venerdì 19 giugno 2015

SE CADE RENZI NO ELEZIONI, SI TROVERA’ PERSONALITA’ PIU’ CAPACE


 Renzi incapace, premier (per modo di dire), se ne vada in fretta. Dall'impotenza in Europa alle beghe interne al Pd che bloccano l'Italia. Ogni giorno è tempo perduto se si vuole ridare vita e speranza al Paese. Noi ci siamo, con Berlusconi per il centrodestra unito
Ogni giorno che passa con Renzi che occupa indebitamente Palazzo Chigi credendosi il premier, è un giorno perduto per salvare l'Italia dalla disastrosa dittatura del Partito democratico e delle sue bande armate di un premio incostituzionale. Se il Pd fosse un partito normale, possibilmente all'opposizione, sarebbe un problema loro, questa guerra di tutti contro tutti. Non è nemmeno questione di scontro tra correnti, sinistra bersaniana contro giglio carnivoro. Qui ci si scanna anche tra fratelli che hanno bevuto insieme il latte del potere: vedasi lo scontro neanche tanto misterioso tra il segretario Renzi e il presidente Orfini. Renzi è del resto un famoso cannibale, con una predilezione a nutrirsi di presidenti e cercare di sbatterli fuori. C'era stata la Bindi, poi Cuperlo, ed ecco Orfini, con quel bel nome di domatore, finire sbranato per la difesa improvvida di Marino. Ormai il sogno renziano di Partito della nazione è non solo finito, ma è esploso producendo danni pazzeschi ai disegni del presunto premier. Il capolavoro all'incontrario è stata la (non) buona scuola. Lì ha fatto l'esperimento supremo. Occupare tutto lo spazio della proposta politica. Ha lanciato esche sulla destra e sul centro, con la proclamazione di valori reali e positivi: merito, qualità degli insegnanti verificata ogni anno, autorità del preside e sua responsabilità, facilitazione alla scelta delle scuole parificate da parte delle famiglie. Piatto ghiotto offerto a sinistra: assunzione di massa dei precari, come unico vero e reale investimento. Risultato? Zero, sottozero. La presunzione di saper fare sintesi tra due forni, si è risolta nel negare il merito, e nello scontentare la Cgil scuola. Ora Renzi constata il fallimento sulla pelle delle famiglie, e come sempre nega responsabilità. Qui non è fallita solo la sua riforma della scuola, si è frantumato il disegno renziano. Sotto le macerie del renzismo non c'è solo il Pd. C'è la scuola. Ci sono tutti gli italiani. Occorre liberarsi al più presto di questo ciarpame governativo, non legittimato da alcun voto. Caso De Luca, intreccio coop rosse corrotte e giunta Marino, immigrazione senza alcun governo o regola, acciambellamento davanti alle politiche anti italiane contro la Russia. Questi capitoli li trattiamo nelle seguenti pagine. Qui ci accontentiamo di chiedere la rimozione del rottamatore rottamato dalla vita e dalla realtà.


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