Quello che preoccupa di questi tempi è l’involuzione culturale per cui la proprietà privata diventa quasi un furto e i sogni piccolo borghesi come una casa di proprietà, un bilocale al mare, la possibilità di aiutare i figli a farsi quattro mura o avviare un’attività, meritino una sorta di stigma sociale.
“Vi è una situazione per cui il contadino ha paura di farsi un tetto di lamiera perché teme di essere dichiarato kulak, se acquista una macchina cerca di fare in modo che i comunisti non se ne accorgano. La tecnica avanzata è divenuta clandestina [...] oggi questi metodi ostacolano lo sviluppo economico. Oggi dobbiamo eliminare una serie di restrizioni per il contadino agiato da un lato e per i braccianti che vendono la propria forza lavoro dall’altro. La lotta contro i kulaki deve essere condotta con altri metodi, per altra via [...] A tutti i contadini complessivamente, a tutti gli strati di contadini bisogna dire: arricchitevi, accumulate, sviluppate le vostre aziende. Soltanto degli idioti possono dire che da noi deve sempre esserci povertà. ”
(Nicolaj Bucharin, rivoluzionario e dirigente del PCUS purgato da Stalin nel 1938)
(Nicolaj Bucharin, rivoluzionario e dirigente del PCUS purgato da Stalin nel 1938)
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