Una delle aree produttive da valorizzare di Stepra, a Bagnacavallo, come illustrato sul sito internet della società pubblica
LA SOCIETA’
DI PROPRIETA’ PUBBLICA, NON UN COMPITO ISTITUZIONALE, DOVEVA PROMUOVERE
INSEDIAMENTI PRODUTTIVI SUL TERRITORIO PROVINCIALE, DOVEVA PIUTTOSTO PORTARE I
LIBRI IN TRIBUNALE E ACCERTARE LE RESPONSABILITA’!
di Federica Angelini. La società nata per sostenere
e promuovere gli insediamenti produttivi nel territorio provinciale, Stepra,
viene messa in liquidazione. Troppi debiti a fronte di un patrimonio di fatto
non vendibile. Troppi i costi fissi che è impossibile abbattere, si parla di
circa 1milione 600mila euro l'anno tra personale e (soprattutto) oneri passivi.
La società posseduta da Provincia e Camera di Commercio per oltre il 96
percento e per il resto dai Comuni del territorio potrebbe arrivare a chiusura
anche se per ora si parla di una scelta reversibile nel caso cambiassero le
condizioni di mercato. Per ora, appunto, si parla di messa in liquidazione,
ossia la sua unica attività sarà quella di tentare di vendere il proprio
patrimonio per far fronte ai debiti, dopo che sono fallite le recenti
trattative con imprenditori per i lotti di Bagnacavallo, Bassette e Solarolo e
dopo che, soprattutto, le banche hanno sollecitato misure straordinarie per
favorire le vendite. Del resto sono fondamentalmente loro, le banche, le
principali creditrici di quei circa 25,5 milioni di euro di debiti della
società. Ma i soci parlano di una società comunque sana sulla base di una stima
del valore dei terreni di proprietà di Stepra pari a quasi 26,7 milioni.
Peccato che al momento il patrimonio sia, appunto, invendibile. Da qui, la
messa in liquidazione. La decisione è stata formalmente presa il 26 luglio
dall’assemblea dei soci. Intanto, la società era guidata da un cda
dimissionario. Quest’ultimo era stato nominato il 7 marzo ma, per nuove
normative entrate in vigore, a maggio era stato poi costretto a dimettersi. A
farne parte erano Alberto Rebucci, Paola
Morigi e Carlo Boattini, tutti dirigenti di enti pubblici che ora non
possono più avere il doppio incarico e che non percepivano alcun stipendio per
il ruolo in Stepra. Tra le motivazioni che
hanno
portato alla decisione, si legge nella documentazione, anche la considerazione
che sia «improbabile la nomina di un nuovo Cda che sia disposto (ai sensi delle
normative vigenti) a non percepire alcun compenso per lo svolgimento delle
proprie funzioni» essendo, come detto, imposto dalla legge il ricorso a personale
esterno agli enti soci. I lavoratori, cinque dipendenti e un direttore, saranno
in contratto di solidarietà. Del resto, si legge sempre nell'istruttoria,
«l’atto di liquidazione permettere di attuare con minori vincoli le operazioni
“straordinarie” della gestione, quali il contenimento dei costi, in particolare
anche del personale». Per quanto sia più volte specificato che qualsiasi
risparmio in termini di personale sarebbe di modesta entità. L’operazione ha
ovviamente la benedizione della maggioranza in consiglio provinciale (con
l’eccezione della Fds): «La proposta di messa in liquidazione – ha commentato
il consigliere Daniele Bassi – si caratterizza per trasparenza, senso di
responsabilità e correttezza istituzionale». Ma offre una sponda alle forze di
opposizione che avevano invece sempre attaccato l’esistenza stessa della
società pubblica. Parla esplicitamente di "mala gestio" l’Udc e di
triste e prevedibile fine per la società. Anche Vincenzo Galassini eletto nelle file del Pdl e che ora ha dato vita al
gruppo Forza Italia ribadisce la
posizione da sempre contraria a questo tipo di società e sostiene che «la
liquidazione della Stepra non è la soluzione per la comunità ravennate perché
le banche potrebbero essere influenzate dal potere amministrativo per salvare
la società pubblica e togliere eventuali risorse alle tante altre aziende in
crisi nella provincia di Ravenna». Galassini promette di volerci vedere più
chiaro. Al momento del voto in consiglio, i gruppi di opposizione e la Fds
sono usciti dall’aula. A votare a favore sono rimasti Pd, Idv e Sel.
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