venerdì 2 maggio 2014

ROM ALLA CHIESA DEL PARADISO SITUAZIONE ARROVENTATA


Sono passati ormai alcuni mesi da quando sono presenti nella proprietà della Chiesa del Paradiso due camper occupati da famiglie Rom per così dire “invitate” dalle associazioni Papa Giovanni XXIII e Caritas, così come scritto in una risposta ad una mia interpellanza dall’Assessore alle politiche sociali. Nella zona lo scontento è palpabile ed in molti non fanno mistero di non condividere l’azione del parroco e delle due associazioni. Detto questo ognuno a casa propria nel rispetto delle leggi vigenti invita ed ospita chi vuole ma per me devono essere ben chiari alcuni punti. Spero vivamente che le persone “invitate” dalla due associazioni, se non in grado di provvedere alle loro esigenze, saranno a carico di queste e non si presenteranno tra qualche mese in Comune a chiedere aiuti per il pagamento delle rette delle scuole, il pagamento della mensa scolastica, la casa popolare, aiuti per i libri di scuola, convenzione per un alloggio per persone anziane …etc etc. Se Caritas e G23 vogliono portare avanti la loro missione caritatevole è giusto che lo facciano con le loro forze. A tal proposito mi sia consentito dare un suggerimento, se vogliono essere degli ospiti irreprensibili forse farebbero bene ad ospitare i loro invitati in appartamenti di loro proprietà invece di lasciarli nelle roulotte.
Faccio inoltre presente come a Roma proprio per delle roulotte concesse a famiglie Rom sia montata una cocente polemica con la Comunità di Sant’Egidio. Vi è un altro aspetto di interesse da puntualizzare da tempo sono stati definiti dei canali di finanziamento europei molto cospicui dedicati all’etnia Rom. Se qualcuno pensasse di potervi attingere richiamando in città carovane di famiglie Rom sappia che noi vigileremo e non permetteremo l’assedio di Faenza. Ci sono già in città 35 persone di etnia Rom residenti alle quali attraverso diverse convenzioni, con forte dispendio di denari comunali, negli anni passati le amministrazioni PD hanno cercato di dare aiuto nel miraggio dell’integrazione, sposando la filosofia dei diritti di ogni individuo senza sposare la filosofia del rispetto dei doveri e della legalità. Oggi quelle famiglie vivono esattamente come nove anni fa, i loro figli più grandi non sanno ne leggere ne scrivere nonostante abbiano “frequentato” le nostre scuole, le ragazzine vengono date in sposa giovanissime spesso minorenni, guidano per le nostre strade senza patente, sopravvivono non si sa come, permettendosi delle spese che a molti italiani in questo periodo sono precluse, non si curano di mantenere gli spazi che occupano in modo adeguato e pulito, i loro documenti quasi mai sono a posto.  Raffaella RidolfI

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