venerdì 11 gennaio 2013

LE DUE OPPOSTE “SENTENZE” SULL’OSTELLO/ALBERGO GALLETTI



Alvaro Ancisi - L'archiviazione dell'indagine penale sulla ristrutturazione dell'ex orfanotrofio Galletti in struttura ricettiva, avvenuta con fondi pubblici legati alle iniziative per il Giubileo, conferma, da un lato, alla lettera, riguardo alle responsabilità dell'archidiocesi, la posizione che espressi pubblicamente già il 26 marzo 2010 sotto il titolo: "Il mio non luogo a procedere per mons. Marchetti", ma anche le perplessità che, con lo stesso documento, avevo manifestato riguardo ai comportamenti dell'amministrazione comunale.  DEL TRIBUNALE: Sull'ipotesi di distrazione dei fondi ad un uso diverso da quello a cui lo Stato li aveva destinati, richiamai -  come ora ha fatto la magistratura - che il decreto del ministro dei lavori pubblici in data aprile 2008, avente forza di legge, con cui furono ripartiti i fondi del Giubileo, aveva stabilito il vincolo della "ricettività a basso costo, 1/2 stelle", compatibile dunque con un uso alberghiero di tale requisito. Nessun dubbio al riguardo avrebbe potuto essere espresso a carico dell'archidiocesi fino a quando la gestione del Galletti è stata direttamente a suo carico, cioè a tutto il 2004, avendo essa rispettato non solo questo vincolo, ma anche la destinazione a studentato, fissata nella concessione edilizia rilasciata dal Comune per l'esecuzione della ristrutturazione dell'immobile, e la successiva autorizzazione del Comune all'esercizio dell'attività di "ostello per la gioventù" riservato a "studenti universitari e turismo giovanile": anche questo certificato ora dalla magistratura. Il rispetto del vincolo ministeriale, fermo restando quelli impliciti, anche più stringenti, imposti dal Comune, è stato inserito inequivocabilmente dall'Archiodiocesi come condizione inderogabile nel contratto di affidamento della gestione, dal 2004 al 2016, stipulato con una società esperta del ramo ad un prezzo corrispondente a quella della ricettività a basso costo. Se mai, a seguito dell'uso sostanzialmente alberghiero avvenuto successivamente da parte del nuovo gestore, la magistratura avrebbe dovuto valutare se fosse stato compatibile con le caratteristiche di un albergo al massimo a due stelle. La richiesta di archiviazione ha concluso "che i costi delle camere sono compatibili con quelli ricettivi a basso costo e sono del tutto in linea con la convenzione stipulata con il Comune" (per l'esercizio ad  ostello). DEL COMUNE: Ma questo aggrava l'ambiguità che il Comune ha espresso e mantiene riguardo al Galletti, non certo a carico dei due dirigenti tirati in causa ed ora "assolti" per un aspetto del tutto accessorio della questione (se gli oneri di urbanizzazione richiesti siano stati congrui



rispetto all'uso dell'immobile ristrutturato). Tuttora il Galletti è autorizzato non come albergo, ma come ostello. Restano l'abissale ritardo nell'approvazione, avvenuta solo nell'ottobre 2007, della convenzione tra il Comune e il gestore privato, imposta dalla legge regionale n. 16 del 2004, "per la regolamentazione delle condizioni di esercizio e delle tariffe per la gestione dell'ostello Galletti Abbiosi", nonché il fatto che sia sempre rimasta in bozza e mai stata deliberata l'altra convenzione con l'Università e la Fondazione Galletti, obbligatoria ai sensi della concessione edilizia originaria, vincolata alla destinazione a studentato universitario di una parte dell'ostello. Accertato ormai che l'uso non è più ad ostello, e tanto meno a studentato, il Comune ha trasformato, dal 2009, con l'approvazione del Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE), la destinazione urbanistica dell'immobile ad albergo, senza però mai coerentemente modificare l'autorizzazione commerciale ad ostello. A distanza di oltre tre anni, chiusa la vicenda giudiziaria, ora dovrà farlo, non certo senza introdurre la limitazione a due stelle. Ma proprio ieri la giunta comunale, facendo conoscere l'entità dell'imposta di soggiorno che ha deliberato per le varie strutture ricettive, ha stabilito che l'importo dell'Ostello della Gioventù (l'unico vero esistente a Ravenna) è di un euro al giorno, così come per gli alberghi ad una o due stelle, mentre quello per l'"ostello" Galletti è di due euro, come per gli alberghi a tre stelle, tre stelle superior e quattro stelle. Praticamente nello stesso giorno, di fronte alla sempre più perplessa opinione pubblica ravennate, il Tribunale e il Comune di Ravenna hanno pubblicato due "sentenze", l'una contraria all'altra. Il consigliere comunale di (vera) opposizione non può dunque essere tacitato.

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