Il
sottoscritto Consigliere del Gruppo Popolo della Libertà, Gianguido Bazzoni, PREMESSO CHE
le falde acquifere
sotterranee di un’ampia zona della città di Faenza sarebbero state inquinate da
solventi clorurati; vi sarebbe un’ordinanza del Sindaco della città manfreda
che impedisce l’utilizzo dell’acqua proveniente da pozzi artesiani per uso
potabile ed irrigazione; la presenza degli inquinanti sarebbe stata rilevata a
seguito di controlli di routine effettuati da ARPA; il Comune avrebbe già
provveduto a redigere un progetto di bonifica del costo circa di 700.000 euro
contando su un finanziamento regionale pari all’80% del costo. CONSIDERATO CHE Nella città e nelle
campagne di Faenza vi sono moltissimi pozzi artesiani; l’acqua dei pozzi
artesiani, che spesso si spingono a delle profondità veramente elevate, è
utilizzata in gran parte per l’irrigazione; non sembra definita in maniera
puntuale l’estensione delle falde inquinate; la coltura del Kiwi praticata in
maniera importante nel Comune di Faenza richiede grandi quantità d’acqua; i
solventi clorurati altamente tossici creano problemi di salute alle persone sia
per l’assorbimento per via respiratoria, per via cutanee e per l’ingestione
degli stessi; gli agenti inquinanti sembrerebbero riconducibili a solventi per
la pulizia di attività industriali e/o di aziende legate alla chimica o al
settore tessile. INTERROGA LA GIUNTA
Per
conoscere:
se
quanto riportato in premessa corrisponde a verità;
se
vi sono delle indicazioni precise e puntuali sulle aree oggetto
dell’inquinamento;
se
in quelle aree vi sono delle colture intensive e con quale acqua vengono
irrigate e nel caso come si può e deve sopperire per non comprometterle;
se
sono compromesse anche acque esterne come ad esempio canali;
quante
aziende legate alla chimica o al tessile vi sono nel Comune di Faenza e più
precisamente nell’area oggetto di inquinamento;
se
la magistratura ha aperto un fascicolo;
se
vi è l’intenzione di fare una verifica puntuale del territorio per accertare se
vi è l’esistenza di aziende irregolari in quel territorio con delle
caratteristiche compatibili con le lavorazioni che utilizzano gli agenti
inquinanti rintracciati nelle falde sotterranee;
se
sono state rintracciate
discariche a cielo aperto dove possono essere stati depositati i materiali che
sprigionano gli agenti in questione. Gianguido Bazzoni
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