Raffaella Ridolfi- (dati Cisl)Analizzando i bilanci di previsione del Comune di Faenza dal 2007 al 2011 è dimostrato come le entrate nel 2011 ammontino a 103,9 milioni di euro in aumento del 19,5% rispetto al 2007 La pressione fiscale complessiva esclusa la tariffa di igiene ambientale è in media di 551 euro per 58 mila cittadini residenti 321 euro per imposte e tasse; 320 euro per le tariffe; che salgono da 551 euro ad una media di 884 euro se si considerano solo i 36.000 contribuenti del Comune di Faenza ENTRATE: In particolare l’ICI nel 2011 ha prodotto incassi pari a 11,4 milioni di euro a fronte dei 16,2 milioni di euro del 2007, prima che fosse tolta l’ICI per la prima casa, che rappresentano il 61,1% del totale delle imposte e tasse proprie con una media di 196 euro per residente e 315 euro per contribuente Il gettito dell’addizionale comunale IRPEF che nel 2011 era pari allo 0,5% è di oltre 4,6 milioni di euro a fronte dei 3,4 milioni di euro del 2007 che rappresentano il 24,9% del totale delle entrate con una media di 80 euro per residente e 128 euro per contribuente. SPESE: Il Comune ha destinato alla spesa corrente Nel 2011 46,9 milioni di euro pari al 45,1% del totale della spesa 807 euro per residente Nel 2007 il 54,1% 851 euro per residente La spesa in conto capitale è passata dai 22,2 milioni di euro nel 2007 a 39,9 milioni di euro nel 2011 passando da una percentuale del 25,5% nel 2007 al 38,4% nel 2011 687 euro medi per residente nel 2011, 401 euro medi per residente nel 2007. La spesa per il rimborso di ratei e mutui nel 2011 ammontava a 17,1 milioni di euro a fronte dei 17,7 milioni di euro del 2007 che incidono per 294 euro pro capite Il 31% del totale della spesa corrente è stato destinato alle funzioni generali di amministrazioni a fronte del 22% del 2007
All’istruzione pubblica è stato riservato l’11,2 del totale della spesa a fronte dell’11,1del 2007 alla viabilità e trasporti il 7,5% a fronte del 6% del 2007 alla gestione del territorio ambiente va il 3,3% a fronte del 6,1% del 2007 alla cultura il 7,5% rispetto al 9,4% del 2007 al settore sportivo e ricreativo il 2% rispetto all’1,8% nel 2007 al turismo il 2,3% rispetto all’1,3% del 2007 mentre alla polizia locale il 5,8% contro il 5,6% del 2007.
Le spese per il personale assorbono il 30,5% del totale della spesa corrente rispetto al 32,3% del 2007
mentre i beni e servizi assorbono il 59,4% mentre nel 2007 ammontavano al 56,8%
SE SI CONSIDERANO LE ENTRATE TRIBUTARIE, I CONTRIBUTI DELLO STATO, DELLA Regione Emilia – Romagna ed altri enti e le entrate extratributarie risultano:
2007/47.670.556 EURO CIRCA
2008/49.719.390 + 2.048 MILA EURO
2009/50.212.469 + 494 MILA EURO
2010/50.865.331 + 600 MILA EURO
2011/49.213.807 - 1.652.000
Dall’ICI tanto rimpianta sono venuti a mancare 4.028.856 euro recuperati come è evidente dalle cifre sopra esposte con un aumento di entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti dello Stato, della Regione e di altri enti pubblici ad esempio:
l’addizionale irpef comunale ha introitato un piu’ 1.230.000 euro
80.000 euro in piu’ di addizionale sull’energia elettrica
301.000 euro in piu’ sulla pubblicita’
48.000 euro in più per l’occupazione di suolo pubblico
altre tasse per 28.000 euro
per totale tasse di 3.146.000 euro
L’unico taglio quello del 2011 sul 2010 è stato recuperato con un milione e 700.000 euro in meno di spesa corrente nel 2011. Spesa corrente che in questi anni è sempre salita passando da 47.220.585 nel 2007 a 49.020.747 nel 2008 si è abbassata a 47.871.096 nel 2009 per poi aumentare di nuovo nel 2010 a 49.386.960 ed infine scendere di quel milione e settecentomila euro circa a 46.926.029.
Vi è stato invece un aumento della spesa in conto capitale di 17.700.000 euro 2007 su 2011
con un aumento totale della spesa sia corrente che in conto capitale pari a 16.747.000 euro con anni impressionanti come il 2008 - 2009 e 2010, gli anni della campagna elettorale, con una spesa totale di 141.214.000 – 131.561.000 – 116.568.090 che hanno fatto registrare una variazione di spesa anche di 53.987.560 di euro mettendo ad esempio a paragone il 2007sul 2008 o ad esempio 44.335.071 paragonando il 2009 al 2007 e così via.
Quindi cosa in realtà è venuto a mancare alle casse del Comune di Faenza?
