GLI AUTOCOSTRUTTORI, SENZA
CASA, HANNO DOVUTO PAGARE ANCHE L’ICI.
RICEVO E
PUBBLICO:
Vi chiedo scusa ma penso che il problema irrisolto del cantiere di
autocostruzione di Filetto (RA) vi invito a leggere questo aggiornamento,
importante per la diffida che abbiamo ricevuto dal Comune” ad
andare avanti nei lavori, pena la totale decadenza della concessione, e quindi
di ogni residua speranza di vedere un giorno le nostre case terminate Matteo
Mattioli - un autocostruttore
Dal 2009 ad oggi, il bando per l’autocostruzione avviato dal
Comune di Ravenna, che ha coinvolto un nucleo multietnico e a basso reddito di
14 famiglie, scelte esclusivamente per "il merito" di avere un basso
reddito, è rimasto interrotto a causa del fallimento dell’azienda Alisei SRL
fornitrice (di materiali e maestranze) e beneficiaria dell’appalto. I terreni
popolari, sui quali queste sfortunate famiglie hanno condiviso sudore e impegno
per un obiettivo comune, costruirsi con le proprie mani per avere il diritto ad
una casa altrimenti non realizzabile ai prezzi di mercato, ospitano ad oggi un
cantiere fantasma. I due edifici grezzi,
esposti allo sciacallaggio e alle intemperie sono divisi in appartamenti
che restano senza intonaco, impianti, infissi, rete fognaria, al freddo e
all'umidità degli inverni. E tutto
mentre la crisi economica aumenta la domanda di alloggi popolari. Nell'estate
2012, dopo 3 anni di indifferenza politica e fermo dei lavori, alcuni fra i più
determinati e indignati autocostruttori, riunitisi fin da principio in
cooperativa col nome di “Mani Unite”, iniziano una protesta che dalla raccolta
di oltre mille firme in poco più di un mese, muta in ostinata occupazione del
cantiere. Facciamo un passo indietro. Il Comune di Ravenna, il senatore
Mercatali allora governava il comune in qualità di sindaco, aveva dato il via
al progetto facendo in primo luogo indagini di mercato, selezionando Alisei SRL
di Milano (distaccamento operativo di Alisei ONG, che per ragione sociale non
poteva partecipare ad appalti) quale ditta costruttrice, e si poneva “A TUTELA
E SUPERVISIONE” del progetto stesso, per garantirne il buon fine e documentarne
e archiviarne passo per passo lo sviluppo. Stessa responsabilità, forse,
potrebbe essere addebitata a banca Etica, finanziatrice del cantiere. La buona
e consolidata prassi bancaria richiederebbe l'elargizione dei finanziamenti al
costruttore, chiunque esso sia, SOLO DOPO la verifica, tramite tecnici di
fiducia della banca stessa, del reale stato di avanzamento lavori. Nel caso del
cantiere di Filetto ciò non sembra essere avvenuto. Complice questa totale
assenza di controllo, e nonostante le segnalazioni
scritte degli autocostruttori a sindaco e assessore
competente, Ilario Farabegoli, Alisei giunse perfino a forzare i tempi
e "manipolare"
i documenti a proprio vantaggio per l’avanzamento dell’opera facendo
pressioni sulle famiglie coinvolte. Il Comune di Ravenna non vigilò
mai, non si curò dello stato di un progetto di edilizia popolare. E anche
quando fu messo a conoscenza che il denaro destinato al cantiere di Filetto era
stato appena dirottato, sebbene vietato dalle leggi vigenti, da Alisei su
un diverso cantiere, si rifiutò di intervenire in difesa del diritto alla casa
per i propri cittadini e della Legalità. E non è ancora tutto. Le proteste
hanno ottenuto visibilità e scosso
l’opinione pubblica, è parso che si potesse trovare un punto di
incontro tra cittadini, ancora fiduciosi in una soluzione consensuale, ed
amministrazione comunale di Ravenna. Poi
segue a questa speranza il silenzio di mesi. Improvvisamente 14 famiglie povere
hanno imparato, sulla propria pelle e futuro, cos'è l’omertà. Il nostro diritto
alla casa non interessa più a nessuno. L'unico atto scritto
dell'amministrazione Matteucci è la diffida a terminare i lavori entro 60
giorni, pena la decadenza della concessione edilizia (vedi documento a fondo
pagina). L'unica preoccupazione del comune non è la sorte di 14 famiglie ma
quella di tutelare Banca Etica in cui il comune di Ravenna è proprietario di
quote. Emergono da un verbale della seduta regionale E/R, le seguenti
parole dell'Assessore alla Programmazione Territoriale,
Politiche Abitative e Riqualificazione Urbana, Pier Antonio Rivola
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