Da terreni agricoli a
terreni fabbricabili, da terreni fabbricabili a terreni agricoli e tanta
demagogia in pompa magna in tutte e due i casi. Questa “navetta” urbanistica è
il frutto di un’incapacità di ascolto e valutazione delle amministrazioni di
sinistra che governano Faenza da vent’anni, tutte impegnate invece a crearsi
del consenso. In fase di discussione del PSC infatti, molti avevano osservato,
a dir la verità anche scritto, che la proiezione di sviluppo del documento
cardine dello sviluppo urbanistico della città era “drogata”. Oggi gli uffici comunali e l’amministrazione
scoprono l’acqua calda e fanno marcia indietro, ma quella realtà dei fatti che
il PSC voleva fotografare non c’era
neppure allora. I quattromila appartamenti sfitti c’erano anche nel 2009,
ricordo più osservazioni in tal senso, non c’era oggettivamente bisogno di
tutte quelle aree di espansione e tal critica la fece pure l’ordine degli
architetti: “Fra
i tanti approfondimenti del Piano non è stato fatto lo schema che individui quanti
alloggi inutilizzati ci sono sul territorio ma, confrontando i dati messi a
disposizione dalle amministrazioni e dagli operatori di mercato, si evince che
nel 2006 si era già costruito più del necessario; non siamo in situazione di
emergenza abitativa. Basterebbe, allora, come espansione, il riempimento dei
vuoti urbani, anche se ciò richiede una grande sapienza di progetto. Non serve
un Piano di sviluppo che si giustifica col risparmio energetico ma uno che
riordini l’esistente."
La validità di uno strumento
urbanistico si evince soprattutto dalla sua capacità di cogliere, stimare, le
prospettive future, quindi la sua durata nel tempo. Il PSC di Faenza ha
retinato un’infinità di aree per interventi speculativi assecondando la logica
dei proprietari delle aree. Ora conclamata la completa stagnazione del mercato,
nonostante fosse evidente cinque anni fa, potendo addossare tutte le
responsabilità alla crisi economica, si sposa una nuova logica per non gravare
troppo sui proprietari con la tassazione di quelle aree, anche perché quei
terreni non hanno più, ed è evidente, il valore che avevano allora. Questa
inadeguatezza del PSC, passati solo 4 anni, si riverbererà anche sul RUE e sul
POC dovendo essere questi conformi ad un documento che potremmo definire non
più “congruo”; pensare che doveva durare vent’anni! Raffaella
Ridolfi
Nessun commento:
Posta un commento