giovedì 21 luglio 2011

IL COMUNE DI FAENZA CONCEDE I TERRENI PER LO SCALO MERCI


- Il consigliere regionale Gianguido Bazzoni (Pdl) ha rivolto un'interrogazione alla Giunta regionale, in cui evidenzia che "l'assessore alle attività economiche del Comune di Faenza avrebbe annunciato la volontà dell'amministrazione di concedere al Consorzio CTF Faenza, con affitto/comodato/concessione cinquantennale, i terreni destinati alla costruzione del nuovo scalo merci e che, a fronte della concessione cinquantennale dell'area in questione, il Consorzio dovrebbe realizzare lo scalo merci, che di fatto sarebbe il centro logistico integrato". Bazzoni, a questo proposito, cita alcuni dati: "che la vicenda del costruendo scalo merci faentino è assai articolata e complessa, che quest'opera pubblica avrebbe dovuto essere costruita da almeno dieci anni, che per realizzarla si era candidato il Consorzio CTF, che più volte, da parte degli amministratori pubblici che si sono succeduti, si è propagandato l'imminente inizio dei lavori e che anche la Regione Emilia-Romagna si sarebbe espressa con dichiarazioni dell'assessore Peri". Il consigliere ricorda inoltre che "già esiste un grosso centro logistico nel comune di Lugo, dove qualche anno fa sarebbero stati fatti altri investimenti cospicui, che ci sarebbero due ostacoli tecnici "di non poco conto" alla realizzazione dello scalo merci di Faenza, uno che riguarda il senso di marcia dei treni e l'altro l'immissione dei treni nella tratta ferroviaria proveniente da Ravenna, che spesso sono stati annunciati l'interesse ed il coinvolgimento delle FS nella realizzazione di questo scalo merci, "senza che si vedessero effetti concreti", e che vi sarebbero ancora situazioni "irrisolte" in merito ad alcuni terreni rientranti nell'area ipotizzata per questo scalo". Bazzoni chiede quindi alla Giunta se quanto riportato corrisponda a verità, quale sia il coinvolgimento della Regione, quale sia il reale stato dell'arte del progetto in questione, se si intenda portarlo effettivamente a compimento e con quali modalità e tempi di realizzazione.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Il sottoscritto Consigliere del Gruppo Popolo della Libertà, Gianguido Bazzoni,

premesso che

L’assessore alle attività economiche del Comune di Faenza avrebbe annunciato la volontà dell’Amministrazione Comunale manfreda di concedere con affitto/comodato/concesione cinquantennale al Consorzio CTF Faenza i terreni destinati alla costruzione del nuovo Scalo Merci;

a fronte della concessione cinquantennale dell’area in questione il Consorzio dovrebbe realizzare lo scalo merci di Faenza, che di fatto sarebbe il centro logistico integrato;

considerato che:

la vicenda del costruendo scalo merci faentino è assai articolata e complessa;

l’opera pubblica in questione doveva essere costruita da almeno dieci anni;

a costruire lo scalo merci si era appunto candidato il Consorzio CTF;

più volte da parte degli amministratori succedutisi si è propagandato che la vicenda fosse infine giunta alla sua conclusione con l’inizio dei lavori;

in questo alternarsi di comunicazioni che si sono risolte in nulla non ha fatto mancare la sua voce neppure la Regione Emilia-Romagna con dichiarazioni dell’assessore Peri;

non si tiene mai conto del fatto che esiste un grosso centro logistico nel Comune di Lugo dove qualche anno fa si sono fatti altri investimenti cospicui;

la società CSM (centro servizio merci), originariamente indicata per la realizzazione, nasce come STU ed in base alla LEGGE REGIONALE 06 luglio 2009, n. 6 GOVERNO E RIQUALIFICAZIONE SOLIDALE DEL TERRITORIO all’art. 6 dedicato appunto alle Società per la trasformazione urbana si enuncia:

1. Gli interventi di cui alla presente legge possono essere attuati, ai sensi della normativa vigente, anche attraverso la costituzione da parte del Comune di Società di trasformazione urbana (STU) ai sensi dell'articolo 120 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), finalizzate alla realizzazione del programma di riqualificazione urbana, nonché alla acquisizione degli immobili interessati dagli interventi di trasformazione.

2. I proprietari degli immobili ricadenti negli ambiti di riqualificazione urbana individuati dal Comune ai sensi dell'articolo 2, possono partecipare alla STU tramite il conferimento degli immobili alla conclusione delle procedure negoziali di cui all'articolo 3, comma 2.

3. Per la realizzazione del programma di riqualificazione urbana, la STU può avvalersi di un socio privato operativo scelto tramite procedura di evidenza pubblica il quale sia in possesso dei requisiti di qualificazione per l'esecuzione dei lavori. In tale ipotesi non trova applicazione il comma 1 dell'articolo 3.

4. Fuori dal caso di cui al comma 3, la STU può curare la realizzazione degli interventi di riqualificazione, affidandone l'esecuzione esclusivamente a operatori selezionati tramite le procedure di evidenza pubblica di cui all'articolo 3, comma 1, ovvero appaltando l'esecuzione delle opere pubbliche secondo le normative vigenti in materia -;

all’ Articolo 120 del Dlgs 267/2000 dedicato alle Società di trasformazione urbana si enuncia: -

1. Le città metropolitane e i comuni, anche con la partecipazione della provincia e della regione, possono costituire società per azioni per progettare e realizzare interventi di trasformazione urbana, in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti. A tal fine le deliberazioni dovranno in ogni caso prevedere che gli azionisti privati delle società per azioni siano scelti tramite procedura di evidenza pubblica.

2. Le società di trasformazione urbana provvedono alla preventiva acquisizione delle aree interessate dall'intervento, alla trasformazione e alla commercializzazione delle stesse. Le acquisizioni possono avvenire consensualmente o tramite ricorso alle procedure di esproprio da parte del comune.

3. Le aree interessate dall'intervento di trasformazione sono individuate con delibera del consiglio comunale. L'individuazione delle aree di intervento equivale a dichiarazione di pubblica utilità, anche per le aree non interessate da opere pubbliche. Le aree di proprietà degli enti locali interessate dall'intervento possono essere attribuite alla società a titolo di concessione.

4. I rapporti tra gli enti locali azionisti e la società per azioni di trasformazione urbana sono disciplinati da una convenzione contenente, a pena di nullità, gli obblighi e i diritti delle parti. -;

visto che

sembrerebbe che ci siano due ostacoli tecnici di non poco conto alla realizzazione dello scalo Merci di Faenza: uno riguardante il senso di marcia dei treni ed uno riguardante l’immissione dei treni nella tratta ferroviaria proveniente da Ravenna;

inoltre la società CSM è ormai diventata interamente del Comune di Faenza in quanto si è affermato e deliberato che avesse terminato i propri scopi; anche se a noi sembra impropriamente;

visto anche che

spesso si è annunciato l’interesse ed il coinvolgimento delle FS per realizzare lo Scalo Merci di Faenza, senza che si vedessero effetti concreti;

inoltre vi sono ancora situazioni irrisolte in merito ad alcuni terreni rientranti nell’area ipotizzata per lo Scalo Merci.



Interroga la Giunta per sapere

Se alla Regione risulta che quanto riportato in premessa corrisponda a verità;

qual è il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna in questo progetto;

qual è lo stato dell’arte reale dello Scalo merci di Faenza, se si intende portarlo a compimento effettivamente e con quali modalità e tempi di realizzazione.

Gianguido Bazzoni

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