mercoledì 20 luglio 2011

QUANTO CI COSTA LA CASTA


Accuse senza colore - Tra alcuni rappresentanti-simbolo della politica italiana inseriti nella vignetta, c'è anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il presidente ha accanto il ministro leghista Roberto Calderoli, il presidente della Camera Gianfranco Fini e il segretario del Pd Pierluigi Bersani. La Procura ha trasmesso al ministro della Giustizia la richiesta di autorizzazione a procedere, come prevede il reato contestato al giornalista. Sprechi e privilegi, si diceva. Che coinvolgono, è un dato di fatto, anche il Quirinale, come dimostrato da Bechis nel suo articolo "Il presidente della casta si gode l'aumento". Contestualmente alle inchieste di questi giorni, pubblicheremo quella del 2008 firmata da Andrea Scaglia e Roberto Poletti, "Papponi di Stato", per dimostrare che le cattive abitudini, in tre anni, non sono affatto cambiate.

Leggi l'articolo di Bechis: Il presidente della Casta si gode l'aumento

L'editoriale di Maurizio Belpietro

Le reazioni - "Non volevo offendere nessuno, ma porre un problema, domani sul mio giornale scriverò un editoriale e una lettera al Capo della Stato in cui spiegherò le mie ragioni, credevo comunque che in questo Paese ci fosse il diritto di satira". Si difende così Belpietro, appresa la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati. "Mi spiace se il Presidente della Repubblica è rimasto male, ma noi volevano richiamare l'attenzione su un problema come quello degli sprechi", ha continuato Belpietro. Solidarietà a Libero e al suo direttore arriva anche da Daniele Capezzone, portavoce del Pdl: "Mi auguro che in questo Paese - ha dichiarato Capezzone - sia meglio tutelato il free speech, e cioè la libertà di esprimere con la parola o con le immagini concetti che possono piacere o no, che si possono condividere o no, ma che ciascuno deve essere messo nella condizione di poter liberamente manifestare. I reati di opinione sono una vecchia eredità illiberale che andrebbe superata, a beneficio di qualcosa che ci avvicini al Primo Emendamento della Costituzione americana". Per Renato Farina l'avviso di garanzia è "grottesco": "Non si ricorda tanto zelo quando Bruti Liberati era già magistrato e dei più autorevoli e Repubblica dava del pazzo - e non per satira - al presidente Francesco Cossiga, contro il quale la magistratura - tranne un piccolo pm di Milano, Di Pietro - giunse a scioperare".

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