lunedì 17 gennaio 2011

ADESIONE ALL’APPELLO DEL LICEO NERVI DI RAVENNA: AUSPICO NON AVVENGA QUANTO ACCADUTO A BRISIGHELLA (DEMOLIZIONE DEL MOLINONE) E ALTROVE.

GALASSINI CAPO GRUPPO FI-PDL A NOME DEL GRUPPO ADERISCE ALL’APPELLO


Ho letto stamani su tutti i giornali l’accorato appello del dirigente scolastico Marcello Landi sull’importanza dell’ex magazzino SIR di via Trieste opera progettata dall’arch. Nervi, rivolto al Comune di Ravenna , alla Provincia , alla Soprintendenza e Ordine degli architetti e Ingegneri. Una richiesta rivolta a tutti quelli: “…. che credono che….il nostro passato possa contribuire alla crescita di un futuro migliore e non ignorare l’appello”. Come capo gruppo FI-PDL della Provincia di Ravenna accolgo l’invito. Purtroppo i Piani Regolatori approvati dalla Provincia di Ravenna non tutelano la difesa e il mantenimento delle opere industriali o perlomeno i tecnici progettisti e i funzionari provinciali non hanno approfondito e tutelato questo aspetto lasciando purtroppo mani libere ai comuni. Racconto quanto è capitato a Brisighella. La Provincia e il progettista del PRG dopo avere autorizzato la costruzione di nuovi edifici per 13.000 MC. vietata per legge nel centro storico, contestata da tutti gli ex sindaci di Brisighella, dal cardinale Achille Silvestrini dal prof. Vittorio Sgarbi, è stata perpetrata un’ ultima “offesa” per la nostra storia e memoria storica nel 2010 è arrivata la demolizione completa (rasa al suolo) dell’opificio del “Molinone”, e della sua teleferica, (realizzati nel 1890, con l’avvento della Ferrovia Faentina che portò una “rivoluzione” nel mondo del lavoro), esempi di “archeologia industriale” che in altre parti d’Italia vengono valorizzati per ricordare i vecchi lavori . Da noi invece non si è avuto alcun rispetto per queste opere che hanno fatto la nostra storia, Tali opere, assieme alla cava del Monticino

recuperata, quando sono stato sindaco di Brisighella, potevano legarsi al Parco della Vena del Gesso ampliando l’offerta turistica, facendo parte integrante di un vero museo e di un’epoca feconda per la vallata del Lamone. La prima fabbrica di Brisighella, una testimonianza del nostro passato che avrebbe potuto far ricordare i tanti Brisighellesi che vi avevano lavorato. La rabbia è aumentata quando ci accorgiamo che il Comune di Marradi ha invece recuperato il suo “Molinone” edificio industriale di fine Ottocento, mettendolo per il momento in sicurezza l’opificio e rimandando l’eventuale recupero ai posteri. Quanta ignoranza, quanta incapacità! Una operazione ingiustificabile di miopia del sindaco cav. Cesare Sangiorgi, della Giunta e i consiglieri della sua maggioranza e del progettista del Piano Regolatore Generale arch. Ennio Nonni, che aveva fatto demolire un altro importante esempio di “archeologia industriale”, l’ex opificio OMSA a Faenza e vincitore di tanti premi urbanistici.



Questo dice tutto sui piani regolatori che non proteggono la “memoria storica”, in merito non posso citare il caso del “Il canale dei Molini” a Lugo, la costruzione di due rotonde sul Canale Naviglio, ecc., mi attiverò affinché la Provincia possa intervenire per tutelare un fabbricato che mantenuto e utilizzato diversamente, manterrà a Ravenna l’unica testimonianza di un’opera di un grande maestro e di un’epoca del mondo del lavoro.

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