Accensioni da mutui e prestiti che erano 4.000.000 di euro nel 2007, 11.600.000 euro nel 2008, 10.200.000 nel 2009, 3.300.000 nel 2010
Alienazioni, trasferimenti di capitale e riscossioni di crediti
non a partire dal 2007 rispetto al quale ci sono più 20.000.000
ma rispetto al 2008 – 2009 e 2010 dove mancano rispettivamente
- 25.700.000
- - 17.000.000
- - 7.500.000
Si è pianto e strillato contro Berlusconi in malafede si doveva piangere e strillare contro l’amministrazione precedente.
Le cifre sono impietose la Giunta ha tagliato qualcosa è vero ma attenta a non intaccare troppo il consenso, la baracca era costosa ed è costosa ed il trasferimento dello Stato è stato ben ripianato con le altre entrate VEDI LA SOSTANZIOSA COMPARTECIPAZIONE ALL’IVA
Quello che ha dato più fastidio a questa Giunta e che ha cercato di abbuiare con tanta demagogia e qualche mezzo di informazione connivente è la responsabilità delle scelte politiche, è la dispendiosità di una macchina che non si poteva più muovere causa debiti fatti sempre dalle precedente Giunta
Si sono scaricato sulle spalle dello Stato le responsabilità locali con un falso piagnisteo indecoroso e mendace.
La relazione dei Revisori rispetto al Consuntivo 2011 dichiara:
Pensano ancora oggi gli errori strategici che abbiamo spessissimo ricordato:
· mancata realizzazione centro servizi merci e indebitamento societa’ costruita ad hoc CSM
· Terre Naldi eccessivo indebitamento
· universita’ salesiani una spesa che non ci possiamo e non ci potevamo permettere
· speculazione edilizia senza regia e forsennata nell’ossessionante necessita’ di incassare oneri di urbanizzazione
· incarichi per progetti onirici vedi la scala di Fuksas
· gestione pessima dei flussi migratori la popolazione e’ aumentata ma coloro che rappresentano l’aumento non rappresentano un incremento delle entrate anzi spessissimo un aumento delle spese
Continuano ad essere degli errori perche’ se chi li ha fatti ha sbagliato l’Amministrazione Malpezzi persevera nella continuita’ politica legittimandoli.
Sono state fatte pochissime scelte coraggiose dall’attuale amministrazione, sono state messe solo delle pezze, si sono tappati dei buchi in un clima di poca trasparenza che a due anni dall’insediamento di questa Giunta e’ insopportabile.
SPESA SOCIALE
Veniamo ad un nodo veramente importante, il tema dei temi, la spesa sociale prima di tutto interrogandoci se la nostra spesa sociale e’ veramente una risposta alle necessita’ dei bisognosi o alle necessita’ di chi si occupa di soddisfare i bisogni: e’ la richiesta che fa l’offerta, il mercato o e’ l’offerta, il mercato che induce la richiesta?
12 milioni di euro e’ una spesa che si mantiene altissima. La nota positiva e’ che il bilancio sociale e’ comunque un bilancio ecumenico: dove e’ racchiuso il nocciolo duro di questa alleanza e la tenuta di questa maggioranza un’alleanza piu’ che politica molto ma molto economica come direbbe il comico Antonio Albanese.
Sono arrivata alla conclusione che se in base alle cifre e ai dati del sociale e a coloro che si occupano dell’erogazione dei servizi sociali noi dell’opposizioni siamo superflui in questo Consiglio comunale, nel senso che non contiamo nulla, che nulla possiamo e che nulla conteremo rispetto a chi movimenta
8.177.687,97 e mi riferisco alla coop Zerocento che sappiamo avere il cuore spostato verso il PD e alla coop Incammino che sappiamo avere invece un cuore bianco, come il cuore di panna sempre spostato verso il PD
però e se poi pensiamo al peso di un loro consorzio di imprese, ATESE, che assomiglia ad un cornetto all’amarena, voi della maggioranza risultate pleonastici, ridondanti e tanto vale dare le chiavi al vero Sindaco e al vero Vicesindaco di questa citta’ senza l’infingimento democratico. Il conflitto d’interesse per la nostra città è all’ordine del giorno da troppo tempo alimentato dalla cattiva politica e dalla opacità dei comportamenti.
A parlare sono i numeri su 10542 mandati di pagamento 4976 sono per stipendi e tasse 5566 sono per spese e fornitori. Alla “compagnia” del sociale ne vanno 238 per un totale lo ripeto di 8.177.687,97 e se contiamo anche gli altri soggetti che si accaparrano la spesa del sociale e che ruotano sempre ed immancabilmente a quel cornetto all’amarena con cuore di panna per un ammontare di 4.000.000 di euro circa, ci sembra che questa spesa sociale alimenti il voto di gratitudine.
Ma la spesa sociale si può tagliare? si si puo’ tagliare la spesa destinata a chi si occupa dei servizi sociali io dico si puo’ e lo dico perche’ ho visto la presenza di piu’ misure che vanno tutte nella stessa direzione in ordine sparso, duplicazione, triplicazione di interventi e di spesa senza un coordinamento. Tutti si occupano di tutto, giovani, anziani, tossico dipendenti, convegnistica varia progetti vari, sono convinta che si possa razionalizzare questa spesa ed i servizi scegliendo la competenza e l’eccellenza sfogliando la margherita delle opportunità.
