Quello che più di ogni altra cosa dovrebbe infastidire i cittadini di Faenza è che l’ex sindaco PD di Faenza, Claudio Casadio, pochi anni fa ha fatto spendere alle esauste casse comunali della città circa 500mila euro per allestire in zona Graziola un’area ad uso pressoché esclusivo del PD per la propria festa annuale. Non ci vuole molto a capire che anche in questo caso ha buttato al vento una montagna di soldi. Di certo, e sottolineo di certo, se quei soldi li avesse destinati ad ampliare l’offerta di scuola dell’infanzia nella sua città, sempre alle prese con liste di attesa paurose, avrebbe reso un servizio ben più decoroso ai suoi concittadini Ma probabilmente la nostra visione del decoro non deve fare i conti con le necessità prioritarie del partito
Articolo tratto dalla Voce di Romagna del 29.6.11
giovedì 30 giugno 2011
VOLTAGABANNA, DE MAGISTRIS BLOCCO’ I FONDI UE MA ORA CHE E’ DIVENTATO SINDACO LI RIVUOLE
In gennaio all’europarlamento pur di boicottare il governo Berlusconi riuscì a far approvare una risoluzione in cui chiedeva di congelare 145 milioni per l’emergenza rifiuti in Campania. Adesso come sindaco si batte per riaverli. Mentre la Ue minaccia sanzioni. Rimane in atto il ricorso al TAR Lazio della Regione Puglia.
Acrobazie napoletane. Scaduti ormai i famosi «cinque giorni di De Magistris», ovvero il termine entro il quale l’ex pm aveva promesso di risolvere l’emergenza rifiuti nella città partenopea, è ormai scattato il tempo delle lamentele a tutto campo, delle nuove spericolate promesse («porterò la differen-ziata al 70% entro l’anno»), dello scaricabarile in direzione del governo, dei deci-bel in libertà con cui deviare l’attenzione generale e sfuggire alle proprie responsabilità accreditando la tesi di una sorta di complotto antinapoletano. Purtroppo, però, le promesse del « sindaco- spazzino » - proprio ieri mattina con un colpo di teatro è salito all’alba su un camion per la raccolta dell’immondizia - sono destinate a infrangersi contro una realtà che rischia di complicarsi giorno dopo giorno. Ieri, infatti, è arrivato un nuovo pesantissimo richiamo da par-te dell’Europa che ha paventato «sanzioni pecuniarie » se non ci sarà un cambio di passo. «Le autorità italiane non hanno ancora fatto quanto necessario per trovare una soluzione definitiva al problema», ha detto il commissario Ue all’Ambiente Janez Potocnik. A meno di un cambio di rotta, la Commissione avrà «poca scelta se non quella di proseguire con la procedura d’infrazione». Una vera mazzata per il neosindaco che alcuni giorni fa aveva annunciato un’imminente missione a Bruxelles per cercare di ottenere almeno uno sblocco parziale dei 145 milioni del Piano regionale. Impresa resa ancora più ardua dalla sua decisione di fermare la costruzione del termovalorizzatore di Napoli Est. Il paradosso è che, nel gioco delle demagogie incrociate e dell’opposizione a testa bassa contro il governo messa in campo a Strasburgo, il parlamentare europeo
mercoledì 29 giugno 2011
BIENNALE VENEZIA. DOMANI SGARBI E DAVERIO INAUGURANO LA SEZIONE EMILIA ROMAGNA
OPERE DI IVO SASSI
Bologna, 28 giu. - (Adnkronos) - Saranno Vittorio Sgarbi e Philippe Daverio ad inaugurare domani, alle ore 19 presso Palazzo Fava (Palazzo delle Esposizioni) a Bologna, la sezione regionale per l'Emilia Romagna del Padiglione Italia presente alla 54esima Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. La mostra, curata da Philippe Daverio ed inserita nel ciclo di mostre "1000 + 1000 + 1000" realizzate dalla Fondazione Carisbo nell'ambito del progetto Genus Bononiae, esporra' le opere di 17 artisti locali: Armodio, Vasco Bendini, Maurizio Bonora, Dino Boschi, Renzo Crociara, Roberta Crocioni, Pirro Cuniberti, Clemente Fava, Vittorio Gui, Nicola Nannini, Mauro Mazzali, Lidia Puglioli, Germano Sartelli, Ivo Sassi, Franco Savignano, Alberto Zamboni e Wolfango.
Bologna, 28 giu. - (Adnkronos) - Saranno Vittorio Sgarbi e Philippe Daverio ad inaugurare domani, alle ore 19 presso Palazzo Fava (Palazzo delle Esposizioni) a Bologna, la sezione regionale per l'Emilia Romagna del Padiglione Italia presente alla 54esima Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. La mostra, curata da Philippe Daverio ed inserita nel ciclo di mostre "1000 + 1000 + 1000" realizzate dalla Fondazione Carisbo nell'ambito del progetto Genus Bononiae, esporra' le opere di 17 artisti locali: Armodio, Vasco Bendini, Maurizio Bonora, Dino Boschi, Renzo Crociara, Roberta Crocioni, Pirro Cuniberti, Clemente Fava, Vittorio Gui, Nicola Nannini, Mauro Mazzali, Lidia Puglioli, Germano Sartelli, Ivo Sassi, Franco Savignano, Alberto Zamboni e Wolfango.
