Tra le tante strade che si prendono in considerazione per salvare Silvio
Berlusconi c'è anche quella - tutt'altro che trascurabile - della
perdita di tempo. Prendere tempo, perdere tempo potrebbe essere un'exit
strategy che piace anche al Pd. Anche tra i democratici, secondo quanto scrive
Il Fatto,
c'è chi si comincia a convincere che guadagnare un po' di tempo non è una
cattiva idea. Non si tratta di rinviare, come pure era trapelato, la legge
Severino davanti alla Corte Costituzionale perché ne verifichi la legittimità
costituzionale, quanto piuttosto di "tirare per le lunghe" la
discussione sulla decadenza davanti alla Giunta per elezioni del Senato.
Dopo tutto, lo stesso senatore piddino Giorgio Tonini, in
un'intervista a La Stampa
giovedì 22 agosto, ha detto che la Giunta "ha il dovere di garantire un
approfondimento serio, una discussione che non lasci il dubbio di una decisione
affrettata".E sempre da sinistra Luciano Violante, dalle
colonne di Repubblica,
ha detto che "Berlusconi deve avere tutte le possibilità di difendere le proprie
ragioni". Il tempo di arrivare a fine ottobre. "Tra la bocciatura
della relazione di Andrea Augello il 9 settembre, la nomina di
un nuovo relatore, audizioni e discussioni in punta di diritto si può arrivare
tranquillamente alla fine di ottobre", scrive il Fatto. A questo punto non sarà più possibile
andare al voto nel 2013 (chiudere la finestra elettorale d'autunno è ovviamente
pure l'obiettivo di Napolitano che vorrebbe arrivare almeno all'approvazione di
una nuova legge elettorale prima di sciogliere le Camere) ma la
prospettiva delle elezioni è rinviata almeno fino alla primavera del 2014. In
questo modo "le probabilità di una crisi al buio sarebbero minori anche in
caso di cacciata del Cavaliere da Palazzo Madama. A questo punto
Napolitano potrebbe anche sbilanciarsi su una commutazione dell'intera pena,
compresa quella accessoria". La strategia della perdita di tempo, di
rinunciare al voto subito, evitando l'irritazione di Napolitano potrebbe quindi
tornare utile anche a Berlusconi... Da Libero
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