giovedì 30 giugno 2011

VOLTAGABANNA, DE MAGISTRIS BLOCCO’ I FONDI UE MA ORA CHE E’ DIVENTATO SINDACO LI RIVUOLE

In gennaio all’europarlamento pur di boicottare il governo Berlusconi riuscì a far approvare una risoluzione in cui chiedeva di congelare 145 milioni per l’emergenza rifiuti in Campania. Adesso come sindaco si batte per riaverli. Mentre la Ue minaccia sanzioni. Rimane in atto il ricorso al TAR Lazio della Regione Puglia.



Acrobazie napoletane. Scaduti ormai i famosi «cinque giorni di De Magistris», ovvero il termine entro il quale l’ex pm aveva promesso di risolvere l’emergenza rifiuti nella città partenopea, è ormai scattato il tempo delle lamentele a tutto campo, delle nuove spericolate promesse («porterò la differen-ziata al 70% entro l’anno»), dello scaricabarile in direzione del governo, dei deci-bel in libertà con cui deviare l’attenzione generale e sfuggire alle proprie responsabilità accreditando la tesi di una sorta di complotto antinapoletano. Purtroppo, però, le promesse del « sindaco- spazzino » - proprio ieri mattina con un colpo di teatro è salito all’alba su un camion per la raccolta dell’immondizia - sono destinate a infrangersi contro una realtà che rischia di complicarsi giorno dopo giorno. Ieri, infatti, è arrivato un nuovo pesantissimo richiamo da par-te dell’Europa che ha paventato «sanzioni pecuniarie » se non ci sarà un cambio di passo. «Le autorità italiane non hanno ancora fatto quanto necessario per trovare una soluzione definitiva al problema», ha detto il commissario Ue all’Ambiente Janez Potocnik. A meno di un cambio di rotta, la Commissione avrà «poca scelta se non quella di proseguire con la procedura d’infrazione». Una vera mazzata per il neosindaco che alcuni giorni fa aveva annunciato un’imminente missione a Bruxelles per cercare di ottenere almeno uno sblocco parziale dei 145 milioni del Piano regionale. Impresa resa ancora più ardua dalla sua decisione di fermare la costruzione del termovalorizzatore di Napoli Est. Il paradosso è che, nel gioco delle demagogie incrociate e dell’opposizione a testa bassa contro il governo messa in campo a Strasburgo, il parlamentare europeo

Luigi De Magistris (obbligato a dare le dimissioni per l’incompatibilità con il ruolo di sindaco) si trova a battagliare contro se stesso e a smentire le sue azioni recenti. Come ricorda la presidente della com-missione per le Petizioni, Erminia Mazzoni, il 26 gennaio di quest’anno fu pro-prio l’ex pm a presentare al parlamento europeo una risoluzione con cui chiedeva alla Commissione di esercitare la massima durezza e bloccare i fondi per Campania e Napoli fino a quando Bruxelles non avesse avuto prove certe sull’esistenza di un piano rifiuti conforme alle norme. Quali fondi? Esattamente quei 145 milioni che ora cerca faticosamente di riottenere. Una richiesta che ottenne 374 voti a favore, 208 contrari e 38 astenuti. Bocciati anche i 17 emendamenti «mitigatori » presentati da 40 deputati del Ppe, tutti italiani. Indimenticabili anche le parole di giubilo dettate dopo quel voto. «Il Parlamento ha approvato la risoluzio-ne di cui sono stato primo firmatario e per la quale mi sono impegnato lungamente. L’Europa boccia inequi-vocabilmente la politica berlusconiana fatta di subdole e infinite emergenze e della militarizzazione del territorio e dice no allo sper-pero dei fondi comunitari, utilizzati solo per ingrassa-re cricche e comitati d’affari ». Niente male. «Evidentemente De Magistris deve soffrire di una sindrome da doppia personalità - commenta la Mazzoni - . Purtroppo non si governa a prescindere dalla realtà e oggi il sindaco si ritrova a invocare l’aiuto di Berlusconi e a chiedere a Bruxelles ciò che pochi mesi fa cerca-va di bloccare pur di avere un manifesto antiberlusco-niano da esporre». Peraltro, mentre i napoletani affrontano l’emergenza escono nuovi elementi sulla sentenza che blocca il trasferimento di rifiuti fuori regione. Il ricorso l’ha presentato, infatti, la società Italcave, diffidata dalla Regione Puglia dal ricevere carichi non conformi al protocollo firmato con la Regione Campania. Una decisione rivendicata dall’assessore pugliese Lorenzo Nicastro che si è spinto fino a dare ragione alla Lega. «Se Calderoli si preoccupa del tra-sporto in condizioni di sicurezza, di come la spazzatura parte e arriva, delle modalità che garantiscono igiene ai cittadini, non posso che essere d’accordo con lui». Come dire che per De Magistris si profilano tempi davvero duri.

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