La Cassazione non ha avuto il coraggio di amministrare giustizia, ha deciso di convalidare l’ingiusto accanimento giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi. Una sentenza che condanna il leader con maggiore consenso nella storia della Repubblica, l'uomo più perseguitato d'Italia dalla magistratura, una magistratura delegittimata dai suoi tanti errori, dai suoi molteplici privilegi, dai sui teoremi farneticanti e dall’asservimento a tesi politiche sconfitte dalla storia. Ci vuole una riforma della Giustizia subito, che risolva il conflitto istituzionale che ha sfibrato il paese e ridia a ciascuno dei tre poteri dello Stato il loro ruolo impedendo quelle invasioni di campo del potere giudiziario che da Tangentopoli in poi hanno mandato in corto circuito le istituzioni. In questa situazione la sinistra continua a vivacchiare incapace di smontare il teorema giudiziario che le è tornato tanto utile e che l’ha costantemente salvaguardata ma che oggi le impedisce di governare e di occuparsi dei veri problemi del paese.
Nessun commento:
Posta un commento