amministratori dei comuni. È stata scelta una via di mezzo, compensata dall’assenza di uno «stipendio» per i consiglieri. La nuova provincia dovrà occuparsi dei servizi che insistono su tutto il territorio, di edilizia scolastica, in parte dei trasporti, forse di lavoro. E comunque i cittadini non dovrebbero sentirne più parlare, visto che non ci saranno più autorizzazioni rilasciate dalla provincia. Le funzioni amministrative passeranno ai comuni e alle regioni, oppure saranno semplicemente eliminate se c’è già un’autorità locale che se ne occupa. La trasformazione in enti «di secondo livello» era prevista dal decreto Salva Italia, ma l’attuazione sembrava impantanata se non bloccata. Negli ultimi giorni il governo ha accelerato e, un po’ come sta succedendo con le liberalizzazioni, Pdl e Pd hanno collaborato tra di loro e con l’esecutivo. Così la riforma dovrebbe approdare al prossimo Consiglio dei ministri. Trattandosi di un disegno di legge, non si possono escludere modifiche in Parlamento, ma il sostanziale accordo della maggioranza , fa pensare che le vecchie province scompariranno, man mano che scadranno le legislature dei consigli.
MA LA RESISTENZA DELLE PROVINCE

RADIO LONDRA: ASCOLTA FERRARA




venerdì 24 febbraio 2012

SEMPRE INDIETRO BRISIGHELLA E SOLAROLO. CASOLA VALSENIO ARRETRA SUL 2010. BAGNACAVALLO ULTIMA PER IMPRENDITORIALITA’


Nell’indagine annuale sulla qualità della vita in Romagna condotta dalla Facoltà di Scienze statistiche dell’Università di Bologna, il calo più significativo lo registra nell’area tenore di vita, trainato dalla diminuzione dei depositi bancari e del sensibile aumento degli affitti.  Casola Valsenio passa dall’ottava all’undicesima posizione, facendo registrare la variazione più significativa nella provincia, assieme a Cervia. Alla base della caduta c’è una diminuzione in tutte le aree, fatta eccezione per il “tenore di vita”. Per Bagnacavallo  il peggioramento è riscontrabile in tutte le aree e, in particolare, in quella relativa all’imprenditorialità. Riolo Terme sale dal 2010 una posizione (14 posto su 18) ultima Brisighella su 18

LE NOSTRE MAGGIORI CRITICITA’ NELL’INDAGINE DELL’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA STANNO TUTTE NELLA DEBOLEZZA DEL TESSUTO ECONOMICO


OPERAZIONE TRASPARENZA, TOCCA AI PARLAMENTARI

MERCATALI RAVENNA MARCHIGNOLI IMOLA PD E PINI FORLI AD OGGI NON HANNO PRESENTATO LA DENUNCIA

giovedì 23 febbraio 2012

OSPEDALE DI FAENZA GRANDE UMANITA’ DEL PERSONALE NEI REPARTI, MA UN DISASTRO …………..PARCHEGGIARE.

QUANTO TEMPO DOVREMO ANCORA ASPETTARE PER AVERE UN PARCHEGGIO DECENTE.
In questi ultimi mesi ho usufruito del servizio ospedaliero di Faenza dal servizio analisi senza prenotazione fino alle 9,30 del mattino, al reparto medicina uomini e al day ospital, che non conoscevo. Pubblicamente voglio riconoscere il valido servizio di tutto il personale iniziando da quello di servizio fino ai medici.

