mercoledì 13 giugno 2012

SCANDALO –IMMOBILIARE FORLIMPOPOLI-MICCOLI, E NESSUNO PRENDE PROVVEDIMENTI!.


Il consigliere regionale ing. Fabio Filippi in diverse occasioni ha presentato in Regione interrogazioni  (cliccando questo appaiono le tre interrogazioni) http://pdlravenna.blogspot.com/  in merito a quanto, l’intervento in aula (5 giugno 2012) del Cons. Filippi  accaduto relativo allo scandalo Miccoli (Immobiliare Forlimpopoli). E discussa in consiglio regionale il 5 giugno 2012 scorso.
2546 – Interpellanza del consigliere Filippi circa un dirigente regionale.
FILIPPI: Grazie, presidente. Già nel dicembre del 2010 avevo presentato un atto ispettivo per segnalare alla Giunta che un dipendente del Servizio di bacino dell’area di Ravenna aveva istituito due società immobiliari, delle quali era presidente. Curava, quindi, con queste società immobiliari facendo i propri interessi e non quelli della Regione. Chiunque investa centinaia di migliaia di euro in una società immobiliare deve chiaramente salvaguardare il proprio patrimonio.
Il problema è che le società immobiliari create da questo dipendente, causa crisi e altre difficoltà di mercato, sono fallite, mettendo sul lastrico tredici famiglie che si sono fidate del buon nome della Regione. Questo dipendente infedele, infatti, diceva di lavorare in Regione così da sembrare una persona seria, con i documenti in regola per fare quello che faceva.
Credo che la Giunta, grazie alla segnalazione del sottoscritto, abbia anche preso contatti con questo dirigente infedele, che credo abbia venduto le sue società immobiliari a Vibo Valentia. Quello che mi stupisce è che, passato un anno dalla mia interpellanza, questo dirigente infedele ha ricevuto dall’assessorato competente un premio di produzione di circa 13.859 euro.
Questo dirigente è stato infedele, ma non è stato licenziato. Ha utilizzato le ore lavorative per fare un altro mestiere e doveva essere punito. Se fosse stato un dipendente di un’azienda privata sarebbe stato licenziato, ma la Regione Emilia-Romagna gli dà un premio. E’ una vergogna che si premi un dirigente che ruba. Non si dà un premio a un dirigente che ruba, e invece è stato così.




Per questo ho presentato l’interpellanza. Chiedo all’assessore perché ha premiato un dirigente infedele, quantomeno ritiri il premio di produzione. Non mi sembra un bell’esempio dare premi a tutti indistintamente e soprattutto a un certo tipo di dirigenti. Io non lo conosco. Abito dall’altra parte della Regione, non so chi sia, non l'ho mai visto e non lo voglio neanche vedere. Però siamo stati eletti per fare gli interessi dei cittadini, ci sembra giusto e doveroso segnalare queste situazioni.Visto che la Giunta non può fare e vedere tutto, noi contribuiamo dando il nostro apporto e segnalando anche questi casi in cui le istituzioni non funzionano. Nel caso specifico, l’istituzione non ha funzionato. Aspetto la sua risposta, assessore.
FILIPPI: Grazie, presidente. È la prima volta, assessore, che presento un’interpellanza per chiedere per quale motivo abbia premiato un dirigente infedele, sottoposto a procedimenti disciplinari. Lei ha cercato di barcamenarsi, ma non mi ha dato una risposta soddisfacente.
Quanto alla definizione di lavoratore, il lavoratore è colui che lavora nell’interesse dell’azienda. Un lavoratore che fa un altro mestiere, che, come in questo caso, fonda una società immobiliare, lavora nell’interesse della sua società immobiliare. È matematico che facendo A non si possa fare anche B. Automaticamente quel dirigente non faceva gli interessi della Regione e avete sbagliato a premiarlo.
La sostanza è che andrebbe punito anche il suo dirigente, che percepisce 120.000 euro all’anno. Nella seduta di Commissione del 3 aprile, visto che i consiglieri regionali si sono ridotti notevolmente gli emolumenti, abbiamo parlato dell’opportunità di ridurre anche gli emolumenti di questi direttori, che sono ben superiori a quello del Presidente della Regione.
E’ assurdo che una ventina di dirigenti della Regione Emilia-Romagna prendano uno stipendio superiore a quello del Presidente della Regione. Ne abbiamo parlato e mi sembra che anche il PD fosse d’accordo e che fosse intervenuta l’Italia dei Valori. Lei aveva detto che avrebbe dato risposte in aula, sono passati tre mesi e ancora non le abbiamo avute.
Come ripeto, non conosco questo dipendente di nome Miccoli. Non ho mai avuto il piacere di vederlo e non ci tengo. Non so chi sia. Abbiamo ritenuto doveroso segnalarlo e credo che lei abbia appreso dalla nostra interpellanza il comportamento poco corretto di questo vostro funzionario. Un bravo datore di lavoro come minimo ritirerebbe il premio per dare l’esempio. Ci sono dei bravi dipendenti che si meriterebbero premi che non ottengono semplicemente perché non sono dei cortigiani. Come avviene purtroppo in politica, vanno avanti i cortigiani e questa persona evidentemente sarà un cortigiano. Non lo conosco, ma il premio non lo merita.
Quantomeno, assessore, dovrebbe dimostrare di essere un bravo manager. È lei a muovere le carte. Dica che si è sbagliata e che il premio non era meritato a causa di un errore palese. È il minimo che possa fare.


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