venerdì 5 dicembre 2014

GOVERNO IN AFFANNO: “PASSO DOPO PASSO” RENZI INCIAMPA


Il sito internet dell’esecutivo doveva celebrare i trionfi del premier, ma c’è poco o nulla

«Sei tutto chiacchiere e distintivo!»: urlava un eccezionale Robert De Niro in un celebre film, tanto che la frase è diventata un tormentone, per indicare coloro che parlano parlano... e non combinano niente.
Il sito internet del governo (quello di Renzi, beninteso) «Millegiorni», doveva celebrare i trionfi quotidiani di don Matteo e invece è diventato il simbolo di come il premier si sia impantanato in un cammino che doveva essere di annunci di successi quotidiani e si è trasformato invece in un repertorio di lunghi silenzi intervallati da sporadiche notiziette tirate per i capelli. Basta provare a collegarsi con http://passodopopasso.italia.it/ e leggere quello che c’è scritto, per verificarlo. Tante belle immagini, tante «frasi ad effetto» e niente di più. Interattività, manco a dirlo, zero.
Appena ci si collega con il sito si viene accolti dall’immagine di un operaio (di spalle) con camicia a quadretti, giubbotto catarifrangente e caschetto d’ordinanza (come non se ne vedono mai nelle migliaia di cantieri che infestano l’Italia come la peste) con la scritta: «ISTAT: gli occupati tornano a crescere». Finalmente una buona notizia, per decifrare i dati serve una laurea alla Normale di Pisa, ma almeno sono notizie recenti: scaricate il 2 dicembre 2014 alle 20,23. Non è un gran ché, calcolando che internet lavora sui minuti, ma sempre meglio che «La prima parte del piano del Governo contro il dissesto idrogeologico», la seconda slide che accoglie il visitatore, datata 20 novembre 2014, ore 18,12.
La prima riflessione è: ma che senso ha registrare l’ora di una notizia che non viene aggiornata da due settimane? Poi, andando avanti, troviamo notizie «fresche fresche» di epoca paleolitica. Nell’ordine: «I fondi europei per la coesione»: giovedì 13 novembre 2014 ore 21,21; «Fondo strutturale per le non autosufficienze»: venerdì 7 novembre 2014, ore 18,45; «Bonus Bebè: come funziona e chi ne ha diritto»: venerdì 31 ottobre 2014 ore (pomeridiane) 15,27.





Il sito nasce ufficialmente il primo settembre 2014 (in fondo non tanto tempo fa) con un annuncio sul dominio del governo: «Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato in conferenza stampa il sito dei "Millegiorni”. Hanno partecipato il sottosegretario Graziano Delrio e il ministro Maria Elena Boschi». Renzi quel primo settembre disse: «Questo per noi è il giorno della partenza del count down» e mostrò l’immancabile slide sull’immancabile maxischermo. Su quella slide (si può verificare su Youtube) appariva nel sito appena varato una notizia ancora oggi presente: «Dimezzamento dei permessi sindacali, un risparmio da 10 milioni». Va bene che il risparmio partirà dal 2015, ma possibile che nei tre mesi successivi alla data dell’inaugurazione non sia accaduto nulla di più interessante per «rinfrescare» le notizie? La realizzazione del sito è stata affidata, nei tempi non troppo lontani della creazione, all’agenzia di comunicazione Proforma. Una società, questa, che da tempo lavora a braccetto con i responsabili della comunicazione del premier. Anche se, nell’elenco dei clienti dell’agenzia di comunicazione, non mancano, oltre al Pd e a Matteo Renzi, Sel di Nichi Vendola, Rifondazione Comunista, i cari, vecchi Ds, la Città di Bari, la Regione Puglia, La Feltrinelli e, magari nel futuro, potrebbe esserci anche il formaggino Mio.
L’impressione è che il sito nato per registrare i trionfi quotidiani del governo Renzi si sia trovato a corto di avvenimenti, sembra quasi di avere a che fare con un campo incolto, ma il problema non sono i pubblicitari o i comunicatori che se ne occupano, quanto piuttosto la materia prima: le notizie.
Andando a cliccare sulle news, subito dopo i dati Istat dell’altroieri, appare la notizia del discorso di Renzi a Londra, datato, 20 ottobre che, per internet, vuol dire in epoca preromana-tardo etrusca. Di certo non è possibile prendersela con la sollecita agenzia di comunicazione, perché loro, certamente, se c’è qualcosa da mettere nel sito ce la mettono. E andando a cliccare sull’immancabile link della Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea si viene anche istantaneamente dirottati sull’omonimo sito dove è possibile leggere un interessante articolo sul pecorino crotonese. Ma, con buona pace dell’Istat, la disoccupazione giovanile in Germania è contenuta al 4 per cento. In Italia è meglio non pensarci. Antonio Angeli




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