Ma purtroppo, nonostante le mie segnalazioni da dieci anni, quando sono stato capo gruppo PDL in Provincia un ente inutile, non sono stato capace di fare recepire alla stessa Provincia, al comune di Faenza, all’Asl Ravenna la proposta di utilizzare provvisoriamente l’area adiacente all’ex Seminario per il parcheggio dell’Ospedale di Faenza. Un’ area di fronte al parcheggio, ideale per chi deve utilizzare il servizio in specie se non abita a Faenza ed ha problemi di arrivare e parcheggiare comodamente anche a “pagamento” come avviene a Ravenna. Stamane il parcheggio l’ho trovato aspettando vicino all’ex/o area dell’elicottero!.  Il Comune di Faenza, in uno studio è diventato il primo Comune della Romagna per “benessere e qualità della vita”. Faenza ha vinto anche tanti premi per il Piano Regolatore . Ma nella realtà per chi ci vive e utilizza i servizi questo non è assolutamente vero. Una città deve avere per primo un parcheggio adeguato per l’Ospedale, e non conclamare da dieci anni che lo realizzerà sopraelevato o interrato, ma senza fissare i tempi.  Il parcheggio occorre subito, per gli utenti e il personale, e la mia vecchia proposta di dieci anni fa è più che valida. La Curia, pagando anche l’ICI, credo sia disponibile a venire incontro (Comune o chi per esso) cedendo l’area per “tot tempo”, ma credo che non sia mai stata interpellata. La spesa può finanziarsi con il ricavato del pagamento della tassa parcheggio o dalle multe per la velocità che per legge sono destinate alla viabilità.  Muoversi!!! per avere il parcheggio non aspettare altri dieci anni. Vincenzo Galassini  Brisighella utente Ospedale Faenza


DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012 1^ CONGRESSO PROVINCIALE PDL A RAVENNA

ECCO LA LETTERA INVITO.



CONVOCAZIONE CONGRESSO PROVINCIALE DI RAVENNA

26 FEBBRAIO 2012 - HOTEL CUBE VIA MASOTTI RAVENNA

Carissimi,

                 la presente per comunicarVi che il primo congresso del Popolo della Libertà della provincia di Ravenna si terrà domenica 26 febbraio 2012 dalle ore 10,00 alle ore 20,30 presso l’Hotel Cube in Via Masotti, 2 Fornace Zarattini - Ravenna.

Calendario dei lavori:

10,00 Apertura lavori congressuali; 10,30 Relazione Coordinatore provinciale uscente

11,00 Presentazione Mozione; 11,30 Inizio dibattito; 12,30 Apertura seggi;

18,30 Chiusura dibattito, 19,00 Chiusura seggi; 20,30 Proclamazione degli eletti

Si ricorda che per votare è necessario avere con sé un documento d’identità valido.

Per chi desidera fermarsi a pranzo è previsto un buffet al costo di 10 euro.

COME ARRIVARE ALL’ALBERGO.





OPERAZIONE TRASPARENZA, TOCCA AI MANAGER.

L'OPERAZIONE TRASPARENZA FATTA NELLA GESTIONE BRUNETTA.

Entro domani, tutte le amministrazioni dovrebbero comunicare al ministero della Funzione pubblica, Patroni Griffi, informazioni precise sui trattamenti economici corrisposti a dipendenti e collaboratori che superano il limite del trattamento spettante al primo presidente di Cassazione. Ma sulle cifre c'è confusione L’operazione trasparenza sui ministri in qualche modo è andata, adesso è in ballo quella più complicata – per numero e per implicazioni concrete – sugli stipendi dei super manager. Entro domani, tutte le amministrazioni pubbliche dovrebbero comunicare al ministero della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, informazioni precise circa i trattamenti economici corrisposti a dipendenti e collaboratori che superano il limite del trattamento spettante al primo presidente di Cassazione pari ad euro 304. 951, 95 per il 2011. Informazioni necessarie, visto quanto stabiliva la manovra di dicembre: previo parere delle commissioni parlamentari, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del “Salva Italia”, deve essere approvato un decreto per rendere effettivo il contributo di solidarietà a carico dei super stipendi pubblici. E dunque si indicava un tetto oltre il quale un manager pubblico non poteva guadagnare.  C’è confusione sulle cifre: in un primo momento lo stipendio del primo presidente di Cassazione era fissato a 311 mila euro. Nel provvedimento del governo sottoposto al parere parlamentare, presentato il 30 gennaio scorso, all’articolo 3, invece, si parla di 304. 951, 95 euro. Ma ieri, invece, in Commissione, il ministro Patroni Griffi ha detto che il tetto massimo per gli stipendi dei dirigenti della Pubblica amministrazione non può sforare i 294 mila euro. Mistero. É sballato anche il ruolino di marcia: nessun super manager si era fino a ieri preoccupato di comunicare i suoi dati di persona. E il ministero della Funzione pubblica ieri non li aveva nemmeno ricevuti ufficialmente dalla Ragioneria dello Stato. Motivazione? Tali dati sono imprecisi e non quantificabili. E in effetti, nonostante l’operazione trasparenza fatta nella gestione Brunetta, secondo la quale gli stipendi dei manager pubblici dovevano essere messi online, le informazioni presenti sono lacunose e incomplete.