Le opere scelte per rappresentare la sezione Emilia Romagna del Padiglione Italia saranno esposte insieme a quelle degli artisti che nel 2006 parteciparono alla mostra "BonOmnia", per dare cosi' vita ad un esposizione capace di illustrare lo stato dell'arte contemporanea locale attraverso le opere dei suoi migliori interpreti. Oltre alla mostra "BonOmnia 2006" rivisitata in occasione della Biennale di Venezia, completano il progetto le mostre "I 1000 di 13x17, quelli che vollero salvare la Biennale di Venezia nel 2005" e "I 1000 di Garibaldi, quelli che vollero inventare l'Italia". Quest'ultima sara' inaugurata il 7 luglio.
L’ARROGANZA DEL POTERE. NEL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI: DALLE BELLISSIME MOSTRE DI CERAMICA E ANTIQUARIATO, ARRIVA LA FESTA DEL PD, COME SIAMO CADUTI IN BASSO!
QUANTI SOLDI AVEVA SPESO L’EX SINDACO CASADIO PER ESEGUIRE IL PARCHEGGIO PER LE GIOSTRE E LA FESTA DELL’UNITA’?
martedì 28 giugno 2011
NO TAV: I SOLITI PACIFISTI IN AZIONE
Bombe carta, molotov, spranghe, massi di pietra, bastoni, mazze chiodate, caschi, estintori. Ecco gli strumenti pacifici con cui i pacifici manifestanti no tav hanno espresso il loro pacifico dissenso in questa giornata molto pacifica in Val di Susa. Fieri dei propri valori pacifici, i no global esponenti dei centri sociali già protagonisti di altri numerosissimi casi di atti di pacifismo contro le forze dell’ordine hanno voluto aspettare polizia e carabinieri con atteggiamento assolutamente pacifista e rispettoso delle leggi. In un tripudio di gioia, felicità, rispetto e sempre pacifismo hanno buttato addosso di tutto alle forze dell’ordine, provocando (non si sa come visto che sono pacifici) 25 feriti. Bisogna ammetterlo come sono pacifisti loro non c’è nessuno. Andrebbero premiati per questa lodevole caratteristica che dimostrano in ogni occasione. Auguro a loro un po’ di severità repubblicana. Oops…. mi sa che sono stato troppo pacifista pure io.
sabato 25 giugno 2011
INCONTRO PRIMA DELLE FERIE VENERDI 1 LUGLIO 11
Minardi Riccardo
Responsabile organizzativo
PDL FAENZA
Cell. 347 470 6600
Prima dell’inizio delle vacanze vogliamo incontrarci VENERDI 1 Luglio 2011 alle ore 20 alla Pizzeria LOFT, adiacente al Cinedrem, per una “pizzata” a volontà ed altro e parlare del PDL, di Berlusconi e del lavoro da fare dopo le ferie estive.
Nell’attesa dell’incontro porgo cordiali saluti, e prego di prenotarvi chiamando il 347 470 4600. Il prezzo è di €. 15.
Leggi tutti i giorni notizie nel blog PDL Faenza cliccando: http://pdlfaenza.blogspot.com/ e manda notizie e richieste da pubblicare a: faenzapdl@alice.it
giovedì 23 giugno 2011
FINALMENTE CONTROLLI SUI PARCHEGGIATORI ABUSIVI
"Apprendiamo che in questi giorni il Corpo della Polizia Municipale ha effettuato controlli sui molti venditori e parcheggiatori abusivi - dichiarano i consiglieri Pdl del Comune di Faenza Alessio Grillini e Francesco Villa -. Dopo le tante interpellanze e sollecitazioni da parte nostra (in particolare del Cons. Villa) qualcosa si è mosso, anche se sappiamo che in estate questo fenomeno nella nostra città è meno diffuso e che si sposta verso le località marine". "Quotidianamente riceviamo segnalazioni da cittadini infastiditi da queste persone che risultano ultimamente particolarmente insistenti ed aggressivi. Non di rado capita di vederli letteralmente appoggiati alle auto 'importunare' molte volte con insistenza magari madri con bimbi piccoli in braccio, o anziani, arrivando quasi a richiedere come obbligatorio un contributo in denaro. Speriamo che questi controlli siano i primi di una lunga serie, volti a stroncare una volta per tutte un fenomeno odioso che infastidisce i cittadini".
martedì 21 giugno 2011
sabato 18 giugno 2011
MI DISPIACE, COCCHI DI MAMMA, MA BRUNETTA HA RAGIONE
Ora che Brunetta ha detto a dei fastidiosissimi e beceri “Precari Organizzati” ciò che moltissimi, a destra come a sinistra, pensano, e cioè che sono la parte peggiore del Paese, apriti cielo. Condanne da tutte le parti, perché i precari italiani sono diventati come i “Disoccupati Organizzati” napoletani, una categoria di Madonne Pellegrine che la demagogia cattocomunista, da Santoro a Ballarò, porta in giro per colpevolizzare l’egoista Società capitalistica di non aver abbastanza a cuore i loro destini. Non se ne può più di gente che ti prende d’assalto e ti piazza le proprie telecamerine in faccia convinta di esser gli inviati di Striscia la Notizia, per poi mandarti su internet a raccogliere sputi e sberleffi da parte di una categoria tra le più socialmente inutili: quella di coloro che si sentono importati perché pubblicano i loro onanistici filmati su YouTube.
