L'Associazione degli Artigiani di Mestre critica il Fisco che in quasi
50 anni ha prelevato con le imposte sulla benzina i soldi necessari alla
ricostruzione delle zone terremotate, ma non li ha utilizzati tutti. MILANO
- Gli italiani hanno versato con le accise più del doppio (145 miliardi)
rispetto a quanto speso, 70,4 miliardi di euro, per ricostruire tutte e sette
le aree duramente colpite dai terremoti che si sono succeduti in questi ultimi
decenni (Valle del Belice, Friuli, Irpinia, Marche-Umbria, Molise-Puglia,
Abruzzo ed Emilia Romagna). Lo sostiene la Cgia di Mestre, ricordando che sono
cinque gli incrementi delle accise sui carburanti introdotti in questi ultimi
48 anni per recuperare le risorse da destinare alla ricostruzione delle zone
colpite dal terremoto. Dal 1970 (primo anno in cui sono disponibili i dati sui
consumi dei carburanti) al 2015 gli italiani hanno versato nelle casse dello
Stato 145 miliardi di euro nominali (261 miliardi di euro se attualizzati). Se
si tiene conto che il Consiglio Nazionale degli Ingegneri stima in 70,4
miliardi di euro nominali (121,6 se attualizzati) il costo complessivo resosi
necessario per ricostruire tutte e sette le aree fortemente danneggiate dal
terremoto, gli Artigiani di Mestre dicono che in quasi 50 anni in entrambi i
casi (sia in termini nominali sia con valori attualizzati) abbiamo versato più
del doppio rispetto alle spese sostenute. Solo i più recenti, i terremoti
dell'Aquila e dell'Emilia Romagna, presentano dei costi nettamente superiori a
quanto fino ad ora è stato incassato con l'applicazione delle rispettive
accise. "Ogni qual volta ci rechiamo presso un'area di servizio a fare il
pieno alla nostra autovettura - sottolinea il coordinatore dell'Ufficio studi
della Cgia Paolo Zabeo - 11 centesimi di euro al litro ci vengono prelevati per
finanziare la ricostruzione delle zone che sono state devastate negli ultimi
decenni da questi eventi sismici. Con questa destinazione d'uso gli italiani
continuano a versare all'erario circa 4 miliardi di euro all'anno. Se, come
dicono gli esperti, questi fenomeni distruttivi avvengono mediamente ogni 5
anni, è necessario che queste risorse siano impiegate in particolar modo per
realizzare gli interventi di prevenzione nelle zone a più alto rischio sismico
e non per altre finalità". Gli Artigiani
ricordano che con la Finanziaria 2013 il Governo Monti ha reso permanenti le
accise introdotte per recuperare le risorse da destinare alla ricostruzione
delle zone colpite dal terremoto. Per il terremoto delle Marche e dell'Umbria
(1997) e per quello del Molise e della Puglia (2002) non è stata introdotta
nessuna accisa.
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