LA REGIONE DEVE IMPEGNARE LA FER SULLA ROMAGNA E SOPRATTUTTO SU RAVENNA: LA MOZIONE DI BAZZONI



I recenti avvenimenti legati alle forti nevicate delle settimane scorse hanno messo ancor più in evidenza, se mai ce ne fosse bisogno, la precarietà e l’insufficienza dei collegamenti ferroviari della Romagna, e soprattutto di Ravenna.  L’isolamento è ancor oggi il principale ostacolo allo sviluppo economico ed alla possibilità di mettere in campo nuove iniziative, di pensare a percorsi lavorativi individuali, di far circolare la stessa immagine di un territorio.

La Regione Emilia-Romagna possiede in toto la FER (ferrovie emiliano-romagnole) che potrebbero essere un potente strumento di riequilibrio per la mobilità e per i problemi logistici di cui soffre Ravenna e la Romagna. Bazzoni presenta una mozione all’Assemblea legislativa per impegnare la nostra Regione a mettere al centro del proprio PRIT (piano regionale integrato dei trasporti), in maniera straordinaria ed urgente, il problema Romagna e Ravenna. Questo per chiedere che la FER venga impegnata, da ora e per i prossimi anni, per sopperire all’”emergenza Romagna”, in modo da superare il disinteresse di Trenitalia, che ha dimostrato anche nell’ultima occasione le sue enormi carenze.

La FER potrebbe così diventare l’asse portante su cui ripensare e ricostruire una moderna politica dei trasporti e della mobilità nel nostro territorio, a partire dal collegamento Ravenna-Faenza-Firenze, che una città che si candida a Capitale della cultura dovrebbe mettere al primo posto.


mercoledì 22 febbraio 2012

ERRORI CONTINUI DELLA SINISTRA CHE HA SEMPRE GOVERNATO IL COMUNE DI RIOLO E LA PROVINCIA DI RAVENNA. L’ ISTITUTO ALBERGHIERO ARTUSI – HA CINQUE SEDI -



IL PD DI RIOLO TERME NON HA NULLA DA DIRE?
Riolo Terme, come altri comuni della Provincia di Ravenna, dopo la liberazione per merito delle truppe alleate americane, inglesi, indiane, e dalla Brigata Maiella, è sempre stata e lo è ancora amministrata dalla stessa sinistra.

I cittadini di Riolo Terme democraticamente hanno sempre rinnovato la fiducia agli stessi amministratori, alcuni per sette legislatura come il compianto Costa, oppure l’ex sindaco Mirandola ancora impegnato quotidianamente nel lavoro in ufficio nella sede comunale.

Al consigliere della lista Civica Vincenzo Valenti era stata spedita una lettera, da 23 docenti dell’Istituto Artusi, che ha voluto portare all’attenzione del Consiglio comunale in data 30 gennaio 2012,

DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012 1^ CONGRESSO PROVINCIALE PDL A RAVENNA