D’altronde non a caso Andy Warhol profetò che “La Televisione è quella cosa che renderà tutti (quasi tutti), famosi per quindici minuti”. Figuriamoci Internet.
Ma cosa volete che risponda uno come Brunetta che non ha fatto obiezioni a dare una mano fin da ragazzino e suo padre, ambulante veneziano, mentre studiava e si faceva largo nella vita, a piangenti italiche mamme che gli chiedono cosa possano fare i loro superdotati figlioli, che a petto del loro quoziente intellettivo, secondo le mamme, che Einstein era un minorato mentale, non trovano lavoro? Esattamente quello che risponderei io: vadano a scaricare frutta e verdura ai mercati generali. Poi da cosa nasce cosa. Visto che a petto di tanta piangente disoccupazione giovanile, godiamo di più di quattro milioni di immigrati che fanno lavori che i nostri cocchi de mamma si schifano di fare. E la matematica non è un’opinione. Chi, come un superintelligente e pozzo infinito di cultura del calibro di Oscar Giannino, si è fatto il culo partendo da condizioni sociali disperate, non può rispondere che la stessa cosa a beceri disoccupati palermitani che durante una trasmissione de “L’Ultimaparola” battevano i piedini per terra perché non volevano andare a lavorare fuori città. In una trasmissione successiva Giannino venne insultato e minacciato da un esponente della categoria di tali “disoccupati-precari”. Perché questi disoccupatosi e precariosi hanno in comune che sono maleducati e violenti, per il fatto che trasmissioni del cosiddetto “Servizio
PER ARRICCHIRE IL PDL BISOGNA SCENDERE NELLE PIAZZE
"Siamo qui per completare la costituzione del Pdl e arricchirlo". Così si e’ espresso il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, in una intervista al ’Giornale’. "La rottamazione della generazione precedente alla nostra non e’ il nostro obiettivo. Da noi, non si rottama nessuno." Sul Direttorio nel Pdl, la Brambilla ha spiegato: "Un conto e’ il luogo di confronto interno, un conto sono le correnti, modelli da prima repubblica che il Pdl ha seppellito. Alfano e’ la pietra tombale su quelle logiche polverose. Io ritengo che il mio ufficio sarà tra le gente, nelle piazze. Alfano dovrà stare tanto in giro che in ufficio non ci starà mai. Dobbiamo essere tra la gente, il militante che da tre anni mi va ai gazebo sotto il sole o a volantinare sotto la pioggia va premiato: tutti devono partecipare alla scelte del partito e all’elezione dei dirigenti".
venerdì 17 giugno 2011
E QUESTI DOMANI POTREBBERO GOVERNARE L'ITALIA
Milano, funerali del senatore Comincioli, presente l'amico di infanzia Silvio Berlusconi.
C'è un piccolo gruppo di contestatori.
A chi chiede loro chi siano, dicono che vengono da Bologna e che vanno ovunque per contestare il Cavaliere. Anche ai funerali.
E il rispetto dei morti?Rispondono: "non è mica morto un magistrato o un partigiano, quello era solo un servo nano mafioso". Ci chiediamo esterefatti, ma che razza di persona siete?
E domani questi potrebbero governare l'italia
C'è un piccolo gruppo di contestatori.
A chi chiede loro chi siano, dicono che vengono da Bologna e che vanno ovunque per contestare il Cavaliere. Anche ai funerali.
E il rispetto dei morti?Rispondono: "non è mica morto un magistrato o un partigiano, quello era solo un servo nano mafioso". Ci chiediamo esterefatti, ma che razza di persona siete?
E domani questi potrebbero governare l'italia
giovedì 16 giugno 2011
FINITA LA SBORNIA DA REFERENDUM IL PD PIANGE SULL’ACQUA PUBBLICA
"Credo che il buon Bersani - dichiara il consigliere regionale Pdl Gianguido Bazzoni - sperasse nel suo intimo che il quorum non si raggiungesse, avrebbe così incassato tre volte partecipando alla grande onda referendaria, alimentando l'ira del popolo del Referendum contro Berlusconi nel caso non si fosse raggiunto il 50% più uno degli aventi diritto al voto e soprattutto la salvezza delle creature della sinistra che vivono nel limbo tra pubblico e privato, vedi HERA, e che tanto aiutano nella gestione del territorio, nella ridistribuzione degli utili societari e nella sponsorizzazione di tante manifestazioni che sostengono le amministrazioni comunali targate PD. Il segretario Bersani rischia, travolto da cotanta vittoria, di essere l'ultimo capo indossato da un PD Pret a porter ormai costretto a cambiare guida in ogni stagione. Il Popolo sovrano ha deciso che si deve cambiare regime e ribadisco che per coerenza è necessario da parte dei Sindaci del PD togliere gli affidamenti ad Hera anche se questi hanno ancora una vigenza assai lunga. Noi accettando e rispettando il volere popolare, anche se non condiviso, verificheremo puntualmente la coerenza dei Sindaci della nostra provincia che tanto hanno esultato.
