La vicenda dell’elezione del nuovo Presidente
del Consiglio Comunale ha reso manifesto che il centro sinistra faentino
continua nella sua tradizione di innovazione politica. Circa 20 anni fa De
Giovanni a Faenza anticipò la stagione dell’Ulivo nazionale, creando la
coalizione di centro sinistra, che ha poi governato la nostra città fino ad
oggi, così come poi Prodi governò l’Italia per anni, alternandosi a Berlusconi.
Oggi Malpezzi rischia veramente di favorire, grazie al suo noto
carattere (non vedo/non sento/non parlo), la scissione del centro sinistra a Faenza,
in attesa che essa avvenga a breve anche a livello nazionale per opera di
Renzi; in questo modo Malpezzi sta pericolosamente (per lui) avviando un
percorso di sfaldamento della maggioranza di governo a Faenza, che può portare
anche ad una fine anticipata di questa amministrazione. L’elezione
del Presidente del Consiglio Comunale poteva e doveva avvenire con un sereno e
leale confronto tra la maggioranza e la minoranza, che, come è noto, aveva già
dato ampia disponibilità su un paio di nomi, ben noti e graditi anche nella
maggioranza. Purtroppo Malpezzi e il gruppo renziano del PD hanno deciso
diversamente, mostrando un’arroganza che ha poi creato un clima di
caccia ai traditori interni al PD e di sospetto verso gli alleati, che
inevitabilmente sta portando e sempre più porterà a rancori, rimpasti di
Consiglio e di Giunta. E adesso? Riusciranno Malpezzi e lo spezzone del PD
renziano, sempre più isolati, a garantire la gestione della nostra città oppure
perderanno il loro tempo a fare la guerra con la sinistra del PD e con
gli alleati? I dubbi sono più che legittimi, per cui attendiamo con fiducia
la prossima scissione a sinistra (locale e nazionale) e le elezioni
nazionali, che sarebbero un’onorevole via di fuga per un Malpezzi,
intrappolato nel buco nero da lui stesso creato, e un vantaggio per la nostra
città, che merita ben altra considerazione visti i problemi che dobbiamo
affrontare. Insomma a Faenza dal PD nasce un PDS, cioè dal Partito Diviso nasce
il Partito Degli Spudorati, aggettivo che, nella lingua italiana, significa
essere arroganti, tracotanti, insolenti: sbaglio o è la fotografia di Malpezzi?
Tiziano Cericola, Rinnovare Faenza
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