Un percorso che s’innesta nell'operazione che giustificano
con la promozione del territorio della Vena del Gesso con l’acquisto di due
società fallimentari Stai e Terre di Faenza. tutto sotto il controllo pubblico,
cominciando a valorizzare un volontaria (per istituirlo spendono fondi
pubblici). Il consigliere di Forza
Italia provinciale Galassini concorda con Simone Carapia: Se il fiore
all'occhiello per la regione Emilia Romagna per quanto attiene il turismo con
questa fusione che si concretizzerà dal 1 gennaio allora c'è da stare molto
allegri. La Stai è stata un'esperienza fallimentare e adesso si vuole ripetere
in grande'attraverso la fusione con la Società di area di Terre di Faenza, con
passati e irrisolti problemi finanziari.
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