PRESIDERA’ L’ON. BEATRICE LORENZIN PER NOMINARE ALBERTO ANCARANI COORDINATORE PROVINCIALE E VICE PAOLO SAVELLI.
GRAZIE A GIANGUIDO BAZZONI, CONSIGLIERE REGIONALE, PER DIECI ANNI BRAVO COORDINATORE PROVINCIALE PRIMA FI E POI PDL NOMINATO DIRETTAMENTE DA BERLUSCONI.
Sarà un congresso unitario quello di domenica 26 febbraio al Cube Hotel, il primo congresso provinciale del Pdl, che sarà presieduto da Beatrice Lorenzin e vedrà l’elezione dell’unico candidato coordinatore Alberto Ancarani e del suo vice Paolo Savelli. Quest’ultimo infatti ha deciso di ritirare la propria candidatura nata in contrapposizione a quella coordinatore Gianguido Bazzoni. Il consigliere regionale, però, già qualche settimana fa si era detto disposto a un “passo avanti” in nome dell’unità e del rinnovamento. E così, salgono alla ribalta, due trentenni, entrambi avvocati, entrambi da oltre dieci anni attivamente impegnati in politica, entrambi nati e politicamente cresciuti in Forza Italia. La loro mozione difende l’operato di Berlusconi, chiede un nuovo assetto istituzionale e, sul territorio, a radicare il partito.  Con lo scopo di riunire tutto ciò che “non è sinistra” nei diversi territori e strappare, da qui al 2016, il maggior numero di amministrazioni al centrosinistra. E per farlo chiedono il voto dei 1200 neo tesserati, i quali potranno votare anche il consiglio direttivo provinciale di cui sono noti quindici nomi che esprimono comunque le diverse anime del partito, mentre gli altri quindici sono scelti direttamente dai votanti che potranno indicare una sola preferenza. A breve poi, gli iscritti saranno chiamati a votare anche per i congressi comunali.




LA CLASSIFICA DEL BENESSERE IN ROMAGNA


BRUTTE POSIZIONI PER LE GIUNTE DI SINITRA: BRISIGHELLA SEMPRE AGLI UTIMI POSTI, CASOLA VALSENIO PERDE DIECI PUNTI, RIOLO TERME A META’ CLASSIFICA.
SEMPRE NELLE PRIME POSIZIONI S.AGATA SUL SANTERNO  E BAGNARA DI ROMAGNA COMUNI NON GUIDATI DALLA SINISTRA.

I CRITERI PER LA GRADUATORIA E LE CLASSICHE PER GENERE


CLICCA E AGGIORNATI COME E’ CLASSIFICATO IL TUO COMUNE

PILLOLE

di  Vincenzo Galassini

GRAZIE GUIDO. BUON LAVORO AD ALBERTO ANCARANI E PAOLO SAVELLI.
NEL ’94 SENZA TESSERE, AVEVAMO MOSSO UN POPOLO,GRANDI SPERANZE, GRANDI  SENTIMENTI. HANNO ROVINATO UN SOGNO. PRESIDENTE BERLUSCONI CI FACCIA ANCORA SOGNARE, NON CONTA L’ETA’

Il Pdl di Ravenna ha tesserato oltre mille duecento persone senza che nessuno abbia denunciato stranezze e poi hanno trovato un accordo unitario per il primo congresso provinciale e, per il “passo in avanti” di Gianguido Bazzoni segretario per dieci anni prima di Forza Italia e del PDL poi , nominato direttamente dal Presidente Silvio Berlusconi nei fatti ha dimostrato di mandare avanti bene un partito composito da tante anime. Il nuovo coordinatore e il vice coordinatore, portati  alla ratifica  del congresso,  scelti dalle varie anime locali provinciali del PDL (ex FI e AN), sono due trentenni Alberto Ancarani e Paolo Savelli. I due  hanno la passione per la politica ed entrambi laureati in legge.  Personalmente non concordo con questo tipo di  “tesseramento” (1.200.000 in Italia, 1.200 a Ravenna) un sistema da prima Repubblica, una ricerca di tessere per ogni idea e/o componente e poi una scelta di vertice a livello provinciale. Credo, piuttosto, come tanti altri all’interno del PDL che occorra un “partito”, come all’inizio di Forza Italia  (come propongono  Galan ed altri) abolire il sistema delle tessere e anche dei congressi: ''Noi nel '94 avevamo mosso un popolo, acceso grandi speranze, grandi sentimenti.  Hanno rovinato il sogno!  Sono da sempre un “sognatore” spero , basterebbe anche solo un’ora, tornare al Berlusconi del 1994 e gettare un masso in questo stagno paludoso che emana vapori mefitici. Il famoso colpo di coda, per pareggiare ai supplementari e giocarsela almeno ai rigori, non conta l’età. Perché non lo fa? Mi auguro che il Cavaliere  compia un coraggioso guizzo finale? Coraggio Presidente siamo ancora in tanti. Forza Berlusconi, Forza Italia