Mi sembra però che stia già crescendo il mal contento a sinistra, leggendo le dichiarazioni del Consigliere comunale del PD a Bologna Aldovrandi che ha detto: - abbiamo fatto un'enorme cavolata col referendum - e soprattutto stia crescendo la consapevolezza che in questo settore sarà sempre più difficile fare investimenti lasciando che le nostre condutture continuino a prendere come dei colabrodo; un vero peccato perdere tutta quell'acqua, un vero spregio all'ambiente". Continua Bazzoni: "a questo punto anche la Regione Emilia-Romagna dovrà rivedere la normativa di settore a partire dalla Legge regionale 10 del 30 giugno 2008.
martedì 14 giugno 2011
BOLLITO REFERENDARIO
Il leader politico gay Niky Vendola
Un commento sui referendum
Di Davide Giacalone - Guai a credere che ci sia un problema di comunicazione, ieri relativa alle capacità dei candidati e oggi riguardante la propaganda referendaria. Il problema è di sostanza. Le grandi forze politiche, il Pdl e Lega come il Pd, sono scappate alle proprie responsabilità, hanno tradito ogni coerenza riformista e quanti si sono detti liberali hanno dimostrato, nei fatti, di non sapere neanche di che stavano parlando. La contabilità referendaria, la chiamata a stabilire se la maggioranza degli italiani avrebbe seguito le indicazioni e le suggestioni del governo o dei suoi oppositori, premia questi ultimi. E’ evidente. Si tratta di un orientamento possente, capace, nel giro di tre settimane, di portare l’unico governo occidentale che non aveva perso elezioni intermedie a divenire un governo senza seguaci nelle urne. Chi crede di potere opporre qualche trovata fantasiosa è peggio che un illuso: è fuori dal mondo. Il governo ha disatteso le promesse liberali. Non solo per le cose che non è riuscito a fare, ma anche per quelle che non ha avuto il coraggio e la dignità di difendere. Avevamo avvertito che la fuga davanti alle urne referendarie avrebbe portato male e oggi, infatti, la maggioranza di centro destra può comodamente sommare la sconfitta nel merito dei quattro quesiti con la sconfitta politica del quorum. E’ stata una pessima idea puntare su un decreto legge che non ha cambiato nulla, se non mostrare imperizia specifica e destinazione politica del voto. Non si può ripetere, per una legislatura, che entro la fine della stessa sarà avviato il ritorno al nucleare e, poi, non far nulla di conseguente, salvo disertate il campo di battaglia. E’ stato un errore puntare sullo slittamento del voto, che anziché depoliticizzare lo scontro ne ha moltiplicato l’onda d’urto. Si dirà: è facile, con il senno del poi. No, lo avevamo scritto prima.
ECCO QUANTO CI COSTANO LE FAVOLE AMBIENTALISTE
PER RENDERE EFFICIENTI LE RETI IDRICHE I COMUNI AUMENTERANNO LE TASSE. E GLI INCENTIVI ALLE ENERGIE “PULITE” CI COSTERANNO CENTO MILIONI IN 20 ANNI.
La pubblicità di oggi in Francia Di Nicola Porro. E adesso questo benedetto referendum ce lo paghiamo. Le folle festanti che gioiscono per l’acqua pubblica e l’energia finalmente verde hanno inconsapevolmente scelto per tutti noi: più tasse. Non penseranno mica che il conto sia gratis. Destra e sinistra qua c’entrano poco: Zaia, il governatore veneto, come Bonelli, il leader verde, pari sono. «Il buon senso c’era, ma se ne è stato nascosto per paura del senso comune»; è l’atteggiamento bipartisan che in molti hanno avuto. Il trucchetto grazie al quale i costi della scellerata scelta sono stati nascosti sotto il tappeto si chiama illusione finanziaria, come la definì un grandissimo economista italiano di inizio Novecento, Amilcare Puviani. Semplificando, si tratta di quella trappola che tendono con abilità i politici quando un costo per la collettività - invece di cancellarlo - lo spostano in un anfratto ben poco visibile. Il referendum appena passato sull’acqua è un caso di scuola. Vediamo. I nostri tubi perdono come un colapasta: più si scende e peggio è. Nei prossimi trent’anni sarà necessario investire 60miliardi di euro per ridurre decisamente le perdite. Da oggi in poi il costo di questi investimenti non sarà più possibile comprenderlo nelle tariffe dell’acqua stessa.
