MEMORIA CORTA SUI REFERENDUM LA MEMORIA DI UN CITTADINO
Per commentare il discorso sul referendum dell'acqua e delle pagliacciate di Bersani & c,quello che mi lascia perplesso non sono i loro attacchi pregiudiziali e preconcettuosi, demagogici alla destra, i politici fanno il loro mestieri, ma l'ignoranza e la mancanza di coerenza degli stessi elettori e sostenitori del PD. Ricordo bene la campagna liberalizzatrice sui farmaci (solo alle coop, già pronte prima della legge), è sotto gli occhi di tutti la gestione della res pubblica (della Hera e altri) da società pubbliche/private rette da politici (di sinistra) e tutto il resto che può immaginare faccia parte del mio bagaglio culturale non proprio filo staliniano,ma non capisco come gli elettori di sinistra possano conciliare e non vedere le contraddizioni interne del partito che sostengono. Tanto per fare un esempio:.. i farmaci si possono liberalizzare, l'acqua no! Credo non sappia che a Pesaro, città in cui vivo, negli anni 90 ci fu un referendum su un parco (la destra voleva fosse lasciato naturale, la sinistra, sempre per l'ambiente, chiedeva fosse trasformato in parco e una parte data come terreno edificabile, sic!) e la sinistra allora fece di tutto per non mandare a votare i cittadini (il quorum non fu raggiunto, e ora c'è un bel parco costruito secondo i criteri di architetti rossi, una bella casa del mezzopopolo, e tanti bei condomini vicino)... ma sti caproni dei miei concittadini che vanno dietro ai loro discorsi sul dovere del cittadino a votare (come ultimamente dice anche Napolitano, che si dimentica che anche in Ungheria nel 56 volevano votare, e forse vorrebbero anche in Cina e a Cuba) non si ricordano di quel referendum? Pensiamo se fosse successo a Berlusconi, quanti ANNIZERI e quante telesate, santorate, ienate, ballarate, travagliate...mah...
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