Sono sempre i numeri che parlano: se prendo a parametro un comune come Reggio Emilia riconosciuto soprattutto dalla vostra parte politica come un faro in questo settore rispetto a Faenza sulla spesa sociale pro capite c’e’ una differenza di 15 euro in meno circa pro capite che moltiplicato per 58.000 corrisponderebbe ad un risparmio di 870.000 euro l’anno; anche Il Comune di Ravenna spende ben 6 euro in meno pro capite di Faenza e qui il risparmio ammonterebbe a 348.000 euro; rispetto a Forli’ che ha una spesa sociale pari a 20.580.304,34 per 118.167 abitanti spende 32 euro pro capite in meno rispetto a Faenza dato che significherebbe un risparmio annuo di 1.856.000. Imola con i suoi 68682 abitanti ha una spesa sociale pari al 10.242.350 con una spesa pro capite di 149 euro, 57 in meno di Faenza che moltiplicati per 58.000 comporterebbe un risparmio di 3.306.000 euro un’enormita’. E non si tenti di obbiettare con l’argomentazione dell’occupazione perché i salari degli addetti sono vergognosamente bassi e le condizioni di lavoro di infima qualità.
BILANCIO DI PREVISIONE 2012
L’IMU per ben 22.000.000 (naturalmente già epurata del 3,8 per mille che va allo stato, concetto espresso in sede di presentazione ben dieci volte come da verbale) che sono ben 6.000.000 in più rispetto all’ici del 2007, 7.000.000 in piu’ del 2008, 11.000.000 in piu’ del 2009 e 11,000.000 in piu’ del 2010 e 2011 è una vera razzia e per fortuna si è sostenuto di aver avuto un occhio di riguardo per le categorie produttive altrimenti sarebbe stato messo il massimo visto che aliquote individuate lo rasentano.
Se si voleva davvero dimostrare che lo Stato è un predone ed il Comune di Faenza virtuosa si doveva applicare l’aliquota minima per tutti e dare allo Stato il famoso 3,8 e aumentare l’addizionale Irpef per il solo fabbisogno oggettivo prendendosi la responsabilità politica ed amministrativa ma i bilanci del Comune di Faenza non sono floridi e quindi meglio ricorrere all’infingimento.
rispetto alla presentazione del bilancio è risultato a mio avviso imbarazzante quando l’assessore ha spiega che la parte piu’ interessante e ripeto interessante che caratterizza questo bilancio e’ data dalla leva fiscale.
c’e’ da piangere, non e’ interessante, e’ deprimente, iniqua, inopportuna, e’ il segno dell’incapacita’ di gestire una citta’ da parte del centro sinistra dal 1994 ad oggi voi compresi.
Ridicola la storia degli oneri di urbanizzazione che oggi come vanto si destinano in toto al piano degli investimenti per forza sono ormai a livelli fisiologici.
L’IMU, nonostante il teatrino contro lo stato delle lacrime da coccodrillo non versate, e’ per questa Giunta una manna tant’e’ che si aumenta la spesa
L’IMU e’ un’enorme foglia di fico che copre tutte le responsabilita’ ancora piu’ imbarazzante il calcolino dove si è cercato di dimostrare che per avere il gettito dell’ICI il povero comune di Faenza sarebbe obbligato ad imporre aliquote alte, tanto imbarazzante che la Giunta stessa dovrebbe applicare un’aliquota superiore a quella prevista per legge, viene quindi spontaneo pensare che non si è capita la filosofia di questa leva fiscale e che soprattutto ci si accinge a lasciare il tempo dell’austerity anche se fatta di pochi tagli, potendo ricominciare a spendere.
Trovo grottesco “spacciare” come risultati interessanti dei dati pietosi tipo quello degli oneri di urbanizzazione che stanno a significare un ingessamento dell’edilizia quindi la crisi di un intero comparto nonche’ la presenza di quella bolla oggi instabile speculativa che ha fatto di questa citta’ una citta’ con piu’ di 4.000 appartamenti vuoti. “Una citta fantasma” costruita per i costruttori e non per i cittadini utenti.
Si continua con una partecipazione stravagante e continuo a definirla stravagante con quel questionario agli organismi di quartiere votati dal 4% dei faentini, mi chiedo ma sono davvero rappresentativi? saranno schede veramente rappresentative delle esigenze dei faentini? o saranno le schede rappresentative dei dirigenti dei circoli del PD che non mancheranno di compiacere la maggioranza e la maggioranza di compiacerli?
Il trash politico piu’ trash dell’esposizione del bilancio si e’ toccato con l’accorato richiamo alla lotta all’evasione e ai 113 casi segnalati.
Oggi ci si riempie la bocca con l’evasione, parlare di evasione fiscale fa “fico” sarebbe corretto che Il Signor Sindaco dicesse i numeri, le cifre, gli introiti del ritorno delle segnalazioni che questa amministrazione ha fatto. Raffaella Ridolfi
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