martedì 21 febbraio 2012

DA RIFARE LA GARA DI APPALTO: MANUTENZIONE STRADE

Vi sono strade della città che arrivato il disgelo presentano un manto stradale in condizioni pessime (ad esempio Via Gallo Marcucci – Via Azzurrini – Via Mameli);in alcune strade si sarebbe già provveduto a fare delle toppe al manto stradale con materiale che non è idoneo a tenere in caso di presenza di acqua, e ad oggi tutte le strade di Faenza sono inevitabilmente bagnate; che le toppe fatte in questi giorni reggeranno al massimo un paio di mesi. Considerato che:le gare al massimo ribasso ed il loro rinnovo nel tempo senza una rivisitazione in termini di servizi e materiali per la manutenzione delle strade non tengono conto della possibilità di utilizzare materiali innovativi e maggiormente performanti con garanzia di tenuta per tempi molto più ampi rispetto ai materiali fino ad oggi utilizzati anche in condizioni disagevoli come quelle attuali e soprattutto in caso di grande traffico. Interroga,  Il Sindaco e la Giunta Per conoscere: se non ritenga opportuno rifare la gara per la manutenzione delle strade e per la gestione del piano neve in modo da poter richiedere alla ditta che si aggiudica la gara interventi adeguati e non generici con materiali idonei e di qualità in modo da ridurre nel tempo a fronte di una prima spesa i costi di manutenzione cosa che non avviene con l’utilizzo di materiale di scarsa qualità e soprattutto non idoneo a fare presa con condizioni delle strade simili a quelle attuali. Raffaella Ridolfi Capo Gruppo PDL  Comune di Faenza.



EDITORIALE DELL’EX MINISTRO BRUNETTA: DOPO 100 GIORNI DI MONTI UN SOLO DECRETO E GOVERNO IN STALLO

Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo assistito in Italia a due bolle di tipo mediatico, a livello nazionale e internazionale: una ferocemente negativa, nella quale ha dovuto governare Berlusconi, e una spaventosamente positiva, di cui gode il governo Monti. Entrambe le bolle si sono tenute ben lontane dalla realtà dei fatti e dall’azione economica dei due governi ma, mentre la bolla Monti non è riuscita fino ad ora a trasmettere la propria positività all’economia, di converso la bolla negativa intorno a Berlusconi ha finito per condizionare la realtà e le aspettative degli investitori, con i risultati catastrofici a tutti noti. Questa asimmetria si è realizzata per due motivi. Primo, perché con Berlusconi, in quel particolare momento di volatilità dei mercati, il parossismo di una crisi che si andava dispiegando (dai subprime, alla Grecia, ai debiti sovrani) ha prevalso sui dati di fatto e sono via via passate in secondo piano le cose buone realizzate dal suo governo: le 4 manovre di finanza pubblica per un valore cumulato di 265 miliardi di euro, il pareggio di bilancio anticipato al 2013, la riforma dell’università, la riforma della Pubblica amministrazione e numerosi altri interventi, il tutto assorbito, annullato dall’incertezza e dalla paura. Secondo, perché alla crisi economica crescente, che ha colpito tutta l’area euro, in Italia si è aggiunta una dialettica anomala all’interno del governo di coalizione. In particolare, è stato dirompente il conflitto insanabile tra il presidente del Consiglio sviluppista e riformatore, e il suo ministro dell’Economia conservatore e banalmente rigorista. Risultati: vince la bolla della negatività in una sorta di “crescendo rossiniano” con esplosione dello spread tra Btp e Bund a dieci anni, perdita di credibilità sui mercati internazionali e due revisioni a ribasso del rating del debito

lunedì 20 febbraio 2012

UNA RIFLESSIONE SUL PDL

BERLUSCONI DOVEVA STRUTTURARE UN CARTELLO ELETTORALE E UN PARTITO LEGGERISSIMO. UNO STAFF, COME ERA INDICATO NEL 1994
PURTROPPO NON SI E’ REALIZZATO’. NON E’ MAI TROPPO TARDI, INIZIO UNA DISCUSSIONE: GALAN E FERRARA.

