mercoledì 3 dicembre 2014

CASE POPOLARI E ROM INTEGRATI. GUARDATE COME IL COMUNISMO HA RIDOTTO LA SLOVACCHIA


Si sente spesso dire che gli zingari vanno ‘integrati’, che ci vuole un percorso per spostarli dai campi nomadi alle case popolari. A spese nostre ovviamente. E allora diamo un’occhiata a dove questo è avvenuto ‘grazie’ alla dittatura comunista. Queste immagini arrivano dalla città di Kosice, in Slovacchia.
La città, la più grande della Slovacchia orientale, ha un sobborgo, Lunik IX, dove vivono 8.000 rom ‘slovacchi’, che sono riusciti a trasformare delle case – in stile sovietico ma comunque case – in una delle peggiori baraccopoli del mondo. Come ci è poi stato testimoniato: case consegnate dal governo tutte ammobiliate, e ridotte poi a quello che vedete nelle foto.
La stragrande maggioranza, se non tutti gli abitanti della zona sono disoccupati, con molti che vivono senza gas ed elettricità in quanto non sono in grado di pagare le bollette. Ricordatelo quando sentite dire a Pizzarotti-Pisapia-Marino che i Rom si pagheranno le bollette: le pagherete voi.
Innanzi tutto il governo gli aveva messo a disposizione case AMMOBILIATE, con ovviamente acqua calda, gas.. insomma delle case dignitose. Gli zingari non è che “non erano in grado di pagare le bollette” peraltro molto ma molto più leggere delle nostre a parità di consumi, ma non le volevano pagare di proposito! Che è diverso. Ma non è tutto, hanno anche venduto ogni singolo pezzo di mobilio avuto in dotazione con le case e gettavano rifiuti dalle finestre, come vedete dalle foto si sono accumulati intorno al perimetro delle case.
Le famiglie rom prendono anche un sussidio per ogni figlio nato, una donna con 5 figli, senza lavorare, prende al mese (senza far nulla e senza pagare le tasse) più un medico slovacco in carriera

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