Il mio non vuole essere un
commento bacchettone o confessionale, ma una riflessione sulla Ricorrenza dei
Defunti e l'introduzione di Halloween vorrei farla. Questi giorni non sono
giorni di festa. Quando pensiamo ai nostri cari e amici che non sono più, non
possiamo gioire, ma in questo periodo dell'anno il pensiero è ancora più
profondo, meno personale e più comunitario. Si va a fare un saluto e a
raccogliersi un momento davanti alle tombe di chi ci ama e che noi amiamo. Halloween sovverte questo rito, tenta di irridere ed
esorcizzare la paura della morte e in un mondo occidentale oramai ossessinato
dalla ricerca dell'eterna giovinezza, ha in pochissimo tempo soppiantato la
cupa e malinconica tradizione che da secoli celebriamo. I piccoli italiani vedono in Halloween una
festa, un Carnevale. I genitori si adeguano. E anche tanti giovani si
organizzano. A me Halloween può anche divertire, ma se Halloween significa
travolgere anche il rispetto delle nostre tradizioni, allora non mi diverte
più. Essere allegri è sacrosanto, ma possiamo anche dedicare un paio di giorni
all'anno a un sereno raccoglimento senza precluderci, non dico la felicità (che
non è di questo mondo), ma la serenità. Paolo
Savelli
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