1-  GALAN, BASTA CON LA COMMEDIA, TORNIAMO AL 1994, AVEVAMO MOSSO UN POPOLO, ACCESSO GRANDI SPERANZE, GRANDI SENTIMENTI.
(Giancarlo Galan - ''Non prendiamoci in giro: a che cosa serve la tessera? Perché in Germania e in  Francia, Inghilterra i tesserati sono il 2 per mille degli elettori e qui il 20 per cento? E perché i tesserati si moltiplicano negli anni dei congressi?''.A parlare così sul caso delle tessere false del Pdl è Giancarlo Galan, Pdl, ex governatore del Veneto ed ex ministro, intervistato da 'La Stampa' alla quale dice ''Basta con la commedia, le tessere sono tutte finte''.  ''Sono tutte tessere fasulle. Io -prosegue Galan- non ho mai conosciuto un elettore che fosse anche iscritto, chissà perché. Allora diciamo la verità: gestire le tessere serve per gestire il potere, a tutti i livelli. Arriva uno con cento tessere, tratta e porta a casa un posto nella municipalizzata. E' un sistema perverso''. E Galan oltre i casi di Bari e della Campania cita anche il suo Veneto: ''A Vicenza c'e' un europarlamentare, Sergio Berlato, che si è fatto fotografare con una valigia piena di tessere e diceva 'cosi' si vedrà che gli altri non contano una ca...''. Galan propone di abolire il sistema delle tessere e anche dei congressi: ''Noi nel '94 avevamo mosso un popolo, acceso grandi speranze, grandi sentimenti. Questi qui che hanno rovinato il sogno, che spacciano tessere false, che si spartiscono il potere, andrebbero fucilati! Metaforicamente, ma fucilati''.

2- I PARTITI SANNO SOLO FARE DANNI, NON SERVONO PIU’ QUESTI FINTI APPARATI SONO DIVENTATI I SERVI DEL GOVERNO COMPOSTO DAI TECNICI IL PDL SI E’ MANGIATO LA LEADERSHIP. IL PD E’ TERRENO  DI SCORRERIE 
Giuliano Ferrara. A che serve il Pd? Niente di niente, un simulacro di culture in fusione permanente e in atroce divisione sempiterna. È stato utile soltanto alla battaglia dei capi, è terreno per scorrerie, zona di allarmante inconciliabilità delle diverse e invadenti consorterie. A che serve l’Udc o gli altri frammenti?Ora vogliono con gran pompa metter su un«partito della nazione», lanciare un’opa sul centrodestra, chissà con che mezzi di sfondamento, che intrugli e brodaglie parapolitiche. Fanno danno i partiti d’apparato, il resto di ciò che fu e che ebbe un senso in anni ormai lontani. Apparati che alimentano signorie locali dette anche «rapporto con il territorio». Partiti che non hanno uno statuto ideologico, perché le ideologie sono spettri. Che si nutrono di finanziamenti ipertrofici e fuori controllo, anche biada per i cavalli morti, e dissipano credibilità a milioni di euro. E coltivano la guerricciola tra gruppi,l’accaparramento delle tessere, la formazione di maggioranze implausibili, strutturate sul nulla delle relazioni personali. Sono anime morte. Sveglia. La riforma della politica possibile è la fine dei partiti come modello del Principe machiavelliano, come gabbie di matti intenti a succhiare il sangue di rapa a istituzioni che si afflosciano perché nessuno crede che servano: Parlamento, governo,sindaco,governatore, e poi fondazioni, associazioni, lobby, questi luoghi della politica effettiva sono ormai deputati a servire da invasi per le ambizioni sbagliate di partiti sbagliati. A forza di partiti finti siamo arrivati ai partiti serventi del governo composto dai tecnici, alle maggioranze tripartite che ubbidiscono a chi dispone del potere vero e sono costrette a funzionare sul presupposto che il comando politico e il voto degli elettori non abbiano più alcuna relazione l’uno con l’altro. Il commissario, il coordinatore, il segretario, tutte intercapedini di una casa crollante. Le due ipotesi di riforma dei partiti sono fallite. Berlusconi doveva strutturare un cartello elettorale e un partito leggerissimo, uno staff, e Veltroni aveva promesso una vocazione maggioritaria del Pd per il governo del paese o per l’opposizione costituzionale. Erano due idee promettenti, una presa d’atto del nuovo carattere dei rap porti politici,

