Chi vuol fare il pediatra
all’ospedale di Faenza? Nessuno, a quanto pare. O almeno, è quanto lascia
intendere il fatto che i primi bandi, che avrebbero assegnato il ruolo, siano
andati deserti. “L’Ausl Romagna”, ha riferito davanti alla commissione
Politiche per la salute della regione il direttore generale Licia Petropulacos
(assente il direttore generale Tonini), “ha deciso per Faenza la copertura
pediatrica H24. Sono però insorte difficoltà oggettive, perché non abbiamo la
disponibilità da parte dei professionisti a coprire questo servizio. Auspico –
ha detto – che il problema si risolva al più presto”.
Nel frattempo, a Faenza il
clima di sfiducia dilaga. “Ci arrivano sempre meno notizie”, commenta
amaramente il battagliero Comitato ‘Giù le mani della pediatria’. “Tutto quello
che trapela è che “non si sa se il medico arriverà”. Ma ormai da troppi mesi ci
si trova a fronteggiare un muro di gomma di rinvii e punti interrogativi. “E’
ovvio che davanti a un posto a tempo determinato – spiegano – i medici siano
restii a presentare la propria candidatura: occorrono più garanzie. Agendo in
questo modo sono stati persi mesi interi. Ci risulta infatti che il posto a
tempo indeterminato previsto nel bando di ottobre sia stato destinato ad altri
nosocomi. Mesi fa invece ci fu fatto capire che, per Faenza, il ruolo di
pediatra fosse già stato assegnato, e che il medico avrebbe solo dovuto
prendere servizio. Ma così non è andata”.
In commissione si è
evidenziato come la soluzione inizialmente prevista come provvisoria al momento
della cessazione del servizio, ormai un anno e mezzo fa – posti letto riservati
ai pazienti più piccoli nei reparti di Chirurgia e Ortopedia – sia ancora
attiva. Davanti alle scarse probabilità di ripristino della degenza notturna
nel reparto di Pediatria, il sindaco Malpezzi aveva comunque strappato al
direttore generale dell’Ausl Romagna, Marcello Tonini, la promessa che si
sarebbe valutata la possibilità di collocare fisicamente i letti dei degenti –
pur afferenti ai reparti di Chirurgia e Ortopedia – nelle sale di Pediatria. Ma
anche su questo fronte non sono arrivate per il momento svolte concrete.
Nell’Ausl Romagna finora le bocche con la
stampa restano cucite. L’azienda sanitaria ha fatto però capire che risponderà
pubblicamente ai più critici solo quando questo capitolo della vicenda si sarà
chiuso. Nella maniera, si auspica, il più possibile positiva.
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