Ma siccome Babbo Natale da queste parti non si è fatto vedere, da qualche parte questi quattrini toccherà tirarli fuori. La procedura è semplice: con le tariffe ci paghiamo, se va bene, la gestione ordinaria dell’acqua e gli investimenti verranno invece scaricati nelle casse comunali. Et voilà l’illusione è fatta: il coniglio è uscito fuori dal cappello. Poi però non lamentiamoci quando i nostri amministratori locali alzeranno al massimo l’Irap e l’addizionale Irpef (lo ha appena fatto Nichi Vendola in Puglia). Sarà interessante assistere tra qualche anno ai favolosi vincitori referendari quando in piazza sfileranno per la riduzione della pressione fiscale arrivata ormai a livelli insopportabili o quando urleranno contro i tagli dello Stato centrale, che ovviamente non ha alcuna intenzione di coprire a piè di lista i costi dei propri enti locali. Certo un’alternativa c’è. Non fare investimenti e piano piano aumentare le tariffe locali. Esattamente quanto è avvenuto fino ad oggi. Chissà perché nessuno ha messo in rilievo come quest’anno le tariffe dell’acqua siano aumentate del 10 per cento, contro un’inflazione del 2,5 per cento? E anche sugli investimenti basta fare come si è fatto sino ad oggi: cioè poco o nulla. Disperdiamo il 40 per cento dell’acqua e un italiano su tre si trova in zone non trattate da depuratori. Continuiamo così: tutti felici. I cittadini festanti votano per la loro condanna fiscale e i politici altrettanto festanti brindano per il mantenimento delle loro 24mila poltrone nei consigli di amministrazione delle società pubbliche locali
lunedì 13 giugno 2011
REFERENDUM, AFFLUENZA AL 57% RISULTATO NETTO ORA IL CENTRODESTRA DEVE AVERE IL CORAGGIO E URGENZA DI ANDARE AVANTI CON LE RIFORME!
DAI FINIANI A VELTRONI, L’OPPOSIZIONE FESTEGGIA E CHIEDE LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI
Il risultato è netto ed è incontestabile. Forse nemmeno i promotori del referendum osavano sperare in un'affluenza superiore al 57% e ora possono festeggiare l’approvazione dei 4 referendum con maggioranze plebiscitarie. I partiti di centrodestra non si sono impegnati nella campagna elettorale lasciando di fatto libertà di voto. Formalmente non possono essere associati alla sconfitta, ma nella realtà dei fatti sì. Questo è stato anche – e forse soprattutto – un voto che la sinistra ha strumentalizzato contro il governo, sull’onda dei risultati delle amministrative, mostrando evidente ipocrisia e notevole cinismo (perchè su almeno 3 dei 4 quesiti il Pd fino a poche settimane era favorevole alle leggi che ora gli elettori hanno abrogato), ma con indiscutibile efficacia politica. Ora si annunciano settimane difficili per la coalizione, che si trova in una situazione di oggettiva e soprendente debolezza. Berlusconi vive il momento meno felice della sua lunga carriera politica e per la prima volta sembra aver smarrito la capacità di essere in sintonia con i suoi elettori; ma Bossi pare persino più in difficoltà. La Lega non è più credibile come forza di fronda e di protesta, ma non risulta convincente nemmeno come forza di governo. Sembra aver smarrito la sua identità e questo spiega il nervosismo del suo vertice.
Nei prossimi giorni sono in calendario il 16 la sentenza sul Lodo Mondadori, il 19 l’adunata leghista a Pontida, il 22 il voto alla Camera. Passaggi insidiosi di cui la sinistra tenterà di approfittare, magari con la complicità dei Responsabili. Il governo riuscirà a resistere? Forse sì perché in questo momento né la Lega né il Pdl hanno interesse ad affrontare una crisi da una posizione di debolezza e senza avere un’idea del dopo. Di certo, però, non possono accontentarsi di misure tampone. Gli italiani, che restano in maggioranza moderati e conservatori, non si riconoscono in Vendola, Di Pietro e nemmeno in Bersani, ma al contempo non sono soddisfatti di come il centrodestra ha gestito il Paese negli ultimi anni. Gli italiani chiedono fatti. E il Pdl e Lega con i fatti devono rispondere, recuperando una capacità comunicativa che oggi appare compromessa ed elaborando un progetto ambizioso, identitario imperniato su poche, nette, condivisibili riforme. Insomma, abbinando immagine e sostanza. Auguri di buon lavoro Presidente Berlusconi
sabato 11 giugno 2011
MEMORIA CORTA: LA SINISTRA PER IL REFERENDUM DEL 2003 DISSE “ NON VOTARE E’ UN DIRITTO DI TUTTI”
OGGI IL PD SI SCANDALIZZA MA NEL 2003 I DS INVITAVANO GLI ELETTORI A DISERTARE LE URNE.
Il Cavaliere fa sapere che non andrà a votare. Ed è subito bagarre. D'Alema: "Se si è contrari a un quesito referendario ci si batte per il no e non per stare a casa. E' un messaggio brutto e di debolezza". Ancora più duro Grillo: "Chi non vota commette reato". Ecco cosa pensavano i Ds nel 2003: "Non votare un referendum inutile e sbagliato è un diritto di tutti". Oggi pur di portare la gente ai seggi offrono le "colazioni sociali" a chiunque presenti la tessera elettorale timbrata
venerdì 10 giugno 2011
QUANTA DEMAGOGIA.
I SINDACI MALPEZZI E MISSIROLI (faenza e brisighella) HANNO FATTO UN APPELLO DI ANDARE A VOTARE AL REFERENDUM AFFINCHE’ L’ACQUA RIMANGA PUBBLICA: PERCHE’ NON RIFERISCONO COME I SOLDI RICAVATI DALLA CESSIONE DELL’EX ACQUA PUBBLICA – ACQUEDOTTO DI MARRADI – AD HERA SONO UTILIZZATI PER ACQUISTARE L’AUTODROMO DI IMOLA E NON RICHIEDONO CHE LA SORGENTE TORNI DI PROPRIETA’ DEI COMUNI?