IL MILIONE DEL GOVERNATORE VASCO ERRANI AL FRATELLO GIANNI


sabato 18 febbraio 2012

RIFORME, UNA BUONA PARTENZA RIFORME, UNA BUONA PARTENZA




Il vertice di questa mattina alla Camera tra Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini può imprimere una decisiva accelerazione al percorso delle riforme. Entro due, massimo tre settimane dovrebbe avviarsi il percorso di revisione costituzionale, secondo una tempistica che si potrebbe concludere a dicembre con  il varo della nuova legge elettorale.  L’accordo attorno al quale si è registrata la convergenza dei vertici di Pdl, Pd e Udc ruota attorno a questi punti: più poteri al premier, riduzione del numero dei parlamentari, introduzione della “sfiducia costruttiva” e superamento del bicameralismo perfetto.  In particolare, per quanto riguarda il primo punto, il presidente del consiglio avrà il potere di nomina e di revoca dei ministri.  Secondo l’agenda redatta questa mattina, l’iter della riforma costituzione dovrebbe partire dalla Camera entro tre settimane.  Al termine della prima lettura, che ci si augura veloce, dovrebbe essere incardinata anche la riforma elettorale, che deve tenere conto dei nuovi assetti. In autunno, seconda lettura dei disegni di legge costituzionali e, a dicembre, conclusione della discussione e varo della nuova legge elettorale.

IL MAGNA MAGNA CONTINUA: LE OLIMPIADI NON CI SONO PIU’ MA LE PAGHEREMO LO STESSO



La Commissione preparatoria all’evento non sarà sciolta: ci costa 225 mila euro all’anno. È nata nel 2010 e fino a oggi si è riunita solo tre volte (...) allo spogliatoio, si appella al Giubileo del 2025 (o del 2050) e
non ci pensa proprio ad abolire l’ennesimo organismo magna magna. La fiaccola degli onorevoli privilegio non può essere spenta da un Monti qualunque. La casta ha una succursale nel Lazio, dove il presidente del Consiglio regionale, Mario Abruzzese, è deciso a lasciare sopravvivere la commissione Giochi Olimpici 2020 e Grandi eventi, organismo che già nel nome indica le finalità. «Sfumate le Olimpiadi», è il suo ragionamento, «pensiamo alle altre grandi celebrazioni del futuro». Non importa se saranno tra decenni e se alla Pisana ci sono già venti commissioni. Quella speciale che ora fa discutere, nata a dicembre del 2010, ha un compito preciso: «Condurre indagini, studi e analisi sulle tematiche inerenti allo svolgimento della XXXII edizione dei Giochi olimpici estivi e la XVI edizione dei giochi paraolimpici del 2020, nonché altri grandi eventi, finalizzati a valutare l’impatto che tali manifestazioni potranno avere su Roma e sul territorio regionale, anche in funzione dello sviluppo strategico successivo dell’intera regione». Dici commissione e saltano fuori i componenti: quattro consiglieri (Alessandro Vicari  e Mario Brozzi della Lista Polverini, Angelo Bonelli dei Verdi, Mario Mei di Api), più due vicepresidenti (Francesco Carducci Artenisio dell’Udc ed Enzo Foschi del Pd) e un presidente, Romolo del Balzo, del Pdl. Totale: sette membri. I quali, per le loro analisi sulle Olimpiadi non hanno lavorato certo gratis. Presidente e vice, che

FIDUCIA A PICCO PER IL PREMIER

LO BOCCIA PURE CHI VOTA UDC.
Solo per il 47% degli italiani Mario ci porterà fuori dalla crisi. Delusi due centristi su tre, mentre gli elettori di Vendola e Di Pietro gli danno ancora credito