martedì 27 agosto 2013

E IO PAGO: RAVENNA 2019 “SPESI 900MILA EURO E RACCOLTE POLEMICHE” CANDIDATURA STRONCATA. E LIQUIDATA IN POCHE RIGHE DALLA STESSA SINISTRA, SU “REPUBBLICA”


Stroncatura d'autore per la candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura per il 2019. Arriva dalle pagine del Venerdì di Repubblica, e dall'autorevole firma di Leonardo Coen. Il giornalista passa in rassegna le candidate mettendone in evidenza i punti di forza e gli elementi di debolezza. E la città bizantina viene liquidata così: «Ravenna ha speso sinora novecentomila euro, ma ha raccolto polemiche per le iniziative "troppo provinciali" e per il fatto che non rientra nelle diciotto città italiane più visitate dai turisti». In realtà la stroncatura non entra nel merito delle "tracce" tematiche scelte per sviluppare il dossier, ma si limita alle critiche mosse a livello locale. La mancanza di consulenti blasonati o di testimonial vip, però, fa il resto. Mentre si avvicina l'ora dei primi verdetti: la prima "scrematura" inizia il 20 settembre, data di presentazione dei dossier di candidatura. I progetti saranno esaminati e scelti da una commissione mista (sette membri nominati dall'Europa, sei dal governo italiano). A novembre arriverà la sentenza, che ridurrà la rosa a un massimo di cinque città. Tra il 2014 e il 2015, infine, l'incoronazione. Ravenna poi, non potrebbe contare sugli appoggi politici di Pisa («uno pensa subito al premier Enrico Letta, pisano doc... che tuttavia è stato eletto nella Marche, e qui entra in ballo Urbino», scrive Coen) o delle le pugliesi Lecce e Taranto (Nichi Vendola). Fra le favorite la penna di Repubblica vede L'Aquila(«punta sulla ricostruzione ») e Taranto («sulla rinascita, per uscire dall'incubo Ilva»), entrambe con «grosse motivazioni emotive e collettive ». Siena «punta sulla bellezza e l'innovazione. Sulle strette sinergie con Firenze e la Toscana». Le grandi città, Torino e Venezia, «hanno dalla loro infrastrutture ed immensa esperienza». Molto quotata appare Pisa, «che ha scelto quale tema guida quello della navigazione (il passato da grande repubblica marinara), valore ben radicato nel senso contemporaneo di una cit tà che ha inventato l'informatica e accolto il primo festival internet italiano». Matera, città con cui peraltro Ravenna si è "gemellata", è vista da Coen - e non solo da lui - come «una delle favorite: ha chiamato come consulente Charles Landry, l'ispiratore del movimento globale per la rinascita degli spazi urbani, basato sul concetto di infrastruttura creativa della città. I Sassi sono patrimonio Unesco dell'umanità. Coordinatore del progetto è Paolo Verri, già direttore del Salone del Libro di Torino». Nell'excursus di Leonardo Coen merita una menzione anche «la piccola Urbino, la città di Raffaello». Piace l'idea di «contribuire a un nuovo Rinascimento europeo», ma anche di ergersi a simbolo delle piccole città, «con un modello di sviluppo a matrice culturale e a cemento zero”.

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