Dai giornali di stamane apprendo che i due sindaci di Faenza e Brisighella Missiroli e Malpezzi hanno fatto un appello per andare a votare a referendum perché “l’acqua rimanga pubblica”! Un atto in pieno contrasto con la realtà delle loro amministrazioni, nel lontano 2000 Faenza e 2004 per Brisighella i suoi predecessori, sempre di sinistra compreso Rifondazione Comunista, hanno ceduto l’acquedotto Consorziale Marradi (proprietà Comune di Marradi, Brisighella e Faenza) a HERA per consorziarsi successivamente in CON.AMI, la cessione, non riguardava solo la rete ma anche la SORGENTE! E ora fanno un appello perché torni pubblica! Coerenza. La denuncia a suo tempo segnalata che il capitale e le quote di proprietà dei loro comuni –reti e sorgenti-, stanno rilevando le quote per evitare il “fallimento” dell’autodromo di Imola per circa 4.500.000 euro tramite CON.AMI. Dopo la demagogia di “firmare per l’acqua pubblica e ora di andare a votare” attendiamo risposte chiare, dettagliate e precise per sapere se concordano con CON.AMI di acquistare le quote dell’autodromo di Imola con i fondi della sorgente delle acque di Marradi ! Invece di fare appelli si presentino nei consigli comunali e “democraticamente” nella massima per presentare un piano affinchè le “sorgenti”, dell’acqua della “Valle del Lamone” torni di proprietà pubblica e non in un Autodromo! Tra le considerazioni che irritano di più, oltre allo spreco di denaro pubblico, vi è la non conoscenza di chi si cela veramente dietro l’operazione, mascherato da una congerie di scatole cinesi che portano ad una società Lussemburghese e ad una S.r.l. Sofir, Società fiduciaria e di revisione con sede a Bologna, semisconosciuta che in questi giorni stanno scoprendosi. Alla faccia di andare a votare per l “acqua pubblica” cercate di riportare “nella proprietà pubblica” il “bene acqua” della Valle del Lamone
SILVIO BERLUSCONI E MARIASTELLA GELMINI: NON VOTEREMO AL REFERENDUM”
COME BOSSI, BRUNETTA, GIOVANARDI, LUPI, ECC.
ROMA / Silvio Berlusconi non andrà a votare al referendum di domenica 12 e lunedì 13. Il Presidente del Consiglio ha dichiarato questo pomeriggio la sua intenzione a non presentarsi alle urne per votare i quesiti relativi al nucleare, all’acqua pubblica e al legittimo impedimento. “Referendum? Non penso andrò a votare”, ha dichiarato Silvio Berlusconi, dopo che, nei giorni scorsi, aveva liquidato i 4 quesiti come “inutili”.“E’ diritto dei cittadini decidere se votare o meno per il referendum” aggiunge il Cavaliere. Come Berlusconi, anche il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini ha palesato la stessa intenzione: “Non andrò a votare perché ritengo i quesiti inutili”. Il ministro ha dichiarato durante la conferenza stampa a palazzo Chigi: “i quesiti servono solo alla sinistra per mettere in difficoltà il governo in carica, per ostacolare ancora una volta le riforme del presidente Berlusconi e non servono al paese”.
giovedì 9 giugno 2011
POVERA ITALIA: LIBERIZZANO I FARMACI ALLE COOP MA L’ACQUA NO!
MEMORIA CORTA SUI REFERENDUM LA MEMORIA DI UN CITTADINO
Per commentare il discorso sul referendum dell'acqua e delle pagliacciate di Bersani & c,quello che mi lascia perplesso non sono i loro attacchi pregiudiziali e preconcettuosi, demagogici alla destra, i politici fanno il loro mestieri, ma l'ignoranza e la mancanza di coerenza degli stessi elettori e sostenitori del PD. Ricordo bene la campagna liberalizzatrice sui farmaci (solo alle coop, già pronte prima della legge), è sotto gli occhi di tutti la gestione della res pubblica (della Hera e altri) da società pubbliche/private rette da politici (di sinistra) e tutto il resto che può immaginare faccia parte del mio bagaglio culturale non proprio filo staliniano,ma non capisco come gli elettori di sinistra possano conciliare e non vedere le contraddizioni interne del partito che sostengono. Tanto per fare un esempio:.. i farmaci si possono liberalizzare, l'acqua no! Credo non sappia che a Pesaro, città in cui vivo, negli anni 90 ci fu un referendum su un parco (la destra voleva fosse lasciato naturale, la sinistra, sempre per l'ambiente, chiedeva fosse trasformato in parco e una parte data come terreno edificabile, sic!) e la sinistra allora fece di tutto per non mandare a votare i cittadini (il quorum non fu raggiunto, e ora c'è un bel parco costruito secondo i criteri di architetti rossi, una bella casa del mezzopopolo, e tanti bei condomini vicino)... ma sti caproni dei miei concittadini che vanno dietro ai loro discorsi sul dovere del cittadino a votare (come ultimamente dice anche Napolitano, che si dimentica che anche in Ungheria nel 56 volevano votare, e forse vorrebbero anche in Cina e a Cuba) non si ricordano di quel referendum? Pensiamo se fosse successo a Berlusconi, quanti ANNIZERI e quante telesate, santorate, ienate, ballarate, travagliate...mah...
