Lunedì 27 luglio il Consiglio Comunale di Faenza approverà l’importo
della tassa rifiuti (TARI) che dovremo pagare per il 2015, per cui voglio
condividere con i cittadini alcune mie personali osservazioni. Il processo di
formazione della TARI è il seguente: Hera spa propone una cifra per la gestione
operativa del servizio rifiuti, un ufficio regionale (ATERSIR) dovrebbe
controllare tale importo e cercare di tutelare gli interessi dei cittadini,
sempre questo ufficio regionale convoca i Comuni della Provincia di Ravenna e
gli presenta il conto, i singoli Comuni ne prendono atto e deliberano come
ripartire questo importo tra utenze domestiche e non domestiche, usando i
parametri previsti da alcuni decreti ministeriali. Ovviamente HERA ha il
servizio in affidamento diretto, senza lo straccio di una vera gara d’appalto,
per cui si parte proprio con il piede sbagliato. La prima voce della TARI è
quindi data dal costo di gestione del servizio da parte di HERA spa, pari per
il 2015 a € 7.833.540,19= (per il 2014 era di € 7.921.166= con una diminuzione
di € 87.626=). Nessun dirigente del
Comune di Faenza è in grado di capire se questo costo è congruo, che tipo di
controlli abbia veramente fatto l’ufficio regionale e, soprattutto, se i
servizi effettivamente resi da HERA spa sul nostro territorio corrispondano per
quantità e qualità a quelli preventivati. Inoltre nessun dirigente comunale è
in grado di controllare se questa cifra comprenda una giusta retrocessione dei
guadagni di HERA derivanti dalla nostra raccolta differenziata. Inoltre va
considerato che negli ultimi tre anni Faenza ha perso circa 260 abitanti e
circa 200 imprese (- 3,6%) e che la perdurante crisi economica ha ridotto il
volume degli acquisti domestici e commerciali: ciò vuol dire che il volume dei
rifiuti da trattare dovrebbe essere ragionevolmente calato. A fronte di questi
dati HERA spa riduce il suo prezzo solo di € 87.626= circa (- 1,1%). Dai bilanci di HERA spa, pubblicati su
internet, risulta che il servizio di gestione dei rifiuti è molto lucroso,
generando un margine operativo lordo (cioè un utile lordo industriale) pari a
circa il 27% del fatturato: questo dato lascia perplessi sull’effettiva
capacità di Atersir di controllare e calmierare il prezzo del servizio. Un’altra
voce importante della TARI è data dalla gestione amministrativa delle bollette
e dei pagamenti, che il Comune ha affidato ad HERA spa per € 269.521,18= (IVA
inclusa). In sostanza il nostro ufficio tributi comunale ha dato forfait perché
oberato di altro lavoro, per cui dobbiamo pagare ad HERA questo servizio
aggiuntivo. Se consideriamo che a Faenza ci sono circa 28.000= “famiglie
anagrafiche” e circa 5.500 imprese attive, risulta che ogni bolletta ci costa €
8=, cifra probabilmente elevata considerando che tutta la gestione avviene in
modo automatizzato. Ma, cosa ancora più grave, l’intero “data base” della TARI
è gestito da HERA con un suo software, inaccessibile al Comune di Faenza: in
sostanza il nostro Comune non ha il controllo dei contribuenti. Le altre voci
della TARI sono date dalla scontistica per le utenze domestiche e non
domestiche: in sostanza quei piccoli bonus che ci vengono dati per la nostra
raccolta differenziata non li paga HERA spa (che comunque lucra su tali
rifiuti), ma sostanzialmente vengono ripartiti a carico di tutti i faentini, in
una sorta di “mutualità dei rifiuti”. Vi è poi un importo per il “fondo per
disagio sociale” (€ 101.713=), cioè per le famiglie assistite dai servizi
sociali e una quota per restituire ad HERA i soldi delle bollette insolute (€
335.040,50=). In totale noi pagheremo per il 2015 una TARI di € 9.728.219,44=. Viste
le condizioni economiche delle famiglie e delle imprese faentine, forse sarebbe
il caso che il nostro Comune facesse un’analisi più approfondita della TARI,
cercando di avere uno sconto da HERA, gestendo in proprio la bollettazione e
controllando la quantità e qualità dei servizi resi. Se potessimo avere uno
sconto del 7% da HERA (vuol dire ridurre il suo utile lordo dal 27% al 20%) e
se facessimo le bollette con i nostri uffici (in fin dei conti basta comprare
un software dedicato) potremmo avere una riduzione del costo totale di circa €
800.000=. Dimenticavo una cosa: il nostro Comune prende i dividendi da HERA spa
(tramite la partecipata Ravenna Holding), per cui non ha alcun interesse a
contestare i prezzi imposti da HERA a tutti noi. Forse dovremmo cominciare
anche noi a chiamare Robin Hood perché ci tuteli da tutti questi sceriffi di
Sherwood.
Nessun commento:
Posta un commento