Stroncatura
d'autore per la candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura per il
2019. Arriva dalle pagine del Venerdì di Repubblica, e dall'autorevole firma di
Leonardo Coen. Il giornalista passa in rassegna le candidate mettendone in
evidenza i punti di forza e gli elementi di debolezza. E la città bizantina
viene liquidata così: «Ravenna ha speso sinora novecentomila euro, ma ha
raccolto polemiche per le iniziative "troppo provinciali" e per il
fatto che non rientra nelle diciotto città italiane più visitate dai turisti».
In realtà la stroncatura non entra nel merito delle "tracce"
tematiche scelte per sviluppare il dossier, ma si limita alle critiche mosse a
livello locale. La mancanza di consulenti blasonati o di testimonial vip, però,
fa il resto. Mentre si avvicina l'ora dei primi verdetti: la prima
"scrematura" inizia il 20 settembre, data di presentazione dei
dossier di candidatura. I progetti saranno esaminati e scelti da una
commissione mista (sette membri nominati dall'Europa, sei dal governo
italiano). A novembre arriverà la sentenza, che ridurrà la rosa a un massimo di
cinque città. Tra il 2014 e il 2015, infine, l'incoronazione. Ravenna poi, non
potrebbe contare sugli appoggi politici di Pisa («uno pensa subito al
premier Enrico Letta, pisano doc... che tuttavia è stato eletto nella Marche, e
qui entra in ballo Urbino», scrive Coen) o delle le pugliesi Lecce e
Taranto (Nichi Vendola). Fra le favorite la penna di Repubblica vede L'Aquila(«punta
sulla ricostruzione ») e Taranto («sulla rinascita, per uscire dall'incubo
Ilva»), entrambe con «grosse motivazioni emotive e collettive ». Siena «punta
sulla bellezza e l'innovazione. Sulle strette sinergie con Firenze e la
Toscana». Le grandi città, Torino e Venezia, «hanno dalla loro infrastrutture
ed immensa esperienza». Molto quotata appare Pisa, «che ha scelto
quale tema guida quello della navigazione (il passato da grande repubblica
marinara), valore ben radicato nel senso contemporaneo di una cit tà che ha
inventato l'informatica e accolto il primo festival internet italiano». Matera,
città con cui peraltro Ravenna si è "gemellata", è vista da Coen - e
non solo da lui - come «una delle favorite: ha chiamato come consulente Charles
Landry, l'ispiratore del movimento globale per la rinascita degli spazi urbani,
basato sul concetto di infrastruttura creativa della città. I Sassi sono
patrimonio Unesco dell'umanità. Coordinatore del progetto è Paolo Verri, già
direttore del Salone del Libro di Torino». Nell'excursus di Leonardo Coen
merita una menzione anche «la piccola Urbino, la città di Raffaello».
Piace l'idea di «contribuire a un nuovo Rinascimento europeo», ma anche di
ergersi a simbolo delle piccole città, «con un modello di sviluppo a matrice
culturale e a cemento zero”.
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