mercoledì 8 giugno 2011
REFERENDUM 2011: NESSUNA INDICAZIONI DEL PDL
UN VOTO ANTIDEMOCRATICO, ECCO LE PROVE, UN MOTIVO PER NON ANDARE A VOTARE
REFERENDUM: UN VOTO ANTIDEMOCRATICO, ECCO LE PROVE
Nessuna indicazione dal Pdl in merito ai quesiti referendari del 12 e del 13 giugno. Anche se, ovviamente, il parere non può che essere negativo (non a caso si tratta di quesiti contro leggi approvate dal governo di cui il Pdl è il partito di maggioranza), il Popolo della Libertà lascerà che i propri elettori votino senza condizionamenti. «Il governo rispetterà il volere dei cittadini», ha dichiarato il premier Silvio Berlusconi. «Non daremo nessuna indicazione ai nostri sostenitori che avranno anzi libertà di scelta anche se questi referendum nascono da iniziative demagogiche», ha aggiunto. Entrando nello specifico, ha precisato che «il quesito sull'acqua è del tutto fuorviante perché non è vero che la legge che si vuole abrogare voglia privatizzarla ma solo porre fine a sprechi». Sul nucleare, invece, «le norme sulla localizzazione delle centrali sono state già abrogate e quindi si chiede ai cittadini di votare sul nulla». Anche qui «ci asteniamo – ha detto - dal prendere posizione e ci adegueremo alla volontà dei cittadini». Il voto, qualunque dovesse essere l’esito, «non avrà nulla a che vedere sul governo». Secondo il senatore del Pdl, Lucio Malan, «Va ricordato che entro i 200 km dai nostri confini funzionano 50 centrali nucleari, e che oggi più che mai c’e’ bisogno di una strategia energetica», mentre Giorgio Stracquadanio è convinto che «la decisione della Corte di Cassazione (che ha dato l’ok al quesito sul nucleare, nonostante la sospensione delle norme relative) avrà come unico effetto quello di lasciare un vuoto normativo nella costruzione del futuro energetico del nostro Paese». ».Sulla posizione pidiellina in merito ai quesiti è intervenuto anche il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, sottolineando che, comunque vada, il Pdl non farà l’errore della amministrative, quello di caricare il voto di significato politico. «Sulla questione dell'energia nucleare il Pdl ha deciso per la libertà di voto. Comunque riteniamo sia meglio non affrontare una materia di questa delicatezza tramite il referendum».
martedì 7 giugno 2011
COMPORTAMENTI “DISCUTIBILI” DEI VIGILI URBANI: RIDOLFI PRESENTA UN’INTERROGAZIONE
Mi sono pervenute negli ultimi due anni da parte di alcuni cittadini segnalazioni rispetto a comportamenti discutibili di alcuni vigili urbani - è quanto afferma la consigliera PdL Raffaella Ridolfi - Non ho mai dato riscontro a segnalazioni anonime anche se queste riportavano copia di verbali di alcuni vigili urbani che denotavano la segnalazione di infrazione e la mancata contestazione della stessa, così come non ho mai dato riscontro a segnalazioni che mi palesavano la presenza quotidiana di un gruppo di vigili urbani in servizio in divisa presso alcuni esercizi pubblici non per motivi di servizio nelle ore mattutine".
"E' fatto certo che un vigile urbano si è recato presso la scuola Europa per non si sa bene quale verifica, episodio per quanto è dato conoscere alquanto discutibile.
Oggi per conoscenza ricevo la lettera di un cittadino rivolta al Sindaco che si lamenta un'altra volta rispetto al comportamento tenuto da un appartenente della Polizia Municipale. In alcune zone della città vi è un'infrazione costante del codice della strada in merito ai parcheggi, parcheggio sopra ai marciapiedi ad esempio, e mai in diversi anni vi è stato l'intervento della Polizia Municipale nonostante questa fosse nella possibilità di verificare le infrazioni recandosi appunto in questi luoghi.
Per questo la consigliera ha presentato un'interrogazione per chiedere se: "Il Comandante della Polizia Municipale è a conoscenza di questi comportamenti e se ritiene che questi siano giustificati, se così fosse in base a quali disposizioni o se corrispondono alle Sue direttive ed indicazioni".
venerdì 3 giugno 2011
REFERENDUM: UN VOTO ANTIDEMOCRATICO, ECCO LE PROVE
IL MECCANISMO E’ ASSURDO: SE SU 100 ELETTORI VOTANO IN 51 UNA MINORANZA DI 26 PERSONE DEDICE PER TUTTI. SI DA LA FACOLTA’ A POCHI DI CANCELLARE LA VOLONTA’ DEL PARLAMENTO CHE E’ ELETTO DAL POPOLO.
