FERMA RESTANDO LA LOTTA ALL’EVAZIONE, IL CAVALIERE PRESENTA OTTO
PROPOSTE IN MATERIA FISCALE.
Per quanto riguarda il programma del
centrodestra, Berlusconi insiste ancora una volta sulle riforme strutturali
(dimezzamento dei parlamentari, azzeramento dei finanziamenti pubblici ai
partiti) e sulle misure per abbassare la pressione fiscale e
rilanciare la crescita. "La
sinistra è sempre carica di invidia sociale, ha una volontà irrefrenabile di
colpire con le tasse, con la patrimoniale, chi, con il lavoro, i sacrifici, il
rischio di impresa è riuscito ad assicurare una piattaforma di benessere",
ha avvertito l'ex premier insistendo sulla necessità di abolire subito l'Imu
sulla prima casa e rivedendo drasticamente la struttura e il modus operandi di Equitalia.
Quello che Berlusconi è, infatti, un Fisco più amico e solidale con le imprese
e le famiglie vessate dalla crisi economica. Mantenendo ferma la
lotta all'evasione, il Cavaliere ha infatti posto l'accento sulla questione del
"mostro Equitalia" la cui offensiva si è fatta, nel corso dell'ultimo
anno, esasperante. "II 10%
degli italiani sta combattendo contro un nemico invisibile ma incisivo nel
chiedere - ha spiegato - lo Stato che invia cartelle che seminano il
panico". L'impegno del centrodestra a revidere Equitalia ha
una valenza ancora maggiore rispetto alla restituzione e abolizione
dell’imposta sulla prima casa: in caso di vittoria, in uno dei primi cinque
Consigli dei ministri, Berlusconi si ripromette di portare un pacchetto di otto
proposte in materia fiscale per modificare il funzionamento di Equitalia. Il
Cavaliere intende, infatti, alzare il massimo delle rate da 72 a 120, innalzare
la rateizzazione automatica da 20mila a 200mila euro, portare da due a cinque
rate consecutive non pagate il decadimento del beneficio delle dilazioni, una
moratoria di dodici mesi per le piccole e medie aziende, alzare da 20mila a 20
mila il divieto di iscrizione dell’ipoteca, l’impignorabilità della casa di
abitazione, abolire la norma che impone al contribuente di anticipare un terzo
degli imponibili accertati in caso di ricorso o contestazione al giudice,
rinuncia dello Stato, per il passato, alle pretese sulle sanzioni ad interessi
ed oneri aggiuntivi.
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