UN MOTIVO PER NON ANDARE A VOTARE
Non sono andato a votare ad alcun referendum. Mai. Il nostro referendum è contro l’aritmetica e per me l’aritmetica è (quasi) sacra. Ed essendo contro l’aritmetica il nostro referendum è,di conseguenza, contro la democrazia, perché in democrazia conta il numero, cioè l’aritmetica. Mi rendo conto che secondo il leader dell’opposizione la nostra sarebbe la costituzione più bella del mondo. Ma, anche fosse –onorevole Bersani- lei si deve rendere conto che ciò non impedisce che possa essere una fetecchia di tutte le altre Costituzioni. Questo, almeno, se la logica non è un’opinione. Diciamo, invece, più realisticamente, che la nostra Costituzione è molto bella e vi siamo affezionati, ma ammettiamo la perfettibilità, come tutte le cose del mondo. Ora, io non sono un costituzionalista. Anzi, sull’argomento non so alcunchè. Rimane il fatto che il nostro referendum abrogativo è, potenzialmente, quanto mai antidemocratico, e questo ce lo dice l’aritmetica, che invece ho studiato, come tutti alle elementari. Pur concepito per sciogliere l’eventuale dubbio che una legge, voluta (o mantenuta) da una maggioranza parlamentare, sua invece non gradita alla maggioranza del Paese. Il problema è che con le nostre regole referendarie può benissimo accadere che, senza che quel dubbio venga sciolto, una legge sia abrogata lo stesso e da una minoranza. Che può scendere sino al 25% degli elettori. E il fatto che sia possibile che una minoranza cancelli una legge voluta (o mantenuta) da una maggioranza non mi sembra consono allo spirito democratico. Prendiamo il caso del nucleare. Chi forma l’attuale governo si era proposto agli elettori col programma di riavviare il nucleare in Italia; la maggioranza degli italiani ha voluto questo governo, ed esso sta (va) cercando di attuare quel programma. Orbene la Costituzione più bella del mondo consente al senatore di Pietro –che nulla sa di energia e men che meno di nucleare- innanzitutto di pontificare
giovedì 2 giugno 2011
mercoledì 1 giugno 2011
ECCO LA NUOVA GIUNTA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA
L’IDV NON OTTIENE IL VICE PRESIDENTE CHE VA AD UN RAPPRESENTANTE DELL’EX MARGHERITA, SEGRETARIO DELL’EX PRESIDENTE GIANGRANDI. SACRIFICATA EMANUELA GIANGRANDI
E' stata resa nota la composizione della nuova giunta provinciale che sarà guidata da Claudio Casadio, vincitore delle ultime elezioni. Casadio ha tenuto per sé le deleghe a Pubbliche Relazioni, Polizia provinciale, Affari generali e istituzionali, Politiche agroalimentari e Turismo. Oltre a lui, saranno sette i componenti della giunta. Vice Presidente sarà Gianni Bessi, che avrà le deleghe a Politiche per lo sviluppo; Politiche per l'industria, l'artigianato e il commercio; Porto; Politiche comunitarie; Innovazione tencologica; Università; Ricerca scientifica; Partecipazioni (Società, Enti, Fondazioni, Consorzi) e Statistica. Gabriele Rossi (Idv) sarà invece assessore ai Lavori pubblici, Viabilità, Edilizia Scolastica, Patrimonio, Bilancio e Programmazione Finanziaria. A Eleonora Proni vanno le deleghe a Politiche sociali e sanitarie, Politiche educative e programmazione scolastica, Volontariato, Associazionismo e Pari Opportunità. Paolo Valenti si occuperà invece di Personale e Organizzazione, Beni e attività culturali, Sport e tempo libero, Rapporti internazionali. Francesco Rivola prende invece Formazione professionale, Mercato del Lavoro, Servizi per l'impiego, Politiche abitative, Immigrazione, Protezione Civile e Parchi. A Mara Roncuzzi vanno Programmazione e politiche per l'Ambiente e Programmazione Territoriale, mentre Mirna Testi si occuperà di Politiche per la mobilità, Logistica, Autotrasporto, Motorizzazione Civile, Sviluppo dei sistemi informativi e delle reti.
BRUNETTA: RIFORMA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IRREVERSIBILE GRAZIE ALLA TECNOLOGIA
Cercare di rendere irreversibili taluni comportamenti e procedure introdotte con la riforma della Pubblica amministrazione non tanto nell’utilizzo della legge, quanto nell’introduzione di nuove tecnologie.
Questo l’obiettivo indicato dal ministro della Pa e dell’Innovazione, Renato Brunetta, rispetto alla "seconda fase" del suo mandato. Intervenendo ad un seminario organizzato dall’Anpo (Associazione nazionale primari ospedalieri), Brunetta ha ripercorso i primi tre anni della sua azione al governo e gli strumenti principali della riforma che porta il suo nome: trasparenza, valutazione, merito. "Ho cercato di mettere elementi forti di mercato dentro la produzione di beni e servizi pubblici", ha sottolineato, dicendo di "aver avuto un grande supporto da parte dei cittadini, non dal sindacato; almeno una parte si e’ schierata contro: la Cgil ha fatto sei scioperi generali, sei tutti falliti. Facendo delle battaglie contro me, contro la trasparenza, la valutazione, il merito, la propria ragion d’essere". A proposito di innovazione e tecnologie, Brunetta ha portato l’esempio dei certificati e delle ricette mediche on-line, cosi’ come della digitalizzazione della giustizia e della scuola.
Iscriviti a:
Post (Atom)